
Il ferragosto di Virzì anticipa l’estate e certifica la “catastrofe” italiana.
Porto ancora con me il ricordo di quel favoloso film del 1996 che Virzì raccontò con un poetico romanticismo che alternava, con i suoi protagonisti, usi e costumi di un’Italia che stava succhiando l’ultima linfa di quel nuovo modello di benessere chiamato “disastro” che dieci anni dopo avrebbe avuto il suo start e non si sarebbe mai più fermato. Chissà
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