Alleanza Unione Europea – Africa al centro del Forum di alto livello

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Il 18 dicembre si è tenuto a Vienna un forum di alto livello tra Unione Europea e Africa per fornire uno spazio ai leader europei e africani, insieme ai CEO di importanti società globali, start-up e altre parti interessate, per riflettere e confrontarsi su cosa occorre fare per assicurare prosperità e competitività in entrambi i continenti, nonché per approfondire la relazione in tutti i suoi aspetti con un’attenzione specifica per una cooperazione anche digitale. Hanno partecipato al Forum Sebastian Kurz, cancelliere federale della Repubblica d’Austria; Paul Kagame, Presidente della Repubblica del Ruanda; Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea; Moussa Faki Mahamat, presidente della Commissione dell’Unione africana; Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo.

L’Austria detiene la presidenza del Consiglio dell’Unione europea e il Cancelliere Kurz ha sin da subito riconosciuto l’importanza della cooperazione dell’Europa con l’Africa ponendosi su un nuovo livello, andando oltre la migrazione, che comunque rimane una sfida comune. L’obiettivo del Forum di alto livello è stato quello di promuovere l’innovazione e la digitalizzazione come importanti fattori per lo sviluppo futuro, in modo che tutti possano beneficiare della trasformazione digitale in corso. Pertanto, si mira a valutare come gli attuali partenariati tra Africa ed Europa contribuiscano al raggiungimento di questo obiettivo.

Inoltre, come annunciato dal Presidente della Commissione europea Juncker, si vuole contribuire all’Alleanza Africa-Europa per gli investimenti e l’occupazione sostenibili. A soli tre mesi dal suo lancio, Juncker ha presentato i primi risultati dell’Alleanza Africa-Europa, che mira ad approfondire le relazioni economiche e commerciali tra i due continenti, al fine di creare 10 milioni di posti di lavoro e crescita sostenibili entro i prossimi anni, per poi presentare nuovi progetti nell’ambito dell’Alleanza. Il progetto presentato dal Presidente Juncker si concentra su quattro macro-aree di cooperazione, in ognuna delle quali è stato già avviato un vero e proprio lavoro.

Per quanto riguarda l’area dell’investimento strategico e della creazione di posti di lavoro, il piano mira a generare significativi investimenti sostenibili in Africa e nei paesi europei limitrofi entro il 2020. Sono stati annunciati 44 miliardi di euro ed inoltre i programmi già in corso mobiliteranno 37,1 miliardi di euro di investimenti, sulla base dei principi alla loro base: finanziamenti per lo sviluppo sostenibile, competenza e dialogo al fine di migliorare il clima degli investimenti. Nel Forum sono stati annunciati nuovi progetti, tra i quali la garanzia dell’Unione Europea (NASIRA Risk-Sharing Facility), la prima nel suo genere nell’ambito del piano di investimenti esterni dell’UE, che ha l’obiettivo di mobilitare fino a 750 milioni di euro di investimenti per gli imprenditori dell’Africa sub-sahariana e il vicinato meridionale dell’UE. In tal modo si dovrebbero creare 800.000 posti di lavoro a beneficio di coloro che di solito faticano ad accedere a prestiti con prezzi accessibili, come piccole e medie imprese, sfollati interni, rifugiati, rimpatriati, donne e giovani. A tal proposito, il nuovo fondo Agri-Business Capital del valore di 45 milioni di euro sosterrà l’agricoltura aumentando la possibilità di accesso ai finanziamenti per i piccoli agricoltori.

L’area degli investimenti nell’istruzione e nelle competenze per i posti di lavoro corrispondenti prevede lo sviluppo del programma Erasmus+, che dal 2015 ha sostenuto 16.000 scambi di studenti e personale provenienti da università africane per venire in Europa con scambi a breve termine, ed ha l’obiettivo di aumentare il numero degli scambi fino a 35.000 nel 2020.

Molto importante è l’area ambientale-climatica: solo nel 2018, l’Unione europea ha impegnato oltre 540 milioni di euro per sostenere le riforme di clima e investimenti, superando in modo significativo l’obiettivo prefissato dall’Alleanza Africa-Europa che prevedeva 300-350 milioni di euro all’anno per il periodo 2018-2020.

Infine, rileva l’area dell’integrazione e del commercio economico: l’Unione europea è impegnata a sostenere la creazione di un’area africana di libero scambio continentale, attraverso un fondo di 50 milioni di euro. Nel Forum di Vienna è stato compiuto il primo passo con l’istituzione di un programma da 3 milioni di euro firmato con la Commissione economica per l’Africa delle Nazioni Unite per sviluppare strategie nazionali di attuazione per la zona di libero scambio continentale.

Ciò che è emerso dal Forum è l’importanza di una stretta collaborazione tra l’istituzione europea e quella africana e proprio a tal fine sono state istituite quattro Task Force congiunte:

– Task force rurale per lo sviluppo dell’agricoltura, del settore alimentare e dell’economia rurale dell’Africa;

– Task force sull’economia digitale con l’obiettivo di sviluppare entro giugno 2019 proposte per azioni e progetti concreti che supportino l’integrazione dei mercati digitali in Africa;

– Task force per l’energia, già presente nel Forum per gli investimenti in Africa di novembre 2018, che riunisce i principali attori europei ed africani nel settore dell’energia sostenibile;

– Task force per i trasporti, attualmente in fase di costituzione.

A sostenere tali progetti è intervenuto anche il Presidente dell’europarlamento Tajani, il quale considera gli investimenti per l’Africa l’unico mezzo per stimolare la crescita del continente e creare nuove possibilità al suo interno, che si presenta anche come soluzione per poter diminuire i flussi migratori.

Bookreporter Settembre

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