Ponte della Scafa, giallo sulla chiusura, problemi strutturali noti

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La chiusura del ponte della Scafa nei giorni successivi al crollo del ponte Morandi di Genova è sembrata la conseguenza di controlli effettuati sull’onda del tragico incidente. Anche se molti ricordano negli anni precedenti denunce e richieste di verifica alle autorità competenti il primo a muoversi fu proprio l’allora consigliere Regionale Fabrizio Santori, oggi esponente di spicco della Lega a Roma, che oggi denuncia una serie di concomitanze nella denuncia abbastanza curiose.

“Ho immediatamente e formalmente richiesto ad Astral Spa, che gestisce la strada regionale numero 296, tutta la documentazione inerente la manutenzione e la gestione del Ponte della Scafa- dichiara in una nota Fabrizio Santori,-  Vogliamo vederci chiaro rispetto alle informazioni assunte da cui emergono dei particolari inquietanti” esponente romano della Lega.

Le discrepanze riscontrate da Santori sono relative ad una serie di verifiche richieste dalla ASTRAL spa  nel 2017 alla TFP associati , la stessa che ora si sta occupando dei lavori di manutenzione e ripristino “Il 27 marzo 2017 la Astral Spa sembrerebbe abbia incaricato la FTP Associati al fine di effettuare una serie di controlli sul degrado del ponte” –  sottolinea Santori – “Il 6 marzo del 2018, la FTP Associati assieme alla Essebi srl sembrerebbe siano stati incaricati dall’Astral di eseguire lavori di manutenzione straordinaria sul ponte consentendo il traffico ma a carreggiata ridotta. I lavori non si tennero, a quanto consta, per diniego opposto dall’amministrazione comunale di Fiumicino, riaggiornandoli a maggio. I lavori sono stati eseguiti il 16 maggio con l’obbligo da parte delle ditte di consegnare una relazione tecnica a fine agosto 2018. Il 14 agosto crolla il ponte Morandi a Genova. Il 20 agosto senza alcun preavviso, Astral Spa chiude il ponte della Scafa perché sembrerebbe ‘contattata’ dalle ditte che si sarebbero rese conto di “criticità emerse dalle verifiche”. Il 21 agosto l’Astral riferisce al tavolo istituzionale di problemi rilevati ‘a vista’ e che per maggiori verifiche si deve bloccare il traffico. Tra il 23 e il 24 agosto vengono rimosse 500 tonnellate di asfalto ‘per alleggerire’ il ponte e solo l’altro giorno è stato riaperto il ponte con un senso unico alternato che causa un imbuto con file di attesa di almeno due ore”.

Un giallo sulla concomitanza della chiusura che indica una valutazione errata o forse potrebbe indicare l’omissione di alcune risultanze emerse nello studio.

“Il punto gravissimo di questa vicenda sta nella superficialità, per cui si sarebbero effettuati lavori e sopralluogo a maggio, ma solo ad agosto ci si accorge di un ammaloramento così grave tale da determinare la chiusura del ponte. Nel mentre, sono migliaia i cittadini che percorrono ogni giorno il ponte, pendolari, residenti di zona, turisti e operatori aeroportuali, che vogliono sapere perché l’Astral ha riferito al tavolo istituzionale di problemi rilevati ‘a vista’ bloccando il traffico per maggiori verifiche. Un accertamento quanto meno poco esaustivo per non dire approssimativo, quello riportato con la dicitura  “problemi a vista”.  Perché il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, avrebbe imposto un blocco dei lavori a marzo scorso? E il Presidente della Regione, Nicola Zingaretti, come si esprime su questi fatti” conclude Santori.

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