La nuova Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha presentato la sua squadra, cioè la nuova composizione dell’”organo esecutivo dell’Unione europea”, strutturata sulla base degli obiettivi su cui von der Leyen è stata eletta. L’ obiettivo primario della nuova Commissione è quello di affrontare i cambiamenti climatici, tecnologici e demografici che stanno colpendo gli Stati membri e che stanno trasformando le società e lo stile di vita europeo. Ciò scaturisce dalla constatazione che nuovi poteri stanno emergendo e si stanno consolidando e questo ha suscitato disagio e preoccupazione in molte comunità europee. Di qui, l’imperativo di guidare la transizione verso un pianeta sano ed un nuovo mondo digitale, e ciò può essere fatto soltanto riunendo le varie anime che costituiscono l’Unione europea e dando slancio all’economia di mercato adattandola alle nuove ambizioni. Una transizione che deve aver luogo sfruttando al massimo i punti di forza ed i potenziali dell’UE. È necessario focalizzarsi, pertanto, sull’uguaglianza e sulle pari opportunità, per gli uomini e per le donne, da est, ovest, sud e nord, giovani e meno giovani. Il tutto deve avvenire difendendo i valori comuni e sostenendo lo stato di diritto. Si auspica, così, l’eliminazione di tutte le paure e la creazione di nuove opportunità.
“La mia Commissione sarà una Commissione geopolitica impegnata in politiche sostenibili e voglio che l’Unione europea sia la custode del multilateralismo. Perché sappiamo che siamo più forti facendo insieme ciò che non possiamo fare da soli” queste le parole della von der Leyen.
Una nuova struttura per una nuova Commissione: 26 Commissari, 13 donne e 13 uomini, ciascuno responsabile di una competenza fornita dalle Direzioni generali. I Commissari designati sono: Johannes Hahn (Austria), Commissario per il bilancio e l’ amministrazione; Didier Reynders (Belgio), per la giustizia e lo stato di diritto; Mariya Gabriel (Bulgaria) per il settore dell’innovazione e della gioventù; Stella Kyriakides (Cipro), nuova Commissaria per la salute; Kadri Simson (Estonia), per il portafoglio energia; Jutta Urpilainen (Finlandia), per le partnership internazionali; Sylvie Goulard (Francia), Commissaria per il mercato interno; László Trócsányi (Ungheria) per il portafoglio vicinato ed allargamento; Phil Hogan (Irlanda), Commissario per l’agricoltura; Paolo Gentiloni (Italia), nuovo Commissario per gli affari economici; Virginijus Sinkevičius (Lituania), Commissario per l’Ambiente e gli oceani; Nicolas Schmit (Lussemburgo), per il portafoglio jobs; Helena Dalli (Malta), per il settore dell’uguaglianza; Janusz Wojciechowski (Polonia), Commissario per l’agricoltura; Elisa Ferreira (Portogallo) per la coesione europea e le riforme; Rovana Plumb (Romania), per il portafoglio dei trasporti; Janez Lenarčič (Slovenia), per la gestione delle crisi; infine, Ylva Johansson (Svezia) Commissario per gli affari interni. Inoltre, la nuova Commissione è costituita da otto vicepresidenti, compreso l’Alto rappresentante dell’UE per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell. I vicepresidenti si assumono la responsabilità di definire le massime priorità negli orientamenti politici, dirigeranno i lavori sulle più importanti questioni globali, come ad esempio la stipulazione del Green Deal, proteggendo lo stile di vita che caratterizza gli stati membri dell’Unione europea. Tre vicepresidenti avranno un duplice ruolo: oltre a gestire la propria competenza saranno responsabili di uno dei tre temi centrali dell’agenda della Commissione. Il vicepresidente Frans Timmermans (Paesi Bassi) coordinerà i lavori sul Green Deal europeo e gestirà altresì la politica di azione per il clima. A tal proposito Ursula von der Leyen ha manifestato il desiderio che il Green Deal europeo diventi il segno distintivo dell’Europa e che quest’ultima diventi il primo continente neutro dal punto di vista climatico al mondo. Si tratta anche di un imperativo economico poiché chi agirà per primo e più velocemente coglierà le opportunità della transizione energetica. Margrethe Vestager (Danimarca), l’altra vicepresidente, avrà invece il compito di coordinare le azioni volte alla completa transizione dell’UE ad un’era digitale e sarà altresì il Commissario per la concorrenza. Così come l’Unione europea dovrà adattarsi all’era digitale, analogamente la Commissione nei suoi lavori: le riunioni saranno sprovviste di carta e saranno del tutto digitali. Inoltre, poiché l’obiettivo della nuova Commissione è semplificare la vita delle persone e delle imprese, a fronte di nuove leggi e regolamenti, la Commissione applicherà il principio “One-in, one-out”, riducendo così la burocrazia. Infine, il vicepresidente Valdis Dombrovskis (Lettonia) coordinerà le azioni per un’economia europea che lavori per le persone e sarà al contempo il Commissario per i servizi finanziari. Gli altri vicepresidenti sono Věra Jourová (Repubblica Ceca) responsabile dei valori europei e della trasparenza, Margaritis Schinas (Grecia) impegnata nella difesa dello stile di vita europeo, Maroš Šefčovič (Slovacchia) a cui è stata affidata la competenza delle relazioni interistituzionali e delle prospettive future ed infine Dubravka Šuica (Croazia) competente nel settore della democrazia e della demografia. Quest’ultima guiderà altresì i lavori della Conferenza sul futuro dell’Europa.
Ursula von der Leyen ha così dimostrato di voler presiedere una Commissione che capisca le esigenze dell’Unione europea ed ascolti ciò che i cittadini europei desiderano. Questa è la ragione per cui tutti i commissari visiteranno tutti gli Stati membri dell’UE nella prima metà del loro mandato.
Per quanto riguarda le prossime tappe per l’entrata in vigore della nuova Commissione, il Consiglio ha adottato l’elenco dei commissari designati e la sua decisione verrà trasmessa al Parlamento europeo. Conformemente al Trattato sull’Unione europea, la Presidente, l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e gli altri membri della Commissione saranno soggetti, collettivamente, ad un voto di approvazione da parte del Parlamento europeo in seduta plenaria. In seguito a tale approvazione la Commissione sarà nominata dal Consiglio europeo, che delibera a maggioranza qualificata.