Prende il via Welfair 2023, la nuova “fiera della sanità”

Prende il via Welfair 2023, la nuova “fiera della sanità”, Rocca: “Straordinaria opportunità di dialogo per tutti gli attori del sistema-sanità”

 Antonio Magipresidente OMCEO Ordine dei Medici di Roma: “Il “popolo” del Servizio Sanitario Nazionale è molto vecchio. Entro il 2025 un terzo andrà in pensione. Di qui la necessità di rendere attrattivo il SSN non solo per i giovani, ma anche per le donne”.

Si è aperta il 18 ottobre  Welfair, la “fiera del fare sanità”, il nuovo format che Fiera Roma ha organizzato per riunire tutti gli attori del mondo della salute: dalla grande governance pubblica alle associazioni delle professioni sanitarie passando per Agenzie pubbliche, aziende sanitarie, scienziati, IRCCS e ospedalità convenzionata e privata.

Ha preso così il via una 3 giorni con 40 tavoli e oltre 200 relatori. Ad aprire i lavori il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, che ha affermato: “Welfair 2023 la fiera dedicata al benessere e alla salute, rappresenta una straordinaria opportunità di dialogo per tutti gli attori del sistema-sanità. Tecnologia, innovazione, telemedicina sono frontiere che, attraverso la sfida del Pnrr, dobbiamo essere in grado di cogliere al meglio. La Regione Lazio è pronta!”.

“Abbiamo infatti messo in campo tante azioni – ha continuato il Governatore della Regione Lazio – alcune avranno benefici ed effetti visibili a breve, altre avranno durata maggiore. Sicuramente, daremo maggiore spazio ai nostri territori, con la Sanità del territorio; sicuramente, faremo partire l’assistenza domiciliare integrata; sicuramente, troveremo una maggior assistenza per gli anziani; e poi, lasciatemi usare questa parola, vorremmo “normalizzare” i pronto soccorso che, negli anni precedenti sono stati un po’ trascurati. Starà quindi a noi tagliare quegli sprechi dei quali abbiamo parlato tante volte e in tante occasioni e che rappresentano grandi e simboliche ferite per la sanità del Lazio. Solo per fare un esempio, ancora pesano sul bilancio le ampie perdite finanziarie dell’ordine di milioni di euro fatte riscontrare da alcune grandi realtà ospedaliere nella nostra Regione, negli anni precedenti il nostro governo. In merito alle risorse da impiegare, anche ieri sera abbiamo fatto un tavolo di aggiornamento che ha coinvolto tutte le strutture sanitarie private accreditate, cioè tutte quelle che ricevono finanziamenti dalla Regione Lazio, e che erogano fino a 4 mln di prestazioni annue per i cittadini. Però, questi 4 mln di prestazioni non sono evidentemente all’interno del nostro Recup. Ebbene, dal 31 dicembre, tutte queste prestazioni dovranno far parte di un’unica centrale di prenotazione”

“Aiutare il tessuto imprenditoriale del Lazio a esprimere le sue potenzialità, facendo incontrare imprese, istituzioni, mondo della ricerca e ordini professionali – gli ha fatto eco l’Amministratore unico di Fiera Roma Fabio Casasoli – è tra i principali obiettivi di questo evento, realizzato grazie al supporto di Regione Lazio e Camera di Commercio di Roma”.

Alla conferenza di apertura, moderata dal direttore di Adnkronos Davide Desario, sono intervenuti anche, Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma, Silvio Brusaferro, Professore Ordinario all’Università degli Studi di Udine, Antonio Magi, Presidente OMCeO e la presidente di FNOPI Barbara Mangiacavalli.

Centrale il tema dell’utilizzo delle risorse del PNNR e l’idea di una riforma del Sistema Sanitario Nazionale che integri innovazione tecnologica, telemedicina, sanità territoriale ed innovazione nel settore Medtech italiano, creando un comparto strategico per la società e l’economia che accompagni il rinnovo industriale e, contemporaneamente, l’invecchiamento demografico del Paese.

 

“Abbiamo un sistema a 21 velocità – ha sottolineato Alice Basaglini di Aiop –. Caratterizzati da diversi sistemi di programmazione, differenti livelli di qualità, e diverse possibilità di spesa. In generale c’è un’enorme quantità di spesa privata dei cittadini out of pocket  e una notevole mobilità sanitaria. Un altro problema è quello della mancanza di equità di accesso alle cure”. Paolo Petralia, vicepresidente FIASO ha sottolineato che “dobbiamo cambiare rotta. L’attuale situazione è insostenibile: c’è una carenza risorse e 145 mld non bastano. È sufficiente pensare che oggi 4 ml cittadini non hanno accesso cure. Siamo di fronte a una situazione di carenza risorse, di regole, di persone e a un mancato riconoscimento dei ruoli.

Dobbiamo sicuramente gestire meglio quello che abbiamo – ha continuato Petralia – ma va anche ricordato che abbiamo le cure migliori al mondo con le risorse in proporzione più basse. È il capitale umano che ce lo consente. Il SSN però è del 1978 – abbiamo bisogno di nuove regole dalla politica. Noi DG – 200 persone – che gestiscono 145 mld di Fondo Sanitario Nazionale – abbiamo la responsabilità di tradurre la fiscalità in salute. Abbiamo bisogno di una guida politica e competenze manageriali”.

Stefano Cannarsa AD SOGEI, ha ricordato i progetti strategici in campo sanitario realizzati per la digitalizzazione del nostro Paese della società di information technology del Ministero dell’Economia e delle Finanze: “Il ruolo di SOGEI, sin dal codice fiscale poi alla tessera sanitaria, è sempre stato quello di creare autostrade di collegamento telematiche di informazioni e documenti, fino all’attuale FSE – Fascicolo Sanitario Elettronico. Una rete che colleghi per la Sanità, ad esempio, i 430.000 medici italiani con le 20.000 farmacie e i 60mln di cittadini. Si costruirà quindi un datalake tra tutte le strutture regionali, il Ministero della Salute e il MEF per consentire al cittadino di servirsi più facilmente del SSN e di tutte le strutture mediche specialistiche in una logica di prevenzione e di analisi predittiva per ciò che sarà poi la medicina del futuro. Per quanto riguarda il Fascicolo sanitario elettronico, è evidente che l’interoperabilità è il traguardo. SOGEI creerà dunque la connessione telematica tra tutti i soggetti, cosa ancora in divenire ma, ad esempio, la centralizzazione messa a punto con il greenpass è stata per noi palestra. Il digitale diventa quindi un elemento fondamentale per la medicina del futuro. La rete che le sta alla base è costituita da sistemi nazionali dove SOGEI rappresenta il datacenter centrale e da sistemi regionali, più capillari”.

Antonio Magi, presidente OMCEO Ordine dei Medici di Roma – Il “popolo” del Servizio Sanitario Nazionale è molto vecchio. Entro il 2025, infatti, un terzo andrà in pensione. Inoltre, i giovani fanno fatica a vedere nel SSN il loro futuro professionale. Di qui la necessità di rendere attrattivo il SSN non solo per i giovani, ma anche per le donne: oggi il 70% degli operatori sanitari e dei medici giovani in particolare sono di genere femminile. Dobbiamo cercare di dare sicurezza e tranquillità a donne e giovani. Si calcola che nel 2022 ci siano state approssimativamente 5000 richieste di medici che chiedono il trasferimento all’estero. E’ questo che dobbiamo fronteggiare rendendo attrattivo il sistema. In Italia ci sono 120mila medici, non sono pochi, ma dobbiamo trovare il modo di trattenerli”.

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