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in ARTE/COMUNICATI STAMPA/CULTURA/European Affairs by

Per la prima volta in dialogo tre straordinarie opere che, da metà Quattrocento a oggi, lanciano un monito contro la violenza. E un richiamo forte alla dignità e alla pace.
Il racconto della lunga amicizia tra Picasso e Guttuso

Una mostra a cura di Serena Baccaglini, Marco Carapezza, Maddalena De Luca

14 dicembre 2024 – 2 marzo 2025
Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis | PALERMO

Un filo lega l’affresco Il Trionfo della Morte, realizzato da un anonimo maestro intorno al quinto decennio del XV secolo per il cortile dell’Ospedale Grande di Palazzo Sclafani, poi staccato e conservato a Palazzo Abatellis; Guernica, il capolavoro di Pablo Picasso; e Crocifissione, realizzata da Renato Guttuso nel 1941. La mostra Attraversamenti – Il Trionfo della morte, Guernica e Crocifissione di Guttuso, mette in relazione per la prima volta, in modo inedito e originale, le strette connessioni tra le rappresentazioni pittoriche, richiamate da sempre dalla critica e mai sufficientemente documentate. La mostra sarà inaugurata sabato 14 dicembre alle 17 a Palazzo Abatellis, a Palermo, dove sarà visitabile fino al 2 marzo 2025. La mostra è sostenuta dal Dipartimento dei Beni Culturali della Regione Siciliana.

Siamo veramente orgogliosi di poter presentare questa mostra di caratura internazionale frutto di una proficua collaborazione dell’Abatellis con il Museo Unterlinden di Colmar, la GNAM di
Roma e il Reina Sofia di Madrid
– interviene l’assessore ai Beni culturali della Regione Siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – un progetto espositivo che pone Palermo e la Sicilia al centro di un importante percorso di ricerca scientifica, sui processi creativi ed opere così significative per la storia dell’arte.

Le tre opere, dunque attivano un dialogo unitario, complice anche un allestimento che privilegia (anche visivamente) il confronto: il monumentale Trionfo, una delle raffigurazioni più note del tema della Morte che, su un imponente, scheletrico cavallo, scaglia frecce letali verso i tanti personaggi che affollano un giardino; il celeberrimo Guernica – nell’arazzo (1976) in arrivo dal Museo Unterlinden di Colmar, il secondo dei tre realizzati dalla tessitrice Jacqueline de La Baume-Dürrbach (uno è esposto nella sede del Consiglio di sicurezza dell’ONU) – che Picasso aveva realizzato in soli due mesi nel 1937, denunciando l’orrore dei bombardamenti italo-tedeschi che avevano raso al suolo la cittadina basca di Guernica; e Crocifissione di Renato Guttuso, olio su tela dipinto appena quattro anni dopo nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, prestato dalla GNAM di Roma. Sono tre manifesti figurativi e stilistici di eccezionale impatto che si rimandano a vicenda e si attraversano, coinvolgendo e chiamando all’appello la condizione umana contemporanea, veicolando un messaggio universale e struggente contro ogni violenza, in nome della pace, della dignità e della libertà.
Di supporto al dialogo tra i tre capolavori, secondo l’idea curatoriale di Serena Baccaglini, Maddalena De Luca, Marco Carapezza, disegno preparatorio di Guernica, in prestito dal Museo Reina Sofia di Madrid; disegni, fotografie e materiali che narrano l’amicizia tra Picasso e Guttuso, la grande influenza del maestro di Malaga sul grande artista; e raccontano la lunga ricerca di Renato Guttuso che rese nota e volle documentare la stretta relazione, le analogie e i particolari che corrono tra il Trionfo della morte e Guernica. Guttuso e Picasso si sono conosciuti nel 1947 (l’anno successivo Guttuso scriverà il testo critico per la prima mostra di Picasso in Italia, alla Biennale di Venezia) e la loro amicizia continuerà fino alla morte del Maestro di Malaga nel 1973.

La mostra si fonda sulla grande suggestione visiva che mette in relazione il Trionfo della Morte di metà Quattrocento con Guernica di Pablo Picasso, del 1937- spiegano Serena Baccaglini, Maddalena De Luca e Marco Carapezza – Pur considerando l’arditezza del raffronto storico artistico, si stabilisce un fecondo dialogo tra capolavori che non solo affrontano il medesimo tema dell’inesorabilità della morte, ma si rimandano a vicenda anche per l’impianto compositivo e figurativo. La testa del cavallo che guida la personificazione della Morte nell’affresco, è sorprendentemente quasi del tutto replicata in Guernica”.

