“Sì alla notte” di Emilio Isgrò: un ritorno alle radici della poesia italiana

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Emilio Isgrò, rinomato per la sua tecnica di “cancellatura” che ha rivoluzionato il panorama artistico italiano negli anni Sessanta, presenta la sua nuova opera “Sì alla notte”, pubblicata da Guanda. Questo saggio comprende una collezione di sonetti che, pur essendo un ritorno alle forme poetiche tradizionali, offre una fresca rilettura e un ampio rinnovamento del linguaggio poetico.

I sonetti contenuti in “Sì alla notte” sembrano echeggiare le prime esplorazioni artistiche di Isgrò, nonostante siano stati composti ben prima del suo celebre approccio di cancellatura. Questo accostamento storico, sebbene apocrifo, sottolinea la profondità e la coerenza del percorso creativo di Isgrò, che ha sempre cercato di superare i confini dell’autoreferenzialità nella poesia per esplorare nuovi orizzonti espressivi.

Nel saggio, Isgrò rivisita il sonetto, forma poetica che affonda le sue radici nella Sicilia di Federico II e che è stata portata all’apice da Dante e Petrarca. Questa “forma aurea” è intrinsecamente legata al patrimonio culturale italiano, comparabile ai versi del melodramma nell’inconscio collettivo del Paese. Attraverso questa struttura classica, l’autore intreccia tematiche di amore sacro, profano e per la vita, creando un canzoniere che risplende di una lingua intensa e sorprendentemente musicale.

Isgrò attraversa i temi universali della passione, dell’anima, di Dio, dell’arte, e del destino dell’Italia e dell’Europa, toccando profondamente chi legge. Il suo stile, caratterizzato da una rima audace e una musicalità impressionante, rivela immagini voluttuose e delicate che emergono da un immaginario ricco di simbolismi.

In “Sì alla notte”, Isgrò non solo conferma la sua maestria nel manipolare il linguaggio e i simboli culturali, ma invita anche i lettori a un viaggio rivelatore attraverso la poesia, mostrando come antiche forme possano ancora illuminare le questioni più pressanti e intime della contemporaneità.