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Vertice tra UE e Giappone per una risposta congiunta al Covid-19

EUROPA di

Il 26 maggio, la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen e il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, hanno tenuto una videoconferenza con il Primo ministro giapponese Shinzō Abe. I leader hanno affrontato la questione della risposta alla pandemia da Covid-19 evidenziando l’importanza della solidarietà globale, della cooperazione e del multilateralismo e hanno convenuto sulla necessità di trarre insegnamenti dall’attuale situazione globale al fine di prevenire future pandemie nonché i loro effetti. “Il nostro incontro invia due messaggi importanti: in primo luogo il partenariato UE-Giappone è molto forte e vivace. E in secondo luogo, stiamo lavorando molto duramente insieme per affrontare questa crisi COVID-19” queste le parole del Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

L’impegno congiunto

Il Giappone è uno dei partner più affini dell’Unione europea. Il partenariato strategico UE-Giappone si basa su una cooperazione di lunga durata, valori e principi condivisi come la democrazia, lo stato di diritto, i diritti umani, il buon governo, il multilateralismo e le economie di mercato aperte. Ai sensi dell’accordo di partenariato strategico, l’UE e il Giappone stanno rafforzando le loro relazioni in una vasta gamma di settori, dalla cooperazione politica rafforzata al commercio e agli investimenti, dallo sviluppo alla trasformazione digitale, dall’azione per il clima alla ricerca e innovazione, e dalla cooperazione in materia di sicurezza alla crescita sostenibile.

Il 26 maggio, la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel ed il Primo Ministro giapponese Shinzō Abe, in videoconferenza, facendo leva sull’iniziativa dell’Unione europea che recentemente ha riscosso molto successo, quella della “Risposta globale al coronavirus” avviata il 4 maggio, hanno ribadito il loro impegno per la collaborazione globale nell’ambito dell’emergenza attuale, sostenendo finanziamenti per lo sviluppo e l’implementazione di efficaci medicinali antivirali, strumenti per la diagnostica, trattamenti e vaccini, al fine di renderli disponibili a tutti ad un prezzo accessibile. I leader hanno confermato che sia il Giappone che l’UE sono impegnati per frenare la diffusione della pandemia da Covid-19, proteggere le vite e mitigare le conseguenze sociali ed economiche, in linea con i loro principi e valori democratici, i diritti umani, lo stato di diritto e il principio di non discriminazione. Al fine di prevenire future pandemie, i leader hanno sottolineato l’importanza di rafforzare le capacità di preparazione e risposta, di condividere le informazioni in modo libero, trasparente e rapido e di migliorare la risposta internazionale anche attraverso organizzazioni internazionali pertinenti, come l’OMS, attingendo insegnamenti tratti dalle attuali risposte globali. Durante la videoconferenza è stato ribadito il ruolo dell’OMS nel coordinare la lotta contro la pandemia di Covid-19 ed è stato accolta con favore la risoluzione recentemente adottata in occasione della 73a Assemblea mondiale dell’Organizzazione che ha richiesto al Direttore generale di avviare, al più presto, un processo graduale di valutazione imparziale, indipendente e completa per rivedere l’esperienza acquisita e le lezioni apprese nell’ambito della risposta sanitaria coordinata ed internazionale al COVID-19.

Cooperazione e multilateralismo

Illustrando l’impegno congiunto dell’UE e del Giappone per accelerare la cooperazione in materia di ricerca, il Commissario europeo per l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù, Mariya Gabriel e il Ministro dello giapponese per la politica scientifica e tecnologica, Naokazu Takemoto, hanno firmato a margine della videoconferenza, una lettera di intenti sul rafforzamento della cooperazione scientifica, tecnologica e innovativa. L’intesa include la collaborazione tra il programma giapponese di ricerca e sviluppo “Moonshot” e il programma “Horizon Europe” dell’UE. Giappone e Unione europea stanno promuovendo il coordinamento globale in vari consessi internazionali come il G7, il G20 e il sistema delle Nazioni Unite e sono impegnati ad assistere i paesi vulnerabili e le comunità bisognose.

I Presidenti von der Leyen e Michel e il Primo Ministro giapponese Abe hanno sottolineato altresì la loro determinazione a garantire una solida ripresa economica ed a ricostruire economie più sostenibili, inclusive e resilienti, in linea con l’Agenda 2030, gli obiettivi di sviluppo sostenibile e l’accordo di Parigi. I leader hanno poi sottolineato la necessità di assistere i paesi in via di sviluppo nella loro risposta al coronavirus, ad esempio attraverso il pacchetto di sostegno “Team Europe” di oltre 20 miliardi di euro. Al centro delle discussioni vi sono state anche le conseguenze geopolitiche della pandemia da coronavirus ed è stato ribadito l’impegno a sostenere l’ordine internazionale basato sul diritto e a rafforzare la cooperazione in settori quali la sicurezza informatica, la lotta alle minacce ibride e l’antiterrorismo. I leader hanno poi condiviso la preoccupazione che la diffusione del virus possa intensificare alcuni conflitti regionali e rendere più difficile la protezione della popolazione civile. Pertanto, hanno sostenuto la richiesta del Segretario Generale delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco globale nell’ambito della pandemia di COVID-19 e hanno insistito sul rispetto dei principi umanitari. Leggi Tutto

Bruxelles: la cerimonia in memoria delle vittime dell’olocausto ed il discorso di Liliana Segre

EUROPA di

Il 29 gennaio il Parlamento europeo ha aperto la sessione plenaria a Bruxelles con una cerimonia solenne in memoria delle vittime dell’olocausto.

