Pil in lieve crescita nel mese di novembre

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La revisione delle stime del Pil, nel mese di novembre, ha rilevato una leggera crescita della ripresa dell’attività economica pari a 0,1% rispetto al mese di ottobre. Tale rialzo lo si deve alla contrazione della produzione industriale (-1,0%), la quale è stata inferiore in base a quanto riportavano le stime (-1,5%).

Il rialzo è emerso da un’analisi accurata della Fondazione Tor Vergata, diretta da Beniamino Quintieri, attraverso il suo Osservatorio Faini, creato in collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che elabora e commenta – ogni mese – i risultati del pil reale per singolo mese.

Nonostante l’attuale periodo di difficoltà delle attività manifatturiere, il Pil è stato condizionato positivamente dal calo dei prezzi delle materie prime energetiche. Le ultime prospettive confermano questi trend, sebbene si sia in presenza di uno scenario generale caratterizzato da segnali di debolezza dell’attività.

A novembre si è riscontrato un notevole aumento del clima di fiducia sia da parte dei consumatori, grazie a prospettive maggiormente favorevoli derivate dalla situazione economica futura e dal ridimensionamento delle attese di rialzo dei prezzi, e sia nel mondo delle imprese dopo quattro mesi di arretramento, eccezion fatta per il settore delle costruzioni.

 A tal proposito, il capo Economista del Tesoro, Riccardo Barbieri, ha commentato: “La prima stima dell’indicatore mensile del PIL per novembre segna un lieve incremento mensile, pari a 0,1%, dopo un mese di stagnazione in ottobre – peraltro rivisto al rialzo alla luce dei dati di produzione industriale Istat per quel mese, meno negativi del previsto. La crescita del PIL per il quarto trimestre acquisita a novembre è lievemente positiva, secondo l’indicatore. L’economia italiana continua a manifestare una notevole resilienza; non a caso le aspettative di flessione ciclica di molti previsori si stanno spostando sul 2023. A questo proposito, molto dipenderà dall’evoluzione dei prezzi energetici, una cui caduta potrebbe invertire l’impennata dell’inflazione e portare la Banca Centrale Europea ad una postura meno restrittiva rispetto a quanto segnalato nel comunicato e nelle decisioni odierne. Ne deriverebbero prospettive di crescita del PIL più favorevoli rispetto alla stagnazione o lieve recessione attesa dalla maggior parte dei previsori.”

 Tale progressione è stata testimoniata anche dagli indici PMI di novembre, dove si registrano dei consistenti miglioramenti rispetto al precedente periodo, nonostante si continui a stare al di sotto della soglia di espansione dell’attività.

Bookreporter Settembre

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