Eurogruppo, l’irlandese Paschal Donohoe è il nuovo Presidente

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Il 9 luglio, il Ministro delle finanze irlandese, Paschal Donohoe, è stato eletto a sorpresa Presidente dell’Eurogruppo. Alla vigilia delle elezioni la favorita era, infatti, la spagnola Nadia Calvino, sostenuta soprattutto dal Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, dal Presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte e dalla Cancelliera tedesca Angela Merkel. L’elezione di Donohoe, in tale ottica, è un segnale politico importante in vista del prossimo Consiglio europeo del 17 e 18 luglio. Donohoe, subentra al Ministro delle finanze portoghese, Mário Centeno e si è imposto alla seconda votazione, dopo che al primo turno nessun candidato aveva ottenuto la maggioranza necessaria (10 voti). Sarà in carica per un mandato di due anni e mezzo rinnovabile. Il candidato lussemburghese, Pierre Gramegna, si è, invece, ritirato dopo il primo turno, prassi seguita da chi riceve meno voti. Definire un cammino comune verso la costruzione di una ripresa europea, promuovendo una crescita economica sostenibile ed inclusiva per gli Stati membri e i cittadini europei, così come “inclusivo e trasparente” dovrà essere lo stesso Eurogruppo: queste le priorità annunciate dal neopresidente.

 

Chi è Paschal Donohoe

 

Classe 1974 e soprannominato “il prudente Paschal”, Donohoe è un esponente del partito irlandese liberalconservatore Fine Gael- aderente al Partito Popolare Europeo (PPE)- ed ha costruito, nel corso della sua carriera politica un consenso tra i Paesi sostenitori di un ampio ricorso agli strumenti fiscali comuni- rappresentati dalla spagnola Nadia Calviño, la candidata favorita alla vigilia delle elezioni- e quello dei Paesi frugali, per i quali incarna una figura di garanzia, più neutrale rispetto alle previsioni, sulle politiche economiche che l’Eurozona intende varare per sostenere la ripresa economica alla crisi dovuta alla diffusione del Covid-19. Non a caso, Donohoe ha la fama di un ottimo negoziatore, in grado di conciliare posizioni molto distanti: a conferma di ciò, il suo elettorato comprende sia alcune delle aree più povere dell’Irlanda, sia alcune delle più ricche.

Presumibilmente è stata proprio tale caratteristica politica ad essere decisiva: la spagnola Calvino potrebbe aver pagato quello che i suoi colleghi del Nord definivano un carattere divisivo, non finalizzato al compromesso ed alla mediazione. “Congratulazioni a Paschal Donohoe per l’elezione a presidente dell’Eurogruppo. Aspetto con ansia di lavorare assieme, per assicurare un rilancio robusto che non lasci indietro nessuno” così su Twitter la responsabile dell’economica spagnola.

 

Il nuovo Presidente dell’Eurogruppo è Ministro delle finanze dal 2007 ed è stato confermato in tale carica un mese fa, in seguito alla nascita del primo governo di Grande coalizione in Irlanda, guidato da Micheál Martin del partito repubblicano Fianna Fàil. La conferma dimostra la sua capacità di ottenere consensi ed essere stimato anche nelle forze di opposizione.

Analogamente alle intenzioni per le future azioni nelle nuove vesti di Presidente dell’Eurogruppo, anche in patria, in qualità di Ministro delle finanze, Donohoe ha adottato un approccio molto rigoroso nei confronti del bilancio pubblico, il quale, nel 2018, dopo 10 anni, ha registrato per la prima volta un surplus.

Il neopresidente, inoltre, è contrario alla tanto discussa Digital Tax, sulla quale Dublino è schierata con gli altri paesi che praticano dumping fiscale in Europa, come Lussemburgo, Malta o Olanda.

 

La sfida più importante della ripresa economica

 

“Come presidente cercherò di costruire ponti tra tutti i Paesi dell’area euro, e di impegnarmi attivamente con tutti i paesi membri per garantire un approccio basato sul consenso a favore della ripresa delle nostre economie e delle nostre società” queste le parole di Donohoe dopo l’elezione.

Tuttavia, occorre ricordare che la carica di Presidente dell’Eurogruppo non ha poteri propri ben definiti, concretizzandosi, piuttosto, nella mediazione tra le diverse posizioni emergenti in seno all’organo informale in cui i ministri degli Stati membri della zona euro discutono di questioni relative alla moneta unica.

L’attuale Presidente dell’eurogruppo sarà chiamato a gestire la ripresa europea con l’imperativo di trovare, il prima possibile, un compromesso sul Recovery Fund, proposto in primis dalla Francia, accettato dalla Germania che attualmente detiene la Presidenza di turno del Consiglio dell’UE, sostenuto dai Paesi dell’Europa meridionale ed a cui si oppongono con forza i Paesi nordici. In tale ottica l’elezione del 9 luglio assume, dunque, un’importanza notevole, in vista del prossimo, decisivo, Consiglio europeo che si terrà il 17 e 18 luglio.

 

Lasciando il proprio incarico, il predecessore Mario Centeno, socialista, che ha rinunciato ad un nuovo mandato per guidare la Banca centrale di Lisbona e che ha guidato l’azione dell’Eurogruppo nel pieno dell’emergenza dovuta alla pandemia da coronavirus, ha precisato che “in tempi di crisi l’orientamento fiscale appropriato è quello che sostiene l’attività economica. Non dobbiamo precipitarci a ritirare lo stimolo economico. Tuttavia, ha anche aggiunto “ciò che è temporaneo deve essere considerato temporaneo”.

“Assumi l’incarico in un momento di sfide senza precedenti, ma so che hai quello che serve per forgiare un forte consenso e descrivere una strada ambiziosa. Non è solo questione di gestire l’attuale crisi, ma di rendere la zona euro più forte, resiliente, giusta e sostenibile”, queste, invece, le congratulazioni e gli auspici del Commissario europeo all’economia, Paolo Gentiloni.

Bookreporter Settembre

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