Amazon sta affrontando una serie di proteste in tutta Europa per il Black Friday, con interruzioni e mobilitazioni volte a stravolgere le operazioni del colosso dell’e-commerce in una delle due giornate (assieme al Cyber Monday di lunedì 27 novembre) con il maggior traffico di transazioni.
In Italia, i sindacati Cgil e Ugl hanno indetto scioperi per tutte le sedi Amazon nel Paese e, in particolare, per la sede di Castel San Giovanni, per protestare contro i salari e le condizioni di lavoro. Nel Regno Unito, stando alle dichiarazioni del sindacato Gmb, oltre 400 dipendenti del magazzino di Convetry hanno incrociato le braccia per chiedere, anche in questo caso, salari piu’ alti e migliori tutele.
In Germania, la mobilitazione interesserà 5 centri di distribuzione che hanno programmato uno stop di 24 ore, secondo il sindacato dei Verdi. Al momento 250 persone hanno incrociato le braccia a Lipsia e 500 a Rheinberg. Di fronte a questa ondata di malcontento, un portavoce dell’azienda in Germania ha dichiarato che i suoi lavoratori percepiscono un salario equo che parte da oltre 14 ore l’ora e ha confermato che anche in Germania le consegne previste per il Black Friday non avrebbero subito interruzioni.
In Francia, l’organizzazione Attac ha chiesto a gruppi attivisti di coprire i locker dell’azienda, gli armadietti in cui vengono riposti gli articoli per il ritiro autonomo, con poster e nastro adesivo per impedirne l’apertura, mentre in Spagna il sindacato CCOO ha chiesto ai dipendenti dei magazzini e ai driver di unirsi a uno sciopero di un’ora lunedì, in occasione del Cyber Monday.
“Siamo in profondo disaccordo con queste accuse”, ha fatto sapere la multinazionale con una mail a MT Newswires. “Amazon ha creato milioni di posti di lavoro aiutando al contempo a creare e supportare migliaia di piccole aziende in tutto il mondo. Offriamo stipendi buoni e benefit ai nostri dipendenti, con grandi opportunità di carriera e garantiamo a tutti un ambiente di lavoro moderno e sicuro”.
