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Alessandro Conte - page 7

Alessandro Conte has 130 articles published.

XI Municipio,ponti e viadotti osservati speciali, monitoraggio infrastrutture obiettivo necessario

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Dopo il drammatico crollo del Ponte Morandi a Genova molte delle infrastrutture nazionali sono state verificate per valutare eventuali problematiche di tenuta strutturale. A Roma sono molte le situazioni che destano preoccupazioni e in particolare nel municipio XI il ponte Marconi, il viadotto della Magliana, il Ponte realizzato su progetto dello stesso Morandi sull’autostrada che collega la capitale a Fiumicino e il Cavalcavia Ferroviario di Ponte Galeria.

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Ponte della Scafa, giallo sulla chiusura, problemi strutturali noti

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La chiusura del ponte della Scafa nei giorni successivi al crollo del ponte Morandi di Genova è sembrata la conseguenza di controlli effettuati sull’onda del tragico incidente. Anche se molti ricordano negli anni precedenti denunce e richieste di verifica alle autorità competenti il primo a muoversi fu proprio l’allora consigliere Regionale Fabrizio Santori, oggi esponente di spicco della Lega a Roma, che oggi denuncia una serie di concomitanze nella denuncia abbastanza curiose.

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Viadotto della magliana, finita la follia del restringimento gli utenti ringraziano

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Negli ultimi mesi la sperimentazione sul raccordo autostradale che collega l’aeroporto internazionale e il raccordo al viadotto della magliana aveva esasperato gli animi e esaurito la pazienza degli automobilisti.

Il traffico proveniente dal raccordo verso la città nelle ore di punta creava lunghe cose a partire dal castello della magliana aumentando sensibilmente i tempi di percorrenza e mettendo in difficolta chi doveva raggiungere il posto di lavoro e non solo.

Il sindacato degli autisti NCC ha denunciato a più riprese la perdita di circa il 40% delle corse dall’aeroporto.

Stesso problema se non ancora più grave il restringimento sulla corsia che dalla città porta verso il raccordo le cose interminabili si sono viste già nella settimana centrale di agosto quando Romane vuota.

Consigliere Daniele Catalano, capogruppo Lega XI Municipio Roma

Il più forte oppositore alla soluzione grillina fin da principio il consigliere e capogruppo della Lega al XI municipio Daniele Catalano che ha portato avanti in consiglio municipale una battaglia d’opposizione appoggiato dalle associazioni di cittadini che fin dall’inizia hanno denunciato l’inutilità della decisione.

EA Roma : Consigliere Catalano, finalmente termina la sperimentazione e viene rimosso il restringimento sulla Roma Fiumicino, come si è arrivati a questo risultato?

Daniele Catalano: siamo arrivati a questa vittoria grazie all’infaticabile pressing prima di tutto dei cittadini, delle categorie lavorative e poi delle opposizioni. Ha vinto il buon senso e la ragione, restringere una strada per migliorare la viabilità è stata una vera follia.

EA Roma : Sicuramente alla base della sperimentazione c”e stato uno studio, ci sa dire chi lo aveva proposto?

Daniele Catalano: l’idea del restringimento nasceva per l’esigenza di migliorare la viabilità, ed il 5 stelle era convinto, nonostante i pareri contrari degli enti competenti, che restringere la carreggiata avrebbe significato una maggiore disciplina da parte degli automobilisti e il seguente miglioramento della viabilità. Così non è stato visto che la moltitudine di macchine che arrivano dalla A91 è di gran lunga superiore a quelle che arrivano dall’altro lato.

EA Roma :Possiamo dire che i disagi per i pendolari sono terminati ?

Daniele Catalano: Seppur il comunicato della Meleo parli di sospensione del restringimento e non di annullamento definitivo del progetto, pensiamo di poter dire che la battaglia è vinta.

Una vittoria targata Lega ma che fa prendere fiato a tutti gli automobilisti che giornalmente precorrono quel tratto di strada e che già prevedevano un durissimo inverno in fila.

Giardini e degrado, nessuna soluzione dal comune di Roma

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Sono molti i municipi romani che soffrono ormai da tre anni del totale abbandono, la cura del verde ormai un ricordo sbiadito, i cumuli di monnezza hanno attirato prima i gabbiani reali e poi le numerose colonie di topi che in questa quantità forse non si vedevano dal medio evo.

Questi i problemi legati alla mancata manutenzione e sopratutto alla mancata assegnazione dei contratti per il verde, per la derattizzazione e via dicendo.

Nel XII municipio e di oggi la notizia che in largo Ravizza, dove proprio il M5s aveva da pico inaugurato la statua del cane Angelo, il giardino ad uso dei quattro zampe e nell’assoluto abbandono.

