Donbass: violata la tregua di natale si continua a combattere

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Mercoledì 20 dicembre 2017 il Gruppo di Contatto Trilaterale, composto dai rappresentanti di Ucraina, Russia e OSCE (rispettivamente Leonid Kuchma, Mikhail Zurabov e Heidi Tagliavini) hanno raggiunto un accordo per il ripristino di un cessate il fuoco da tenersi durante le vacanze natalizie e di Capodanno. La tregua, nota come “Christmas Truce”, sarebbe entrata in vigore il 23 dicembre a partire da mezzanotte.

Ciononostante si sono registrate numerose violazioni del cessate il fuoco da parte dei militanti russi nella zona ATO (che sta per Anti-Terrorist Operation Zone), già a partire dalla prima giornata di tregua. Il servizio stampa del Quartier Generale del Conflitto nel Donbass ha registrato sulla pagina Facebook tre attacchi da parte dei militanti russi alle Forze Armate ucraine nel corso della giornata di sabato 23 dicembre. I militanti avrebbero aperto il fuoco con mortai da 82 mm, lanciagranate e armi di artiglieria pesante.

Successivamente, fino a lunedì 25 dicembre non si sono registrate ulteriori violazioni del cessate il fuoco. Il sito Front News International riporta: “Oggi nella zona ATO, per la prima volta dopo l’entrata in vigore della tregua di Natale e Capodanno, non ci sono state violazioni del cessate il fuoco. Ma alle 19:00 i militanti hanno nuovamente violato il regime del silenzio. Ciò è stato segnalato nel centro stampa della sede dell’ATO. “Alle 18.00, lungo l’intera linea di demarcazione delle parti, non è stato registrato un solo bombardamento: verso le 19 i militanti hanno violato pesantemente gli accordi di Minsk, usando mortai da 120 mm sulle fortificazioni di difesa delle forze dell’ATO nel Pavlopol. Cinque minuti dopo, gli invasori sono stati liberati dall’insediamento “Sosnovskoye” temporaneamente occupato” riporta il rapporto. Il centro stampa ha osservato che le unità delle Forze armate dell’Ucraina nell’area di attuazione dell’ATO assicurano l’attuazione di tutte le misure per mantenere il regime di cessate il fuoco lungo l’intera linea di delimitazione delle parti e aderiscono rigorosamente agli accordi di Minsk.

Durante la giornata di mercoledi 27 dicembre, sempre nella zona ATO nel Donbass, i militanti della Repubblica Popolare del Donetsk e della Repubblica Popolare del Luhansk, nonostante la tregua, hanno sparato 6 volte sulle posizioni delle Forze armate dell’Ucraina, a seguito delle quali un soldato ucraino è stato ucciso, tre soldati sono rimasti gravemente feriti e due sono rimasti feriti. Il Centro Stampa dell’ATO dichiara “Nonostante gli accordi raggiunti a Minsk sulla tregua natalizia e di Capodanno, le truppe sostenute dalla Russia hanno continuato a violare il cessate il fuoco e hanno lanciato attacchi alle Forze armate dell’Ucraina, usando mortai e artiglieria proibiti”.

Il giorno successivo invece il Centro Stampa del Quartier Generale della ATO ha registrato 3 attacchi da parte dei militanti filo-russi.  “Nonostante gli accordi raggiunti a Minsk per la tregua di Natale e Capodanno, le forze di occupazione russe non hanno smesso di bombardare le posizioni delle Forze armate dell’Ucraina Oggi gli invasori hanno sparato tre colpi mirati nei punti di forza delle forze dell’ATO Tutte le violazioni del regime di cessate il fuoco hanno avuto luogo nella direzione di Donetsk “, afferma il rapporto. Presso la sede dell’ATO è stato notato che i militanti di Azov hanno provocato soldati ucraini per combattere lo scontro vicino a Pavlopol.

“All’inizio il nemico ha sparato con mitragliatrici di grosso calibro e armi di piccolo calibro, e poi ha aumentato la pressione con cinque mine da 82 mm e diverse lanciagranate. Inoltre, nella periferia di Krasnogorovka, il nemico ha violato la tregua con l’utilizzo i armi leggere “, ha aggiunto il centro stampa. In altre parti della difesa ucraina non sono state registrate violazioni del cessate il fuoco. I soldati ucraini non hanno aperto il fuoco in risposta.

Le violazioni del cessate il fuoco sono dunque numerose, e sembrano non vedere la fine.

Secondo quanto riportato dal rapporto del 5 gennaio 2018 della Missione Speciale di Monitoraggio dell’Ucraina dell’OSCE (OSCE SMM), sono avvenute 131 esplosioni nella zona ATO durante la sola giornata del 4 gennaio.

La situazione nel Donbass, dunque, è ancora grave, e non sembra mostrare cenni di miglioramento.

Nonostante diverse nazioni, tra cui la Germania, la Francia e il Canada, si siano interessate alla questione e dichiarino di voler aiutare l’Ucraina con l’insediamento di una missione speciale di peacekeeping promossa dall’ONU, quest’ultima sembra essere ancora lontana.

La Guerra del Donbass, dunque, sembra prossima a compiere 4 anni dall’inizio del conflitto il 6 aprile 2014.

Bookreporter Settembre

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