Libia: Ankara respinge le sanzioni UE, “Operazione Irini premia Haftar e punisce il GNA”

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Ankara ha condannato le sanzioni imposte dall’UE a carico di una compagnia battente bandiera turca, accusata di violazione dell’embargo sulle armi imposto dalle Nazioni Unite in Libia. Lo scorso 21 settembre, infatti, l’Unione ha disposto il congelamento dei beni della nota compagnia Avrasya Shipping, già nel mirino degli Stati europei dopo l’incidente militare di alcuni mesi fa, avvenuto tra una delle navi da carico della compagnia ed una nave francese, nelle acque del Mediterraneo orientale. L’imbarcazione francese faceva parte della missione europea nota come Operazione Irini, istituita nell’intento di garantire il rispetto dell’embargo sulle armi nel Paese africano. In quell’occasione, una fregata di Ankara impedì alla nave francese di ispezionare il carico dell’imbarcazione, determinando quello che Parigi ha definito come “un atto ostile”. Il Presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan, negò l’accusa di traffico di armi, affermando che la nave da carico trasportasse aiuti umanitari, e accusando Parigi e l’Unione Europea di diffondere “critiche infondate”.

Fin dall’istituzione della missione europea nell’aprile 2020, la Turchia e il Governo di Accordo Nazionale (GNA) di Tripoli hanno duramente criticato l’iniziativa, definendola inefficace; trascurando il controllo dei confini terresti del Paese, la missione viene altresì accusata di favorire, o almeno non contrastare, l’arrivo di armi e munizioni destinate all’esercito del generale Khalifa Haftar.

Nonostante le smentite di Ankara, l’Unione ha confermato le accuse a carico della compagnia turca, approvando, lo scorso 21 settembre, sanzioni finalizzate al congelamento dei beni della compagnia Avrasya Shipping. Anche in questo caso, la reazione di Ankara non si è fatta attendere, e, per il tramite del Ministro degli Esteri,  ha dichiarato che “l’Operazione europea Irini premia Haftar e punisce il Governo libico riconosciuto dall’ONU”, aggiungendo che le sanzioni, dal suo punto di vista, non avrebbero alcun valore.

All’interno della dichiarazione pubblicata dall’agenzia Anadolu, il Ministro turco ha affermato che l’Unione Europea dovrebbe abbandonare la sua posizione di parte, scegliendo di agire a fianco della Turchia nel quadro di operazioni di consultazione e cooperazione, nell’intento di garantire un’effettiva stabilità nella regione.

Oltre alle sanzioni contro la compagnia turca, l’UE ha adottato sanzioni anche nei confronti di due cittadini libici e di altre due note compagnie: Sigma Airlines del Kazakistan e Med Wave Shipping della Giordania. Quest’ultima, in particolare, è considerata tra i principali esportatori di armi a favore di Haftar e del suo esercito.

Quando si cerca di ridurre le tensioni nel Mediterraneo orientale, prendere una decisione così sbagliata è spiacevole”, ha aggiunto il Ministro degli Esteri turco, riferendosi alle trattative in corso per favorire la de-escalation tra Grecia e Turchia sui diritti di sfruttamento energetico delle risorse naturali nel Mediterraneo orientale. Al riguardo, Ankara è stata più volte accusata di compiere “gesti provocatori”, innescando nuove tensioni tra i Paesi interessati con l’avvio di  attività di esplorazione e perforazione energetica nelle acque contese di quell’area del Mediterraneo. Sebbene le tensioni tra Atene ed Ankara negli ultimi giorni si siano ridotte, in risposta alle sanzioni dell’UE la Turchia potrebbe tornare a compiere azioni unilaterali in quell’area del Mediterraneo, a discapito degli interessi di Grecia e Cipro, e per le quali potrebbe rischiare di essere destinataria di nuove sanzioni europee.

Bookreporter Settembre

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