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Ventidieci

Al Bano – E’ la mia vita Tour Teatrale

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Roma Teatro Olimpico 04 Marzo 2023

Un percorso interminabile quello di Albano, che non ha età e che ancora oggi fa riempire il Teatro Olimpico registrando il sold out.

Una voce ancora potente che ripercorre i brani più famosi della lunghissima carriera del cantautore pugliese, ad accompagnarlo in questo tour ci sono, Alterisio Paoletti al pianoforte e tastiere, Adriano Pratesi alla chitarra, Giulio Boniello al basso, Maurizio Dei Lazzaretti alla batteria, Tiziana Giannelli al violino e le coriste Alessandra Puglisi e Luana Heredia.

Di seguito la scaletta e la nostra galleria fotografica

Scaletta

  1. Volare Overtoure
  2. Ci Sarà
  3. Nostalgia
  4. Tu Per Sempre
  5. I Cugini Di Balaka
  6. Azzurro
  7. Funiculì
  8. Ridi Pagliaccio
  9. Il Paradiso Dov’è
  10. Amanda
  11. Libertà
  12. 13 Storie D’oggi
  13. Yari
  14. Sempre Sempre
  15. Va Pensiero
  16. Ave Maria
  17. Caruso
  18. Mattino
  19. E’ La Mia Vita
  20. Nel Sole
  21. Sharazan
  22. Felicità

Fabio Concato Musico Ambulante Tour – Roma 11/03/2023

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Fabio Concato

Fabio Concato l’11 marzo 2023, con il suo Musico Ambulante Tour si è presentato con il garbo, l’eleganza e la sua ironia, al pubblico di Roma dell’Auditorium Parco della Musica.

Indossa un abito blu perché come lui afferma, il palcoscenico di Roma esige un dress code adatto alla situazione e ironizza sull’argomento, dicendo di non ricordare la sua ultima volta con l’abito per poi ringraziare il pubblico di Milano fingendo di sbagliare e correggere subito con Roma. Gioca e scherza a fare il finto rimbambito e il pubblico subito accetta la sfida e dalla platea come anche dalla galleria partono le battute.

E’ davvero bravo Fabio Concato a tessere le trame del dialogo e ad attrarre l’attenzione del pubblico che numeroso ha assistito al suo concerto di musica ma anche di parole.

Per questo artista che spesso scende dal palco per cantare seduto in platea o in giro tra il pubblico è importantissimo il rapporto con i suoi fan.

L’esibizione di Roma è stata un concentrato di buona musica, Fabio Concato è uno dei pochi cantautori italiani la cui musica latina si contamina e sconfina nel repertorio jazz.

Il concerto di Concato all’Auditorium è iniziato con il “botto” con il brano “E a quanti amori” accompagnato dalla meravigliosa fisarmonica suonata da Flavio Premoli della PFM che successivamente e ritornato sul palco per accompagnare il brano “L’Aggeggino”.

Il cantautore milanese ha ripercorso gli anni della sua lunga carriera con i brani di maggior successo, ma anche con quelli meno noti, dialoga con il pubblico sulla sua produzione discografica e ricorda di avere scritto in carriera 160 canzoni.

Nel panorama musicale italiano si è ritagliato uno spazio, narrando storie quotidiane all’interno delle quali dà vita ad emozioni, nostalgie, ricordi. Per questo motivo nelle canzoni di Concato ci riconosciamo grazie ai testi che raccontano una quotidianità che ci appartiene.

Come già detto è stato un concerto improntato sulla musica e sulle parole e un modo per ripercorrere 38 anni di carriera attraverso canzoni che fanno parte della storia della musica italiana e che non mostrano i segni del tempo trascorso.

Il repertorio è stato riproposto con grande professionalità musicale grazie ai musicisti che hanno accompagnato il cantante milanese: Ornella D’Urbano (arrangiamenti, piano e tastiere), Stefano Casali (basso), Larry Tomassini (chitarre) e Gabriele Palazzi (batteria).

Il Rock di Capitan Uncino a Roma

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Torna a Roma Edoardo Bennato e lo fa alla grande, tutto esaurito per il Tour 2022 dove ripercorre i più di cinquant’anni di carriera, con il suo numero fortunato 55 stampato sul petto, perché il numero 55 a Napoli è ‘A Musica!