Le connessioni e i rimandi tra le tre opere sono da leggere in filigrana nella storia, ciascuna si confronta con il tema universale della morte e della violenza, ma si intrecciano in un potente dialogo sulle sofferenze umane e sulle responsabilità: a fine Ottocento l’affresco palermitano ancora a Palazzo Sclafani, fu fotografato da Giacomo Brogi, dai fratelli Alinari, da Domenico Anderson; scatti che verosimilmente potevano far parte, facevano parte delle oltre 15 mila fotografie accumulate da Pablo Picasso, utilizzate spesso come fonte d’ispirazione o strumento per contaminare i suoi dipinti. Renato Guttuso racconta di aver amato profondamente Il Trionfo della morte quando era di servizio come allievo ufficiale a Palazzo Sclafani. “Un giorno parlai con Picasso: conosceva l’affresco, non direttamente ma da illustrazioni” scrive Guttuso. Colpito dalla dirompente forza di Guernica conosciuta grazie ad una cartolina inviata da Cesare Brandi da New York, nel 1940 il pittore bagherese (nascosto sotto lo pseudonimo Telemaco su Il Selvaggio), annota: “guardando un grande pannello di Picasso ripenso al Trionfo della morte di Palazzo Sclafani a Palermo … le due opere hanno dei legami fortissimi, ma anche legami formali … vi si riscontra quasi identità di schemi. Il cavallo scheletrico del Trionfo diviene in Picasso impazzito (la testa è quasi la stessa). Anche se Picasso conosce questo Trionfo … egli è così profondamente entrato nell’ingranaggio poetico di quel dramma da averne prodotto uno equivalente”. L’ipotesi è avvalorata dagli schizzi preparatori a Guernica – uno è stato concesso in prestito dal Museo Reina Sofia di Madrid -, dove la “testa” del cavallo dimostra uno stringente rapporto con quella protagonista dell’affresco palermitano. Esposto anche un disegno inedito di Guttuso con le due teste dei cavalli di Guernica e del Trionfo a confronto.

E di Guttuso giunge in mostra dalla GNAM di Roma, Crocifissione, opera dalla fortissima carica drammatica, in forme spigolose e cubiste, direttamente ispirate a Guernica – lo annota lo stesso Guttuso – e nello stesso tempo, omaggio al Trionfo per la presenza simbolica del cavallo.

Una ricca proposta multimediale consente di scoprire documenti e foto che raccontano l’amicizia tra i due artisti, grazie anche ai materiali forniti dagli Archivi Guttuso di Roma, partner della mostra. Tra gli altri uno scritto di Renato Guttuso, “La grande eguagliatrice siciliana” (1986), dedicato all’affresco palermitano, nel quale il pittore riferisce che il Trionfo era certamente noto a Picasso, che lo conobbe attraverso le fotografie.

SCHEDA MOSTRA

Attraversamenti. Il Trionfo della morte, Guernica e Crocifissione di Guttuso
a cura di Serena Baccaglini, Marco Carapezza, Maddalena De Luca

14 dicembre 2024 – 2 marzo 2025
Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo AbatellisVia Alloro 4 | Palermo
Tel. 091.6230011 – 331.6581788
mail: galleria.abatellis@regione.sicilia.it

Orari: martedì – sabato 9 > 18,30
Domenica 9 > 13 – lunedì chiusoBiglietti: intero: 9€ (fino al 31 dicembre), 10€ (da 1 gennaio) ridotto: 4,5€ (fino al 31 dicembre), 5€ (da 1 gennaio).

Web: www.regione.sicilia.it/beniculturali/palazzoabatellis/

Social media: Facebook www.facebook.com/abatellis/
Instagram www.instagram.com/palazzoabatellis/
Ufficio relazioni con il pubblico: urp.gall.abatellis@regione.sicilia.it – tel.0916230068
La mostra è sostenuta dal Dipartimento dei Beni Culturali della Regione Siciliana.

