Apprendiamo che Frontex e la NATO hanno raggiunto ieri un’intesa comune sulle modalità di cooperazione congiunta nel Mar Egeo.
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Secondo un comunicato stampa UE, queste modalità operative saranno volte a massimizzare l’efficacia, garantire la coerenza e la complementarità dell’operazione di FRONTEX “Poseidon Rapid Intervention” nella zona e gli sforzi delle attività di sostegno della NATO.
“La decisione della NATO di fornire assistenza nella conduzione delle operazioni di ricognizione, monitoraggio e di sorveglianza sugli attraversamenti illegali nel Mar Egeo è un importante contributo agli sforzi internazionali per affrontare il traffico di migranti e l’immigrazione irregolare nel Mar Egeo, nel contesto della crisi dei rifugiati”.
Questo è un altro esempio dell’importanza della cooperazione pratica UE – NATO, già presente in molti teatri di crisi. L’UE, infatti, ha dichiarato ufficialmente di confidare che i suoi sforzi congiunti con la NATO contribuiscano ad affrontare le numerose sfide della crisi migratoria corrente e a ridurre i pericoli connessi agli attraversamenti irregolari nel Mar Egeo.
Così, mentre Frontex continuerà ad operare nel mare Egeo nel quadro della citata operazione “Poseidon Rapid Intervention”, le due organizzazioni internazionali si scambieranno informazioni in tempo reale.
Frontex attualmente impiega 14 navi e due elicotteri nel mare Egeo, che sostengono le autorità greche nella sorveglianza delle frontiere, nel rilevamento dei migranti e nelle operazioni di ricerca e soccorso. In totale, Frontex ha sul campo 739 funzionari, personale e membri di equipaggio sulle isole greche per sostenere anche gli sforzi relativi alla registrazione dei migranti. Dall’inizio del 2016, più di 130 000 migranti sono stati salvati dopo il loro arrivo sulle isole greche.
D’altra parte, le navi della NATO stanno già raccogliendo informazioni e stanno già conducendo un’attività di monitoraggio nel mare Egeo. Il loro campo di azione adesso sarà esteso anche alle acque territoriali.
I comandanti dell’unità navali impiegate hanno infatti già definito l’area di attività in stretta consultazione e coordinamento con le autorità greche e turche, anche per facilitare l’accesso nelle rispettive acque nazionali.
Lo scopo dell’impiego della NATO non ovviamente è quello di fermare o respingere le barche dei migranti, ma quello di aiutare la Grecia e la Turchia, così come l’Unione Europea, nei loro sforzi per contrastare il traffico di esseri umani e le reti criminali che stanno alimentando questa crisi.
Il comando marittimo della NATO ha preso accordi con Frontex anche a livello operativo e tattico. NATO e FRONTEX scambieranno ufficiali di collegamento e condivideranno informazioni in tempo reale, per consentire a FRONTEX, così come alla Grecia ed alla Turchia, di intervenire in tempo reale.
Questo è un ottimo esempio di come la NATO e l’UE possano lavorare insieme per affrontare le sfide comuni.
Anche Europeanaffairs.media elogia la prontezza e la rapidità di questa decisione comune e ritiene che nell’affrontare la crisi, “il tempo è l’essenza, e la cooperazione è la chiave”.
Domenico Martinelli
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