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Rome - page 4

Simone Tessadori presenta la Collezione F/W 2023-2024 “EDIE”

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EDIE – FW23

“Edie Sedgwick era un’anima tormentata, un riassunto di tutte le donne tragiche che sono venute prima di lei e credo sia stata proprio questa sua forza e questa sua profondità ad aver colpito Andy Warhol, tanto da legarla a lui con un amore platonico così profondo che non poteva sfociare in altro se non nell’ossessione”.
Esordisce così Simone Tessadori mentre, illustrando la moodboard fra tessuti e disegni,

racconta l’ispirazione della collezione FW23 dedicata alla figura di Edie Sedgwick.
Una figura che apparentemente passa in secondo piano rispetto a quella di Andy Warhol ma che ha fortemente contribuito alla spinta creativa del Re della Pop Art.
Il Designer decide di raccontare quest’amore tanto forte quanto fragile, un po’ come Edie e un po’ come “Amore e Psiche” di Antonio Canova, la meravigliosa opera che il Maestro ha deciso di rappresentare in un attimo di amore non concluso, eternamente in tensione.
Il marmo, materiale magistralmente lavorato da Canova, rappresenta perfettamente l’anima di Edie, apparentemente forte per tutto ciò che la Vita le ha presentato, ma se colpita nel suo punto debole, capace di crollare in mille pezzi.
Queste sensazioni si traducono in drappeggi intensi e materici come quelli che il Maestro Canova impri- meva alle vesti dei suoi seggetti, come a far loro prendere vita
anche attraverso questa matericità iper realistica.
Tessuti che fasciano il corpo si sviluppano su silhouettes raffinate e femminili, alternandosi a look androgini che rievocano il modo di vestire di Edie, capace di una sensualità estremamente sofisticata. Queste le premesse per una collezione che si concentra sulla figura di questa incredibile donna, così enigmatica e così centrale nella scena della Factory e della New York anni 60.
L ’eleganza che le appartiene proveniente dalla rigida educazione ricevuta,

le conferisce quella capacità di giocare e sperimentare con la moda che la rende così iconica e inimitabile.
Una Donna, decisamente Tessadori.

Comunicato Stampa Altaroma

Joe Barbieri festeggia i suoi 30 anni di carriera

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Con il Teatro Studio Borgna completamente esaurito, Joe Barbieri festeggia i suoi 30 anni di carriera, con il tour “Tratto da una notte vera: 30 anni suonati“.

Erano gli anni ’90 quando Joe inizia la sua carriera collaborando come autore con Pino Daniele, ed a ottobre 2022 pubblica il suo tredicesimo album registrato dal vivo il 4 dicembre 2021 al Teatro Forma di Bari.

L’album contiene tre inediti tra cui Maravilhosa Avventura, il brano già di culto che Joe ha scritto per la sua “famiglia maravilhosa”.

Sul palco insieme a Joe Barbieri (voce e chitarra), Pietro Lussu (pianoforte), Bruno Marcozzi (percussioni e batteria) e Daniele Sorrentino (contrabbasso).

Nei bis non poteva mancare la presenza di Tosca Donati, come la definisce lo stesso Joe “la mia amica d’arte del cuore”.

La scaletta della serata:

  • | Tuoi Abbracci
  • Retrospettiva Futura
  • Promemoria
  • Previsioni Del Tempo
  • Gira E Rigira
  • Pura Ambra
  • Leggera
  • Felicita’
  • Una Tempesta In Un Bicchier D’acqua
  • Le Milonghe Del Sabato
  • Tu, Io E Domani
  • In Buone Mani
  • Vedi Napoli E Poi Canta
  • Lacrime Di Coccodrillo
  • Scusami
  • Maravilhosa Avventura
  • Zenzero E Cannella
  • Onda Schiva
  • Cicale E Chimere (con Tosca)
  • Normalmente (con Tosca)
  • Cosmonauta Da Appartamento

DEEP PURPLE, Whoosh Tour a Roma

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Nell’ambito di un programma che mette insieme Maneskin, Chemical Brothers e Patti Smith, il Rock in Roma ha conosciuto sabato 2 luglio, all’Auditorium Parco della Musica, un momento entusiasmante con i Deep Purple.

La storica band inglese, tra i precursori dell’hard rock, non ha deluso le attese. Anche se non hanno più l’energia scenica degli esordi, i Deep Purple hanno saputo ricreare un’atmosfera magica.

E il pubblico ha mostrato, con un’ovazione, di gradire questo ritorno al passato, grazie a pezzi come “Highway Star“, “Perfect Strangers“, “Hush” e l’immancabile “Smoke On The Water“. 