Comitato scientifico
Serena Baccaglini – Marco Carapezza – Michele Cometa – Evelina De Castro – Maddalena De Luca – Valeria Sola
Progetto grafico
Federico Lupo

Enti prestatori
Museo Unterlinden, Colmar
Museo Reina Sofia, MadridGalleria Nazionale Arte moderna di Roma
Archivi Guttuso, Roma

Enti coinvolti
Archivi della Quadriennale di Roma, Fondo Antonello Trombadori
Università degli Studi, Palermo
Fondazione Picasso, Malaga
Rockefeller Brothers Fund, New York
Istituto Cervantes di Palermo

Promozione e comunicazione
Bottega creativa

Ufficio stampa

Festa del Cinema di Roma – Day 3

in CINEMA e TV/CULTURA/European Affairs/RED CARPET by

Terza giornata della Festa del Cinema di Roma, abbiamo seguito i RED CARPET di:

  • 16.00 LA VALANGA AZZURRA
    Giovanni Veronesi (regista) | Cast: Gustav Thöni, Piero Gros, Paolo De Chiesa, Alberto Tomba | Laura Paolucci, Eleonora Savi, Ivan Fiorini, Gianluca Casagrande, Enrico Bufalini, Chiara Sbarigia, Gianluca Pignataro (produttori) | Lorenzo Fabiano, Domenico Procacci, Sandro Veronesi (sceneggiatori) | Raffaella Di Giulio (distribuzione) | Stephan Gadner, Fabrizio Zappi
  • 16.15 DENNIS LEHANE
  • 16.30 ARSA
    MASBEDO (regista) | Cast: Gala Zohar Martinucci, Jacopo Olmo Antinori, Luca Chikovani, Giovanna Cannata, Michele Sinisi, Maziar Firouzi
  • 17.30 THE DEAD DON’T HURT (I MORTI NON FERISCONO)
    Viggo Mortensen (regista) | Stefano Jacono, Massimiliano Cadeddu, Simona Calcagni (distribuzione)
  • 18.00 FINO ALLA FINE
    Gabriele Muccino (regista) | Cast: Elena Kampouris, Saul Nanni, Lorenzo Richelmy, Enrico Inserra, Francesco Garilli, Paolo Costella | Paolo Buonvino (compositore)
  • 18.45 LE CHOIX DE JOSEPH CROSS
    Gilles Bourdos (regista) Cast: Vincent Lindon | Olivier Delbosc (produttore)
  • 19.15 ITALO CALVINO NELLE CITTÀ
    Davide Ferrario (regista) | Cast: Valerio Mastandrea, Violante Placido, Alessio Vassallo | Marco Belpoliti (sceneggiatore) | Gloria Giorgianni, Gabriele Genuino, Enrico Bufalini, Pietro Peligra (produttori) | Andrea Zoso (distribuzione)
  • 19.45 MIKE
    Giuseppe Bonito (regista) | Cast: Claudio Gioè, Paolo Pierobon, Valentina Romani, Elia Nuzzolo, Tomas Arana, Clotilde Sabatino, Michele Ragno, Gianluca Zaccaria, Gualtiero Burzi, Luca Di Sessa, Federica Torchetti, Massimo De Lorenzo, Fulvio Milani | Maria Pia Ammirati, Alessandro Passadore, Luigi Mariniello (produttori) | Daniela Bongiorno
  • 20.00 AVETRANA – QUI NON È HOLLYWOOD
    Pippo Mezzapesa (regista) | Cast: Vanessa Scalera, Paolo De Vita, Imma Villa, Giulia Perulli, Anna Ferzetti, Giancarlo Commare, Federica Pala, Antonio Gerardi | Matteo Rovere (produttore) | Daniel Frigo, Kristen Finney, Diego Londono, Lee Mason, Alessandro Saba, Francesco Magini (distribuzione)

Festa del Cinema di Roma – Day 2

in CINEMA e TV/CULTURA/PHOTOGALLERY/RED CARPET by

Seconda giornata della Festa del Cinema di Roma, abbiamo seguito i RED CARPET di:

