Fondo Sociale Europeo Plus, raggiunto l’accordo per il 2021-2027

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Il 28 gennaio il Parlamento europeo e il Consiglio dell’UE hanno raggiunto un accordo politico sul progetto di regolamento che istituisce il Fondo sociale europeo Plus, parte del bilancio europeo per il periodo 2021-2027. Il FSE+ contribuisce al finanziamento dell’attuazione dei principi dei diritti sociali: sosterrà gli investimenti nella creazione di posti di lavoro, nell’istruzione e nella formazione, nonché nell’inclusione sociale, nell’accesso all’assistenza sanitaria e nelle misure volte all’eliminazione della povertà. L’attuale FSE+ riunisce il Fondo sociale europeo, l’iniziativa per l’occupazione giovanile, il Fondo di aiuti europei agli indigenti e il programma per l’occupazione e l’innovazione sociale. L’accordo politico raggiunto verrà sottoposto all’approvazione degli ambasciatori degli Stati membri presso l’UE e alla Plenaria del Parlamento europeo.

Il Fondo sociale europeo

Il Fondo sociale europeo investe nei cittadini europei da oltre 60 anni. Contribuisce all’inclusione sociale, alle opportunità di lavoro, alla lotta alla povertà, all’istruzione, alle competenze e all’occupabilità dei giovani, nonché a migliori condizioni di vita, salute e società più eque. Allo stesso tempo, i singoli progetti e programmi sviluppati devono contribuire a migliorare la coesione economica, sociale e territoriale. Si tratta dunque del principale strumento di cui si avvale l’UE per promuovere l’occupazione e l’integrazione sociale. La crisi da coronavirus ha reso necessario un cambiamento anche in tale contesto: lo scorso maggio la Commissione ha presentato i cambiamenti dei programmi di finanziamento sociale dell’UE necessari per affrontare le sfide sociali e occupazionali nell’era post crisi; è stato previsto lo strumento REACT-EU per sostenere l’occupazione e sono state presentate delle modifiche relative al FSE+ nel quadro del futuro bilancio dell’UE per il periodo 2021-2027.

L’accordo raggiunto sul FSE+

Il nuovo Fondo sociale europeo Plus, composto dal Fondo sociale europeo, l’iniziativa per l’occupazione giovanile, il Fondo di aiuti europei agli indigenti e il programma per l’occupazione e l’innovazione sociale, rientra nel quadro finanziario pluriennale 2021-2027 con una somma di quasi 88 miliardi di euro circa.

La presidenza portoghese del Consiglio dell’UE e i membri del Parlamento europeo hanno raggiunto l’accordo politico sul progetto di regolamento che istituisce il FSE+: il fondo è stato proposto per la prima volta dalla Commissione europea nel 2018 proprio per essere inserito nel QFP del 2021 e con la pandemia da Covid-19 le sue misure sono state rafforzate. I gruppi negoziali che hanno discusso del FSE+ hanno concordato i requisiti relativi all’assegnazione delle risorse del FSE+ a livello nazionale in base agli obiettivi strategici del fondo, tra cui l’inclusione sociale, il sostegno ai giovani inattivi e così via.

Il supporto ai giovani e ai più vulnerabili

Il FSE+ investirà nei giovani, tra i più colpiti dalla crisi socioeconomica che ha causato il Covid-19: in molti Stati membri dell’UE, tra cui l’Italia, c’è un’alta percentuale di NEET, coloro che hanno tra i 15 e i 29 anni, non lavorano e non seguono un percorso scolastico o formativo. L’obiettivo è di destinare almeno il 12,5% delle risorse del FSE+ ad azioni concrete volte ad aiutare i giovani permettendogli di trovare un lavoro e conseguire una qualifica. A tal fine, è previsto che ogni Stato membro destini un importo adeguato ad azioni mirate a sostegno di misure per l’occupazione giovanile. Il FSE+ si occuperà, poi, di sostenere direttamente l’innovazione sociale nella sua nuova componente Occupazione e innovazione sociale, con una dotazione finanziaria di 676 milioni di euro.

Il Fondo sociale europeo plus, inoltre, sosterrà le persone più vulnerabili colpite dalla perdita di posti di lavoro e da diminuzioni di reddito: per questo motivo, è richiesto agli Stati membri di destinare almeno il 25% delle proprie risorse del FSE+ alla promozione dell’inclusione sociale. Per di più, verranno forniti prodotti alimentari e assistenza materiale di base alle persone indigenti con l’integrazione di FSE+ e FEAD, il fondo di aiuti agli indigenti. Infine, è previsto un forte investimento sui minori che hanno sofferto e soffriranno le conseguenze della crisi: la povertà infantile è un fenomeno molto diffuso negli Stati membri UE e per questo si richiede un investimento di almeno il 5% delle risorse alla lotta di questo problema in quegli Stati con un livello di povertà infantile superiore alla media europea; gli altri Stati membri dovranno comunque destinare un importo adeguato alla gestione di tale fenomeno.

Prossime tappe e dichiarazioni

Il 28 gennaio scorso è stato raggiunto l’accordo politico. Ciò significa che il Parlamento europeo e il Consiglio dovranno approvare formalmente il regolamento relativo al FSE+, che dovrà passare al vaglio anche dagli ambasciatori degli Stati membri che compongono il Coreper: solo allora potrà entrare in vigore.

Le istituzioni europee hanno mostrato un forte entusiasmo per il raggiungimento di tale accordo. Il ministro portoghese della Pianificazione ha affermato che “Il Fondo sociale europeo Plus fornirà un contributo decisivo per attenuare le conseguenze negative dell’attuale crisi promuovendo l’occupazione e riducendo i livelli di povertà, creando migliori opportunità per tutti, soprattutto per i giovani e i bambini. Anche i gruppi più vulnerabili saranno favoriti dal FSE+”. Valdis Dombrovskis, il Vicepresidente esecutivo per un’economia al servizio delle persone, ha dichiarato: “Questo strumento di finanziamento segnerà il nostro principale percorso per investire nelle persone e costruire un’Europa più sociale e inclusiva nel processo di uscita dalla crisi. Il FSE+ contribuirà a creare maggiori pari opportunità, un migliore accesso al mercato del lavoro, condizioni di lavoro più eque e una protezione sociale rafforzata”.

Bookreporter Settembre

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