GEOPOLITICA DEL MONDO MODERNO

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RUBRICHE - page 67

Il mondo degli intraceutici e degli integratori

ECONOMIA di

Gli integratori sono prodotti alimentari che fanno parte della nostra dieta quotidiana, costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive come vitamine o minerali.

Importante è la distinzione tra l’intraceutico e l’ integratore propriamente detto, in quanto quest’ultimo usualmente è una componente di un alimento che viene utilizzato per arginare una carenza dell’organismo.

I  nutraceutico invece va al di là della funzione semplicemente nutrizionale, in quanto è un vero e proprio trait d’unione tra l’alimentazione intesa come assunzione generica di sostanze che consentono il funzionamento dell’ organismo e la farmaceutica che ha a che fare con le sostanze o componenti sintetizzati o isolati con finalità terapeutiche.

Oggi più che mai lo stile di vita sana ha un peso importante nella vita delle persone, l’ alimentazione gioca quindi un ruolo fondamentale, basti vedere l’ impennata delle vendite di prodotti Bio e l’ esplosione delle diete vegetariane e vegane, non legate per forza a questioni animaliste, ma al benessere del corpo.

Ecco arrivare l’esigenza di inserire nella nostra vita quotidiana, l’assunzione di intraceutici o integratori limentari.

Il termine “ intraceutico” è una fusione tra “ nutrizione e farmaceutica”. I nutraceutici sono sostanze presenti negli alimenti che assumiamo nella dieta quotidiana. Garantiscono un apporto straordinario dal punto di vista benefico e si rivelano di grande supporto per il trattamento di alcune patologie, li troviamo sotto forma di pastiglie o pillole. Non sono farmaci, ma come quest’ultimi vengono sottoposti a test clinici per verificarne l’efficacia, quindi non curano ma aiutano.

Gli integratori alimentari, invece vanno ad integrare come dice la definizione stessa, alcune carenze dell’organismo, non sono curativi, apportano vitamine , sali minerali ecc. vengono concentrati per incrementarne gli effetti.

Gli usi terapeutici, preventivi e curativi degli intraceutici sono testati scientificamente e si sono rivelati molto utili per svariate patologie che affliggono moltissime persone, come l’obesità le malattie cardiovascolari, il diabete, il colesterolo, infezioni di vario genere e aiutano a combattere vari disturbi, come quello del sonno o di stress.

L’utilizzatore di integratori ha un profilo socio culturale medio-alto, e acquista soprattutto in farmacia.

Il mercato degli integratori è in continua ascesa, dai dati di Federsalutisti emerge che il 65% dei consumatori della popolazione adulta italiana ne ha fatto uso nell’ultimo anno.

Un trend che si rafforza con l’arrivo dell’estete, quando i problemi legati al caldo fanno comparire sugli scaffali delle farmacie i più disparati integratori.

F.B. Fumarola

Gotico Americano di Arianna Farinelli, una foto della crisi identitaria degli Stati Uniti

BIOGRAFIE/BOOKREPORTER di
“Ci accoglie tra le ovattate moquette dell’élite occidentale, poi spalanca sotto i nostri piedi la voragine delle ipocrisie che la mettono in pericolo.”

Gotico Americano, questo è il titolo del romanzo d’esordio di Arianna Farinelli, uscito nelle librerie questa settimana. Edito dalla Bompiani, il racconto fa parte della collana Munizioni (a cura di Roberto Saviano), espressione tramite cui, in senso metaforico, si vuole accostare la serie di racconti a degli strumenti d’interpretazione per difendersi dalla realtà di oggi.

Lungo la linea tra narrativa e saggistica, l’autrice intende descrivere e criticare la realtà americana in cui lei stessa vive, ossia il panorama urbano di una grande metropoli come New York segnata da due eventi, il primo la crisi economica del 2008 e il secondo l’elezione di Donald Trump a Presidente degli Stati Uniti nel 2016.

Proprio da questo avvenimento ha inizio la trama; la protagonista, Bruna, una professoressa di Scienze Politiche presso l’università di New York, riflette sulla sua vita e quella dei propri cari, a partire dal marito Tom i cui genitori sono figli di immigrati italiani che, una volta conseguito l’american dream, sono entrati nel tessuto americano borghese e conservatore, e con i quali Bruna ha un pessimo rapporto. Così la vita della professoressa s’intreccia con quella dell’altro protagonista del libro, Yunus, un suo alunno afro-americano con cui lei ha ritrovato la passione. La vita del ragazzo certamente non è facile e alcuni eventi, come la morte in carcere del padre, lo hanno portato a provare un forte senso di estraniazione verso la società di oggi; Bruna prova a capire questo rancore ma Yunus trova progressivamente riparo nella religione islamica poiché è l’unica capace di rispondere alle sue domande.

