Lotta alle fake news col protocollo USPI-Confassociazioni

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C’è anche il contrasto alla diffusione delle fake news negli obiettivi del protocollo firmato il 20 luglio a Roma, alla Camera dei deputati, da Confassociazioni e USPI, Unione della Stampa Periodica Italiana. Un protocollo che intende perseguire comuni intenti e buone politiche per il mondo delle professioni e delle imprese del settore dei media e dell’informazione. Lo hanno esplicitato, con diversi accenti, tutti i protagonisti che sono intervenuti alla conferenza stampa di presentazione, a cominciare daAlessandro Astorino, Consigliere USPI.  L’ USPI ha tra l’altro appena avviato un Corso di Alta Formazione in collaborazione con Unitelma Sapienza e Officine Millennial, dal titolo “Editoria 4.0”, proprio con l’intento – ha detto Astorino – di “offrire un ulteriore strumento di professionalizzazione e approfondimento al mondo dell’editoria e del giornalismo”.

Ma anche per Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni (710 le associazioni iscritte, un milione e 230mila i soggetti rappresentati), il problema delle fake news è quanto mai attuale, anche perché probabilmente aggravato dalla pandemia, durante la quale si è assistito a una accelerazione dei processi, sia quelli positivi che quelli negativi. Per combattere il fenomeno la Confassociazioni – ha detto Deiana – ha costituito un Osservatorio per le fake news, diretto dal prof. Francesco Pira. Il settore dell’editoria e dell’informazione – ha detto Deiana – “è tra i soggetti maggiormente coinvolti dal processo di innovazione digitale: ai producer di notizie, cioè i giornalisti, si aggiungono i prosumer, ovvero i singoli cittadini che consumano e producono contenuti da veicolare nella rete. Favorire il pluralismo di un’informazione corretta e sana è uno degli obiettivi ampiamente condivisi nel protocollo d’intesa”.

 

Per Alessandro Conte, presidente Confassociazioni  Media e Informazione, il protocollo  “rappresenterà un passo importante per lo sviluppo di una nuova cultura della comunicazione, anche grazie a percorsi di informazione e formazione dei professionisti del settore”. Lo scambio di informazioni tra le nostre entità sarà certamente utile a sostenere questo sforzo nel raggiungere l’intento comune di sviluppare e sostenere il settore mantenendo l’attenzione su una informazione corretta”.

Quello delle fake news, come altri fenomeni deteriori che stanno emergendo, non si risolvono né si arginano senza un coordinamento internazionale, ha sottolineato Gianni Lattanzio, presidente di Confassociazioni International, Gianni Lattanzio. “Sono fenomeni a livello globale – ha affermato Lattanzio – per i quali occorre lavorare insieme per costruire una cultura della comunicazione sostenibile. L’educazione a una buona comunicazione è essenziale perché  oggi è troppo facile diffondere e cavalcare bufale gigantesche”.  Lattanzio ha citato quella, diffusasi durante la pandemia, che affermava che la Germania aveva cominciato a stampare moneta: cosa evidentemente impossibile dopo la nascita dell’Euro e della Banca centrale europea. Eppure questa fake news ha girato a lungo sui social.

Il protocollo – sostiene Adriana Apicella, direttore generale di Confassociazioni – può contribuire a fare ordine nel settore dell’editoria, sempre più legata al mondo del digitale e garantire un reciproco scambio informativo sia interno, quello con il milione e 230mila associati presenti nella nostra Confederazione, sia esterno puntando a favorire, tra i lettori italiani, il giusto livello di consapevolezza e di distinguo sulla buona informazione”.

“Il lavoro di rappresentanza svolto da entrambi i soggetti associativi, Uspi e Confassociazioni – ha concluso Astorino – permetterà di far crescere tutti i professionisti e gli associati con una particolare attenzione alla formazione e alla pianificazione di azioni comuni per accompagnare e guidare la crescita del settore”.

 

Bookreporter Settembre

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