GEOPOLITICA DEL MONDO MODERNO

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Novembre 2017 - page 5

NATO: Aeronautica Militare , conclusa la missione di rinforzo alla difesa aerea in Bulgaria

Difesa/EUROPA di

Si è conclusa la missione “Bulgarian Horse”, condotta nell’ambito dell’operazione “Enhanced Air Policing” della NATO nei cieli della Bulgaria. L’attività di Air Policing è cominciata a partire dagli anni cinquanta e consiste nella continua sorveglianza e identificazione di tutte le violazioni all’integrità dello spazio aereo NATO, prevede l’integrazione, in un unico sistema, delle procedure missilistiche e di difesa dei paesi membri . In particolare nella missione “Bulgarian Horse”, l’Italia ha partecipato dal 1° luglio 2017, mettendo a disposizione quattro Eurofighter Typhoon dell’Aeronautica Militare con relativi piloti, tecnici e specialisti (in tutto circa 110 militari) . Il personale ha contribuito ad  integrare la difesa dello spazio aereo della Repubblica bulgara,  sono stati distaccati infatti controllori della Difesa Aerea italiani presso il Centro di Riporto e Controllo  di Sofia, al fine di fornire  assistenza e supervisione ai colleghi bulgari.  La missione è durata a partire da Luglio 2017 fino a ottobre dello stesso anno. In quatto mesi la Task Force Air ha effettuato 550 ore di volo con 85 Scrumble simulati, ossia la tecnica militare che prevede di far decollare un caccia intercettore al fine di identificare aerei sconosciuti. Queste operazioni sono state condotte con lo scopo di migliorare la prontezza operativa della TFA. E’ bene sottolineare, punto centrale dell’operazione “Enhanced Air Policing,  che molte di queste missioni sono state svolte congiuntamente ai piloti bulgari al fine di standardizzare le procedure dei due paesi NATO e migliorare la flessibilità degli assetti dell’alleanza. Alla cerimonia di chiusura, tenuta presso la base aerea Graf di Ignatievo,  erano presenti  il Generale di Squadra Aerea Fernando Giancotti e Silvano Frigerio, Comandante delle Forze da Combattimento dell’Aeronautica Militare, mentre la Bulgaria era rappresentata dal Comandante Ivan Lalov. Fernando Giancotti è intervenuto ringraziando  il comandante della TFA Moris Ghiadoni e più in generale tutto il personale che ha preso parte alla missione, “Il nostro essere qui insieme è un grande segno del percorso verso la pace. Ma la pace non deve essere data per certa va perseguita giorno dopo giorno” ha dichiarato nel proprio discorso. Non si sono fatti attendere i ringraziamenti anche da parte del colonnello Ghiadoni che si è espresso enfatizzando il rapporto di collaborazione istauratosi tra il personale italiano e quello bulgaro; “questo tipo di sinergia è il fattore che ha permesso di raggiungere i risultati da entrambe le nazioni”.

Il Ministro Alfano partecipa allo “Sir bani Yas Forum” negli Emirati Arabi

POLITICA di

L’ottava edizione del “Sir Bani Yas Forum” ha visto presente il ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Italiano Angelino Alfano.

Forum d’efficacia strategica al fine di trovare un punto di contatto tra il mondo orientale e quello occidentale dove si è dibattuto su questioni centrali regionali e sulle diverse zone a rischio conflitto, tematiche di grande attualità internazionale e d’interesse.

Punto focale dell’incontro è stato quello di trattare la questione libica, tematica calda che va oltre i confini orientali e che riveste un ruolo centrale per la Comunità Europea e dunque per l’Italia, in rappresentanza della quale il ministro Alfano ha incontrato il Rappresentante Speciale del Segretariato Generale dell’ONU Ghassan Salamè.

Oltre questo efficace scambio di vedute, il titolare della Farnesina ha intrattenuto colloqui con il ministro emiratino Sheikh Abdullah Bin Zayed Al Nayan, con il suo equivalente saudita Adel Al Jubeir e con il ministro Sameh Shoukry, riguardanti la questione libera e lo scambio di vedute per la politica estera.

Kosovo: Conclusa operazione di addestramento da parte del Multinational Battle Group West

SICUREZZA di

Nei giorni scorsi a “camp Vrelo”, in Kosovo, si è conclusa un’importante operazione di addestramento da parte del contingente italiano del Multinational Battle Group West (MNBG-W), con la partecipazione all’esercitazione “Silver Sabre”. Il MNBG-W è composto da 650 militari provenienti da Italia Austria Moldavia e Slovenia. L’esercitazione “Silver Sabre” rientra nelle operazioni condotte dalla forza Nato “kosovo Force”, responsabile di ristabilire l’ordine e la pace nella regione del Kosovo. E’ mirata per valutare la capacità di risposta immediata contro la sicurezza e la libertà di movimento per la popolazione. In questa occasione, nel particolare le unità di manovra del MNBG-W hanno sviluppato delle procedure di controllo della folla e più in generale di gestione dell’ordine pubblico in occasione di disordini, di concentrazione di masse ostili e di una potenziale escalation di violenza nei pressi di una struttura, gestita dal personale della Liaison Monitoring Team (LMT). Quest’ultimo è uno dei nuclei di collegamento che opera con operazioni di monitoraggio nei territori municipali del Kosovo, sotto il controllo e la gestione dei Joint Regional Detachment. Nel proseguo dell’esercitazione, le unità di manovra in assetto anti-sommossa hanno applicato le procedure tecnico-tattiche tese al controllo della manifestazione, a respingere l’ammassamento di una folla ostile intenzionata ad introdursi all’interno dell’edificio e ad evacuare il personale LMT in una zona sicura. L’operazione rappresenta un’importante occasione di addestramento che apre a importanti margini di miglioramnto a livello di interoperabilità tra i diversi attori multinazionali. Rientra inoltre, nell’ambito delle attività autorizzate dalla risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che prevede di garantire la sicurezza al Monastero di Decane, di impedire il ricorso alla violenza e di sviluppare progetti di Cooperazione Civile e Militare tesi a supportare il processo di crescita economica grazie allo sviluppo delle istituzioni locali.

