Il mondo intero a Parigi per la Marche Republicaine

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La folla in Place de la Republique si è iniziata a formare sin dal mattino e già verso le 14 le metro in direzione centro erano già tutte intasate e gran parte delle persone ha iniziato a dirigersi a piedi verso il luoghi del percorso della lunga marcia di libertà e solidarietà. I numeri di questo colosso pacifico sono noti a tutti: più di un milione e trecentomila le persone che hanno partecipato, tra cui 44 diversi  capi di stato stranieri che hanno sfilato a braccetto l’un l’altro. Tra le immagini che tutti ricorderanno con più commozione sarà quella di Netanyahu  e Abu Mazen per una volta vicini e solidali, ma anche l’abbraccio del  presidente francese Hollande ai supersiti ed ai familiari delle vittime di questi giorni che vorremmo cancellare dalle pagine dei libri di storia su cui non sono ancora stati scritti.

Dalla posizione favorevole trovata al passaggio della marea umana in Place de la Bastille descrivere il panorama è quasi impossibile senza perdersi qualche dettaglio. I colori della gente, le bandiere, qualsiasi esse siano erano portare in segno d’unità. Tanti bambini, anche di pochi mesi hanno camminato tra le braccia dei loro genitori, come se questi gli volessero insegnare da subito come si costruisce un mondo migliore. Non c’era una persona che non avesse con sé un simbolo  anche piccolo per manifestare il loro diritto alla libertà d’espressione, anche solo con penne e pennelli a chiudere un acconciatura. Un placido oceano umano che davano la sensazione uditiva di una calma solenne, interrotta solo da qualche coro che inneggiava alla “fraternità” ed al libero diritto di ognuno di esprimere la propria opinione. Uno dei momenti emotivamente più alti è quando le persone arrampicate sul monumento alla Bastiglia, lì dove i loro antenati hanno combattuto per la parità dei diritti tra tutti i cittadini, intonano l’inno nazionale francese. La Marsigliese all’unisono  di un milione di persone ancora una volta ci ricorda che siamo tutti fratelli e tutti egualmente liberi. “Not afraid” dicevano molti cartelli, per inviare il messaggio diretto di pace a chi punta solo al terrore.

Dopo una marcia che continua ed espandersi fraternamente per tutte le vie d’accesso a Place de la Nation quando si giunge in questa piazza illuminata dai lampioni dalla luce aranciata e dai flash delle macchine fotografiche. Le persone sul monumento al centro della piazza continuano a cantare inni e quelle intorno continuano a sfilare in un surreale carnevale di unità solenne , ma soprattutto di speranza. La folla inizia a disperdesi verso le 18. Naturalmente, così come è arrivata prende la via di casa. “Nulla di simile dalla Liberazione” ( dal nazismo ndr), titolano tutti i telegiornali. E per chi come me era lì e ha vissuto questo evento così straordinario,  così emotivamente intenso e pregno di unione, non può far a meno, anche in modo  un po’ utopico e sdolcinato, di sperare che dopo questa dimostrazione di unità nessuno abbia più il coraggio di attentare alla nostra libertà di espressione in ogni sua forma.

Da Parigi

Laura Laportella

 

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Bookreporter Settembre

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