In Francia cresce l’opposizione contro i TTIP

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Hollande: “Accordo impossibile prima della fine dell’anno”

Si parla ormai da alcuni mesi del Transatlantic Trade Investment Partnership (TTIP) tra  Europa e  Stati Uniti. Per spiegarla in maniera molto semplicistica si tratta di una serie di accordi commerciali tra Europa e Usa che vedrebbero come primo effetto immediato quello della diminuzione di barriere economiche che intercorrono tra i due mercati occidentali, con due principali imminenti conseguenze: se da un lato verrà favorito ancora maggiormente l’export di prodotti made in Europe, l’altra faccia della medaglia prevede anche l’immissione di prodotti a stelle e strisce nei nostri mercati.

Le polemiche fino a questo momento sono state incentrate proprio su questo ultimo punto. Molti dei prodotti che arriverebbero dal mercato statunitense infatti non rispetterebbero i canoni delle normative europee in materia di OGM e in generale di presenze di alcune sostanze in generi alimentari e non, che superano le soglie previste in Europa.
Banalizzando: un prodotto geneticamente modificato, proveniente dagli USA, potrebbe avere un costo (ma anche una qualità) inferiore, con la conseguenza che ci potrebbe essere una crisi delle alternative “di qualità” proposte dal mercato europeo.

A questo proposito  il Ministro francese per il Commercio Estero Matthias Fekl, ha dichiarato che nella prossimo consiglio dei ministri dell’economia europei che si terrà il 22 settembre a Bratislava, la Francia non ha il supporto politico per la ratifica dei trattati . Ricordiamo che nonostante i quattordici round di trattative che si sono concluse senza esito, il portavoce della Cancelliera tedesca Angela Merkel ha dichiarato lo scorso 29 agosto che le trattative sono ancora aperte.

Il popolo francese però sta iniziando a sollevare il suo malcontento così come quello tedesco. Entrambe le cittadinanze temono  delle ripercussioni molto gravi nel settore dell’agricoltura. Lo stesso presidente François Hollande ha dichiarato  il 30 agosto,  nel corso della settimana degli Ambasciatori, che “ Gli accordi non si raggiungeranno prima della fine dell’anno. Le trattative sono assenti, le posizioni non sono chiare e lo squilibrio evidente. Quindi credo che sia meglio analizzare lucidamente i fattori prima di continuare un discorso che non abbia delle basi solide e definite. Ritengo che la cosa migliore sia informare tutte le parti in causa che la  Francia non intende dare la sua approvazione in queste condizioni, ovvero senza le basi per una risoluzione positiva. La Francia vi prepara ad una visione realistica e non vuole creare illusioni: sarà impossibile concludere le trattative prima della fine del mandato dell’attuale Presidente degli Stati Uniti “.

Parole decise e pesanti quelle del presidente Hollande, che si trova in aperto contrasto con quanto dichiarato dalla sua corrispettiva tedesca . Se la Francia riuscirà a mantenere forti le sue posizioni, l’amministrazione Obama, al termine del suo mandato, non riuscirà a vedere la fine di queste trattative estremamente lunghe e complesse.

Laura Laportella

Bookreporter Settembre

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