L’intento di Arianna Farinelli è quello di scattare una sorta d’istantanea della Grande Mela, città in cui si intrecciano vite differenti fra loro, ma che hanno come comune denominatore la disillusione verso la vita, l’insofferenza per i ruoli che essa ci impone e la crisi identitaria che ne scaturisce; è questo il filo rosso della narrazione, a cui fa da sfondo l’America post crisi, una società che sembra aver perso i valori che l’hanno resa grande e che, alla globalizzazione, epoca contraddistinta dall’intensificazione delle relazioni sociali e dall’avvicinamento dei modelli culurali, risponde in maniera divisiva, inconsapevole dell’ineluttabilità.

Gotico Americano è un romanzo che affronta a viso aperto le questioni politiche e sociologiche del tempo, ed è proprio dalla lente con cui l’autrice analizza gli Stati Uniti di oggi, che prende significato il titolo. American Gothic come il quadro di Grant Wood in cui viene rappresentata una coppia di fronte a una fattoria americana, presumibilmente la propria casa, con lui che impugna un forcone quasi a proteggerla; questi individui così austeri vogliono salvaguardare un qualcosa che ormai è diventato passato, come la loro posizione nella società di oggi, inconsapevoli che presto diverranno, spiega Arianna Farinelli durante la presentazione del libro, “la più grande delle minoranze”.

Nel romanzo il piano personale dei protagonisti si mescola a quello collettivo, in quanto legati da una forte crisi d’identità, perché in fondo non c’è salvezza dell’individuo che prescinda dalla comunità in cui si vive, anche in una grande metropoli come New York. Certi aspetti del libro, ci tiene a precisare Farinelli, rispecchiano fedelmente la realtà, come il carcere dove ingiustamente muore il padre di Yunus, Rikers Island ora prossimo alla chiusura; la scrittrice riprende delle storie veramente vissute come quella di Kalief Browder, ragazzo che appena sedicenne si tolse la vita una volta uscito dal carcere a causa delle numerose violenze di cui era stata vittima in quei tre anni di incarcerazione senza processo; o come la radicalizzazione di Yunus stesso, che per molti aspetti richiama le storie di quei tanti ragazzi che sentendosi emarginati sono arrivati, come il protagonista, a compiere la più tragica delle scelte, partire per combattere con il Califfato Islamico.

Di cosa abbiamo bisogno allora per affrontare queste situazioni? Risponde Bruna, di amore incondizionato per il prossimo, ma anche della consapevolezza che la propria libertà non può neppure iniziare se coloro che ci stanno accanto non sono liberi, poiché la libertà altrui è una responsabilità comune.

Effetti economici del corona virus

ECONOMIA di

Gli effetti economici del corona virus sono di dimensioni importanti sono tantissimi i settori che stanno subendo una battuta d’arresto e di regressione notevole.

Gli economisti parlano di un effetto transitorio che andrà dai 6 ai 9 mesi non di più, vero è che sono tanti i fattori da tenere in considerazione, il dragone in diciassette anni di globalizzazione si è imposto nell’economia mondiale in maniera considerevole.

Nel 2003 rappresentava il 4,2% dell’economia mondiale, nel 2018 la sua quota di pil globale ha raggiunto il 15,8%, con il 35% della crescita globale.

L’import – export è in questo momento quasi completamente congelato, calcolando che Pechino acquista 2.200 miliardi di beni nel mondo e ne esporta quasi 2.500 ci si rende facilmente conto dell’impatto economico.

La lista delle aziende che stanno prendendo provvedimenti è veramente lunga. Le più grandi compagnie aeree hanno bloccato ogni tipo di comunicazione, le più grandi compagnie hanno limitato i viaggi in Cina per i propri dipendenti. JP Morgan Chase&Co. Ford e Kraft Heinz sono tra queste.

Starbucks ha chiuso più di 2.150 punti vendita.  Yum China Holdings Inc. gestore dei negozi KFC, Pizza Hut Taco Bell in Cina e McDonald’s hanno chiuso tutti i negozi.

Anche H&M, IKEA e il gruppo Inga stanno prendendo i loro provvedimenti riducendo gli orari di apertura delle attività.

Apple ha chiuso alcuni punti vendita, ridotto gli orari di altri e bloccato le nuove aperture.

Altro capitolo fondamentale è quello legato al mondo dell’automobile.

