GEOPOLITICA DEL MONDO MODERNO

Monthly archive

Aprile 2017 - page 5

Swedish Ambassador visits Hermel, says his country keen on supporting Syrian refugees in Lebanon

BreakingNews @en di

Wedish Ambassador to Lebanon, Peter Semneby, expressed on Thursday his country’s deep concern for Middle Eastern affairs, especially those involving Syrian refugees. “Despite the evacuation of the Swedish Embassy in Syria, we remain in contact with the Syrian state. We are also assisting Syrian refugees on Lebanese territories”, the Swedish diplomat said, confirming his country’s relentless efforts to provide support to Syria and other neighboring countries. He made clear that during the second half of 2017, funding will take place through UNICEF. “This will take place following a thorough study on the needs of Syrian refugees and their hosting societies”, he added.

Prishtina, Haradinaj rientra in Kosovo

EUROPA di

Il tribunale francese ha respinto l’estradizione alla Serbia della ex ribelle del Kosovo Ramush Haradinaj.

La giustizia Serba di Belgrado lo accusa di crimini di guerra commessi nel giugno 1999 e per i quali è già stato giudicato e assolto dal Tribunale internazionale per i crimini di guerra grazie all’impossibilità dell’accusa di portare in aula i testimoni dei fatti che nel frattempo erano deceduti in circostanze misteriose o avevano ritirato le accuse.

Il leader Kosovaro era stato arrestato in Francia a Gennaio a causa di un mandato di cattura internazionale delle autorità Serbe e solo ieri ha rigettato la richiesta di estradizione di Belgrado.

A Prishtina sono stati giorni di grande apprensione per la decisione della corte francese che in caso di accoglimento avrebbe consegnato il presidente del Partito AAK alle autorità di Belgrado provocando una forte reazione della popolazione in Kosovo.

Nella giornata di ieri, 27 aprile, la città si preparava ad accoglierlo, atterrato alle 17.30 all’aeroporto locale dopo poche ore ha parlato ai suoi sostenitori nella piazza del parlamento che lo ha accolto con uno spettacolo di fuochi di artificio.

Anche la sua città natale lo ha aspettato e celebrato come eroe esponendo le bandiere Albanesi lungo la strada principale nonostante le terribili accuse che gli vengono mosse dalla Serbia sulle atrocità compiute dalle milizie sotto il suo comando durante la guerra del 1999.

 

Evoluzione della crisi libica

Report di

In Libia la  bocciatura dell’intesa tra il governo italiano e il GNA a guida Serraj da parte di un tribunale di Tripoli pochi giorni fa, conferma la fase di completo stallo per quanto riguarda la possibile risoluzione della crisi in atto.

Uno stallo a livello istituzionale, economico e internazionale che si traduce in una situazione di crescente anarchia e instabilità del Paese.Il mancato incontro in Egitto tra il presidente Serraj e il generale Haftar a febbraio ha cancellato nuovamente le speranze di una reale unificazione di un Paese lacerato da anni di lotta contro il Califfato da una parte e di guerra civile dall’altra.

Dopo la presa dei pozzi petroliferi di Ras Lanuf e Sidra da parte delle milizie di Bengazi avvenuta il 3 marzo scorso, il 14 dello stesso mese 1300 uomini di LNA hanno ripreso il controllo di questi due importanti siti strategici. Un’azione militare in piena regola coadiuvata non solo dall’alleato egiziano, ma, secondo fonti statunitensi, anche dalla Russia, ormai entrata quasi a pieno titolo nello scenario libico dal quale, fino a poco tempo fa, si era chiamata fuori.

Nonostante la produzione di greggio sia tornata ai livelli precedenti al 3 marzo, ovvero di 800mila barili al giorno, è chiaro che questa situazione di instabilità si ripercuota sia a livello economico, con la “crescente preoccupazione” di Italia, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti per le ostilità crescenti attorno alle aree petrolifere libiche, sia a livello di stabilità interna poiché “le infrastrutture, la produzione e i guadagni appartengono al popolo libico e devono rimanere sotto il controllo della Noc”, si legge nel comunicato congiunto di questi quattro paesi diramato il 14 marzo scorso.

A questo si aggiunge l’insicurezza diffusa presso tutta la Libia, a cominciare dalla capitale Tripoli dove, il 17 marzo scorso, viene dichiarato il cessate il fuoco dopo 4 giorni di scontri tra le milizie delle fazioni locali. Per continuare con la denuncia di Human Right Watch nei confronti di Haftar e del Libyan National Army, rei di crimini di guerra perpetrati a Bengasi soprattutto nell’ultima battaglia del 18 marzo, quando viene sconfitta l’ultima roccaforte islamista presente in città.

E la Russia? Attorno a Mosca si è aperto definitivamente un nuovo scenario. La denuncia partita da Reuters di aiuti militari effettivi a Tobruk, attraverso il dispiegamento di uomini delle forze speciali presso alcune basi militari egiziane vicine al confine libico, hanno svelato definitivamente che la posizione del Cremlino in Nord Africa è cambiata. Gli interessi petroliferi diventano preminenti, specialmente ora che la minaccia islamista sembra essere stata messa in secondo piano.