Ed è Musica quella che porta Edoardo nella capitale, inizia accompagnato dal Quartetto Flegreo composto da: Simona Sorrentino (I violino), Fabiana Sirigu (II violino), Luigi Tufano (viola) e Marco Pescosolido (violoncello), riproponendo brani in versione chitarra ed archi, per poi continuare da solo, in modalità One Man Band e via con Sono solo Canzonette, il Gatto e la Volpe…

E’ il momento della BeBand, composta da Giuseppe Scarpato (chitarre), Raffaele Lopez (tastiere), Gennaro Porcelli (chitarre), Arduino Lopez (basso) e Roberto Perrone (batteria), ed inizia la parte Rock&Blues proponendo i suoi brani più celebri e una selezione di nuove canzoni tratte dall’ultimo album ‘Non c’è’.

In Pronti a Salpare, la dedica a tutti coloro che rischiano la vita per un futuro migliore, emblematica sul megaschermo la frase “Nessuno è straniero nel mio paese”…

Prende spunto da un’aria del Rossini, La Calunnia è un Venticello per ricordare il 15 settembre del 1986, quando Enzo Tortora veniva assolto con formula piena dalla Corte di Appello di Napoli.

Questa canzone è una dedica per lui.

Non manca la parte operistica, dove insieme al soprano Maria Chiara Chizzoni, ripercorre i brani “Tutti insiem lo denunciam” e “Cavatina di Rosina” da “Il Barbiere di Siviglia”.

Più di due ore di musica, video  coinvolgenti e l’interazione con il pubblico per un concerto vissuto dalla prima nota alla fine.

La scaletta del concerto

  • Dotti, Medici e Sapienti
  • In fila per tre
  • Fantasia
  • A cosa serve la guerra
  • L’isola che non c’è
  • La fata
  • Cantautore
  • Abbi dubbi
  • Sono Solo Canzonette
  • Il Gatto e la Volpe
  • Arrivano i Buoni
  • La Torre di Babele
  • Bravi ragazzi
  • Menomale che adesso non c’è Nerone
  • Italiani
  • Mangiafuoco
  • Stop America
  • Lo Zio fantastico
  • Pronti a salpare
  • A Napoli 55 è ‘A Musica
  • E’ asciuto pazzo ‘o padrone
  • Signor Censore
  • Tutto sbagliato baby
  • Vendo Bagnoli
  • La calunnia è un venticello
  • Tutti insieme lo denunciam
  • Cavatina di Rosina
  • Troppo, troppo!
  • Rinnegato
  • Le ragazze fanno grandi sogni
  • Il Rock di Capitan Uncino
  • Non c’è tempo per pensare
  • Asia

Francesco Gabbani – Volevamo solo essere felici Tour

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Roma 08.10.2022

Inizia con “Amen”, il primissimo successo di Francesco Gabbani, il concerto al Palalottomatica di Roma con “Volevamo solo essere felici tour”, che prende il nome dal suo ultimo album uscito quest’anno e dove ripercorre, con 26 brani, la sua ancor giovane ma brillantissima carriera di cantautore.

Uno spettacolo dove il carrarese non si risparmia con salti e balli lungo la passerella allestita per il palco Si diverte e ringrazia i numerosi intervenuti, che “Viceversa”, rispondono calorosamente accompagnandolo per tutto il concerto. Oltre a cantare Francesco si esibisce alla chitarra ed al pianoforte con il quale introduce uno spicchio di acustico accompagnato poi dalla sua band che vede Lorenzo Bertelloni al piano, Marco Baruffetti alla chitarra, Giacomo Spagnoli al basso ed il fratello Filippo alla Batteria.

C’è modo di partecipare al bellissimo concerto anche per il cast della serie televisiva “Un professore” a cui il cantautore ha collaborato con il brano “Spazio tempo”.

Di seguito la scaletta della serata e la nostra galleria fotografica

Scaletta

  1. Intro + Amen 
  2. Duemiladiciannove
  3. Pachidermi e pappagalli
  4. Eternamente ora 
  5. E’ un’altra cosa
  6. Foglie al gelo 
  7. Tra le granite e le granate 
  8. Spazio tempo (21. con il cast di Un professore)
  9. Il sudore ci appiccica 
  10. La Mira
  11. Occidentali’s Karma
  12. La mia versione dei ricordi 
  13. Tossico indipendente 
  14. Viceversa 
  15. Spogliarmi (acustico)
  16. Einstein (acustico)
  17. La rete
  18. Il bambino con fucile (acustico)
  19. Immenso (acustico)
  20. Puntino intergalattico 
  21. Un sorriso dentro il pianto 
  22. Sangue darwiniano
  23. Peace & Love 
  24. Cancellami 
  25. L’amore leggero (bis)
  26. Volevamo solo essere felici (bis)

Angelo Branduardi Voce e Piano

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Nella bellissima cornice del Teatro Romano di Ostia Antica, Angelo Branduardi si esibito in un concerto intimo totalmente acustico, insieme al fido Fabio Valdemarin, con cui sono spaziati a brani della tradizione inglese a ballate tradizionali.

