Movida, collaborazione tra gestori e Questura fondamentale

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Siglato tra la questura di Roma e i gestori dei locali notturni dell’EUR un protocollo d’intesa che ha lo scopo di aumentare la collaborazione tra gestori e polizia nella gestione della movida notturna.

Abbiamo approfondito questo tema con la dottoressa Angela Cannavale, dirigente della Divisione Amministrativa e sociale della Questura di Roma alla quale abbiamo chiesto come si è arrivati a questo risultato?

Il protocollo sottoscritto pochi giorni fa in Questura è stato firmato sulla base di intese programmatiche stabilite a livello centrale con i rappresentanti delle associazioni di categoria del settore locali da ballo (v. Accordo Quadro del 21.6.2016 tra il Ministro dell’Interno ed i rappresentanti delle categorie interessate e  ribadito sottoforma di intesa programmatica firmata il 12 luglio 2019). Esso impegna sostanzialmente i gestori di tali esercizi, oltre che al rispetto di quelle norme già obbligatorie per legge, all’adozione di ulteriori misure e cautele che possono servire per migliorare la sicurezza nelle discoteche”. 

E’ un esempio di altri già firmati negli ultimi due anni, anche direttamente a livello di Commissariato con singoli gestori o gruppi di essi e che hanno dato sicuramente riscontri positivi poiché hanno consentito di porre nei locali coinvolti un considerevole argine al fenomeno dello spaccio di stupefacenti (v. arresti effettuati grazie al tempestivo intervento delle forze di polizia chiamate dai gestori o dai referenti), accompagnato da una sensibile diminuzione del numero delle denunce per lesioni, furti e danneggiamenti all’interno ed all’esterno delle strutture, nonché del numero degli interventi sanitari a seguito di liti, abusi di sostanze alcoliche e droganti. 

Possiamo sinteticamente dire che tali protocolli,  favorendo la prossimità delle istituzioni con i gestori degli esercizi, hanno avuto soprattutto lo scopo di sensibilizzare questi ultimi al rispetto di tutte le norme applicabili alla specifica attività (quindi oltre di quelle tipiche dell’ambito commerciale, di quelle ad esempio sul diritto d’autore;  delle ordinanze comunali e prefettizie sui divieti di vendita e somministrazione) nonché a porre in essere anche ulteriori iniziative utili allo scopo di rendere più possibile sicura e serena la cosidetta . “movida”.

Tutto ciò è stato possibile ovviamente là dove la particolare sensibilità dei gestori, opportunamente stimolata dai dirigenti degli uffici territoriali, successivamente alla formale adesione al protocollo, ha condotto ad un’effettiva fidelizzazione e collaborazione degli stessi e dei loro addetti ai controlli (“buttafuori”).

Questa azione di collaborazione e di sensibilizzazione sta dando i frutti sperati?

E’ stata negli ultimi due anni constatata una maggiore consapevolezza acquisita nel tempo dai gestori dei locali in genere ed un maggior rispetto delle regole. L’opera costante di sensibilizzazione svolta dalla FF.P., le tragedie che ci sono state in alcuni eventi di pubblico spettacolo e forse anche i provvedimenti adottati o semplicemente paventati, sono serviti a migliorare la situazione specie per quanto riguarda la sicurezza delle strutture (uscite di sicurezza, personale addetto ai controlli) ma ancora resistono alcune violazioni purtroppo lungamente reiterate (somministrazione alcolici fuori orario consentito o a minori, superamento della capienza massima del locale, sforamento dei limiti orari di esercizio).

