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Lazza

LAZZA – Oltre ogni aspettativa

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Si chiude col botto il Viper Summer Festival, rassegna tutta toscana divisa tra due location, con il concerto di Lazza all’Arena della Versilia. Prosegue infatti con questa tappa al Cinquale, a due passi da Forte dei Marmi, l’Ouvertour Summer 2023 che lo ha visto protagonista di oltre 16 date in questa estate di grandi successi.

Da poco reduce dal suo show sul main stage dello Sziget Festival (terzo artista Italiano nella storia dopo Lorenzo Jovanotti e i Subsonica, e primo negli ultimi 13 anni), il giovane rapper milanese porta sul palco i suoi brani più iconici, con una grinta e un’umiltà inaspettate. Sugli schermi un conto alla rovescia annuncia l’inizio del concerto, l’arena gremita di giovani (e di qualche genitore altrettanto coinvolto) esulta, attacca in grandezza, ça va sans dire, con il brano Ouverture, con la band che suona mentre la voce di Lazza arriva dal backstage per tutta la durata dell’intro. Corre e salta sul palco con grande energia nei primi tre brani, Molotov, Bugia e Netflix, in maglietta nera e shorts rossi, catena sbrilluccicante al collo e i doverosi occhiali da sole. Nero e rosso è anche il colore del palco e delle luci che illuminano i fumi, forse un richiamo alla sua squadra del cuore, o forse è solo un caso. Forza Milan grida un bambino in prima fila nella speranza di farsi sentire dal suo idolo, che per tutto il concerto interagisce con il pubblico in modo semplice e spontaneo.

Una versione ridotta rispetto allo show presentato in spazi più grandi e nei palazzetti, senza fuochi e fiamme ma pieno di sincerità. Accompagnato da un’ottima band, è un Lazza più crudo e ruvido rispetto agli album, con la voce graffiata e roca per i troppi concerti o gli sbalzi di temperatura, ma che va avanti fino alla fine senza perdere un colpo. Il pubblico canta ogni brano, dalle hit più note come Panico, Chiagne, Re Mida e Porto Cervo, a quelle più oscure o più dure come Alyx, Puto, Catrame, Slime, Jefe e Gucci Ski Mask, si infiamma con Zonda, diventa un oceano di luci sui brani più intimi e di ombrelli aperti, come di consueto, per Piove. Canta con tutta l’anima Lazza, sembra quasi sofferente a tratti, e riesce a creare un’atmosfera intima e densa su questo palco sotto le montagne e a pochi metri dal mare. Tanta energia e rabbia, quanta commozione, sia nei brani che nell’atteggiamento dell’uomo dei numeri (tutto esaurito a ogni data, oltre 3 miliardi di stream per i suoi brani e il record di permanenza ininterrotta al primo posto in classifica per Sirio, 7 volte disco di platino).

Si aggiungono alla scaletta, oltre ai brani di Sirio, di Re Mida e di J, gli ultimi successi estivi di Drillionaire “Bon Ton” e “Fashion”- Il pubblico poga, canta, partecipa (un ragazzo indovina una domanda sugli esordi di Lazza e viene invitato sul palco con il suo beniamino), si sente parte di un qualcosa di unico e irrepetibile questa sera. A un tratto, nel silenzio un grido “sei Dio”. Si mostra invece umano e fragile, più un fratello che una star sul piedistallo, scherzando con la crew sul palco ed esibendosi con una sincerità disarmante il nostro Lazza, che se è intenso in ogni brano, sembra vibrare di un’energia diversa nei momenti più introspettivi e malinconici, quasi fosse quella la sua chiave più vera.