Nella pratica, il cambio di marcia russo, sulla scia di quanto già avvenuto in Siria, rischia di rovesciare i rapporti di forza in campo. L’effetto collaterale evidenziato da diverse fonti è quello di un possibile influsso negativo sui rapporti Roma-Mosca. Difatti, è l’Italia ad essere il paese europeo più vicino e coinvolto nella vicenda libica. Lo dimostrano due fattori: quello economico, con la presenza di Eni in Libia e la volontà italiana di accrescere la propria influenza e partecipazione; quello diplomatico, con il memorandum d’intesa tra il premier Gentiloni e il leader libico Serraj in materia d’immigrazione, rafforzato dall’impegno dell’Unione Europea di volere investire circa 215 milioni di dollari nell’addestramento della Guardia Costiera Libica e momentaneamente sospeso da un tribunale di Tripoli.

La crisi Libica

Granatieri al comando del contingente italiano in Libano

Varie di

Shama (Libano) 27 aprile 2017 – Avvenuto oggi il passaggio di responsabilità del comando del contingente italiano che opera nell’ambito della missione UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon), la forza di interposizione delle Nazioni Unite nel Sud del Libano.

Il Comando dell’ operazione “Leonte” passa alla Brigata “Granatieri di Sardegna”, subentrata questa notte alla Brigata “Pozzuolo del Friuli”.

La cerimonia del TOA (Transfer of Authority) si è svolta presso la “Millevoi” di Shama alla presenza del Comandante del COI (Comando Operativo di Vertice Interforze), Ammiraglio di Squadra Giuseppe Cavo Dragone, del Comandante della Missione UNIFIL, il generale dell’esercito irlandese Micheal Beary, nonché di numerose autorità politiche e locali del Libano del Sud.

Nel corso della cerimonia, il generale Micheal Beary ha ringraziato il personale della Brigata “Pozzuolo del Friuli” per il prezioso contributo fornito in questi sei mesi e per l’importante ruolo ricoperto nell’ambito delle attività previste della Risoluzione delle Nazioni Unite n°1701.

La Brigata “Granatieri di Sardegna”, la più antica dell’Esercito Italiano, ha già condotto l’operazione nella terra dei cedri nel 2014 con “Leonte XV”, rilevando, come allora, il Comando della Joint Task Force dalla Brigata di cavalleria “Pozzuolo del Friuli” che in sei mesi, tra l’altro ha svolto oltre 37.500 attività operative diurne e notturne, 4 mila attività operative congiunte con le Forze Armate Libanesi e completato 58 progetti di cooperazione civile e militare.

Kommando Cyber- und Informationsraum, Berlino attiva il Cyber Comando

Varie di

E’ operativo dal 1 Gennaio 2017 il Comando per le operazioni Cyber della Bundeswehr, le forze armate della Repubblica Federale.

La rilevanza della Germania nello scacchiere europeo ed internazionale, il suo peso nell’economia globalizzata, i molteplici fronti caldi in cui e’ impegnata in campo diplomatico e anche militare, ne fanno un bersaglio privilegiato per gli hacker di tutto il mondo.

Solo nelle prime nove settimane dell’anno, stando a quanto riporta Deutsche Welle, la rete delle forze armate tedesche ha subito ben 284.000,00 attacchi.

Per far fronte a questa crescente minaccia e adeguarsi agli standard di altri paesi, e’ nato il Cyber and Information Space Command” (CIR), che costituisce la sesta branca delle forze armate accanto ad esercito, marina, aeronautica, servizio medico e supporti interforze.

Comandato dal Maggior Generale dell’Aeronautica, Ludwig Leinhos, classe 1956, con alle spalle una lunga carriera in ambito NATO, il CIR ha un fabbisogno stimato di 13500 risorse, che conta di reclutare dal mercato con un’aggressiva e convincente campagna pubblicitaria.

Il primo step di questa campagna prevede l’inserimento di specialisti IT per costruire e migliorare la backbone infrastrutturale rispetto alla quale implementare e sviluppare le best practice necessarie a mantenere un adeguato livello di combat readiness.

Il fronte cyber rimane uno dei più “caldi” anche in Europa, dove si fonti americani attestano ingerenze russe nelle elezioni francesi e tedesche.

Sia la campagna di uno dei due candidati all’Eliseo, Emmanuel Macron, che due think tank legati alla CDU, il partito di Angela Merkel, sarebbero stati oggetto di attacco tramite malware, spybot e phishing da parte di un gruppo conosciuto con le denominazioni di Fancy Bear o APT 28.

La strategia nazionale tedesca in ambito di cyber security, aggiornata nel novembre del 2016, si basa su due pilastri: “sicurezza tramite crittografia” e “sicurezza nonostante la crittografia”.

Questo approccio bifocale nasce dalla necessita’ di garantire il minimo di accesso possibili a soggetti esterni alla rete dei dati sensibili e strategici e allo stesso tempo garantire alle agenzie di pubblica sicurezza civili e militari la capacita’ di proteggere gli asset del paese dalla minaccia terroristica.

