Altro che meritocrazia, “ In senato cittadini estratti a sorte” ecco l’ultima esternazione di Grillo,

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“Io un’idea ce l’ho, il suo nome tecnico è “sortition”. Ma il suo nome comune è “selezione casuale”. L’intuizione è di un certo Brett Hennig. – dice Grillo in una nota riportata dall’ANSA – L’idea è molto semplice: selezioniamo le persone a sorte e le mettiamo in Parlamento. Sembra assurdo, ma pensateci un attimo. La selezione dovrebbe essere equa e rappresentativa del Paese”, “sarebbe un microcosmo della società”.

Ecco, il sasso è lanciato direttamente dal BLOG di Grillo che ormai sembra essere diventato la bibbia indiscutibile di milioni di italiani stremati da una politica devastante che ha distrutto il paese dopo il 1992 e che trovano in questo tipo di proposte, surreali e pericolose, uno schema positivo ad altri invisibile.

L’idea non sembra essere neanche tanto lontana dalla realtà attuale visto che tanti senatori sono stati eletti dopo una selezione di pochi voti online della famigerata piattaforma rousseau della Casaleggio e associati, quindi perché non azzardare ancora di più ? Deve essere stato questo il pensiero del leader del movimento cinque stelle quando ha lanciato questa proposta.

Il parlamento è pieno di persone che con pochissimo consenso e altrettanta esperienza politica hanno varcato la soglia di palazzo Chigi e del Senato oltre naturalmente a tantissime piccole e grandi realtà locali, da Pomezia a Roma dove l’inesperienza, di vita e di amministrazione pubblica, ha sovrastato anche  titoli di studio altisonanti e mettendo in evidenza una incapacità di gestione della cosa pubblica.

“Non è così pazza come idea – aggiunge – la selezione casuale è stata un elemento chiave del modo in cui si è svolta la democrazia nell’antica Atene. La “demarchia” era un concetto fondante della civiltà classica, anche Aristotele, nella Retorica, definisce la democrazia stessa come la forma in cui si estraggono a sorte i rappresentanti. Gli antichi Ateniesi selezionavano a caso i cittadini per occupare la maggior parte dei loro posti politici. Sapevano che le elezioni erano dispositivi aristocratici. Sapevano che i politici di carriera erano una cosa da evitare. E penso che ora sappiamo anche noi queste cose”.

Cosi ai politici di carriera abbiamo sostituito i politici del superenalotto e del gratta e vinci invece di puntare ad una selezione sulla base di capacità maturate nel tempo e certificate da endorsement di grande prestigio, cosa che invece vediamo in percentuale piccolissima anche nell’attuale governo.

Invece di puntare tutto sulla meritocrazia, che dovrebbe essere la vera rivoluzione in questo paese , si punta alla lotteria della politica, invece di valutare l’esperienza specifica nei vari settori, si punta alla botta di fortuna per non dire altro.

 

 

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