Pacchetto antiterrorismo, ecco cosa cambia

Max Weber sosteneva la pericolosità di un ordinamento giuridico che non accompagni l’evoluzione della società, nella costruzione di un dettato giurisprudenziale che la protegga e funga da binario per la sua crescita. Non si può dire che questo oggi sia la prassi, soprattutto con una minaccia come quella del terrorismo, ma si prefigura un percorso in cui sarà la minaccia stessa a determinare la normativa che si andrà sviluppando. Così come avvenuto in seguito all’attentato alle Twin Towers nel 2001, siamo ancora una volta a rincorrere le intimidazioni attraverso provvedimenti urgenti e probabilmente questa diverrà la fisionomia del diritto nel contrasto al terrorismo.

[subscriptionform]

[level-european-affairs]

Il pacchetto contenuto nel Decreto Legge del 15 febbraio scorso recante “Misure urgenti per il contrasto del terrorismo, anche di matrice internazionale nonchè proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo” fa seguito alle affermazioni del Ministro Alfano sulla necessità di <rafforzare la strumentazione normativa>. Provvedimento sicuramente necessario, si spera integrabile con le normative degli altri Paesi, il Decreto accenna brevemente al tema scottante del finanziamento delle operazioni terroristiche (reato questo introdotto ex novo riguardo ai foreign fighters). Il reato, significativamente, viene menzionato proprio nelle prime righe, data l’inevitabilità del collegamento tra i nuovi reati e quelle fattispecie tipiche quali corruzione, riciclaggio di denaro, precedenti indispensabili per il verificarsi delle condotte criminose disposte dalla normativa. Tanto più che, secondo quanto dichiarato dallo stesso ministro Alfano il provvedimento si inserirà in un progetto teso ad aumentare la sicurezza dei cittadini e la lotta al contrabbando ed alla contraffazione. Al momento risulta quantomeno prematuro avventurarsi in previsioni di questo genere, data la situazione critica in cui versano forze armate e di polizia a causa dei tagli al bilancio, alle assunzioni, scarsa operatività e disagi.

La decisione di limitare a pochi casi l’elenco dei reati presenti nel pacchetto è da ricondursi oltre che al carattere di urgenza del provvedimento anche alla necessità di una interpretazione sistematica in armonia con i provvedimenti precedenti che costituiscono la normativa antiterrorismo. La giurisprudenza italiana in materia infatti può essere fatta risalire alla Legge n. 431/01 in cui vi sono disposizioni tese a sanzionare chi non rispetta il divieto di effettuare transazioni che abbiano per oggetto beni, attività finanziarie o servizi riconducibili ad attività terroristiche, alla Legge n. 415/01 che riguarda transazioni anche di tecnologie dual use. La situazione italiana risulta infatti peculiare all’interno del sistema internazionale. La normativa nostrana, storicamente incentrata sul terrorismo e le organizzazioni criminali interne, ha sviluppato un dettato giurisprudenziale tra i più evoluti in termini di salvaguardia delle parti, controllo del patrimonio (si pensi infatti all’importantissimo istituto della confisca), giustizia del processo, misure di prevenzione ecc. Ha quindi dovuto riadattare la normativa interna alla dimensione internazionale, risultando a volte lenta anche a causa della mancata integrazione e del mancato coordinamento con gli altri Paesi. A questo mirava la Legge n. 438/01.

downloadfile

Il pacchetto antiterrorismo nato dagli uffici di Interno e Giustizia prevede pene specifiche per nuove tipologie di reati in linea con le condotte dei nuovi agenti del terrore. La lettura che daremo del documento non segue il dettato così come pronunciato dal legislatore ma prosegue attraverso una suddivisione in sezioni in modo che la comprensione possa risultare più semplice e che possa fornire un quadro delle misure introdotte riguardo ai soggetti, agli strumenti, ai metodi.

Possiamo suddividere il Decreto, nella parte dedicata a combattere il terrorismo, in tre aree. Nella prima vengono aggiunte alcune fattispecie per punire l’insorgere di nuovi reati legati alla transnazionalità della minaccia. Nella seconda si provvede ad arricchire il dettato riguardo agli strumenti di prevenzione, di punibilità, di limitazione della libertà personale e nella terza vi sono aggiornamenti importanti su alcuni contorni tecnico-operativi in grado di incidere significativamente sul pacchetto in toto.

