Sciopero del personale diplomatico israeliano: ambasciate e consolati nel mondo chiusi per un giorno

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Nella giornata di mercoledì 30 ottobre le ambasciate ed i consolati di Israele in tutto il mondo sono rimasti chiusi per motivi di protesta nei confronti del Ministero delle Finanze israeliano. Questa scelta insolita, coordinata dal Ministero degli Esteri, il Ministero della Difesa e la Federazione dei lavoratori di Histadrut, avviene a seguito della decisione unilaterale del Ministero del Tesoro israeliano di modificare la normativa vigente in materia di rimborsi per le spese ufficiali. Questa mossa, dal valore retroattivo, costringerebbe quindi diplomatici, addetti militari e collaboratori a restituire migliaia di dollari, precedentemente rimborsati, per una vasta gamma di spese ufficiali. Si spazia da spese relative all’organizzazione di eventi presso la residenza degli Ambasciatori, alle spese di trasporto.

“[…] Per via della decisione del Tesoro di violare gli accordi raggiunti e siglati dal Direttore Generale del Tesoro il 21 luglio 2019, applicando ai funzionari statali in missione all’estero una procedura unilaterale che modifica quella in vigore da decenni, siamo costretti a chiudere l’Ambasciata. Nessun servizio sarà erogato al pubblico e nessun ingresso sarà consentito in Ambasciata.

Questo è quanto si legge sui vari siti web delle ambasciate Israeliane nel mondo, tra cui la pagina Facebook dell’Ambasciata israeliana in Italia.

La chiusura di 69 ambasciate e 23 consolati, chiaramente, ha colpito soprattutto i cittadini israeliani all’estero che necessitavano di assistenza consolare per esigenze mediche o amministrative.

Bisogna tenere presente che questa scelta “estrema”, trova le sue radici di un generale malcontento del personale diplomatico israeliano, che da anni lamenta cattive condizioni di lavoro e salari bassi. Nel novembre 2014, infatti, i rappresentanti del sindacato Histadrut avevano ottenuto la firma di un accordo con il Ministero delle Finanze, destinato ad aumentare gli stipendi del personale diplomatico, ma a cui non è ancora stata data piena attuazione.

A settembre, il Ministero degli Esteri israeliano ha annunciato il congelamento di numerose attività diplomatiche in tutto il mondo, a causa della mancanza di fondi per il finanziamento. Il taglio delle spese ha portato alla sospensione di numerose attività, tra cui viaggi dell’estero delle delegazioni israeliane, l’accoglienza di delegazioni straniere a Gerusalemme, ma anche attività di ristrutturazione e manutenzione delle sedi diplomatiche e del Ministero degli Esteri.

 

Bookreporter Settembre

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