Croce Rossa Militare, un anno dopo il riordino il personale in piazza a Montecitorio
È passato un anno da quando è stato messo in atto il riordino della Croce Rossa Militare che ha trasformato l’ente di diritto pubblico in associazione privata cosi come la Croce Rossa Italiana.
Il personale in forza all’ente ormai disciolto oggi è in parte confluito in forza a vari ministeri e trova la sua rappresentanza sindacale nel Co.S.P. che il prossimo 27 aprile ha organizzato una manifestazione a Montecitorio.
Abbiamo chiesto al delegato Nazionale del comparto Ministeri Tonino Martini le ragioni che hanno spinto il sindacato a manifestare e quali sono i problemi che devono essere affrontati quanto prima, “Quale Delegato Nazionale del Comparto Ministeri ed Enti” ci racconta Tonino Martini “mi sono occupato particolarmente del personale civile e militare già appartenente alla Croce Rossa Italiana immesso nei ruoli di Ministeri ed Enti a seguito di mobilità obbligatoria con tutti i problemi che ne conseguono”
Quali sono queste problematiche ce lo spiega dettagliatamente mettendo in rilievo alcuni punti fondamentali del riordino che toccano in primis le professionalità del personale “ la presenza nell’ambito della Croce Rossa Italiana di un Corpo Militare, ausiliario delle Forze Armate dello Stato, finalizzato all’assolvimento dei compiti di emergenza del tempo di pace, di guerra e di grave crisi che portava le stellette a cinque punte come segno dello stato giuridico militare” e quindi sottoposto alle norme del regolamento di disciplina militare e dei codici penali militari aggiungiamo” ha reso particolarmente complesso il trasferimento in mobilità obbligatoria nei Ministeri ed Enti con difficoltà di inquadramento giuridico, economico, previdenziale e lavorativo ancora in essere e proprio in questa direzione il Co.S.P. si sta adoperando in tutte le sedi per la loto risoluzione !”
Anzianità, corrispondenza dei livelli contrattuali e certezza dell’avvanenuto accantonamento dei TFS e dei TFR sono tra i principali temi che la manifestazione del 27 aprile vuole far mergere nel dibattito politico ma non solo anche perché ad oggi l’Ente Strumentale alla Croce Rossa Italiana, subentrato per la residua gestione pubblica, alla Croce Rossa Italiana – E.P.N.E., pare non abbia ancora fornito una chiara quantificazione delle somme accantonate a tale scopo nonché assicurazione circa il dovuto trasferimento degli importi agli Enti Previdenziali di competenza.
“Tra le problematiche da risolvere” continua Tonino Martini “ anche quella della Cassa Previdenziale visto che gli ex. Militari di Croce Rossa e gran parte del personale civile della C.R.I. risultava iscritto all’I.N.P.S. oppure alla ex C.P.E.D.E.L. transitata in I.N.P.D.A.P. Enti Pubblici con le relative problematiche di ricongiungimento”.
Cosa sta succedendo al personale in mobilità e quali sono le vostre richieste alle istituzioni?
“Premesso che la normativa vigente consente” ci risponde Tonino Martini “al personale in mobilità obbligatoria – la scelta della Cassa Previdenziale ritenuta più idonea, vogliamo chiarezza su vantaggi e svantaggi di ciascuna forma previdenziale al fine di garantire una serena vecchiaia a chi ha operato a favore dei più vulnerabili per gran parte della propria vita lavorativa (in tale ambito hanno finora svolta attività lavorativa tutti gli Operatori della Croce Rossa Italiana).”
Quali azioni avete intentato per tutelare i vostri iscritti? “ Con una lettera formale il Co.S.P. ha richiesto ciò agli Enti Previdenziali chiedendo, altresì, la sospensione di qualsiasi termine di prescrizione per il passaggio da una Cassa Previdenziale all’altra.” ci risponde il delegato che continua dicendo che “ Tra i punti oggetto delle nostre richieste assume particolare rilievo quello della formazione del personale. I Dipendenti della C.R.I. sono stati catapultati in una realtà lavorativa spesso completamente diversa da quella svolta. Forse un tavolo di lavoro preventivo con la Funzione Pubblica avrebbe evitato talune criticità ancora fortemente evidenti. I Dipendenti civili e militari della C.R.I. hanno una competenza tecnico- amministrativa che se coniugata con una adeguata formazione può dare luogo a espressioni lavorative straordinarie.”
L’azione sindacale de Co.S.P. vuole muoversi rispettando i principi che sono stati per 150 anni il riferimento per tutto il personale della CRI-MIL sia effettivi che volontari, Umanità, Imparzialità, indipendenza , volontarietà e universalità della mutua assistenza tra le associazioni umanitarie.
La ricollocazione del personale ha provocato un altro problema soprattutto per quelle professionalità che sono state incorporate nel Ministero dell’Istruzione la cui equiparazione di livello contrattuale li ha posti nella fascia degli ATA assistenti tecnici ausiliari con una forte dispersione della loro professionalità, come sottolinea il delegato Nazionale “Senza nulla togliere agli A.T.A. Assistenti Tecnici Ausiliari nel cui ambito sono inseriti anche i cuochi, gli infermieri ed i guardarobieri, ecc.. gli Operatori ex. C.R.I. inseriti in tali Quadri hanno nella maggior parte dei casi elevata competenza e professionalità e a differenza dei loro colleghi in mobilità in altri Ministeri ed Enti non beneficiano di una collocazione lavorativa stabile e definita. Per questi motivi chiediamo dunque eguale trattamento, formazione ed adeguata collocazione del personale tenendo conto dei “curricula” individuali !”
Attesa quindi per l’appuntamento del 27 aprile per verificare le risposte che verranno date dalle istituzioni in quell’occasione e successivamente e comprendere al meglio come la riorganizzazione della pubblica amministrazione debba essere fatta senza disperdere il valore fondamentale che è il capitale umano.