Sulla scorta delle ultime esperienze, tra cui indubbiamente quella dei letali foreign fighters, vengono introdotte le fattispecie nuove dell’organizzazione, del finanziamento e della propaganda di viaggi esteri con fini terroristici (la pena prevista va dai tre ai sei anni) e la punibilità del soggetto reclutato anche per fini diversi da quelli terroristici: “(…) chi organizza, finanzia e propaganda viaggi per commettere condotte terroristiche (…)”. La normativa quindi viene arricchita anche dalla previsione della punibilità per colui che si auto-addestra oltre che per chi viola gli obblighi sul controllo di sostanze di uso comune che possono essere usate per fabbricare ordigni. Sebbene nel documento venga riportato in una sezione a parte, per comodità di esposizione sembra corretto affiancare a queste nuove fattispecie anche l’aggravamento delle pene previste per apologia ed istigazione al terrorismo.

Riguardo la cornice di azione preventiva degli enti di pubblica sicurezza e della magistratura, il pacchetto inserisce una serie di operazioni a tutela della sicurezza pubblica da applicare al soggetto interessato. Viene prevista la sorveglianza speciale per i potenziali foreign fighters e, al momento della proposta di applicazione di detto strumento viene data al Questore la facoltà di ritirare il passaporto ai soggetti sospettati di terrorismo. In caso di ritiro del passaporto e successiva violazione degli obblighi derivanti dalla nuova situazione giuridica e per il soggetto e per coloro i quali devono garantire l’applicazione delle misure preposte, viene introdotto un reato apposito per contravvenzione agli obblighi suddetti. L’autorità giudiziaria a seguito dell’aggravamento delle pene per gli atti di proselitismo ed in affiancamento alle restrizioni sul web per gli stessi fini, può ordinare ai provider di internet di impedire l’accesso per i fini indicati a determinati soggetti.

Sono presenti, inoltre, la proroga per l'”Operazione strade sicure” fino alla fine di giugno 2015, la semplificazione delle condizioni cui gli operatori della sicurezza devono attenersi per il trattamento dei dati personali (nel rispetto del Codice sulla privacy) e, dulcis in fundo, un ampliamento delle garanzie previste per gli operatori appartenenti ai Servizi di informazione per la sicurezza. L’attenzione prestata al “comparto” fornisce ulteriore prova della sensibilità dell’intervento giuridico in esame che, coerentemente alla necessità di combattere una o più nuove minacce, si pone legittimi interrogativi relativamente alle modalità d’impiego sul campo. Le garanzie funzionali verranno estese ad una serie di condotte nel contrasto al terrorismo (ad esclusione dei reati di attentato o sequestro di persona) qualora essi agiranno sotto autorizzazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per finalità istituzionali. Il personale delle Agenzie avrà inoltre la possibilità di “(…) effettuare, fino al 31 gennaio 2016, colloqui con soggetti detenuti o internati, al fine di acquisire informazioni per la prevenzione di delitti con finalità terroristica di matrice internazionale”. Infine, la Procura Nazionale Antimafia avrà compiti di coordinamento delle indagini penali e i procedimenti di prevenzione che riguardino il terrorismo.

[/level-european-affairs]

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Previous Story

Nato, the Annual Cmx on the Libyan and Ukrainian backgrounds

Next Story

Sud Sudan: stop ai colloqui di pace dopo 14 mesi di guerra civile

Latest from Blog

La nuova strategia di Hamas

  L’esito delle operazioni militari all’interno della Striscia di Gaza suscita la preoccupazione, l’angoscia e la condanna da parte dei Governi, delle Organizzazioni Internazionali e dei media occidentali unanimi nel chiedere a Israele di interrompere il conflitto ed evitare una “catastrofe umanitaria”. L’intento di questo insieme di iniziative è assolutamente

Disinnescare il fronte libanese

Quando a Ottobre dello scorso anno Hamas perpetrò il suo attacco terroristico nella striscia di Gaza ottenne, immediatamente, il pieno supporto mediatico delle milizie filoiraniane di Hezbollah. Tuttavia, anche se nei mesi successivi Hezbollah ha intensificato le sue attività offensive lungo la linea di confine, costringendo Israele ad evacuare diverse