Il luoghi affollati si sa, possono generare in caso di  problematiche (liti, uso di spray urticanti) panico e psicosi di massa e pertanto è importantissimo anzitutto cercare di prevenire tali occasioni mediante controlli seri all’ingresso dei locali (a ciò può giovare stabilire con un regolamento d’uso affisso all’ingresso le principali regole e condizioni di esercizio) per esempio vietare l’ingresso a persone già ubriache o sotto l’effetto di sostanze, o in possesso di spray, armi od oggetti contundenti.  Quindi è importante operare una selezione degli avventori già al momento dell’ingresso e poi seguirne il comportamento nel corso della serata allo scopo di scongiurarne risse o atti illeciti e in caso sia non più contenibile, immediatamente richiedere l’intervento delle FF.O. Inoltre il posizionamento di telecamere di sicurezza è qualcosa che aiuta molto nella gestione del locale poiché costituisce un valido deterrente per gli utenti scoraggiandoli dal tenere comportamenti non adeguati e allo stesso tempo ove si siano verificati degli episodi delittuosi aiuta le FF.P. a ricostruire la dinamica e a scoprire eventualmente gli autori. E ciò possibilmente anche all’esterno dei locali e sui parcheggi ove spesso si consumano liti e risse e consentirebbe già in tempo utile di monitorare chi vuole entrare. 

La collaborazione dei gestori  con le FF.O. è fondamentale e si è cercato in tutti i modi di attivarla attraverso la promozione di protocolli d’intesa, io personalmente ho incontrato la scorsa estate tutti i gestori di discoteche aderenti all’associazione di categoria  SILB, una delle principali associazioni di categoria, con la quale abbiamo discusso dei punti cruciali per far svolgere gli eventi nella massima sicurezza. 

Quali sono le regole o i consigli che pensate siano utili alla riduzione dei possibili rischi?

Per riassumere, dall’esperienza sino ad oggi maturata,  gli elementi necessari affinchè l’opera di collaborazione pattizia abbia i migliori esiti auspicabili, si possono ravvisare nei seguenti:

  • Le Organizzazioni di categoria aderenti ai protocolli devono  impegnarsi in modo efficace a svolgere un’ opera di sensibilizzazione e sollecitazione verso i gestori associati affinché aderiscano nel maggior numero possibile al Protocollo;
  • I Dirigenti degli uffici territoriali di P.S. devono costantemente informare e sollecitare i gestori a collaborare agli obiettivi fissati dai protocolli cooperando con gli stessi e con altri soggetti pubblici competenti, ad organizzare corsi di formazione specifica per una maggiore professionalizzazione del personale addetto (sia per quanto riguarda la sicurezza anche con riferimento alla safety (corsi antincendio e corsi di primo soccorso sanitario) che per quanto concerne le attività di  somministrazione, anche al fine di concorrere alla prevenzione dell’abuso di alcool e di forme di violenza;
  • I Gestori devono impegnarsi ad osservare, contribuendo anche alla loro individuazione le “buone prassi” da seguire nella gestione dei locali ed in presenza di situazioni sospette o potenzialmente pericolose all’interno o nelle immediate adiacenze degli stessi.
  • I Gestori, devono impegnarsi a segnalare tempestivamente alle Forze di polizia le situazioni di illegalità o di pericolo per la sicurezza e l’ordine pubblico di cui vengano comunque a conoscenza presso i singoli esercizi.
  • Ogni Gestore deve individuare e comunicare alla Questura, per ciascun locale gestito, il nominativo di un “referente per la sicurezza“, per i contatti con le Forze di polizia.
  • Il referente (o un suo sostituto preventivamente designato) deve essere iscritto nel registro prefettizio previsto dalla legge 15.07.2009 n. 94 ed istituito con il Decreto del Ministro dell’Interno 06.10.2009 ed essere stabilmente presenti nel locale durante lo svolgimento degli intrattenimenti e spettacoli.
  • I Gestori devono  impegnarsi ad esporre all’ingresso dei locali, dandovi la massima visibilità, un “regolamento d’uso del locale” o semplici avvisi,  sì da precludere l’accesso e la permanenza nel locale a persone pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica nonché a vietare l’introduzione di armi, oggetti atti ad offendere ed altresì strumenti di autodifesa (possibilmente indicandoli con una cartellonistica di immediata comprensione).
  • Il personale impiegato (cd. “buttafuori”) nei servizi in argomento deve necessariamente essere autorizzato e formato ai sensi del D.M. Interno 6 ottobre 2009, in numero proporzionato alla capienza del locale o all’affluenza prevista secondo i parametri già previsti dal protocollo prefettizio e l’elenco di tutti gli addetti, comunicato almeno due giorni prima al locale ufficio di P.S.
  • I Gestori devono impegnarsi ad installare apparati di videosorveglianza all’interno dei locali e ai relativi ingressi, incaricando della loro gestione gli addetti ai servizi di controllo di cui all’art. 3, comma 2, del D.M. 6 ottobre 2009 e per le finalità dal medesimo D.M. previste ovvero ad istituti di vigilanza privata, nel rispetto delle norme stabilite a tutela della riservatezza.

