Papa Francesco, mi rivolgo a lei per chiedere aiuto

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Una lettera aperta a Papa Francesco è stata scritta dal comandante della 36a brigata marina separata, il maggiore Serhiy Volyna, chiedendo aiuto per salvare la popolazione di Mariupol.

“Mi rivolgo a Lei per chiedere aiuto. È giunto il momento in cui solo le preghiere non bastano più. Aiuti a salvarli. Dopo il bombardamento del teatro drammatico, nessuno più ha fiducia negli occupanti russi. Porti la verità nel mondo,aiuti ad evacuare le persone e salvi le loro vite da Satana, che vuole bruciare tutte le creature viventi”, dice la lettera di Volyna.

Sono Serhiy Volyna, Comandante della 36a Brigata Separata dei Marines intitolata al Contrammiraglio Mykhailo Belinsky, mi rivolgo a voi dall’assediata Mariupol.

Per più di 50 giorni, i difensori della città si sono eroicamente difesi, nonostante le schiaccianti forze nemiche e i costanti bombardamenti aerei, l’artiglieria e il lancio di razzi. Mariupol è ancora una città ucraina, non importa cosa ti dica la propaganda russa. Combattiamo in feroci battaglie ogni giorno e tratteniamo migliaia di truppe nemiche, impedendo loro di avanzare. Questo a costo di sforzi sovrumani e di grandi perdite.

Ma abbiamo bisogno del tuo aiuto. Il nemico ha preso la città in un anello e sta tenendo in ostaggio centinaia di migliaia di civili. Nei nostri bunker militari ci sono donne, che si nascondono con i bambini, compresi i neonati. Per lo più parenti dei nostri militari, che sono ricercati dai russi. Senza calore, acqua o cibo.

I nostri feriti muoiono in un tormento insopportabile ogni giorno, perché medicine, disinfettanti e anestesia sono finiti da tempo.

Le autorità ucraine hanno negoziato corridoi umanitari con i russi, coinvolgendo il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Tuttavia, la parte russa non ha mantenuto la parola data e tutti gli sforzi sono stati vani.

Imploriamo aiuto al mondo per evacuare i feriti, i bambini, le donne e i corpi dei morti.

Ci sono stati troppo pochi tentativi di farlo!

Chiediamo ai politici mondiali, alle figure pubbliche e religiose di non essere indifferenti alle persone che sono cadute nella trappola di Mariupol contro la loro volontà.

Ora noi, i militari, siamo costretti non solo a combattere le forze schiaccianti del nemico, ma anche a prenderci cura di più di mille civili

Non credete alle promesse della Russia di un “corridoio verde” per i militari. Non c’è dubbio che questa è una bufala per distruggere il gruppo militare ucraino a Mariupol senza combattere.

Non ci arrenderemo e lotteremo fino alla fine.

Ma la nostra lealtà al giuramento non è stata sufficiente a liberare Mariupol. La città deve essere sbloccata immediatamente. Per fare questo, abbiamo bisogno di armi pesanti. E’ in potere dell’Unione europea e degli Stati Uniti fornircelo. Armi pesanti per i difensori di Mariupol salveranno il gruppo militare ucraino.

Mariupol può essere salvato. Siamo pronti a combattere fino all’ultima goccia di sangue. Ma dobbiamo sapere che il mondo ha fatto tutto il possibile per questo. Allora siamo pronti a fare anche l’impossibile per il nostro paese.”

Bookreporter Settembre

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