Non tutti conoscono approfonditamente un’amabile e piccola nazione posta nell’angolo più a nordest d’Europa, molto vicina al confine russo: l’Estonia. Un ex repubblica baltica e sovietica, che nulla ha a che vedere con la rivoluzione marxista e leninista. Un nazione che parla una lingua molto poetica, di matrice ugro-finnica e con vocali equilibrate nelle parole. Un piccolo paese, come detto, ma con una grande ed avanzata infrastruttura IT, dove è nato Skype e dove – anche secondo Wikipedia – è molto facile trovare ovunque hotspost Wi-Fi gratuiti, ed anche le persone anziane sono abituate a comprare, a votare (hanno iniziato a votare in rete per i loro politici già dal 2005) ed a vivere una vita migliore e più confortevole usando PC e cellulari. Qualcuno la chiama e-Stonia.
L’Estonia, che ora sta celebrando il suo 99° anniversario dall’indipendenza (dalla Russia). In realtà, sappiamo che i russi occuparono il territorio estone anche dopo la seconda guerra mondiale, dopo un breve periodo di occupazione militare nazista. Ma hanno sempre festeggiato dal 1918, perché non si sono mai sentiti parte dell’URSS. Un piccolo Stato con un forte orgoglio patriottico – più grande di altri – che difendono anche dai vicini finlandesi: le loro lingue sono molto simili, ma non gli piace davvero se un finlandese, camminando per Tallinn, vuole parlare in finlandese e non in estone. Devi parlare estone. Se non sei capace, è obbligatorio esprimersi in inglese.
Finlandia ed Estonia, in realtà, sono buoni amici: distano 30 minuti di aereo e c’è ogni singolo giorno un traghetto che collega continuamente Tallinn a Helsinki, attraversando il Mar di Finlandia.
Ma questo Stato europeo non rappresenta solo un paradiso della tecnologia. E’ anche lo Stato membro dell’Unione che deterrà la presidenza del Consiglio dell’UE dopo l’attuale presidenza maltese. Come abbiamo scritto in qualche altra occasione su questa rivista, le Presidenze sono collegate tra loro in gruppi di tre: è questo il “trio” di Presidenza; il Trio dovrebbe seguire una politica uniforme nella maggior parte dei campi di azione delle procedure legislative. Il 1° luglio 2017, l’Estonia inizierà la sua avventura, alla guida del ramo esecutivo dell’istituzioni europee, e sarà il primo paese del suo trio (seguito nel 2018 da Bulgaria e Austria).
L’Estonia è entrate nel sistema della moneta comune, l’Euro, nel 2011, L’assetto economico-finanziario generale sembra molto buono ed il Paese è aperto agli investimenti stranieri.
L’Estonia ospita una delle più importanti agenzie europee nel settore Giustizia ed Affari Interni, chiamata eu-Lisa, fondata nel 2014. Dieci anni prima, era entrata nella NATO e, successivamente, i suoi militari hanno lavorato al fianco dei loro colleghi NATO nelle più recenti missioni internazionali di mantenimento della pace (me li ricordo in Kosovo, nel Reggimento MSU).
Last but not least, a Tartu (la seconda città dopo la Capitale), il governo sta ospitando il NATO Baltic College, il cui motto è “Ad Securitatem Patriarum” (“Per la sicurezza delle Patrie”): non è un po’ troppo per la vicinissima Russia?
Europeanaffairs.media comincerà nei prossimi giorni a focalizzarsi sull’Estonia, le sue istituzioni, le sue politiche in vista del semestre di presidenza del Consiglio dell’UE. Ci concentreremo anche sulla presenza delle organizzazioni internazionali e la modernità di questa nazione, che in realtà annovera anche una storia millenaria.
Stay tuned….