E’ visibilmente toccato quando ringrazia a fa salire sul palco Drillionnaire e Low Kidd (che ci sono sempre stati da “quando non ero nessuno”), e ancora di più quando sul palco sale il suo cane Coby per la foto di rito con il pubblico alle spalle. Chiude in bellezza con i successi più globali “Cenere” e “Ferrari” dopo due ore di concerto e più di 30 brani suonati interamente dal vivo. Torna sul palco per ringraziare tutti, prima di essere inghiottito dalla nebbia estiva, mentre il prato si svuota e restano nell’aria le note di una notte da ricordare.

La galleria immagini:

Lazza – Ouvertour Summer 2023

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Uno degli eventi Top del Rock in Roma di quest’anno è sicuramente la serata con Lazza che raccoglie l’abbraccio di circa 12.000 spettatori sotto il palco grande presente all’Ippodromo delle Capannelle.

Prosegue, l’inarrestabile ascesa del rapper milanese che dopo il grande successo di Sanremo con “Cenere”, affronta questo mega tour estivo, 22 date, con un’altrettanta mega setlist di 30 brani. Lazza al secolo Jacopo Lazzarini, per questo Ouvertour Summer 2023 è accompagnato da Eugenio Cattini (chitarra), Caudio Guarcello (tastiere), Giovanni Cilio (batteria) e Luca Marchi (basso)

Di seguito, scaletta della serata, prossime date e la nostra immancabile galleria fotografica.

Scaletta:
1) Ouv3rture
2) Molotov
3) Bugia
4) Gigolò
5) Re Mida
6) Netflix
7) Jefe
8) Nessuno
9) Porto Cervo
10) Zonda
11) Panico
12) Topboy
13) Alibi
14) Chiagne
15) Sogni d’oro
16) Gucci ski mask
17) Alyx
18) Slime
19) Puto
20) 10
21) Ho paura di uscire
22) Bon Ton
23) Piove
24) Senza rumore
25) Catrame
26) Morto mai
27) S!r!
28) Uscito di galera
29) Cenere
30) Ferrari

Prossime date:
5 LUGLIO 2023 Parco Cittadella Musica PARMA
7 LUGLIO 2023 Collisioni Festival (w/ Geolier) ALBA (CN)
9 LUGLIO 2023 Summer Vibez FERRARA
12 LUGLIO 2023 Green Pop Festival PALERMO
14 LUGLIO 2023 Wave Summer Festival CATANIA
16 LUGLIO 2023 Pinewood Festival L’AQUILA
18 LUGLIO 2023 Sonic Park MATERA
21 LUGLIO 2023 Mamacita Summer Festival RIMINI
3 AGOSTO 2023 Costa dei Trabocchi Fest LANCIANO (CH)
6 AGOSTO 2023 Sottosopra Festival GALLIPOLI (LE)
8 AGOSTO 2023 Arena dei Pini BAIA DOMIZIA (CE)
12 AGOSTO 2023 Red Valley Festival (w/ Guè e Geolier) OLBIA
18 AGOSTO 2023 Arena della Versilia CINQUALE (MS)
27 AGOSTO 2023 San B. Sound SAN BENEDETTO DEL TRONO (AP)
8 SETTEMBRE 2023 Ippodromo Snai San Siro MILANO
10 SETTEMBRE 2023 Decibel Open Air Festival (w/ Salmo) FIRENZE
30 SETTEMBRE 2023 Marrageddon Festival (w/ Marracash, Guè, Geolier, Madame) NAPOLI
7 OTTOBRE 2023 Red Bull 64 Bars live (w/ Geolier, Noyz, Miles, Salmo, Rose Villain) SCAMPIA – NAPOLI

LAZZA OUVER-TOUR

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Articolo di Ginevra Baldassari

Calano le luci su un Palasport strapieno di gente visibilmente emozionata, e prima che Lazza metta a fuoco e fiamme il palazzetto, il breve DJ set del  produttore Drillionaire scalda la folla con hit dal sapore urban, con un marcato distacco in termini di reazione del pubblico verso i brani italiani, rispetto a quelli internazionali.