Whuan il nucleo del contagio è proprio la capitale del mercato automobilistico, Toyota ha bloccato le produzioni fino al 9 febbraio, data che potrebbe posticipare nei prossimi giorni, e non solo lì c’è anche la sede di Dongfeng Motors, che produce vetture per Renault, Honda, General Motors e per il gruppo Psa.

In ginocchio anche il mercato del lusso, gli acquirenti cinesi hanno, in patria e fuori dai confini nazionali contribuito al 90% di incremento.

Una ricerca del Financial Time ci dice che i marchi a subire le peggiori conseguenze le avranno Moncler, Kering, Burberry, Richemont e Swatc, la previsone è parii ad un calo del 4% dei profitti annuali.

Le uniche aziende che hanno subito un’impennata nelle vendite sono quelle farmaceutiche, specialmente quelle che producono materiale monouso. Le società che stanno lavorando per sul vaccino per sconfiggere il Corona Virus stanno volando in borsa.

Al momento la più vicina alla soluzione sembra essere la Vir Biotechnologies, di San Francisco, le sue azioni dall’ inizio del contagio sono schizzate al 97%, portando la capitalizzazione di mercato attorno ai 3 miliardi di dollari.

Il business non guarda in faccia nessuno, nel bene e nel male.

F.B. Fumarola

Terna e le associazioni dei consumatori insieme per rafforzare la collaborazione e il dialogo sul futuro del sistema elettrico

ECONOMIA di

Nasce il “Cantiere dei consumatori”: un tavolo permanente sullo sviluppo della rete di trasmissione nazionale per perseguire obiettivi di sicurezza, efficienza e sostenibilità.  L’AD di Terna, Luigi Ferraris: “È un ulteriore rafforzamento dell’attenzione che rivolgiamo alle associazioni dei cittadini” Leggi Tutto

Il caso Pd; un partito fuori da ogni logica

POLITICA di

I partiti in Parlamento non sono quelli dell’Assemblea Costituente, e neppure quelli che formavano il vecchio Arco Costituzionale. DC e PSI si sono dissolti. E’ storia a parte il vecchio PCI di cui, oggi più che mai, non si riesce a capire se nella sua ennesima forma abbia ancora un senso e possa svolgere una funzione sociale oltre che politica, quelle che un partito dovrebbe avere per giustificare la propria esistenza. Leggi Tutto

23.edizione del World Of Fashion, la moda si racconta in un viaggio di stile

SOCIETA' di

Un abito può descrivere molto di più della sua utilità e del suo vezzo creativo, la scelta e il ricamo dei tessuti rivelano un’estetica ricca di significato, testimonianza di una o più culture che si intrecciano nella ricerca della forma ideale. Questo è il concetto che il World of Fashion propone ogni edizione, appuntamenti inediti con le collezioni di stilisti provenienti da tutto il mondo, un viaggio nello stile per scoprire l’incontro nella raffinatezza delle idee

Si è svolta la 23.edizione del World Of Fashion patrocinata dall’Enit, l’agenzia nazionale per il turismo, nella splendida cornice di Palazzo Brancaccio. Un appuntamento con il mondo fashion che oltrepassa il concetto edulcorato dello stile e ne approfondisce la ricerca esaltandone la cultura che lo descrive. La moda come possibilità di incontro e conoscenza come conferma Nino Graziano Luca, ideatore e presentatore dell’evento: “Il World of Fashion lancia un messaggio di speranza: il dialogo tra le culture è possibile se si usano linguaggi della moda e più in generale delle arti”. Uno stimolo creativo che combacia alla perfezione con le esigenze dell’oggi, quelle di una realtà sempre più restia al confronto, a tratti egocentrica per auto proclamazione.

23.edizione del World Of Fashion, il mondo della moda racconta la cultura

Il World of Fashion si conferma da anni un appuntamento che promuove la creatività internazionale con stilisti provenienti da tutto il mondo e con quest’ultima edizione, ha raggiunto 30 nazionalità diverse: Egitto, Libia, Dubai, Qatar, Libano, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Bahrain, Kuwait, Colombia, Paraguay, Argentina, Albania, Cipro, Bulgaria, Thailandia, Sudafrica, Tunisia, Cina, India, Palestina, Malta, Olanda, Messico, Repubblica Ceca, Mali, Iran e ovviamente, Italia.