  • MARKO POLO
    Elisa Fuksas (regista) | Cast: Flavio Furno, Lavinia Fuksas, Elisa Casseri
  • L’ART D’ÊTRE HEUREUX
    Stefan Liberski (regista) | Patrick Quinet (produttore) | Clémentine Hugo (seller) | Andrea Romeo, Emanuela Ceddia, Benedetta Caponi, Francesco Tocci, Monica Ghisleri (distributori)
  • U.S. PALMESE
    Antonio Manetti, Marco Manetti (registi) | Cast: Rocco Papaleo, Blaise Afonso, Giulia Maenza, Lisa Do Couto Teixeira, Max Mazzotta, Massimo De Lorenzo, Massimiliano Bruno, Guglielmo Favilla, Aurora Calabresi, Claudia Gerini | Pier Giorgio Bellocchio, Paolo Del Brocco, Anton Giulio Grande, Federico Poillucci (produttori) | Luigi Lonigro (distributore)
  • EN FANFARE
    Emmanuel Courcol (regista) | Iréne Muscari (sceneggiatrice)
  • PARADISO IN VENDITA
    Luca Barbareschi (regista) | Cast: Bruno Todeschini, Donatella Finocchiaro, Ludovico Caldarera, Antonio Ribisi La Spina, Francesco Giulio Cerilli, Vito Ubaldini, Luc Merenda, Vincenzo Tanassi, Francesco Saverio Barbareschi, Maddalena Barbareschi | Paolo Del Brocco, Andrea Stukovitz, Nicola Tarantino (produttori) | Damiano Bruè, Lisa Riccardi, Valerio Cugia (sceneggiatori,) | Karolina Maciejewska (montatrice) | Kaballà, Antonio Vasta (musicisti) | Floriana Di Carlo
  • NATALE FUORI ORARIO
    Gianfranco Firriolo (regista) | Cast: Vinicio Capossela, Marco Cervetti, Franco Bassi, Donatello Racina | Andrea Gambetta (produttore)

I POOH alla 730ma Perdonanza Celestiniana

in COMUNICATI STAMPA/CULTURA/MUSICA by

730ma Perdonanza Celestiniana:

POOH in concerto

30 agosto Teatro del Perdono – LAquila

 

Nell’ambito della 730ma Perdonanza Celestiniana, manifestazione dichiarata Patrimonio Immateriale Culturale dellUmanità Unesco nel 2019, organizzata e promossa dal Comune dell’Aquila, domani 30 agosto alle ore 21.30 presso il Teatro del Perdono in concerto i POOH.

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Umerto Tozzi alla 730ma Perdonanza Celestiniana

in COMUNICATI STAMPA/CULTURA/MUSICA by

730ma Perdonanza Celestiniana:

Umberto Tozzi in in concerto

27 agosto Teatro del Perdono – LAquila

 

Nell’ambito della 730ma Perdonanza Celestiniana, manifestazione dichiarata Patrimonio Immateriale Culturale dellUmanità Unesco nel 2019, organizzata e promossa dal Comune dell’Aquila, domani 27 agosto alle ore 21.30 presso il Teatro del Perdono in concerto UMBERTO TOZZI.

Umberto Tozzi, con una carriera che abbraccia oltre quattro decenni, è l’autore di canzoni che hanno fatto la storia della musica pop italiana e internazionale. Brani come “Ti amo”, “Gloria”, “Gente di mare”, e “Si può dare di più” sono solo alcuni dei capolavori che hanno scalato le classifiche e che oggi rappresentano veri e propri inni generazionali. La sua voce inconfondibile e la sua capacità di scrivere melodie che toccano il cuore lo rendono un artista unico, capace di emozionare con la stessa intensità di quando ha iniziato la sua carriera. Il concerto di Umberto Tozzi non è solo un evento musicale, ma una celebrazione della vita, dell’amore, e della potenza della musica. È un’occasione per ritrovare le emozioni di un tempo e per crearne di nuove, insieme a un artista che ha saputo raccontare con le sue canzoni la bellezza e la complessità dell’esistenza umana. Una serata che rimarrà nel cuore di tutti coloro che avranno la fortuna di viverla.

Con L’Ultima Notte Rosa – The Final Tour, l’artista dà il suo addio alle scene. Accompagna l’inconfondibile voce dell’artista un’orchestra di 21 elementi, l’Ensemble Symphony Orchestra.

 

Info relative all’acquisto dei biglietti:

I biglietti potranno essere acquistati nei punti vendita accreditati Ciaotickets consultabili al seguente link:
https://www.ciaotickets.com/biglietti/umberto-tozzi-lultima-notte-rosa-final-tour-laquila.

