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Macron dichiara tutta la Francia continentale “zona verde”: il via libera del Presidente alla riapertura

EUROPA di

Dal 15 giugno tutto il territorio della Francia continentale è classificato come “zona verde”: possono riaprire tutte le attività, inclusi bar e ristoranti. Solo i territori d’oltremare di Mayotte e della Guyana francese rimarranno in allerta “arancione”, in virtù dell’alto numero di contagi in proporzione alle possibilità ricettive delle strutture ospedaliere locali. La nuova fase nella gestione dell’emergenza dovuta alla diffusione del Covid-19 è stata annunciata il 14 giugno dal Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, in diretta televisiva nazionale. “La lotta contro l’epidemia non è finita, ma sono contento di questa prima vittoria contro il virus” ha affermato il Presidente francese, il quale ha altresì confermato la riapertura di tutte le scuole francesi, fatta eccezione delle superiori, dal 22 giugno.

L’annuncio di Macron

“Lo stato ha resistito” queste le parole del Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, in diretta televisiva nazionale per annunciare una nuova fase nella gestione dell’emergenza dovuta al coronavirus. Macron ha espresso la sua soddisfazione per la gestione della crisi ed ha annunciato l’anticipo della riapertura su tutto il territorio della Francia continentale, classificato come “zona verde”, a partire dal 15 giugno. I francesi, a detta del loro Presidente, hanno reagito all’epidemia di coronavirus mostrandosi “inventivi, reattivi e solidi”. Il messaggio veicolato da Macron al suo Paese è ottimista: non sono ancora “giorni felici”, ma la strada è quella giusta. Domenica 14 giugno, con alle spalle i giardini del Palazzo dell’Eliseo, Emmanuel Macron ha così proclamato una “prima vittoria” contro l’epidemia da Covid-19, tre mesi dopo aver dichiarato “guerra”. Solo nove decessi aggiuntivi domenica, mentre il numero di casi in terapia intensiva ammontava a 869 persone, contro 7000 all’apice della crisi. Di qui l’opportunità per il Capo dello Stato di accelerare il processo di deconfinamento e annunciare alcune buone notizie con la promessa di tornare alla normalità.

 

Trasformando l’intero territorio della Francia continentale in “zona verde”-fatta eccezione dei territori d’oltremare di Mayotte e della Guyana francese- il Presidente francese ha dato, così, il via libera alla riapertura di ristoranti e bar, una misura molto attesa dai professionisti del settore. Riapre anche l’Ile de France e la capitale Parigi, che finora era stata esclusa dall’allentamento delle misure. Saranno consentite, altresì, le visite alle case di riposo e agli alloggi per anziani. Inoltre, gli asili nido, le scuole primarie e le università riapriranno a partire dal 22 giugno. “Saremo in grado di riscoprire il piacere di stare insieme, di tornare a lavorare completamente, ma anche di divertirci, di coltivare noi stessi” ha dichiarato Macron. Il via libera arriva anche per il secondo turno delle elezioni municipali, che si terrà il 28 giugno. Il 15 giugno è stata anche la data della riapertura delle frontiere della maggior parte degli Stati dell’area Schengen, tra cui la Francia. “Dal 1 ° luglio, saremo in grado di andare negli stati extraeuropei dove l’epidemia è sotto controllo” ha affermato il Capo dello stato francese. Ma “l’epidemia non è finita” pertanto, non si potrà “abbassare la guardia”. “L’estate del 2020 non sarà un’estate come le altre” ha ammonito il Presidente, aggiungendo che gli assembramenti rimarranno vietati.

La ripresa economica

Nel suo intervento, il Presidente ha tratteggiato la fase tre, promettendo un “modello economico sostenibile più forte” per non dipendere dall’esterno e “un investimento massiccio in istruzione, formazione e lavoro per i giovani”, per correggere rapidamente i punti deboli che ha mostrato la crisi. La buona intenzione è, dunque, quella di imparare tutte le lezioni dalla crisi appena attraversata. L’emergenza, infatti, “ha anche rivelato difetti, debolezze, disuguaglianze sociali e territoriali”.

“Con l’epidemia, l’economia mondiale si è quasi fermata. La nostra prima priorità è innanzitutto ricostruire un’economia forte, ecologica, sovrana e unita” queste le parole di Macron, che ha difeso la prospettiva di “un vero patto produttivo” e ricordato che sono stati mobilitati quasi 500 miliardi di euro per sostenere l’economia francese. Non ci saranno nuove tasse, come assicurato dal capo dell’Eliseo, impegnato ad aprire una nuova fase di collaborazione con tutti attori presenti sul territorio francese, con “più libertà e responsabilità”.

Di fronte a questa crisi, ha aggiunto il Presidente, l’Europa è stata “all’altezza del momento” nonostante “l’inizio difficile”. Macron ha posto l’accento sull’accordo franco-tedesco per un debito congiunto a livello europeo nonché sul piano di investimenti per risanare l’economia del continente, definendola “una svolta storica fatta per la prima volta insieme alla cancelliera tedesca”.

Le proteste contro il razzismo e la violenza della polizia

Quanto alle proteste contro la violenza della polizia ed il razzismo, nonché le polemiche relative ai monumenti legati al passato coloniale ed alla tratta degli schiavi, Macron ha assicurato che la Francia sarà “inflessibile di fronte al razzismo, antisemitismo e discriminazione” ma “non verranno abbattute statue ne’ cancellati alcun nome o traccia della nostra storia”. Macron, dunque, dice no ad un’”odiosa, falsa riscrittura del passato”. La Francia deve guardare “lucidamente, insieme, tutta la nostra storia, tutta la nostra memoria”, per costruire “un possibile presente e futuro su entrambe le sponde del Mediterraneo”. Un processo che richiede “la volontà di stabilire la verità, ma in nessun caso rivisitando o negando ciò che siamo”.

Con riguardo alle forze dell’ordine nel mirino della rabbia popolare, il capo dell’Eliseo ha ribattuto che queste “meritano la riconoscenza del Paese” poiché “senza ordine, non c’è nè sicurezza ne’ libertà e questo ordine è la polizia e i gendarmi sul nostro territorio a garantirlo”.

Il prossimo appuntamento per un nuovo discorso sarà a luglio, occasione per definire meglio “il nuovo percorso” e “lanciare le prime azioni” per la ripresa dalla crisi sanitaria ed economica dovuta al Covid-19.

 

Francesca Scalpelli
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