Il ritorno di Giuseppe Buccino Grimaldi a Tripoli: il “nuovo” ambasciatore italiano in Libia.

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Già stato in Libia in qualità di ambasciatore, da settembre del 2011 al febbraio del 2015, per il diplomatico napoletano è un ritorno in terra libica. Il generale Haftar ha dato il suo consenso al ritorno di un rappresentante italiano nel Paese. Perrone, invece, viene inviato a Teheran.

Il Consiglio dei Ministri ha nominato il “nuovo” ambasciatore italiano in Libia. Giuseppe Buccino Grimaldi è il nostro nuovo rappresentante a Tripoli, sostituendo Giuseppe Perrone, che invece andrà a rappresentarci in Iran. Per l’ambasciatore Buccino è un ritorno nel paese nordafricano, dove aveva già attuato dal settembre 2011 al febbraio del 2015, quando la nostra ambasciata era stata  evacuata e chiusa per ragioni di sicurezza.

Buccino, come detto, prende il posto di Perrone, che aveva riaperto l’ambasciata italiana all’inizio del 2017, in veste di unico ambasciatore europeo ed occidentale presente a Tripoli. Quest’ultimo era stato richiamato in patria, nell’agosto del 2018, dopo una contestata intervista ed un emittente televisivo libico, nella quale aveva sottolineato come non ci fossero le condizioni di sicurezza per poter andare alle elezioni in tempi brevi, ed in conseguenza della quale era stato dichiarato come “persona non gradita” dal feldmaresciallo Haftar. Lo stesso Haftar, capo delle milizie della Cirenaica, negli ultimi tempi sosteneva che tutti gli ostacoli erano stati superati e che non ci fosse ormai più nessun problema ad un ritorno dell’ambasciatore nel suo Paese.

Buccino Grimaldi è un diplomatico di grande esperienza. Nel 1991 è all’ambasciata italiania di Beirut, nella fase di ricostruzione successiva alla guerra civile; dopo tre anni, nel 1994, viene scelto all’interno della Rappresentanza permanente d’Italia presso l’UE a Bruxelles: nei primi anni si è occupato delle relazioni con i paesi dell’Europa centrale ed orientale; negli ultimi due anni, invece,  ha seguito le questioni istituzionali della Conferenza intergovernativa di Amsterdam. Da aprile del 2004 a luglio 2008 attua all’ambasciata italiana di Doha, in Qatar, per poi assumere fino al 2011 l’ufficio diplomatico  presso la Presidenza della Repubblica. Prima di essere richiamato per il ritorno in Libia, aveva assunto l’incarico, dal maggio del 2015, di Direttore Generale per l’UE presso la Farnesina.

In questi giorni, Khalifa Haftar dovrebbe incontrarsi con Fayez al Serraj, il Presidente del Consiglio presidenziale e Primo Ministro del Governo di Accordo Nazionale tripolino, a Bruxelles, in un confronto mediato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Se le fonti venissero confermate, sarebbe il secondo incontro in un mese fra i due contendenti al potere, dopo quello avvenuto alla Conferenza di Palermo, il 13 novembre scorso.

Recentemente il feldmaresciallo è stato in Egitto per confrontarsi con responsabili governativi egiziani sui rapporti fra i due paesi nordafricani e sugli ultimi sviluppi della questione libica. Haftar ha voluto esaminare la possibilità di un consolidamento delle relazioni con l’Egitto e del controllo delle frontiere per cercare di evitare tentativi di infiltrazioni terroristiche e di collaborare attraverso uno scambio di informazioni e dati contro le formazioni terroristiche che operano sul territorio.

Di Mario Savina

Bookreporter Settembre

Mario Savina, analista geopolitico, si occupa di Nord Africa e Medio Oriente. Ha conseguito la laurea in Lingue e letterature straniere all’Università di Bologna, la laurea magistrale in Sviluppo e Cooperazione internazionale a La Sapienza, dove ha ottenuto anche un Master II in Geopolitica e Sicurezza globale. Su European Affairs scrive nella sezione Medio Oriente.

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