Per tale motivo è auspicabile che quanti più locali possibili aderiscano ai protocolli in argomento e che poi vi sia una effettivo rispetto di quanto pattiziamente concordato.

Nei locali notturni sempre più spesso vengono organizzati eventi dedicati ai giovani di minore età, quali sono i consigli per i genitori in questi casi?

Per quanto concerne più specificamente i minori, bisogna evidenziare che l’accesso di essi ai locali da ballo non è vietato, anzi chi lo rifiuta, dovrebbe averne un legittimo motivo, anche per non incorrere nelle sanzioni previste da una norma del regolamento di esecuzione del TULPS  in base alla quale non si possono rifiutare prestazioni da parte di un esercizio pubblico a chiunque le richieda, potendo determinarsi una forma di discriminazione. 

In proposito va ricordato che la Corte di Cassazione  ha stabilito che se un locale non ha sufficiente personale al bancone bar per accertare l’età degli avventori, può legittimamente rifiutare a loro del tutto l’ingresso.  E, sulla base di ciò, alcuni locali per evitare che il gestore corra il rischio di consentire la somministrazione di alcol a minori, ha vietato a loro l’accesso magari per maggiore correttezza prescrivendolo sul regolamento d’uso affisso all’ingresso del locale o  dedicando delle serate riservate esclusivamente ai minori.

In ogni caso è sempre auspicabile che le serate organizzate anche se sotto-forma di eventi organizzati a nome della scuola, si svolgano in locali debitamente autorizzati, che diano cioè già nei presupposti, la garanzia dell’esistenza di quelle condizioni di sicurezza che un locale “improvvisato” non ha. 

 Proprio per il pericolo intrinseco nell’attività di intrattenimento (sia in luogo pubblico che aperta al pubblico), a meno che non sia in forma del tutto privata (affollamento, mancata conoscenza degli avventori, luci soffuse, musica ad alto volume, possibile uso di alcol o di droghe), la legge prevede che l’apertura abusiva di un tale esercizio sia addirittura sanzionata penalmente ove non vengano rispettate le prescrizioni che una specifica commissione deve dare e che concernono essenzialmente verifiche sulla solidità delle strutture, sulla capienza del locale, sulle uscite di sicurezza e le norme antincendio, nonché sulla prevenzione in genere di quei pericoli estemporanei connessi a comportamenti degli avventori. Non è da sottovalutare infatti che le condizioni già elencate diminuiscono sensibilmente la capacità percettiva dell’ambiente e anche degli eventuali pericoli e dunque questo è il momento ideale per approfittare della situazione da parte di qualche persona malintenzionata e soprattutto i minori possono esserne facile preda. Per tale motivo è necessario che tutti i frequentatori delle discoteche specie se minori abbiano la consapevolezza del perché di certe regole e divieti, ad esempio facendo comprendere l’effetto dell’abuso alcool o dell’uso di droga e le possibili conseguenze sulla persona come quello di compiere azioni di cui potrebbe pentirsi per sempre o subire azioni da parte di chi può approfittarne.

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