Il sipario della 23.edizione si apre sotto gli stucchi e i cristalli dell’incantevole decoro barocco del Brancaccio, una cornice perfetta per le creazioni dello stilista olandese Addy van den Krommenacker. Una collezione sofisticata che alterna alla delicatezza dei colori pastello l’effetto vivido dell’argento e dell’oro, con pailettes, piume e pizzi per un’opulenza equilibrata. A seguire, dalla ville lumière è arrivato Nabil Younes, artista franco libanese con la sua collezione “Love On Top” , l’amore prima di tutto, che propone uno stile parisienne rivisitato con un accattivante taglio moderno.

Presente per la sesta volta al World of Fashion Azzurra di Lorenzo, che per l’occasione presenta in passerella abiti dalla bellezza armonica che racchiudono un concetto profondo, una ricerca introspettiva ispirata all’ “Hanami”. Questa pratica giapponese consiste nell’ammirare le fioriture dei ciliegi, una gioia fugace per la caducità dei fiori. L’artista modella le sue creazioni interrogandosi sulla transitorietà delle cose e sulla fragilità della vita, un’indagine esistenziale modellata nel tessuto a conferma che la moda può essere un’ opera d’arte a tutto tondo.

Ad alternare la presentazione delle collezioni primavera estate 2020, è arrivata una folata d’inverno creativo con il marchio Cerrone, storico per l’eleganza dei suoi cappotti, bolerini e giacche che per l’occasione sono stati abbinati a splendide creazioni in organza, top in pizzo e tute di velluto. Tra le stiliste emergenti, per la prima volta al World Of Fashion la talentuosa artista iraniana Neda Mokhtari che presenta una collezione  dall’atmosfera mediorientale con tessuti che giungono direttamente dall’Iran. Capi dalle contaminazioni minimal della moda occidentale, un abbraccio di stile unico di arabeschi e linee definite.

L’altra new entry è il Progetto Sociale Pinda for Griot, dal Mali. La fantasia di Pinda è estroversa e gioiosa, racconta con leggerezza ed ironia una donna che desidera essere libera, oltre i pregiudizi e le malattie che possono cambiare la vita. La fashion designer che ha firmato questa collezione è affetta da sclerosi multipla e ha realizzato la collezione “Joker” come antidoto alla paura e soluzione alle avversità: il gioco e il sorriso che si ripropongono a colori nei suoi capi.

Come di consueto nel corso dell’evento non sono mancati i premi, i World of Fashion Award agli stilisti partecipanti, agli Enti e alle personalità che promuovono l’arte e la moda per cause virtuose. Tra i premiati: lo stilista Nino Lettieri che ha deliziato i presenti con un unico abito principesco in passerella, il giornalista Francesco Vecchi, conduttore di Mattino 5 su Canale 5, autore del libro “La Vera storia del lupo cattivo” in collaborazione con La Fabbrica del Sorriso, Onlus di Mediaset. A consegnare il premio, l’ex Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini.

Il Word of fashion si conferma un appuntamento con l’alta moda, un incanto che abbaglia ma al contempo rivela tante storie, racconta idee e speranze. La creatività come linguaggio delle forme che descrive la cultura in essere e in divenire nella naturale dinamica del confronto tra le genti.

 

 

 

 

 

 

 

 

La visita di Mattarella in Qatar e in Israele

MEDIO ORIENTE/POLITICA di

La settimana appena trascorsa è stata per il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricca di appuntamenti istituzionali per lo più centrati sui nodi del Medio Oriente e della questione libica. 

 

IL SUMMIT IN QATAR
Il Capo di Stato dopo aver ricevuto nel 2018 al Quirinale il sovrano del Qatar, l’emiro Tamim bin Hamad al-Thani, si è recato a Doha lunedì 20 gennaio per sostenere dei colloqui assieme a quest’ultimo. Nei due giorni di permanenza sono stati toccati numerosi temi, dai problemi che affliggono la comunità internazionale e la stabilità della regione fino alle fruttuose relazioni economiche tra i due paesi, che negli ultimi anni hanno registrato 2 miliardi di euro in interscambio, ovvero nell’insieme di importazioni ed esportazioni, di cui uno per le esportazioni italiane; a testimonianza del rapporto saldo in materia economica tra Italia e Qatar erano presenti al vertice gli amministratori delegati di numerose aziende italiane, tra cui Eni, Fincantieri, Leonardo e Cassa depositi e prestiti.