La scaletta della serata

  • Stella matutina
  • Il violinista di Dooney (poesia)
  • Cara Nina
  • Now, o now I need must part (1597)
  • Damigella tutta bella
  • Sì dolce è il tormento 
  • La Luna
  • La canzone di Aengus, il vagabondo
  • Il dono del cervo
  • La giostra
  • La tempesta
  • Il disgelo
  • Primo d’aprile 1965
  • La favola degli aironi 
  • Barbrie Allen
  • Rosa di Galilea
  • Lord  Franklin
  • Geordie
  • Alla fiera dell’est
  • La pulce d’acqua

Pixies Live in Roma

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I Pixies Live in Roma, Il concerto inizialmente programmato nel 2020, successivamente riprogrammato nel 2021, finalmente si è tenuto ieri sera, in una caldissima serata romana, i Pixies si sono esibiti alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, tutta esaurita per l’occasione.

Prima del concerto nella capitale, sabato scorso ad Imola hanno aperto il concerto dei Pearl Jam, il tour continua con tantissime date in Europa e il ritorno in Italia a Lecce, il 16 Agosto, ottobre sarà dedicato agli Stati Uniti ed al resto del mondo, di seguito il link con le tutte le date https://www.pixiesmusic.com/tour.

Tutti in attesa del nuovo album dal titolo Doggerel, la cui uscita è prevista per il 30 Settembre, nel concerto di ieri, hanno presentato e suonato il nuovo singolo There’s A Moon On (il link per ascoltarlo).

La band di Boston capitanata Black Francis, con il batterista David Lovering, con Joey Santiago alla chitarra e Paz Lenchantin al basso hanno portato il loro caratteristico alternative rock nella capitale, con tutto il pubblico a ballare e cantare sottopalco.

La scaletta della serata:

  • Cactus
  • Nimrod’s Son
  • Here Comes Your Man
  • The Holiday Song
  • All the Saints
  • Ana
  • Mr. Grieves
  • Vamos
  • Brick Is Red
  • Break My Body
  • Motorway to Roswell
  • Gouge Away
  • River Euphrates
  • Human Crime
  • Monkey Gone to Heaven
  • Broken Face
  • Crackity Jones
  • Isla de Encanta
  • Head On (The Jesus and Mary Chain cover)
  • U-Mass
  • Gigantic
  • There’s a Moon On
  • Velouria
  • Havalina
  • Cecilia Ann (The Surftones cover)
  • St. Nazaire
  • Debaser
  • Wave of Mutilation
  • Caribou
  • Planet of Sound
  • Winterlong (Neil Young cover)
  • Where Is My Mind?
  • Death Horizon
  • Bone Machine
  • I’ve Been Tired
  • La La Love You

La Gallery Fotografica dei PIXIES

Il concerto è stato aperto dai Gomma, band nata in provincia di Caserta nel 2016, il loro genere è post-punk cupo ed emotivo, con due album pubblicati Tosca (2017) e Sacrosanto (2019), hanno affascinato pubblico e critica.

La Gallery Fotografica dei GOMMA

Angelo Branduardi, “Il Cammino dell’Anima”

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Roma, 18 Febbraio 2022

Angelo Branduardi, ha intrattenuto il pubblico per circa due ore presentando l’ultimo lavoro “Il Cammino dell’Anima” che riprende l’opera visionaria della monaca Benedettina Hildegard von Bingen.

La monaca è stata musicista, poeta, filologa ed ha esplorato l’anima all’interno del Cosmo.

Accompagnato dai suoi musicisti:  Fabio Valdemarin (tastiere, chitarra, cori), Antonello D’Urso (chitarre, cori), Stefano Olivato (basso elettrico, contrabbasso elettrico, chitarra, armonica, cori), Davide Ragazzoni (batteria e percussioni), ha presentato anche i due brani, Kyrie e Piccolo David, scritti durante la pandemia.