Terrorismo internazionale il tema della puntata di Bookreporter

BOOKREPORTER di

Bookreporter On air su Radio Godot – http://www.radiogodot.it, sempre in compagnia di Alessandro Conte, Laura Sacher, Aurora Vena e Laura Laportella

In questa puntatta afrrontiamo il tema del Terrorismo Internazionale con l’ospite ANTONIO ALBANESE, Direttore di AGC COMMUNICATION srl, coautore del libro “Lo Stato Islamico”, edito da AGC COMMUNICATION nel Novembre 2014. Nonché, coautore del secondo documentario sullo Stato Islamico (gennaio 2016) dal titolo: Stato Islamico. Morte di uno Stato mai nato?”

Per le Biografie, Aurora non poteva che parlare di Ibrāhīm al-Badrī terrorista iracheno, noto universalmente col nome di battaglia di Abū Bakr al-Baghdādī, califfo dell’autoproclamato Stato Islamico. Laura Laportella parlerà del film Codice Unlocked racconta la storia dell’agente della CIA Alice Racine (Noomi Rapace) e di un imminente attacco a un obiettivo americano nel Regno Unito.

Buon Ascolto!

 

Sull’Iran USA e UE sono destinati alla rottura?

AMERICHE/EUROPA/SICUREZZA di

Il dossier iraniano dividerà il fronte trans-atlantico. Le dichiarazioni dei leader europei e dell’Alto Rappresentante seguite alla decisione del Presidente americano Donald Trump di interrompere la certificazione presso il Congresso del Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA), dimostrano una divaricazione con Washington già in atto ma che rischia di consumarsi più aspramente quando (verosimilmente) il Congresso boccerà definitivamente l’accordo. Le posizioni emerse sembrano ispirarsi, a monte, a concezioni di sicurezza e stabilità divenute quasi antitetiche oltre che ad interessi nazionali e collettivi diversi.

La posizione di Donald Trump (e del Gabinetto?) sembra improntata ad una visione circoscritta della sicurezza e della stabilità del Medio Oriente, come assenza di minacce e rischi per gli interessi di Washington e dei (pochi) alleati regionali. Una concezione “negativa” della sicurezza, un “non facere”.

La conferenza stampa del Presidente Donald Trump sul cambio di strategia in Iran:

 

La posizione di Federica Mogherini e, in sfumature diverse, dei leader europei confermerebbe l’adesione ad una visione integrata (integrated approach) interessata alla promozione di stabilità, sicurezza, prosperità economica, salvaguardia dei diritti umani, in cui ruolo fondamentale è rivestito dalla negoziazione multilaterale. Una concezione “positiva” della sicurezza.

La conferenza stampa dell’Alto Rappresentante dell’UE Federica Mogherini sull’Iran Deal:

Oggi il punto di disaccordo è, sostanzialmente, questo: Donald Trump propone la rottamazione dell’accordo perchè lo considera non esaustivo e svantaggioso non annoverando misure di contro-proliferazione missilistica e di altri sistemi d’arma. Gli Europei, pur condividendone le preoccupazioni, non ritengono essenziale la dismissione del JCPOA che è ritenuto un valido punto di partenza per  più ampi negoziati multilaterali che affrontino i nodi irrisolti.

Dal canto suo, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (IAEA), deputata alla verifica del rispetto dell’accordo, ha certificato che Teheran ha onorato tutte le condizioni ed è pienamente in regola con il JCPOA.

Negli ultimi 2 anni, l’Unione Europea si è fatta promotrice, inoltre, tramite la “Iran Task Force” di una crescente cooperazione con Teheran su un vasto numero di materie. Le frizioni, , chiaramente rimangono preponderanti: il supporto iraniano delle milizie Houthi in Yemen e di Hezbollah in Libano, il massiccio programma missilistico di Teheran, le posizioni su Israele, le violazioni di diritti umani e civili, sono solo alcuni dei punti di contrasto. Non è un caso, infatti, che le sanzioni UE all’Iran per le violazioni dei diritti umani siano rimaste in vigore nonostante le proteste di Teheran.

Teheran è, paradossalmente, l’unica che potrebbe guadagnare qualcosa da questa frattura: i top officials iraniani, infatti, non hanno mai nascosto che un fronte atlantico fiaccato sarebbe un vantaggio per gli interessi regionali dell’Iran. In caso di uscita americana dall’accordo, l’Iran potrebbe continuare a supportare l’accordo avvicinando UE e Russia oppure dichiararne la fine per sopraggiunta violazione da parte degli USA che, verosimilmente, riapplicherebbero il set di sanzioni contro Teheran a cui avevano rinunciato con il JCPOA.

In entrambi i casi, l’Unione e gli Stati membri saranno obbligati a prendere decisioni fondamentali sull’Iran e sul rapporto con gli USA nel settore medio-orientale, che potrebbero segnare un punto di svolta della Politica Estera e di Sicurezza Comune. Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ha in programma una visita a Washington nei primi giorni di novembre. Cercherà di ricucire la ferita? Quale sarà la risposta del Presidente americano?

Lorenzo Termine

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