Brani che sono inossidabili nella scaletta di ogni tournée, come quella approdata in Italia in questi giorni, e che a Roma ha visto di spalla gli statunitensi The Last Internationale (vedi articolo dedicato).

I tre storici del gruppo, il vocalist Ian Gillan, il batterista Ian Paice e il bassista Roger Glover, uniti al tastierista Don Airey e al chitarrista Simon McBride (che ha sostituito qualche mese fa Steve Morse), hanno rimescolato ricordi di hard rock e qualche spruzzata di prog, ricreando un’atmosfera magica e capace di materializzare sogni ed emozioni con lunghe sequenze dai “colori” delicati.

Molto spazio a virtuosismi e a lunghi assoli per sopperire alla voce di Gillan che a 76 anni ha perso vigore, ma non di certo l’entusiasmo.

Da segnalare l’omaggio del tastierista Don Airey all’Italia, che nel suo solo ha eseguito una magistrale versione di “Arrivederci Roma” di Renato Rascel.

Pubblico entusiasta della perfomance del gruppo che vanta ben 22 album in studio, tra cui il recente “Turning To Crime“.

Scenografia essenziale per una band, quintessenza dell’hard rock, che ha saputo regalare momenti di divertimento con un prodotto musicale sferzante, senza fronzoli, duro e a tratti veloce, caratterizzato da brani come “Nothing At All“, “Lazy“, “When A Blind Man Cries” e l’intramontabile “Black Night“, che ha chiuso la serata.

Articolo di Antonio Ranalli per JamTVla pagina web di JamTV

La scaletta della serata:

  • Highway Star
  • Pictures of Home
  • No Need to Shout
  • Nothing at All
  • Uncommon Man
  • Lazy
  • When a Blind Man Cries
  • Time for Bedlam
  • Keyboard Solo
  • Perfect Strangers
  • Space Truckin’
  • Smoke on the Water
  • Caught in the Act
  • Hush
  • Bass Solo
  • Black Night

The Pineapple Thief Live a Roma

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Roma, 25 Febbraio 2022

Articolo di Alessandro Esposito

Se è vero che faticosamente il mondo della musica sta tentando di ritornare ai suoi spazi più congeniali, gli spazi live, il merito deve andare anche a formazioni coraggiose come i Pineapple Thief.

Il gruppo capitanato da Bruce Soord, ha messo in scena uno spettacolo live di rara bellezza in quel di Roma, dove le capacità liriche unite a quelle tecniche hanno riportato gli spettatori a sensazioni oramai sopite dagli eventi degli ultimi anni.

Coadiuvato da musicisti di innato talento quali Jon Sykes al basso, Steve Kitch alle tastiere e soprattutto l’iconico Gavin Harrison alla batteria, mostro sacro del prog rock, osannato dal publico alla fine del concerto, i Pineapple Thief, hanno immerso gli spettatori in vibrazioni e sonorità sospese tra l’introspezione individuale e la mancanza di comunicazione verso il prossimo, temi senza tempo, che la band porta avanti dal lontano 1999, quando un giovane Soord scelse una via diversa dal convenzionale British Pop per esprimere la propria arte.

Tutti i brani dalla serata, da “In Exile”, passando per “White Mist” e la poderosa “Part Zero” hanno raccontato il mondo di questa band e di come la loro musica, oltre che coraggiosa, non si arrenda mai.

Concerto fortemente voluto dalla Band Inglese che porta in Italia un momento di normalità in questo periodo di pandemia. Il concerto è stato aperto dai Trope dove Diana Studenberg, accompagnata dalla sola chitarra ha piacevolmente intrattenuto il pubblico accorso.

Ma è bastato scoprire la batteria di Gavin Harrison per scaldare il pubblico romano, l’ingresso di Bruce Soord, di Jon Sykes, di Steve Kitch e della seconda chitarra Beren Matthews hanno dato inizio ad un concerto dove la band è partita con title track del loro ultimo album, “Versions Of The Truth”.

Un concerto intenso, pieno di sfumature acustiche, psicadeliche e rock, dove la band ha dato il meglio di se.

SETLIST

  • Versions of the Truth
  • In Exile
  • Demons
  • No Man’s Land
  • Our Mire
  • That Shore
  • Give it Back
  • Far Below
  • Driving Like Maniacs
  • White Mist
  • Uncovering Your Tracks
  • Wretched Soul
  • Part Zero
  • The Final Thing on my Mind
  • Nothing at Best

TROPE ——————–

Domenico Cippitelli
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