Non sono mancati i suoi successi storici entrati nel cuore di tutti noi.

Setlist

  • Il Cammino dell’Anima 1
  • Il Cammino dell’Anima 2 Hell
  • Il Cammino dell’Anima 3 Fuggi Fuggi
  • Jerusalem
  • L’estasi la Donna
  • Synphony
  • L’estasi il Figlio
  • Coda
  • Si può Fare
  • Gulliver
  • La Serie dei Numeri
  • Il Cantico delle Creature
  • Il Sultano di Babilonia
  • La Predica della Perfetta Letizia
  • La Luna
  • Il Dono del Cervo
  • Lord Franklin
  • Kyrie
  • Ballo in FA
  • La Fiera dell’Est
  • La Pulce d’Acqua
  • Vanità di Vanità

Micol Arpa Rock – Play

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Necropoli della Banditaccia Cerveteri
– 05.07.2019

Live report, pregalleria e galleria fotografica di Claudio Enea

Bella, elegante, intrigante, i primi aggettivi che vengono in mente non appena entra in scena, ma non sono queste le doti che rapiscono il suo pubblico quanto la sua bravura.
E si, proprio brava questa “ribelle” musicista genovese, al secolo Micol Picchioni, che si sta ritagliando una fetta particolare nel panorama musicale italiano e non solo.

La storia di Micol, che ho conosciuto all’apertura dell’ultimo concerto della PFM all’Auditorium di Roma e che mi ha letteralmente stregato, è del tutto particolare ed insolita e per certi versi non è che la naturale evoluzione di un percorso cercato con determinazione e personalità creativa. Dalle orchestre giovanili del Maestro Muti ad artista di strada, per poi approdare definitivamente su palchi sempre più importanti dove si propone come unica arpista rock sulla scena nazionale ed internazionale.

Un modo del tutto particolare di cambiare stile di vita, come del tutto particolare è il suo modo di suonare questo antico strumento, in piedi, accompagnando i fraseggi con movimenti del corpo, sinuosi ed eleganti, anche quando cambia velocemente le leve dei diesis, trasformando gli arrangiamenti da lei proposti in magici momenti di trasporto.

Accompagnata sul palco da due ottimi strumentisti come,  Kicco Careddu alla batteria e Vittorio Longobardi al basso, Micol passa dai classici del rock, Genesis, Led Zeppelin, Bowie, Nirvana, Pink Floyd per approdare ad alcuni inediti da lei composti, insomma, se vi dovesse capitare di incontrarla in giro per l’Italia a fare qualche concerto non mancate di fermarvi ad ascoltarla, le emozioni saranno assicurate. In ogni caso per i residenti nell’area romana l’appuntamento è per il 27 marzo 2020 all’Auditorium Parco della musica di Roma.
Noi cercheremo di esserci di nuovo per raccontarvi questa meravigliosa novità.

Band:
Micol Arpa Rock – Arpa e voce
Vittorio Longobardi – Basso
Kikko Careddu – Batteria

(Pregalleria)



PFM canta De Andrè – Anniversary

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Auditorium Parco della Musica di Roma 26.05.2019
Open Act di Micol Arpa (Picchioni)

– Live report di Luis “Redwood” Almasi
– Pregalleria e galleria fotografica di Claudio Enea

26 maggio e ventiseiesimo concerto di questa fortunata ed acclamata tournée che dal marzo scorso attraversa in lungo e in largo tutta l’Italia, aggiungendo date su date. Secondo concerto romano, questa volta non al teatro Brancaccio (nel cuore di tanti faberiani soprattutto per il famoso video) bensì nella prestigiosa Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica.

Opening act di Micol e la sua “arpa rock” che suona in piedi esprimendo così, anche col corpo, la volontà di rinnovare e contaminare questo antico strumento. “Verranno a chiederti del nostro amore” viene accolta calorosamente da un pubblico in fondo sorpreso dal gradito preambolo; ma è con “Via del Campo” che si crea un feeling speciale. Strumento affascinante l’arpa che rievoca suoni ancestrali, memorie infantili di carillon e ninnenanne. Forse per questo Micol vola spesso sino alle note più acute dello strumento e ci sembra di sentir cantare le parole: ognuno nella mente; ognuno col cuore. Che bello l’Auditorium lasciato semi-illuminato. Micol ringrazia la PFM e tutti per averle regalato questo palco. Mentre suona “Canzone dell’amore perduto”, nell’aria si accendono centinaia di lucciole (LED, ndr) che ci fanno sognare questa primavera che sembra non voler ancora tornare.

