Nella mattinata del 18 luglio è divampato un incendio nella cattedrale gotica di Nantes, nel nord-ovest della Francia, facendo tornare alla mente le immagini, risalenti ad un anno e mezzo fa, della devastazione di Notre-Dame, una ferita ancora aperta per i cittadini francesi e non solo. Secondo le ricostruzioni, l’incendio si sarebbe sviluppato da tre diversi punti ed è stato circoscritto in poche ore. La maggior parte dell’edificio e degli arredi non ha subito particolari danni, tranne la distruzione di un grande organo risalente al XVII secolo. La Procura della Repubblica di Nantes ha aperto un’inchiesta per “incendio doloso”, ma le indagini sono ancora in corso.
L’incendio
La cattedrale di Nantes, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, è un edificio gotico del XV secolo ed è stata completata solo nel 1891, dopo 457 anni di lavori. Il cantiere fu avviato, infatti, nel 1434 dal Duca di Bretagna, Giovanni V, nello stile gotico “fiammeggiante” in voga all’epoca. Dal 1862 la cattedrale della cittadina sulla Loira è stata dichiarata monumento storico dal governo francese. La sua navata centrale supera in altezza quella di Notre-Dame di Parigi, devastata il 15 aprile 2019 da un incendio che ne ha distrutto la struttura.
Già nel 1944, la cattedrale di Nantes, aveva subito gravi danni a causa dei bombardamenti e il 28 gennaio 1972 era stata colpita da un altro grande incendio, che aveva danneggiato il tetto e aveva costretto alla chiusura della struttura per i successivi tre anni.
Nel 2015, sempre a Nantes, un altro edificio cattolico è stato colpito da un incendio che ha distrutto tre quarti del tetto della Basilica di Saint-Donatien-et-Saint-Rogatien, risalente al XIX secolo.
“Un incendio importante” recitava un comunicato dei pompieri nelle prime ore della mattina del 18 luglio. Circa 100 vigili del fuoco e 40 dispositivi sono stati inviati per domare l’incendio, segnalato intorno alle 7.45, nella cattedrale di Nantes di Saint-Pierre-et-Saint-Paul. I vigili del fuoco sono stati in grado di circoscriverlo abbastanza rapidamente: intorno alle 10 del mattino hanno annunciato di aver domato le fiamme.
La maggior parte dell’edificio e degli arredi non ha subito particolari danni tranne un grande organo risalente al XVII secolo, distrutto dalle fiamme. L’incendio ha recato danni altresì ad un dipinto di Ippolito Flandrin del XIX secolo, alla zona del coro ed alle vetrate sulla facciata, alcune delle quali risalivano al XVI secolo, secondo Laurent Delpire, curatore di oggetti d’antiquariato e opere d’arte della Loira Atlantica.
L’amministratore diocesano, Padre François Renaud, responsabile della cattedrale, è riuscito a tornare con i pompieri all’interno dell’edificio e ha annunciato che “il grande organo era completamente scomparso”. “È molto impressionante ed è una perdita incommensurabile” ha aggiunto, commosso.
Per fortuna, “non siamo in uno scenario da Notre-Dame de Paris” ha sottolineato il direttore dipartimentale dei vigili del fuoco, il generale Laurent Ferlay, specificando che il tetto “rifatto in cemento armato, non è stato danneggiato”.
Le indagini
Il procuratore di Nantes, Pierre Sennès, ha annunciato che è stata aperta un’indagine per “incendio doloso”. “Le indagini iniziali non sono riuscite a trovare alcun segno di irruzione” ha aggiunto nel tardo pomeriggio.
Nel pomeriggio, nel corso delle prime indagini, un uomo di 39 anni, è stato preso in custodia e rilasciato “senza alcun procedimento giudiziario” nella serata del 19 luglio.
Di nazionalità ruandese, il sospettato era un volontario nella cattedrale di Nantes, seguito e ospitato dalla diocesi, come altri, secondo quanto riferito dal Procuratore Sennès. Il volontario è stato incaricato di chiudere la Cattedrale di San Pietro e San Paolo il giorno prima dell’incendio e gli investigatori hanno verificato i suoi spostamenti. Secondo Padre Hubert Champenois, che lo conosce bene, il trentanovenne è stato l’ultimo a lasciare la cattedrale il 17 sera. “Lo conosco da quattro o cinque anni”, ha detto, prima di aggiungere “Mi fido di lui come in tutti i collaboratori”. Il rettore della cattedrale ha poi sottolineato che “ogni sera, prima di chiudere un’ispezione viene svolta molto accuratamente e tutto era in ordine venerdì sera”.
Le reazioni delle autorità francesi
Il Primo Ministro francese, Jean Castex, si è recato sul posto nel pomeriggio, accompagnato dai Ministri dell’Interno, Gerald Darmanin, e della cultura, Roselyne Bachelot. Castex ha reso omaggio alla “dedizione e alla grande professionalità” dei pompieri. “È il momento della ricostruzione, che spero sia il più rapida possibile e in cui lo stato farà la sua parte” ha aggiunto. La Ministra Bachelot ha dichiarato da parte sua che “la qualità del patrimonio francese comporta sforzi finanziari considerevoli e lo Stato sarà ovviamente presente per un’operazione che sarà necessariamente lunga”.
“Supporto per i nostri vigili del fuoco che corrono tutti i rischi per salvare questo gioiello gotico” ha twittato il Presidente della Repubblica, Emmanuel Macron in mattinata.
La Sindaca di Nantes, Johanna Rolland, che è riuscita ad entrare nella cattedrale, ha espresso il suo stato d’animo quando ha scoperto il danno: “Ciò che domina è l’emozione e la tristezza per i cattolici di Nantes, perché è un luogo emblematico, per loro e per tutto il popolo di Nantes”
Alla fine del pomeriggio, la Heritage Foundation ha annunciato il lancio di una campagna di raccolta fondi per la ricostruzione del grande organo.