 

The Internal Security Forces arrests two persons on charges of belonging to Daesh.

BreakingNews @en di

The Internal Security Forces General Directorate issued on Wednesday a statement in which it announced that two individuals proven to be involved in acts of terror and affiliated with the terrorist organization, Daesh, have been arrested after thorough investigations and pursuit. The arrestees have admitted to having contacted a number of ISIS leaders for the end of carrying out acts of terror in Lebanon, recruiting young men, joining the organization’s ranks in Syria, targeting Army and Security elements, receiving training in explosives manufacturing, and promoting the organization’s ideology through social media platforms.

 

Netanyahu: I won't meet diplomats who engage with groups that slander Israel.

BreakingNews @en di

On Tuesday, Netanyahu threatened to scrap his meeting with Gabriel if the German minister met with members of nongovernmental organizations Breaking the Silence and B’Tselem. Both organizations have been widely criticized by the Israeli Right for damaging Israel’s reputation abroad and putting Israeli soldiers and officials at risk of prosecution. Meanwhile, Gabriel told reporters the decision was “not nice” and had caught him by surprise, since he generally had an open relationship with Netanyahu. But he added that it did not spell “the end of diplomatic ties between the two countries”.”I regret it greatly. And, I’ll say it openly, we cannot become a political football for Israeli domestic politics”, he said. “But it’s not a catastrophe. There will be another occasion to meet somewhere. We have to let things cool off”. Gabriel underscored the importance of Germany’s ties to Israel during a meeting with Israeli President Reuven Rivlin, saying: “You can absolutely be sure we are committed to the friendship, the partnership and the special relationship with Israel, and nothing will change this”. B’Tselem issued a statement late on Tuesday that did not give any details of the meeting with Gabriel, but was highly critical of Netanyahu and the Israeli government’s policies and vowed to continue opposing them.

Turkish warplanes kill 6 PKK members in Zab region.

BreakingNews @en di

Turkish army announced , that the Turkish air force had attacked Zab region in Kurdistan, targeting shelters of Kurdistan Workers Party (PKK). The attack resulted in killing 6 PKK members, Turkish media reported. Zab is river which flows across the Turkish-Iraqi border. On Tuesday, The Turkish warplanes strike different areas of Shingal Mountains resulted in killing and injuring 15 Peshmerga fighters. An informed source told PUK media that in the early hours of Tuesday , the Turkish warplanes had bombarded many areas in Shingal, targeting positions of Kurdistan Workers Party (PKK) fighters, the airstrikes had bombarded Peshmerga positions which resulted in killing 5 soldiers and injuring 10 others.

 

Nigeria: nine foreigners arrested for stealing crude in Delta

BreakingNews @en di

The Nigerian Navy Ship, NNS, DELTA said it has nabbed 10 suspected oil thieves onboard in Delta. The Commander of NNS Delta, Ibrahim Dewu, disclosed this while parading the suspects at Focados River, Burutu Local Government Area of Delta on Wednesday. Mr. Dewu said that the suspects were caught while siphoning crude oil into the vessel from Afremo A platform, a loading jacket belonging to the Shell Petroleum and Development Company (SPDC) in Forcados River. According to him, they had siphoned about 2000 metric tonnes of crude oil from the loading jacket before they were caught. “This vessel has been around our water, what they do is that they go into the high sea during the day, they come late night and connect to the Jacket and siphon crude oil”. Is now ongoing an operation called “Delta Safe Operation River Sweep Two and Operation Tsare Teku”, the navy would continue to check illegalities in the nation`s maritime domain. Oil companies owning loading jackets are being advised to keep constant watch on their platforms.

Mosul businesses start reconstruction without waiting for final ISIS defeat.

BreakingNews @en di

Some businessmen in Mosul have begun rebuilding their shattered premises without waiting for financial support from the cash-strapped Iraqi government or for the final defeat of Islamic State (ISIS) in the city. Rafi’ Ghanem owns an automotive spare parts business in the eastern side of the city. Ghanem said he and the 25 other businesses that rent space in the building agreed to contribute funds to help the landlord clear the debris and rebuild one of the two storeys. The city, captured by ISIS in 2014, has suffered extensive damage as hundreds of houses and public buildings including the airport, the main railway station and the university have been destroyed. Cement and steel prices have gone down steeply since the militants were defeated in eastern Mosul, as road connections have opened up with the rest of Iraq and Turkey, allowing supplies to resume. A metric ton of cement used to sell for up to 350,000 Iraqi dinars ($300) after the militants took over nearly three years ago. It now costs 80,000 to 90,000, said an importer, Saif Ibrahim. And although some work may cause discomfort to road users, engineer Mahmoud Younis will continue to rebuild. “We are working in crowded areas and we cause traffic jams. We also lack machinery and have limited resources, so we sometimes use machinery from other departments to keep work going”, he said. For Ghanem and many other Mosul residents, there is no other choice but to rebuild the city which had a pre-war population of more than 2 million.

1 3 4 5 6 7 47
Redazione
0 £0.00
Vai a Inizio
×