La Premiata Forneria Marconi non è seconda a tante altre eccellenze italiane che ci rendono preziosi agli occhi del mondo. Unica band nostrana che negli anni ’70 riuscì ad avere successo anche all’estero, fu protagonista assoluta di una svolta storica per la musica d’Autore, unendo la propria energia rock progressive e l’enorme capacità tecnica alla poesia in musica di uno dei più grandi cantautori di tutti i tempi. “Fabrizio De André in concerto arrangiamenti PFM” fu una tournée prima ed un disco poi che ebbero un grande successo di pubblico e di vendite fino ad assumere, nel tempo, le caratteristiche di un vero e proprio mito. Era il 1979 e “PFM canta De André Anniversary” celebra e rinnova quella meraviglia, 40 anni dopo.

<<Cominciava così>>, ricorda Franz Di Cioccio, mentre parte l’arpeggio di “Bocca di rosa”. Subito ci immaginiamo proiettati in quel freddo gennaio del 1979 e la magia comincia nel modo più prevedibile e, proprio per questo, più diretto e giusto. C’è voglia di partecipare, di battere le mani ed esprimere calore, coinvolgimento ma “La guerra di Piero” cambia in un attimo l’atmosfera e il pubblico si tace. Lucio “violino” Fabbri ha un fraseggio di un’espressività unica: sempre fedele e preciso; sempre diverso come una meravigliosa voce fatta di legno, crine, corde, mani e cuore (e ce n’è tanto). Ora l’Auditorium pare stretto in un abbraccio collettivo e siamo appena all’inizio…

La fisarmonica è la stessa dei concerti del 1979 così come le mani che la suonano, quelle del tastierista storico della PFM Flavio Premoli. Curò personalmente molti degli arrangiamenti PFM per le canzoni di Fabrizio De André e “Un giudice” (preceduta da “Andrea”, ndr) si conferma uno dei pezzi migliori, anche questa sera. Appena il tempo per Franz di presentare i 9 membri della band e parte “Rimini” con il suo incedere dolcemente cadenzato dai contrappunti di chitarra. La musica ha una tale ricchezza di colori, di raffinati intrecci melodici, da superare in bellezza le parole peraltro stupende. Emozionante!

C’è attenzione ai suoni. Negli anni alcuni membri storici della band hanno preso altre strade ma Patrick Djivas è ancora qui, con il suo basso fretless a regalarci il suo stupendo arrangiamento di “Giugno ’73”. Il violino di Lucio Fabbri ed i campanelli (crotali) suonati da Franz Di Cioccio completano le tinte di questo affresco, realmente evocativo di quell’esistenzialismo francese che contraddistinse un’epoca ed il modo di fare arte anche di Fabrizio De André.

Ora la musica lascia il posto alle parole ed ai bei ricordi della Sardegna del 1978 quando il Poeta (Fabrizio, ndr) e la Premiata Forneria Marconi, impegnata in un concerto a Nuoro, si ritrovano, si divertono. Il Poeta invita tutti a casa sua così, complice l’Agnata (la tenuta di De André vicino a Tempio Pausania, ndr) ed un mare di Vermentino (<<una droga che si può consumare liberamente>>, dice Franz) prende forma l’idea di fare qualcosa insieme.

La PFM aveva già collaborato con Fabrizio, quando ancora non si chiamava PFM ma “i Quelli”. Furono infatti molti dei musicisti della band a suonare ne “La buona novella”, il concept album del 1970 tratto dalla lettura di alcuni vangeli apocrifi. “Maria nella Bottega di un Falegname” e “il Testamento di Tito” diventano, nell’interpretazione della PFM nei concerti del ’79, quasi un tutt’uno dando vita ad una lunga suite veramente in stile progressive che questa sera viene preceduta da due nuovi arrangiamenti di altrettanti pezzi tratti sempre da quell’album.