Lo ha denunciato il consigliere sella lega Giovanni Picone (Lega) che ci ha dichiarato “esempio lampante di questa mala gestione è proprio Largo Ravizza, dove appena insediati, gli eletti grillini hanno voluto dare spettacolo tagliando il nastro in occasione dell’inaugurazione della statua del cane Angelo, noncuranti del degrado circostante. Difatti, ormai da tempo i cani del quartiere non possono fruire nemmeno dell’acqua potabile, con la fontanella danneggiata ormai da mesi e vane sono state le segnalazioni dei cittadini agli esponenti grillini. Stiamo ricevendo numerosi messaggi di proprietari di cani indignati che ci chiedono un aiuto.”

Una situazione emergenziale che pero’ si ripete come detto in molti quartieri di Roma, “Per questo facciamo appello al M5S – continua Giovanni Picone – che governa il Municipio e al Sindaco Raggi affinché la smettano di prendere in giro i cittadini e garantiscano la manutenzione essenziale delle strutture esistenti. O si è sempre animalisti o non lo si è.”

Trovati i colpevoli del bagno nella fontana, Maurizio Politi ( Lega), “il comune si costituisca parte civile in un eventuale processo”

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Trovati i colpevoli dell’oltraggioso bagno nella fontana dell’Altare della Patria adesso le forze politiche chiedono un atto esemplare da parte del Comune di Roma, il primo a muoversi è il consigliere Maurizio Politi della Lega che abbiamo raggiunto dopo la sua interrogazione al consiglio comunale.

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Colpo basso per i lavoratori del CUP della Regione Lazio

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Nel caldo d’Agosto e cercando la complicita della pausa estiva l’azienda aggiudicataria del contratyo di gestione del CUP regionale hanno ricevuto un vero colpo basso con le condizioni dettate ai lavoratori della societa uscente.

A denunciarlo e Fabrizio Santori, esponente della Lega a Roma,

“I lavoratori dei call center e degli sportelli regionali della sanità sono sul piede di guerra in merito all’appalto che la Regione Lazio ha assegnato alla GPI spa di Trento. Solo in questi ultimi giorni di agosto l’aggiudicatrice ha dettato le condizioni per i lavoratori della società uscente. Condizioni da fame, prendere o lasciare. Con compensi netti che in media impongono 250-300 euro in meno di quanto i lavoratori percepiscono attualmente. Inoltre vengono proposte altre prepotenze inaudite come la cancellazione degli scatti di anzianità e il rapporto di esclusività per i contratti part time.”

Condizioni capestro per i lavoratori impegnati nell’attività di call center che purtroppo sono disperati, in alcuni casi hanno dovuto accettare le condizioni con un taglio dello stipendio molto importante per chi e già vicino alla soglia di sopravvivenza in una città come Roma che certo non e tra le più economiche.

“La Regione in tutto questo è silente nonostante abbia sottoscritto un documento in cui si faceva garante per mantenere inalterate le vecchie condizioni economiche oltre che i livelli occupazionali – denuncia ancora Santori – “La Regione non risponde agli appelli di lavoratori disperati e in alcune Asl i lavoratori hanno sottoscritto obtorto collo il nuovo contratto. Dal primo settembre chi non ha firmato questo contratto vergognoso sarà disoccupato, così mettendo in crisi numerose famiglie”.

L’appalto dei cosiddetti cup regionali da 71 milioni di euro che comprende anche gli sportelli di 13 aziende sanitarie e ospedaliere era stato oggetto dell’inchiesta Mafia Capitale.

“Il nostro interesse è la qualità e l’efficienza dei servizi resi ai pazienti che ad oggi appaiono assolutamente insufficienti, ma così si parte con il piede sbagliato perché non mantenendo gli stessi livelli retributivi, già di per se stessi bassi, si minano i livelli qualitativi dei servizi resi. Continueremo a chiedere alla Regione Lazio di mantenere gli impegni da garante nelle procedure di cambio appalto, e all’amministratore delegato della GPI di Trento di sottoscrivere l’appello lanciato da tantissime famiglie che verrebbero strozzate da questo contratto. In fondo se l’Ad di GPI ha sottoscritto sul profilo Facebook del Pd del Trentino l’iniziativa “Un Brennero che unisce” promossa da realtà politiche, sociali e culturali del Trentino  all’indomani dell’annunciata decisione dell’Austria di collocare barriere per limitare l’arrivo dei migranti, può certamente comprendere quello che accadrà a queste famiglie con uno stipendio da fame che gli si vuole rifilare” conclude Santori.

Bisogna anche sottolineare che questo tipo di gare al maggior ribasso stanno provocando un degrado dei servizi offerti e sopratutto un danno collaterale sociale sui lavoratori e le loro famiglie.

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Alessandro Conte
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