Kennedy, 60 anni dopo l’assassinio di JFK occhi sul nipote

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Sono passati sessant’anni da quando a Dallas fu ucciso John Fitzgerald Kennedy, il 22 novembre del 1963. Gli Stati Uniti si preparano a commemorarlo – fra fiumi d’inchiostro versato su teorie complottiste, revisionismi, trasformazioni del mondo – e gli Archivi di Stato stanno rilasciando migliaia di documenti sull’assassinio; nelle immagini della Biblioteca presidenziale John F. Kennedy, si vede la folla che lo attende all’aeroporto di San Antonio, il giorno prima della sua morte; l’arrivo del presidente con la moglie Jacqueline, elegantissima in bianco, con guanti abbinati; alcune tappe della visita e il discorso. E ancora, Kennedy e la first lady che scendono dall’aereo a Dallas il 22 novembre, lei in tailleur rosa con cappellino e mazzo di rose in mano, la folla che attende il presidente, il convoglio con la sua auto, l’annuncio alla radio che sono stati uditi degli spari e che il presidente è stato ferito.
Ma in questo 2023, con un anno di campagna elettorale presidenziale davanti, c’è una nuova generazione della dinastia pronta a scendere in campo, e a rendere le cose più frizzanti ci sono due Kennedy l’un contro l’altro armati.
La famiglia – storicamente legata al partito Democratico – non ha mai smesso di essere coinvolta in politica, anche dopo l’assassinio di Robert, fratello minore di John, nel 1968 quando era in corsa per la Casa Bianca. Ted Kennedy, terzo fratello, è stato senatore fino alla morte. Caroline Kennedy, figlia di JFK, è ambasciatrice in Australia – anche se non è mai stata eletta in Parlamento. Patrick Kennedy, figlio di Ted, è stato eletto nel Parlamento del Rhode Island dal 1995 al 2011. Nessuno però ha mai più avuto ambizioni presidenziali, e come criticarli?
Fino a pochi mesi fa, quando Robert Kennedy Jr – avvocato e scrittore, fervente cattolico, terzogenito di Robert, aveva 14 anni quando il padre fu ucciso – ha annunciato di voler correre per la Casa Bianca come democratico, sfidando il presidente in carica Joe Biden. Decisione irrituale, peggiorata dal fatto che questo Kennedy ha già sollevato polemiche per le sue posizioni eccentriche -sostenitore della correlazione fra vaccini e autismo, e peggio, negazionista del Covid-19, una epidemia che sarebbe stata “programmata etnicamente” per risparmiare gli ebrei. Insomma quel tipo di parente che la famiglia preferisce incontrare solo a Natale, e certo non desidera vedere su un palcoscenico troppo pubblico.
Non è finita qui: il figlio di Bob ha finito per ritirarsi dalle primarie democratiche… ma si è candidato come indipendente alla presidenza; viene in mente irresistibilmente Connor, il figlio maggiore del magnate Loy Rogan nella serie tv Succession.
Siccome però la realtà è sempre più inventiva della fiction, ecco arrivare sulla scena un altro Kennedy. Questo si chiama Schlossberg, Jack Kennedy Schlossberg. È figlio di Caroline (figlia di JFK) e del marito Edwin Schlossberg, dunque in linea diretta è l’unico erede del presidente ucciso sessanta anni fa. Classe 1993, dunque trent’anni: John Bouvier Kennedy “Jack” Schlossberg – un nome un destino – è avvocato, laureato a Yale e Harvard.
Ha già dichiarato di avere interesse per la politica, sostiene apertamente Joe Biden – da bravo democratico ortodosso, ed ha pubblicamente criticato il cugino della madre: in giugno, in un post su Instagram in cui si schierava per il presidente in carica (“il miglior presidente progressista che abbiamo mai avuto), ha definito “fonte d’imbarazzo” la candidatura di Robert. Opinione poi ribadita in varie interviste. L’eredità del nonno? “È molto più di un cumulo di teorie complottiste, è un lascito di coraggio e servizio pubblico”. Vorrà inoltrarsi prima o poi su quella via?

– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Bookreporter Settembre