“L’infanzia di Maria” funziona alla grande. Il prog lascia a tratti spazio all’hard-rock, quasi al metal. Marco Sfogli alla chitarra elettrica è bravissimo. Un altro assolo di Djivas. Quando entra Lucio ti scoppia il cuore. Nella seconda parte del pezzo c’è posto addirittura per il blues e per sonorità arabeggianti verso la fine. C’è tanto ma ben pensato, ottimamente eseguito e il pezzo piace al pubblico: una vera ovazione (“vien giù il teatro” prima ancora che il pezzo finisca, ndr). “Il sogno di Maria” pare invece, per lo più, perdere tutta la sua dolcezza (a tratti sensuale) a favore di un approccio rock ed energico. Resta l’espressività, l’intimità nella parte finale (quando torna Giuseppe, ndr) dove peraltro il pezzo non è stato sostanzialmente riarrangiato. Il pubblico comunque apprezza.

Franz ci invita a metterci <<seduti sulla panchina del tempo>> e una piccola magia tecnologica fa cantare la voce registrata di Fabrizio De André mentre la band suona “La canzone di Marinella”. Applausi fragorosi sottolineano l’amore per Faber e soffocano il rimpianto di averlo perduto troppo presto. <<Eravamo in 10 su questo palco>> dice Di Cioccio con evidente emozione.

È il momento delle ballate. “Zirichiltaggia”, leggermente più lenta rispetto al ’79, cantanta dal bravissimo Alberto Bravin (voce, tastiere, chitarra) e “Volta la carta” con il pubblico che si diverte nel lasciarsi coinvolgere dal “gran cerimoniere” Franz di Cioccio: <<Branca, Branca, Branca… leon, leon, leon>>; <<Su le mani. Forte!>>.

Arriva “Amico fragile”. Il torrente di note che Fabrizio riusciva ad arpeggiare sulla chitarra classica con sorprendente fluidità è sostituito da uno strumming cadenzato. La voce di Franz è convincente, come può essere solo quella di chi sa realmente cosa significhi essere <<evaporato in una nuvola rossa>>. La band suona, eccome! Roberto Gualdi è bravissimo alla batteria che cede di buon grado alle graditissime incursioni di Franz, batterista frontman della PFM. Marco Sfogli (chitarra elettrica, ndr) evoca Franco Mussida (il chirarrista storico della PFM, ndr) ad ogni nota, facendoci capire di esserne stato permeato fin nel profondo. Non è imitazione ma interiorizzazione, rispetto ed evoluzione nel ricreare la magia di questi assoli che hanno fatto la storia della musica.

<<Bravi, bravi, bravi>>. Applausi fragorosi, incessanti. Il concerto è finito ma tutto il teatro grida come una sola voce: <<Fuori, fuori, fuori…>>. Eccoli.

La versione PFM de “Il Pescatore” fu la canzone con cui, sostanzialmente, Franz Di Cioccio convinse Fabrizio De André della bontà di questo progetto di collaborazione. Uno dei pezzi sacri della produzione De Andreiana che, a mio avviso, solo in questo arrangiamento trova il suo completamento, la sua pienezza. Ciò è vero al punto che Fabrizio non abbandonerà più questa versione facendone uno dei “cavalli di battaglia” che più identifica quella mitica tournée. Quale modo migliore di tornare sul palco per l’encore con il pubblico che canta i cori a squarciagola e pare un tutt’uno con chi è sul palco.

“È festa” in medley con “Impressioni in settembre”, due pezzi originali della PFM, suggellano la fine del concerto. C’è tempo solo per la foto di rito della band con tutto il pubblico alle spalle: <<Su le mani tutti! Domani la vedete su Facebook>>, ci esorta Franz.

Complimenti ai fonici per la resa sonora degna della PFM. Bellissime le luci che costituivano sostanzialmente l’unico effetto scenografico.

Consiglio a tutti di andare a vedere questo spettacolo almeno una volta perché è un pezzo di storia veramente importante della musica italiana. Si replica in tutta Italia e a Roma il 18 novembre 2019.

(Pregalleria)



Formazione:

  • Franz Di Cioccio – batteria, percussioni e voce
  • Patrick Djivas – basso
  • Flavio Premoli – tastiera, voce
  • Lucio Fabbri – violino, tastiera e chitarra
  • Roberto Gualdi – batteria
  • Alessandro Scaglione – tastiera, voce
  • Marco Sfogli – chitarra elettrica
  • Alberto Bravin – tastiere aggiuntive, chitarra acustica e voce
  • Michele Ascolese – Chitarra
Claudio Enea
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