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Menotti Lippolis (Confindustria) a Börsen-Zeitung: “Utilizzo dei fondi europei messo a rischio”

ECONOMIA di

Menotti Lippolis (Confindustria) a Börsen-Zeitung: “Utilizzo dei fondi europei messo a rischio dall’inestricabile dedalo di norme e dalle carenze strutturali del personale della pubblica amministrazione”

«L’inestricabile dedalo di norme e le evidenti carenze strutturali e professionali del personale della pubblica amministrazione rischiano di compromettere l’utilizzo delle ingenti risorse finanziarie messe a disposizione dall’Europa». Lo ha dichiarato a Börsen-Zeitung, il principale quotidiano finanziario tedesco, il presidente di Confindustria Brindisi, Gabriele Menotti Lippolis, all’interno di un articolo nel quale vengono intervistati esponenti del mondo economico italiano in merito alle difficoltà di spesa dei fondi del Pnrr.

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Condizionalità economica e stato di diritto: l’accordo tra Consiglio e Parlamento europeo per vincolare i fondi al rispetto dei principi UE

EUROPA di

Il Consiglio europeo, nel pianificare ed approvare il Recovery Fund, il Piano per la ripresa dalla crisi economica causata dalla pandemia di Covid-19, ha stabilito che l’erogazione delle misure economiche previste siano in qualche modo subordinate al rispetto dei principi dello Stato di diritto. Dello stesso avviso sono anche le altre due importanti istituzioni europee che, in merito, hanno raggiunto un accordo di fondamentale importanza: secondo il Parlamento europeo e il Consiglio, i Paesi dell’UE che non rispettano lo stato di diritto potrebbero perdere l’accesso ai fondi europei.

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Repubblica Ceca, le ultime indagini dell’UE sul conflitto d’interessi e gli aiuti di Stato

EUROPA di

In linea con quanto accaduto lo scorso anno, continuano i problemi tra Unione europea e Repubblica Ceca. Il 19 giugno, gli europarlamentari hanno adottato una risoluzione in cui chiedono di risolvere il conflitto d’interesse nel Paese e di istituire un meccanismo per prevenire i conflitti d’interesse e garantire la registrazione dei nomi dei beneficiari dei fondi europei. Il 23 giugno, la Commissione europea ha avviato un’indagine approfondita per valutare se la compensazione concessa dalla Repubblica Ceca alla Posta ceca per adempiere alla sua missione di servizio pubblico è in linea con le norme dell’UE in materia di aiuti di Stato, in quanto la Posta Ceca è il principale operatore postale della Repubblica Ceca ed è interamente di proprietà dello Stato.

La risoluzione del Parlamento europeo

Venerdì 19 giugno gli europarlamentari hanno adottato, con 510 voti favorevoli, 53 contrari e 101 astensioni, una risoluzione in cui si afferma che il Primo ministro ceco Babiš continua ad essere attivamente coinvolto nell’esecuzione del bilancio europeo, pur continuando a controllare la società Agrofert, uno dei maggiori beneficiari dei sussidi europei in Repubblica Ceca. Si tratta di un conglomerato di oltre 230 aziende che è stato di proprietà del Primo ministro ceco; il gruppo ha fortemente beneficiato di fondi europei, ricevendo circa 36,5 milioni di euro in sussidi agricoli solo nel 2018. L’indagine iniziata nel gennaio 2019 è formalmente ancora in corso, ma i deputati europei hanno insistito sulla necessità del primo ministro di gestire la posizione di conflitto d’interesse in tre modi possibili: rinunciando ai propri interessi commerciali e aziendali; astenendosi dal chiedere finanziamenti europei; astenendosi dalle decisioni europee che riguardano i loro interessi. Attualmente, nessuna legge europea obbliga uno Stato membro a rivelare i beneficiari finali dei fondi europei. Dunque, i deputati hanno chiesto alla Commissione europea di istituire dei meccanismi per prevenire i conflitti di interesse relativi ai fondi europei, non solo per il caso ceco; le norme dovrebbero includere l’obbligo di pubblicare i beneficiari delle sovvenzioni europee e i massimali di pagamento diretto per ogni persona. Nel novembre 2019, tutti i pagamenti dal bilancio europeo alle società del Primo ministro, ricco imprenditore ceco, sono stati sospesi. I deputati della commissione per la sorveglianza del bilancio sostengono che fino a quando le indagini della Commissione europea e dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode non saranno completate, il paese non dovrebbe prendere parte alle decisioni sui bilanci dell’UE.

Infine, il Parlamento ha anche condannato l’uso del linguaggio diffamatorio e dei discorsi di odio utilizzato dal Primo ministro Babiš contro gli eurodeputati che hanno preso parte alla missione conoscitiva a Praga nel febbraio scorso, nell’ambito delle indagini per l’irregolarità della gestione dei fondi europei: in particolare, ha definito “squilibrata” Monica Hohlmeier, alla guida della missione della commissione parlamentare per il controllo dei bilanci, ed ha chiamato “traditori” due membri cechi della missione.

In risposta a quanto richiesto dagli europarlamentari, il primo ministro Babiš ha affermato che i legislatori europei “hanno incitato le misure relative a specifici procedimenti penali sul territorio ceco senza conoscenze o prove specifiche”. Inoltre, ha aggiunto all’agenzia di stampa CTK “Penso che questo possa essere percepito come una prova della pressione politica e mediatica sulla magistratura ceca e delle interferenze negli affari interni”.

Le indagini della Commissione europea

La Commissione ha avviato un’indagine approfondita sul finanziamento del servizio postale della Repubblica ceca nell’ambito degli aiuti di Stato. Nel gennaio 2020, la Repubblica ceca ha notificato alla Commissione europea il suo piano di compensazione per le poste ceche per un importo di 7,5 miliardi di corone ceche (circa 282,1 milioni di euro) per l’adempimento dell’obbligo del servizio postale universale nel periodo 2018-2022; ciò include la fornitura di servizi postali di base in tutto il paese a prezzi convenienti e con determinati requisiti minimi di qualità. Tuttavia, nel novembre 2019 la Commissione ha ricevuto due denunce da parte dei concorrenti delle Poste ceche che sostenevano che la compensazione da concedere alle Poste ceche per i suoi obblighi di servizio universale per il periodo 2018-2022 fosse incompatibile con la normativa in materia, in quanto non venivano rispettati i criteri previsti di compensazione. La Commissione teme quindi che la Posta ceca possa essere stata sovracompensata tra il 2018 e il 2022 e, a seguito di una valutazione preliminare, ha deciso di avviare un’indagine approfondita, non escludendo il rischio di sovracompensazione che comporta notevoli distorsioni del mercato. La Commissione esaminerà ora ulteriormente la questione per verificare se le sue ipotesi iniziali verranno confermate ed ha aperto le indagini alle osservazioni anche da parte della Repubblica Ceca.

Parlamento Europeo, l’appello alla Repubblica Ceca per il conflitto di interessi

EUROPA di

“Il Primo Ministro ceco dovrebbe risolvere il suo conflitto di interessi con urgenza” affermano i deputati del Parlamento europeo: nonostante siano trascorsi quasi due anni, la questione dell’irregolarità dell’uso di fondi europei per fini imprenditoriali personali continua ad essere al centro dei dibattiti del Parlamento europeo. Sono state fatte diverse missioni conoscitive a Praga per verificare ed ascoltare tanto il governo quanto la società civile e il Parlamento europeo ha richiesto al governo di Praga di non partecipare ai colloqui sul bilancio fino a che non saranno chiarite le sue accuse di conflitto di interessi.

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Flaminia Maturilli
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