Roma, bagno nudi all’Altare della Patria, individuati gli autori, adesso le denunce

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Dopo l’oltraggio all’Altare della Patria da parte dei turisti stranieri che hanno fatto il bagno nudi nella fontana del monumento le indagini della polizia municipale sembrano essere giunte ad una conclusione, ora però le forze politiche chiedono una denuncia esemplare.

Fabrizio Santori Esponente della Lega
Fabrizio Santori Esponente della Lega

<< Accogliamo con ovvia soddisfazione la svolta nella assurda vicenda che, qualche giorno fa, ha visto protagonisti alcuni turisti che, nella totale tranquillità, hanno deciso di farsi un bagno, per giunta nudi, nella fontana sotto l’Altare della Patria>>. – chiede Fabrizio Santori, esponente romano della Lega che continua: <<Eravamo stati tra i primi a denunciare quanto accaduto e ad auspicare che chi di dovere si adoperasse ad individuare i colpevoli. Ciò è accaduto, grazie al capillare lavoro degli inquirenti, che hanno sfruttato i filmati delle telecamere dei negozi e delle vie del centro, oltre che di alcune testimonianze, ma ora, il passo successivo, sarà quello di capire dove al momento essi si trovino fisicamente e procedere oltre con i dovuti step legali>>.

Ma quali sono le conseguenze legali di questo atto, lo abbiamo chiesto all’avvocato Marco Valerio Verni, anche egli esponente della Lega, che ci risponde, “potrebbero configurarsi diversi reati, tra cui quelli di atti osceni e vilipendio alle tombe. Il primo di essi- risponde l’avvocato- è previsto dall’art. 527 del codice penale che, costituito da tre commi, recita, al primo di essi, che “Chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti osceni e’ soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 30.000”. Interessante, in particolare, quanto previsto al secondo comma del predetto articolo, laddove si afferma cheSi applica la pena della reclusione da quattro mesi a quattro anni e sei mesi se il fatto è commesso all’interno o nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori e se da ciò deriva il pericolo che essi vi assistano, se è vero, infatti, che per luoghi abitualmente frequentati da minori si intendono “quei luoghi che si caratterizzano in tal senso per le proprie caratteristiche strutturali, per la stabile destinazione funzionale, nonchè per la loro conoscibilità alla generalità dei consociati, è altrettanto vero che, un luogo simbolico come l’Altare della Patria, soprattutto d’estate, possa ragionevolmente prevedersi che esso venga visitato, anche solo di passaggio, da famiglie romane o di turisti, con al seguito, naturalmente, anche i figli minori. Non vedo rilevante, per il caso di specie, quanto previsto all’ultimo comma, invece, laddove si afferma che “Se il fatto avviene per colpa, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da cinquantuno euro a trecentonove euro”.

Avvocato Marco Valerio Verni, Esponente della Lega
Avvocato Marco Valerio Verni, Esponente della Lega

Per quanto riguarda il vilipendio alle tombe, invece, esso è reato previsto dall’art. 408 del codice penale, secondo cui “Chiunque, in cimiteri o in altri luoghi di sepoltura, commette vilipendio di tombe, sepolcri o urne, o di cose destinate al culto dei defunti, ovvero a difesa o ad ornamento dei cimiteri, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni”: ebbene, considerando che la fontana fa parte dell’Altare della Patria, dove risiedono le spoglie del Milite Ignoto, potrebbe effettivamente ipotizzarsi questa fattispecie criminosa.

Oltre ai suddetti reati, naturalmente, dovrebbe esservi il pagamento della multa, all’uopo prevista, di 450 Euro, come peraltro accaduto giorni fa ad un’altra signora, turista statunitense, colta nell’atto immergere un piede nella medesima fontana posta sotto il monumento>>.

<< Auspicabile, in caso di processo, la costituzione di parte civile da parte di Roma Capitale– conclude Verni- anche perché, in questi casi, quel che interessa non è solo e tanto la condanna penale- che verrebbe probabilmente sospesa-, quanto il risarcimento dei danni subiti dalla città. Anche nell’ottica di dare un serio avviso a chi avesse intenzione di emulare queste azioni incivili. E, purtroppo, crediamo che non mancheranno altre situazioni>>.

Un bagno che costerà caro ai giovani turisti nudisti e che sarà esemplare per tutti gli ospiti della capitale <<Confidiamo– conclude dal canto suo Santori- che si proceda sempre più spesso, non solo per via amministrativa (prevedendo, magari, anche limiti edittali superiori a quelli attuali), ma anche per le vie penali, laddove possibile- per difendere Roma ed i romani, da una parte, e sperare di disincentivare sempre di più- dall’altra- questi atti che non esitiamo a definire barbari>>.

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