L’espulsione della Russia dal Consiglio dei diritti umani

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La comunità internazionale, oltre ad aver adottato misure sanzionatorie economiche e commerciali, ha deciso di sospendere la Federazione russa dal Consiglio dei diritti umani, organo sussidiario. Già vi è stato un precedente dove questo organo sussidiario onusiano aveva sospeso la Libia Stato membro, in quanto si era reputato responsabile di violazioni gravi e sistematiche dei diritti umani. Adesso è toccata alla Russia che è un avvertimento forte e netto che tale organismo internazionale, parte dell’architettura delle Nazioni Unite, di condanna per la condotta illecita di atrocità commesse sul territorio ucraino.

Su questo punto, qualcuno potrebbe obiettare che tale sospensione sarebbe fragile per prevenire ai continui abusi delle truppe russe in Ucraina. Qualche altro ritiene necessario rimuovere la Russia dal Consiglio di Sicurezza ed esautorarlo dal diritto di veto, riservato alla Cina, Francia, Regno Unito, Federazione russa e Stati Uniti, per sbloccare l’organo politico onusiano dalla situazione in stallo sulla questione ucraina. Tuttavia, non è semplice, sebbene non si tenga in considerazione di come funzioni il sistema delle relazioni internazionali.

Non è mancato la condotta poco lecita della Russia, qualche giorno prima del voto, nei riguardi di alcuni Stati che hanno ricevuto una lettera in cui si chiariva che un voto a favore della risoluzione o anche un’astensione sul voto, comporterebbe ritorsioni diplomatiche a livello bilaterale. Con ciò la stessa Russia ha sperato che la bozza di risoluzione afferente alla sua espulsione non venisse approvata. La questione che gran parte degli Stati abbia votato la risoluzione riguardante l’espulsione della delegazione russa dal Consiglio dei diritti umani dimostra la schiacciante condanna delle violazioni sistematiche dei diritti dell’uomo che continua in Ucraina da parte di soldati russi e attori non statali al servizio di Mosca. Poi, vi è un gruppo di Stati che ha manifestato il voto contrario ed evitare l’espulsione russa, costituito dalla Corea del Nord, da Cuba, Siria e Venezuela, Stati rinomati per il loro scarso rispetto dei diritti umani al loro interno, che hanno colto l’occasione per attaccare frontalmente l’occidente.

In ogni modo, si può ritenere che almeno un piccolo passo è stato fatto con l’espulsione di un Paese importante come la Russia. Ciò sta ad indicare che le Nazioni Unite ci sono e continuano ad operare a favore della pace e della sicurezza internazionali. Difatti, il compito di questa importante organizzazione è quello di salvare, di tutelare le future generazioni dal flagello della guerra che potrebbe riportare indicibili afflizioni alla famiglia umana. La condanna alla Russia è significativa nel senso che è stato necessario con questo gesto della comunità internazionale di isolare un Paese che non rispetta i pur minimi diritti delle persone non solo al suo interno, ma anche in Ucraina. Ora, non sappiamo quali saranno le risposte russe alla comunità internazionale, ma una cosa è certa che le Nazioni Unite una prima tirata di orecchie le ha fatte alla Federazione russe.

Di Giuseppe Paccione

Bookreporter Settembre

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