Tutti col fiato sospeso per questa prima data dell’Ouvertour (che ha registrato il sold-out delle prevendite per tutte le date) del rapper milanese, reduce da una serie di successi da record. Secondo classificato a Sanremo con Cenere, Lazza festeggia un anno dall’uscita del suo terzo album Sirio, rimasto per 365 giorni nella top ten, di cui 20 settimane in prima posizione, battendo ogni record e ottenendo qualcosa come 43 dischi di platino e oltre 800 milioni di stream.

Lo show si apre pacatamente con Ouv3rture, con i musicisti schierati sull’ampio palco, e la voce di Lazza che entra da dietro le quinte. Appena arriva in scena inizia un rollercoaster di emozioni per tutti i fan di nuova e vecchia data. L’artista esegue con maestria e contagiosa energia la quasi integralità dei brani di Sirio, di cui una manciata in versione Concertos, circa metà dei brani di Re Mida, oltre a tutte le hit a cui ha partecipato in feat e un paio di accenni ai suoi esordi, per un totale di 30 brani in oltre due ore di concerto, in cui l’adrenalina non ha mai accennato a calare.

La voce a volte spezzata dall’emozione ma sempre potente e precisa, si fa via via più chiara e graffiata mentre cammina e salta sull’enorme palco (forse un po’ troppo grande e dispersivo, ma mi ricrederò a breve), affiancato da un’ottima band formata da Giovanni Cilio alla batteria, Claudio Guarcello alle tastiere, Luca Marchi al basso, Eugenio Cattini alla chitarra (tutti presentati da Lazza come “fratelli”). Completano lo show le incredibili decorazioni di luci e proiezioni che riempiono lo spazio di forme e colori, in uno spettacolo sempre vario e sorprendente in cui l’immagine del cantante si moltiplica e si mescola alla scenografia. E in effetti l’unica spiegazione possibile a tutta l’energia, l’entusiasmo e l’inarrestabile forza che sprigiona questo ragazzo di 29 anni, è che non sia uno solo sul palco, ma che ci sia un Lazza per ogni variazione melodica, per ogni stile, per ogni mood che porta su questo set che esplode di fuochi e colori.

Perfettamente a suo agio sul palco e parlando al pubblico con una semplicità e sincerità disarmanti, tanto più toccanti quando si parla dell’artista con i migliori risultati di vendite attualmente in Italia, Lazza riesce a rendere intimo uno show costruito per grandi arene e palazzetti, divertendosi e facendo divertire i fan (tante le mani alzate dai seguaci della prima ora, quando chiede chi lo segue dai tempi di Zzala), dimostrando contemporaneamente modestia e una professionalità senza paragoni. Lazza scherza, offre le sue bottiglie d’acqua ai ragazzi ammassati nel pit, ferma due brani durante l’esecuzione (il primo per un piccolo malore nel pubblico, il secondo per un problema con l’in-ear) per poi ripetere entrambi, coinvolge tutta la platea che intona con lui i più grandi successi, viene goliardicamente fischiato in massa quando nota una maglietta del Milan, indossata da un fan sottopalco e riesce a dimostrare una grande dimensione umana oltre all’innegabile talento che lo contraddistingue.

La scaletta di questa sera lasciava presagire qualche ospite, invece Lazza esegue da solo anche i brani come S!r! di Thasup, Chiagne di Geolier, un’irriverente e trascinante Ho paura di uscire 2, del collettivo Machete, in cui canta sdraiato a terra, e la finalissima Ferrari di James Hype e Miggy Dela Rosa. Così come canta da solo Gigolo, da Re Mida versione Aurum, spegnendo le fanatsie dei fan che speravano di vedere anche Sfera Ebbasta sul palco romano.

