Trattato anti proliferazione nucleare, USA e Russia per l’aggiornamento
La Russia si sente sempre più vincolata dal trattato INF (Intermediate Nuclar Forces) di disarmo nucleare siglato negli anni 80, che nonostante sia firmato da entrambe le gradi potenze non ha impedito loro di modernizzare i propri arsenali nucleari e le difese missilistiche.
Il patto IFN è una parte fondamentale del trattato di disarmo nucleare bilaterale che ha fermato la proliferazione di tetsate a medio aggio in Europea negli anni 80 con un pericolo di incidenti molto alto.
Le spinte a rivedere e modificare gli accordi sono oggi molto forti sia in campo statunitense che in campo sovietico con il percolo che venga abbandonato del tutto.
Lo scorso 23 settembre la ussia ha criticato aspramente il dispiegamento del modello aggiornato delle testate B61-12 in Germania alzando ancora i toni della discussone minacciando di ritirarsi dal trattato.
. L’INF vieta la presenza di armi nucleari in deposito a terra o missili a medio raggio convenzionali (da 500 a 5.500 chilometri, o da 300 a 3.400 miglia). Anche se la distribuzione statunitense di B61-12 armi nucleari in Germania non viola il Trattato INF, viene percepita da Mosca come una prova di forza nei suoi confronti e si sente limitata nella reazione dal trattato.
Nessuna delle due super potenze vuole ritirarsi dal trattato ma è chiaro che in questo periodo di forte instabilità geopolitica entrambe sono portate a flettere i muscoli spingendo per una rivisitazione del trattato che permetta una difesa dei propri territori.