Washington e il Medio Oriente

Negli ultimi quindici anni il centro di gravità della politica estera di Washington si è spostato dal teatro Euroasiatico a quello Indo – Pacifico come conseguenza della scelta geostrategica di contrastare in quella Regione la crescente influenza cinese tendente a realizzare un nuovo sistema di ordine globale. Questa priorità ha

Ankara e la ricerca dell’equilibrio geopolitico

In occasione della imminente visita di Putin in Turchia il Presidente Erdoǧan ha dichiarato l’intenzione di svolgere il ruolo di mediatore nell’ambito del conflitto ucraino facendosi promotore di una possibile situazione negoziale tra le due parti. L’iniziativa sembra voler sottolineare la volontà della Turchia di riprendere a svolgere quel ruolo

La situazione in Medio Oriente dopo il 7 Ottobre

L’attacco che Hamas ha condotto contro lo Stato di Israele, lo scorso 7 Ottobre, rappresenta un ulteriore episodio del conflitto che devasta il Medio Oriente da circa un secolo (anno più, anno meno). Per poter comprendere tale nuova fase di questa guerra infinita, è necessario esaminare gli aspetti che ad

Una nuova guerra in Medio Oriente?

  Le modalità con le quali, nel settore della Striscia di Gaza, l’organizzazione di Hamas ha condotto l’attacco contro lo Stato di Israele hanno drammaticamente elevato il livello della tensione che contraddistingue l’area, accrescendo il pericolo che la situazione possa evolversi dando luogo a un vero e proprio conflitto. Il

Iran: nuova diplomazia, ma stesso obiettivo

La teocrazia iraniana ha da sempre perseguito un duplice obiettivo strategico: assumere una leadership regionale affermandosi come potenza dominante nel Medio Oriente; costringere gli USA ad abbandonare l’area e allo stesso tempo detronizzare Israele. Questa è stata e rimane la direttiva geostrategica che orienta la politica dell’Iran, ciò che invece

Medioriente – il Nuovo Mondo del terzo millennio

Recentemente, nell’ambito di una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU nella quale dovevano essere discussi i termini per l’invio di ulteriori aiuti umanitari a favore delle aree colpite dal terremoto, che ha devastato la zona di confine tra Turchia e Siria, la Russia ha esercitato il diritto di veto bloccando,

Global South e Nuovo Mondo Multipolare

Mentre in Europa abbiamo reinventato la Guerra Fredda nell’illusione di fermare la storia, cullandoci nel decadente mito della superiorità della cultura occidentale, sorretti dalla presunzione di avere il diritto di imporre sanzioni a chiunque non condivida la nostra narrative, il mondo si è trasformato sotto i nostri occhi. Il processo

L’Impero su cui non tramonta mai il sole

La geopolitica dell’impero di Roma venne regolata da un criterio semplice ma efficace: divide et impera! E il successo di tale formula fu così elevato che, nel corso dei secoli, tale pratica venne adottata da molte altre potenze che giocarono un ruolo fondamentale nella costruzione dell’ordine internazionale. Quindi non c’è

Il manifesto di politica estera di Pechino

  Mentre in Occidente ci auto illudiamo con una narrativa di “regime” unidirezionale e ingannevole che il conflitto ucraino rappresenti l’atto estremo dell’eterna lotta tra il Bene (noi Occidentali) e il Male (il resto del mondo che non la pensa come noi), non ci accorgiamo che la Cina sta ponendo

La realpolitik di Ankara

Mentre la narrativa occidentale dà per imminente la vittoria dell’Ucraina nel revival all’inverso della Grande Guerra Patriottica e per scontata la scomparsa della Russia dalla scena internazionale, Mosca continua a svolgere un ruolo di protagonista negli altri scenari geopolitici che l’Occidente sembra aver dimenticato. Recentemente, infatti, l’attività diplomatica del Cremlino

Il piccolo mondo antico dell’Occidente

Il protrarsi del conflitto in Ucraina ha determinato la necessità fondamentale, per entrambi i contendenti sul campo, di poter accedere a fonti integrative di rifornimenti di materiale bellico, al fine di poter supportare le proprie attività e di conseguire i propri obiettivi. Gli USA e l’Europa, da lungo tempo, sono

La crisi ucraina: informazione o propaganda?