La Giornata internazionale della memoria per le vittime dell’Olocausto si celebra il 27 gennaio per ricordare l’Anniversario della Liberazione del campo di concentramento di Auschwitz nel 1945. Con il termine Olocausto si fa riferimento allo sterminio di 6 milioni di ebrei, rom e altri gruppi perseguitati dai regimi nazisti e fascisti.

“È mio dovere testimoniare”

Aprendo la cerimonia, il Presidente del Parlamento, David Sassoli, ha affermato: “Oggi ci inchiniamo davanti a tutte le vittime della Shoah e vogliamo assumerci il nostro dovere di ricordare”. Sassoli ha poi sottolineato che “il nazismo e il razzismo non sono opinioni, ma sono crimini, e ogni volta che leggiamo sul giornale notizie di violenze e insulti, noi dobbiamo considerarli rivolti a ciascuno di noi. Sono attacchi all’Europa e ai valori che essa rappresenta”.

La senatrice a vita Liliana Segre è intervenuta durante la cerimonia parlando della liberazione, con un discorso memorabile in cui ha condiviso la memoria del male inflitto ad Auschwitz ed il dovere di testimoniare con i deputati europei.

La senatrice italiana ha ricordato l’assoluta disumanità dei campi e delle cosiddette “marce della morte” organizzate dai nazisti nel 1945, alle quali sopravvisse da ragazza a differenza di molti altri che non ce l’hanno fatta. “La loro unica colpa era quella di essere nati”, ha affermato.

La senatrice ha poi spiegato il motivo per cui ha deciso di porre fine agli incontri con gli studenti sulla Shoah (l’ultimo si terrà in primavera ad Arezzo): “Da trent’anni parlo nelle scuole e sento una difficoltà psichica molto forte di continuare. È mio dovere testimoniare”, tuttavia “da tre anni sento di essere io che salto fuori dalle mie memorie, quella ragazzina magra, denutrita, disperata, sola e non la posso più sopportare. Sono la nonna di me stessa e sento che se non la smetto di parlare, se non mi ritiro quel tempo che mi resta a ricordare da sola e a pensare alle grandi gioie della mia famiglia ritrovata, non lo potrò più fare comunque perché non ce la farò più”, ha continuato. “Sento che i ricordi di quella ragazzina che sono stata non mi danno pace: quella ragazzina lì che ha fatto la marcia della morte, che ha brucato nei letamai e non piangeva più è un’altra da me e io sono anche la nonna di me stessa ed è una sensazione che non mi abbandona”, ha concluso.

“L’antisemitismo ed il razzismo ci sono sempre stati”

“Anche oggi qualcuno non vuole guardare e anche adesso qualcuno dice che non è vero” ha detto la senatrice. Ha poi ricordato con le parole di Primo Levi “lo stupore per il male altrui”, che “nessuno che è stato prigioniero ha mai potuto dimenticare”.

Liliana Segre ha continuato soffermandosi sulla constatazione che “l’antisemitismo ed il razzismo ci sono sempre stati “ci sono corsi e ricorsi storici”. La parola razza ancora è utilizzata e per questo è necessario combattere il razzismo strutturale, che c’è ancora.

Durante il suo discorso, ha ricordato una bambina del campo di Terezin, che – prima di essere uccisa dai nazisti – disegnò una farfalla gialla che vola sopra ai fili spinati. “Anche oggi fatico a ricordare”, ha detto la senatrice, provata da molti anni passati a essere testimone dell’Olocausto, “ma mi è sembrato un grande dovere accettare questo invito per ricordare il male altrui, ma anche per ricordare che si può, una gamba davanti all’altra, essere come quella bambina di Terezin”.

“Questo è un semplicissimo messaggio da nonna che vorrei lasciare ai miei futuri nipoti ideali: che siano in grado di fare la scelta della non indifferenza e con la loro responsabilità e la loro coscienza essere sempre quella farfalla gialla che vola sopra i fili spinati” ha concluso.

Un lungo applauso del Parlamento europeo ha salutato il discorso della senatrice a vita. L’Europarlamento ha poi osservato un minuto di silenzio su richiesta del Presidente David Sassoli. Molto emozionati gli europarlamenti. stando alle immagini diffuse. Era presente anche Anita Lasker-Wallfisch, membro sopravvissuto dell’orchestra delle donne ad Auschwitz.

Gli altri contributi

È stato poi il turno delle dichiarazioni della Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, sull’inviolabilità della dignità di ogni persona e sul dovere dei cittadini europei di lottare contro l’antisemitismo, il razzismo e la discriminazione. “Lo sterminio di 6 milioni di ebrei è il male assoluto, la barbarie peggiore che l’umanità ha potuto realizzare ad altri uomini e come tedesca avverto un senso profondo di colpa”-ha dichiarato la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen-“Come tedesca sento anche un senso di responsabilità particolare, perché in Europa so che sono stati i nostri vicini a tenderci la mano riaccogliendoci tra i popoli democratici”. “Lottiamo contro ogni forma di antisemitismo, non dimentichiamo mai” ha concluso.

“Per noi italiani è una grandissima emozione e anche motivo di orgoglio perché certamente l’esperienza di Liliana Segre è una esperienza che può dare insegnamenti e può essere di straordinaria importanza non solo per noi italiani ma per tutta l’Europa” ha detto il Commissario europeo Paolo Gentiloni. “Il fatto che oggi sia Liliana Segre a prendere la parola” ha aggiunto “è un grandissimo motivo di orgoglio e di soddisfazione, è un modo per dire che l’Italia è uno di quei Paesi in cui si coltiva la memoria e in cui nonostante qualche gesto estremista e incredibile, i cittadini, le istituzioni e le grandi figure di prestigio tengono alto l’onore del nostro Paese sui temi della memoria”.

Francesca Scalpelli
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