Il rapporto tra i due paesi non è solo di cooperazione economica, difatti sia l’Italia che il Qatar nella questione libica appoggiano il governo di Tripoli guidato da Fayez al-Sarraj, nell’ultimo periodo sotto l’attacco del Generale Haftar, comandante dell’Esercito Nazionale Libico, che sta conducendo una grave offensiva sulla capitale nonostante le richieste di tregua avanzate sia dalla Conferenza di Berlino che dalla Russia e la Turchia, principali alleati delle rispettive compagini libiche.
Il presidente Mattarella non ha nascosto all’emiro al-Thani la sua preoccupazione per questa grave escalation di violenze, soprattutto alla luce dell’invio da parte del presidente turco Erdogan di un contingente militare in supporto di Tripoli sulla base di un accordo trovato tra Anakara e il Governo di Accordo Nazionale libico lo scorso 27 novembre. Tra i paesi che hanno condannato quest’intromissione, che sembra aver colpito l’intera comunità internazionale, c’è l’Italia. Il Presidente Mattarella ha definito la situazione preoccupante ed ha auspicato una maggiore saggezza; la crisi libica deve essere risolta tramite la mediazione poiché un ulteriore conflitto sarebbe devastante per un paese che dal 2011 ha perso la propria stabilità; è per questo che l’Italia, ha continuato il Capo di Stato, appoggia l’azione multilaterale dell’ONU e del suo alto rappresentante Ghassan Salamé.
Da parte sua l’emiro qatariota al-Thani supporta il governo di al-Serraj ed è al contempo stretto alleato di Ankara, da quando nel 2017 Erdogan supportò il Qatar a fronte di un blocco commerciale che altri Stati vicini come l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi, l’Egitto, lo Yemen e il Barhein gli imposero a seguito di accuse di finanziamento allo Stato Islamico; aiuto per cui la Turchia sta ora beneficiando di un piano d’investimenti pari a 15 bilioni di dollari da parte di Doha per contrastare la forte svalutazione della lira turca. L’incontro di Doha è stato quindi salutato con esito positivo,nonostante restino alcuni interrogativi circa il futuro della Libia; il multilateralismo e le richieste di tregua restano al contempo strumenti tanto solenni quanto poco efficaci, tant’è che il generale Haftar oltre a violare la tregua auspicata a Berlino sta limitando fortemente la produzione di greggio negli impianti sotto suo controllo, recando danni ingenti a compagnie come la NOC e l’Eni.

 

LA VISITA IN ISRAELE
Dopo gli incontri tenuti in Qatar per il Presidente Mattarella è stata la volta di Gerusalemme, invitato lì il 24 gennaio assieme agli altri capi di stato dal Presidente israeliano Reuven Rivlin per commemorare il 75imo anniversario della liberazione di Auschwitz-Birkenau al memoriale della Shoah Yad Vashem. Il Presidente Rivlin per l’occasione si è voluto congratulare con l’Italia per il suo impegno in prima fila nella lotta contro l’antisemitismo, testimoniato anche dalla nomina di Liliana Segre a senatrice a vita nel 2018, a 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali. L’evento di commemorazione si è svolto linearmente; hanno preso parola molti capi di stato tra cui il Presidente russo Vladimir Putin, che anche se con un leggero ritardo ha voluto ringraziare Israele per conservare tutt’oggi la memoria dei tragici eventi legati al nazismo, eventi che uniscono il popolo russo a quello ebraico, e Mike Pence, vice-presidente statunitense, il quale ha rivolto l’attenzione dei partecipanti verso gli attuali nemici del popolo ebraico, prima fra tutti Teheran.
IL VICE USA AL QUIRINALE

All’indomani della commemorazione che si è svolta a Gerusalemme il Presidente Mattarella ha accolto venerdì 24 gennaio, presso il Quirinale, proprio il vice-presidente USA Mike Pence. Le buone relazioni che intercorrono fra Stati Uniti e Italia sono dato certo; le situazioni di crisi nella politica internazionale non ne hanno scalfito l’intesa sebbene l’Italia, come confermato dalle parole dello stesso Presidente, sia preoccupata dal graduale disimpegno americano in Siria e in Libia, oltre che dall’applicazione di dazi nei confronti del nostro paese.

A tal proposito Mattarella ha esortato gli Stati Uniti ad applicare il proprio peso poltico specialmente in Libia, dove l’Italia conserva numerosi interessi, al fine di dare efficacia alla tregua chiesta dalla Conferenza di Berlino. Sulla questione dazi il Presidente ha richiamato il concetto di alleanza come “comunità di valori”, la stessa che lega i due paesi nell’alleanza trans-atlantica, e che rischia però di essere indebolita dall’intromissione di strumenti commerciali nocivi come i dazi commerciali. Dopo il colloquio avuto al Quirinale il vice USA Mike Pence si è diretto a Palazzo Chigi dal premier Conte ma, prima di lasciare il Colle, questo si è voluto complimentare con il Presidente Mattarella per la sua forte leadership.
Andrea Elifani
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