Kyriakos Mitsotakis ufficializza il cambio di pagina nei rapporti greco-libici con la sua visita ufficiale in Libia, cui ha fatto seguito l’annuncio del ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi. Il Primo ministro greco è stato uno dei primi leader europei ad incontrare il nuovo Premier libico Abdelhamid Dabaiba, nella giornata del 6 aprile scorso, poco dopo la visita del Primo ministro italiano Mario Draghi.
I dossier sul tavolo
Al centro dell’incontro le nuove opportunità di cooperazione bilaterale su più fronti: dall’economia, all’energia, dalla sanità, al trasporto marittimo. Il dossier più controverso è stato, invece, quello relativo al Memorandum of Understanding turco-libico sulla delimitazione dei confini marittimi, che, secondo il governo di Atene, “in una Libia normale, non può essere valido”.
Infatti, l’intesa tra Turchia e Libia sulle zone economiche esclusive (ZEE) nel Mediterraneo, firmata il 27 novembre 2019, consente ad Ankara di avanzare degli ostacoli legali per lo sfruttamento e l’esportazione di gas dalla zona del Mediterraneo orientale, ed è stato, per questo, contestato da diverse istituzioni europee e da numerosi Stati membri dell’Unione. Tra questi, immediata fu la reazione di Atene, che dopo aver definito l’accordo come “un’aperta violazione del diritto di navigazione e dei diritti sovrani della Grecia e di altri paesi”, decise di espellere l’ambasciatore tripolino.
Aperture e nuovi spunti di dialogo
La visita di Mitsotakis ed suo incontro con Dbeibah hanno dunque offerto nuove opportunità di confronto e di dialogo tra i due leader, consentendo di riavviare le relazioni diplomatiche, e non, su basi più solide. Nonostante Dbeibah abbia evitato di entrare nei dettagli del destino dell’accordo con la Turchia, non ancora ratificato alla Camera dei Rappresentanti di Tobruk, ha prospettato la possibilità di istituire un comitato greco-libico per discutere congiuntamente della delimitazione dei confini marittimi, avviando un tavolo di confronto istituzionalizzato.
Il giorno successivo alla visita, Atene ha annunciato la ripresa, dopo 6 anni d’interruzione, delle attività dell’ambasciata greca in Libia, nonché la riapertura dello spazio aereo tra i due Paesi. Per una normalizzazione delle relazioni bilaterali ed un rafforzamento della cooperazione su più fronti, si è decisa l’istituzione di “Comitati misti” in tutti i campi di comune interesse.
Un poderoso assembramento diplomatico
Oltre a Mitsotakis e a Draghi, gran parte dei leader europei stanno cercando di dare un segnale di sostegno al processo di riconciliazione nazionale e al nuovo governo libico, salvaguardando, al contempo, i propri interessi strategici. Il giorno precedente alla visita dei due Premier europei, anche il maltese Robert Abela ha annunciato la riapertura della sede diplomatica di Tripoli, mentre quella francese ha ripreso le attività il 29 marzo. Il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel, anche lui in visita a Tripoli nei primi giorni di aprile, ha dichiarato che l’Europa intensificherà il suo impegno in Libia sul fronte della ricostruzione economica, dopo anni di conflitto, contribuendo alla governance, alla stabilità, e al rispetto dei diritti umani all’interno del Paese. A questo proposito, fonti Ue hanno reso noto che l’ambasciatore dell’Unione europea tornerà permanentemente a Tripoli a partire dalla fine di aprile.
Affinché ciò avvenga, tuttavia, l’Unione europea, per il tramite di Michel, ha ribadito la necessità che mercenari e combattenti stranieri lascino la Libia, in quanto conditio sine qua non per il rispetto dell’embargo sulle armi e dell’accordo sul cessate-il-fuoco all’interno del Paese.