  La cronaca e l’esame analitico di come si stia sviluppando il conflitto in atto in Ucraina sono offuscate da quella che sembra essere l’unica cosa che abbia importanza nell’ambito di questa tragedia: la propaganda. Il circuito mediatico nazionale e soprattutto internazionale non produce informazione oggettiva, seria, imparziale, ma è

L’impasse

Mentre all’Assemblea generale delle Nazioni Unite si consumava la rappresentazione tragicomica della inanità di questo consesso mondiale, retaggio di un mondo che non esiste più, roboante nei suoi propositi, elefantiaco nella miriade delle sue diramazioni, economicamente fallimentare, ma, soprattutto, impotente nella risoluzione dei conflitti che coinvolgono gli stessi Paesi che

Esiste un nuovo ordine mondiale

I conflitti sono sempre stati originati e condotti per ottenere risultati volti a soddisfare il conseguimento degli intendimenti strategici che le nazioni considerano essenziali per i loro obiettivi di politica nazionale. Queste ragioni sono state, poi, immancabilmente ammantate da un pesante velo di propaganda (questo è il suo vero nome!)

Una nuova NATO dopo Madrid?

Il vertice della NATO di Madrid, appena concluso, e la recentissima formalizzazione dell’ingresso di due nuovi membri nell’ambito dell’Alleanza sono stati presentati come un’altra risposta forte e decisa che il mondo occidentale ha voluto dare alla Russia. Il vertice ha inteso trasmettere l’immagine di una Alleanza compatta e determinata che

NATO – Back to the future!

La prossima settimana a Madrid si svolgerà il vertice dell’Alleanza Atlantica che dovrà definire il Concetto Strategico che guiderà la NATO verso il nuovo decennio. Il contesto geopolitico nel quale questo particolare e fondamentale appuntamento si realizza è estremamente delicato e le decisioni che saranno assunte avranno un peso specifico

La geopolitica tecnologica della Turchia

L’ascesa della importanza geopolitica della Turchia e l’aumento della sua proattività diplomatica delineano una parabola che proietta il Paese verso il conseguimento di una rilevanza strategica che, trascendendo i limiti geografici regionali, le sta facendo assumere il ruolo di potenza euroasiatica. Il percorso tracciato da Erdogan non è stato lineare,

Come la Russia vede la crisi ucraina

      Il clima mediatico occidentale sembra ritenere che il conflitto militare in Ucraina, in atto da ormai più di tre mesi, possa essere prossimo alla sua conclusione. Le sanzioni e l’insuccesso attribuito alle operazioni russe, a cui si imputa il mancato conseguimento di risultati militari definitivi, lascia ora

Svezia e Finlandia nella NATO. Cui prodest?

La notizia che la Svezia e la Finlandia abbiano recentemente formalizzato la loro richiesta di entrare a far parte della NATO è stata presentata come un colpo definitivo assestato all’avventura russa in Ucraina e come un successo politico che consente all’Alleanza di annoverare tra le sue fila anche due giganti

Il dilemma strategico della Russia

Se si esamina con attenzione una carta geografica della Russia appare evidente, anche all’occhio del neofita, che l’immensa estensione territoriale di questo paese è controbilanciata, con esito negativo, dalla pressoché assoluta mancanza di accesso diretto alle rotte commerciali oceaniche che costituiscono, da sempre, la base sulla quale si sviluppa e

Macron 2.0 :più Francia e meno Europa

Domenica prossima la Francia andrà al voto di ballottaggio per eleggere il Presidente della Repubblica. Il copione non presenta nessuna novità di rilievo, è lo stesso ormai da circa 20 anni. Due candidati che rappresentano le due anime di una nazione, da una parte il difensore dello stato di diritto

Difesa Europea? No grazie!