Se la vocalità e la grinta di Lazza la fanno da padroni su quel palco, la band arricchisce il sound colorandolo di una ritmica sostenuta e di pennellate di chitarra elettrizzanti come in Gucci Ski Mask che ne esce come uno dei brani più potenti della serata, insieme a Zonda, freschissima d’uscita e ipnotizzante. I grandi successi più pop come Porto Cervo, Panico e Uscito di Galera infiammano le anime dei presenti ancora più degli effetti pirotecnici che accendono i momenti salienti dello show, ma è proprio nei brani più intimisti come Alibi, Sogni d’oro, Nessuno o Topboy e in quelli più ruvidi come Jefe, J, Puto, che Lazza ti buca il petto come una pallottola e resta piantato lì, facendoti sperare che il concerto duri almeno altre due ore.

Unica pausa durante lo show alla fine di Sogni d’oro, pochi minuti per un cambio abito e tornare in scena in bermuda più carico che mai per una pompatissima e infiammata J (titletrack dell’omonimo mixtape) che lo lascia quasi senza fiato. Ma il nostro non demorde e basta un sorso d’acqua a rimetterlo in sesto per un’altra slot di brani efficaci, tra cui Lario, unico brano del primo album, e 24h da Re Mida, in cui ancora una volta la scenografia serve da perfetto elemento del brano.

Si passa quindi alla fase Concertos, con un quartetto d’archi e l’ottimo pianista Emiliano Bilangero “pescato dalla mia ragazza su TikTok”, con Senza rumore , che ne esce come uno dei momenti più belli dell’intero spettacolo, seguito da Catrame, Nulla di e Morto Mai.

Torna sul palco la band e si aprono gli ombrelli in platea per Piove, e,  e se ingenuamente pensavamo di aver ormai visto tutto, le luci formano un cerchio di sbarre attorno all’artista che esegue magistralmente Uscito di galera, lasciando il microfono a terra per farsi accompagnare dal pubblico ormai in delirio. E’ solo a questo punto che arrivano le prime note di Cenere, in cui Lazza da tutto sé stesso, senza una minima esitazione vocale nonostante le ormai oltre due ore di esibizione in cui ha spinto oltre l’immaginabile. Il pubblico si alza in piedi e canta con lui, pronto a malincuore alla conclusione di un concerto che va oltre le aspettative ed è destinato a lasciare un ricordo indelebile a chi ha avuto la chance di assistervi. Ma non è finita qui, parte la base di Ferrari, tornano le fiamme, i saluti e i ringraziamenti di Lazza (“raga spero che siate soddisfatti dei soldi che avete speso”) e un selfie con tutto il pubblico alle spalle. Un artista completo e versatile, che spazia dal rap, alla trap, con venature classiche (qualche accenno al pianoforte anche questa sera), che non ha paura di mostrare il suo lato più oscuro e fragile e che deve il suo meritatissimo successo, oltre all’indiscutibile talento, alla tenacia, alla sensibilità e al carisma che questa sera ha ampiamente dimostrato. Un’apertura davvero notevole per questo tour, che prosegue con altre sette date incendiarie. “Però tu non sai che quando spengono il set rimane solo il fumo. E ho paura del buio” canta in Nessuno, ma può stare sereno che dopo questa esibizione la sua luce continuerà a brillare sempre più forte e sempre più lontana. 

Grazie Lazza, ci vediamo quest’estate.

La Scaletta del Concerto al PalaEur di Roma

  • Ouv3rture 
  • Molotov
  • Bugia Feat
  • Gigolò Feat
  • Netflix 
  • Re Mida 
  • S!R! 
  • Jefe 
  • Porto Cervo 
  • Chiagne Feat 
  • Zonda
  • Topboy
  • Gucci Ski Mask 
  • Panico 
  • Sogni D’oro 
  • Pausa
  • Alibi 
  • Puto 
  • Nessuno 
  • Lario 
  • 24h 
  • Senza Rumore 
  • Catrame 
  • Nulla Dì 
  • Morto Mai 
  • Piove 
  • Ho Paura Di Uscire 
  • Uscita Di Galera 
  • Cenere 
  • Ferrari 
Domenico Cippitelli
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