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OCCHI DELLA GUERRA

Reporter Day, una giornata per premiare i progetti di giovani reporter

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In Italia sempre più spesso si sente parlare di un giornalismo afflitto da perenni problemi di budget, di testate che sopravvivono a stento e di difficoltà d’accesso alla professione.

In questo panorama sempre più difficile, l’associazione “ Gli Occhi della guerra” lancia una iniziativa di grande interesse, il “ Reporter Day ” con l’obiettivo di selezionare e indirizzare giovani talenti della comunicazione ad intraprendere la professione di inviato di guerra.

“Sono tempi difficili per il mondo e per l’editoria- spiega Andrea Pontini, amministratore delegato de ilGiornale.it- tra guerre, fake news, reali o presunte, propaganda e pochi soldi in circolazione…eppure, ci sono moltissimi giovani che sognano di raccontare il mondo in presa diretta. In tanti si rivolgono a noi. Abbiamo deciso di rendere visibile a tutti questa ricchezza perché è una speranza per l’informazione e per questo bellissimo mestiere.”

Con queste parole Andrea Pontini ha voluto sottolineare l’importanza dell’iniziativa che ha il supporto dell’importante testata on line. Una prima edizione questa del 2017 dedicata alla selezione di fotografi, videomaker e giornalisti senza un limiti di età e di inventiva.

“Gli Occhi della Guerra”, è un progetto de ilGiornale.it nato nel 2013 per rilanciare i reportage attraverso il crowdfunding, è alla ricerca di giovani che abbiano un punto di vista interessante e vogliano fare i reporter.

Sono questi i fondamenti alla base di questa prima edizione che annovera tra i giudici importanti professionisti  come Fausto Biloslavo ed altri professionisti  del mondo della comunicazione forti della loro  esperienza sui fronti caldi  delle aree di crisi nel mondo.

Gli aspiranti reporter potranno presentare un progetto di reportage che vogliono realizzare in Italia o all’estero, ovunque ci sia una storia da raccontare. I progetti verranno valutati da una commissione e i due che saranno giudicati i migliori verranno realizzati con copertura totale delle spese, quindi pubblicati su www.ilgiornale.it e www.gliocchidellaguerra.it

Per partecipare all’iniziativa sarà sufficiente inviare la propria candidatura compilando il form on line sul sito www.occhidellaguerra.it e aspirare ad essere uno dei due progetti che saranno selezionati dalla giuria.

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Gli “Occhi della Guerra” realizzano il primo reportage dal fronte a 360 gradi

EUROPA/INNOVAZIONE/Video di

Si può entrare dentro la guerra? Camminare nelle trincee della prima linea e provare la sensazione di chi sta lì? Gli Occhi della Guerra lo hanno fatto. Grazie ad una campagna di crowdfunding terminata con ampio successo, Gli Occhi della guerra hanno mandato tre reporter nel Donbass, la regione ucraina dove è in atto una vera e proprio guerra di cui l’Occidente non parla.

Andrea Sceresini, Lorenzo Giroffi, Alfredo Bosco hanno realizzato il primo reportage a 360 gradi dal fronte di un conflitto dimenticato nel cuore dell’Europa che continua a fare vittime, da entrambe le parti: da una parte i ribelli filorussi, appoggiati politicamente e militarmente dal Cremlino, dall’altra l’esercito regolare ucraino, le cui posizioni corrono a poca distanza dagli ultimi sobborghi cittadini. Muovendo il mouse sullo schermo, è possibile navigare a tutto tondo all’interno dell’inquadratura, osservando da vicino ogni particolare e ogni movimento.

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“Gli Occhi della Guerra continuano a puntare sull’innovazione: dopo la scelta di fare crowdfunding, questa volta abbiamo deciso di puntare sui video 360. Volevamo che il lettore facesse esperienza diretta della guerra, stando al fianco del reporter, seguendolo, vedendo quello che vede lui. Insomma, un’esperienza che solo i videogiochi riescono a dare”, spiega Andrea Pontini, Ceo de ilGiornale.it

Con i video 360 – pubblicati sul sul sito www.gliocchidellaguerra.it e sul canale youtube de Gli Occhi della Guerra – il lettore viene catapultato nel bunker a pochi metri da un feroce bombardamento, cammina sulle macerie dopo la battaglia, entra nelle case distutte dei civili disperati. Un’esperienza unica che permette di sentire da vicino l’odore della guerra, di sentire sulla pelle la paura, di provare compassione con chi la guerra la subisce passivamente, di sentire, insomma, quello che sentono i reporter.

“Tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione con Ricoh Theta S che ha creduto sin dall’inizio nell’iniziativa. Con Ricoh Theta S, abbiamo realizzato il primo reportage ‘immersivo’ da un fronte caldo. Altri esperimenti sono stati fatti ma mai in prima linea”, continua Pontini.

Questa è la risposta de Gli Occhi della Guerra al silenzio assordante che da mesi circonda il Donbass. I servizi sono stati girati nella zona dell’aeroporto di Donetsk, tra le trincee di Spartak e in altre località dove ogni giorno, su entrambi i lati della barricata, migliaia di ragazzi vivono, lottano e muoiono in nome di una guerra sporca che l’Occidente si ostina a non vedere. Questo lavoro è dedicato a tutti loro.

Alessandro Conte
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