L’attuale crisi ucraina, in virtù dello sconvolgimento geopolitico che ha provocato, ha dato l’avvio a una molteplicità di riflessioni, di idee e di propositi da parte del mondo occidentale, e dell’Europa in particolare, volte a individuare nuove soluzioni per evitare il ripetersi di eventi simili e per continuare a garantire

Un nuovo ordine internazionale

  Il 4 febbraio scorso, in occasione della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici a Pechino, nella sede del China Aerospace Studies Institute, Cina e Russia hanno firmato una dichiarazione congiunta, denominata “Joint Statement of the Russian Federation and the People’s Republic of China on the International Relations Entering a

Ma l’ONU, così, serve ancora?

Il conflitto che sta sconvolgendo l’Ucraina ha messo in evidenza un vuoto pauroso nel panorama delle istituzioni internazionali che a vario titolo sono coinvolte nella risoluzione della crisi. Questo vuoto è dato dall’assenza di quella che dovrebbe essere l’istituzione primaria per il mantenimento della pace, cioè dell’ONU! Questo organismo internazionale

La Germania è uscita dal letargo. Realmente?

Negli ultimi trent’anni la posizione geopolitica della Germania è stata caratterizzata da una politica estera ondeggiante tra propositi idealistico -utopistici e interessi economici (definita con malcelato orgoglio realpolitik) che l’hanno portata a valutare (o sottovalutare) le mosse dello scomodo vicino russo con una lente di ingrandimento appannata, che ne ha

La posizione della Cina nella crisi ucraina

Lo sviluppo della crisi in Ucraina rappresenta un importante banco di prova per il corso della politica cinese in virtù dei condizionamenti futuri, che potranno incidere sia sulle decisioni strategiche sia sulle linee di azione che il Paese dovrà prendere nel condurre la propria politica estera. A premessa di quanto

Conclusa la Conferenza permanente, redatto documento con le priorità politiche

Nuova centralità Italiani all’estero: conclusa la Conferenza permanente, redatto documento con le priorità politiche Continuità di azione della Conferenza permanente tra una convocazione e l’altra; partecipazione formale del CGIE alla Conferenza Stato – Regioni; revisione e integrazione delle forme di rappresentanza degli italiani all’estero, alla luce dei cambiamenti intervenuti nel tessuto dell’emigrazione italiana; potenziamento del Sistema Paese in

Armao al Comitato europeo delle Regioni: misure UE specifiche per i disastri naturali

Il Vicepresidente ed Assessore all’Economia della Regione Siciliana, Gaetano Armao, intervenendo oggi, in occasione della 146esima sessione plenaria del Comitato europeo delle Regioni (CdR), al dibattito sui disastri naturali e la risposta alle emergenze ha illustrato al Commissario UE per la Gestione delle crisi, Janez Lenarčič, i gravi effetti dei

Mario Draghi alla guida del paese

Mario Draghi ha sviluppato durante gli anni della sua carriera lavorativa una visione chiara e completa dei problemi dell’economia della società contemporanea e degli strumenti da utilizzare per migliorarla. Lo dimostra sul campo in quanto uomo d’ azione, sia al tesoro negli anni novanta che a capo della BCE in

Geopolitica della meraviglia: Mirabilandia tra simboli, famiglie e futuro

Nel cuore della Riviera romagnola, Mirabilandia si distingue, nell’estate 2025, come esempio virtuoso di un’esperienza collettiva che costruisce relazioni, modella percorsi condivisi e racconta una visione del mondo fondata sull’incontro, sulla leggerezza consapevole e sulla profondità dell’emozione. Non si tratta semplicemente di un parco divertimenti, bensì di una piattaforma culturale

Circuit Training Challenge a Camp Villaggio Italia

Personale di contingenti di diversa nazionalità impegnati nella missione KFOR (Kosovo Force) a guida NATO facenti parte del Regional Command West si hanno partecipato all’edizione 2025 dei “Balkan Games”, gara a squadre svoltasi a Camp Villaggio Italia nella municipalità di Pejë/Peć.
GoUp

Don't Miss

Terremoto Iraq-Iran; Primi soccorsi umanitari dall’Italia, il bilancio delle vittime è disastroso

Un bilancio sempre più aggravato quello che va registrandosi a

MAE, per tutelare le comunità religiose si deve investire sui giovani

Il 13 luglio scorso si è tenuta la conferenza internazionale