 

Area Disability

Le persone con disabilità dovranno effettuare la prenotazione in piattaforma o presso punti vendita accreditati Ciaotickets. Sarà riservata loro la possibilità di acquistare il tagliando con il solo costo di prevendita di 1 euro (1 euro anche per l’accompagnatore), fino ad esaurimento posti disponibili. Per ogni singola operazione sarà possibile acquistare un minimo ed un massimo di due tagliandi (uno per lo spettatore e uno per l’accompagnatore).

 

È fatto assoluto divieto di fumare, introdurre e consumare cibi e bevande. Non è consentito accedere con animali.
Dopo l’orario di inizio dello spettacolo si perde il diritto al posto assegnato, ove possibile sarà garantito l’accesso in sala in altri posti eventualmente disponibili.
Il programma può subire variazioni per motivi indipendenti dalla volontà degli organizzatori che si impegnano, in caso di forza maggiore, a riprogrammare gli eventi o a rimborsare i biglietti acquistati. In caso di mal tempo il rimborso del biglietto può avvenire nel caso che lo spettacolo venga interrotto prima della metà e non possa più riprendere.

Achille Lauro e Rose Villain alla 730ma Perdonanza Celestiniana

in COMUNICATI STAMPA/CULTURA/MUSICA by

730ma Perdonanza Celestiniana

Achille Lauro e Rose Villain in concerto

26 Agosto Piazza Duomo – L’Aquila

 

Nell’ambito della 730esima Perdonanza Celestiniana, manifestazione dichiarata Patrimonio Immateriale Culturale dell’Umanità Unesco nel 2019, domani 26 Agosto alle ore 21.30 in Piazza Duomo in concerto ACHILLE LAURO E ROSE VILLAIN.

I due artisti che condivideranno lo stesso palco, in due set diversi, rappresentano non solo una collaborazione artistica, ma un manifesto di libertà creativa e individualità. Achille Lauro e Rose Villain sono due figure di spicco nella scena musicale italiana contemporanea, ognuno con uno stile distintivo che li ha resi iconici nel panorama musicale. Entrambi gli artisti condividono una passione per la sperimentazione e l’innovazione, non solo musicale ma anche visiva. Achille Lauro e Rose Villain sono noti per le loro personalità carismatiche e per la loro abilità nel trasgredire le norme convenzionali, creando un’immagine che va oltre la semplice produzione musicale. Entrambi, inoltre, fanno largo uso di riferimenti culturali che spaziano dall’arte alla moda, con un forte impatto sul loro pubblico. Insieme rappresentano una nuova generazione di artisti italiani che non ha paura di esplorare nuovi territori, sfidando continuamente le aspettative e ridefinendo cosa significhi essere una pop star oggi. Achille Lauro e Rose Villain, pur con stili e background diversi, incarnano il volto di un’Italia musicale moderna, in costante evoluzione e con una forte propensione alla  contaminazione culturale.

 

Le informazioni sulle modalità di accesso alla piazza sono dettagliate sulla pagina:
https://perdonanza-celestiniana.it/730-perdonanza-informazioni-per-la-serata-inaugurale-del-23-agosto/

I parcheggi per i disabili sono situati in Largo Pischedda.

 

L’Aquila: 730esima Perdonanza Celestiniana

in COMUNICATI STAMPA/CULTURA/MUSICA by

L’Aquila torna palcoscenico internazionale della cultura in occasione della 730esima PERDONANZA CELESTINIANA

 La storica manifestazione,

dichiarata Patrimonio Immateriale Culturale

dellUmanità Unesco nel 2019,

si svolge dal 23 al 30 agosto allAquila

 

Sul palco: Renato Zero, I Pooh, The Kolors, Malika Ayane, Colapesce Dimartino, Tiromancino, Achille Lauro,

Rose Villain, Ezio Greggio, Ambra Angiolini e Umberto Tozzi

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Inaugurata la mostra scultorea di Igor Mitoraj: “Lo sguardo – Humanitas – Physis”

in ARTE/COMUNICATI STAMPA/CULTURA/MOSTRE by

Inaugurazione 16 aprile 2024

LA PIU’ GRANDE MOSTRA SCULTOREA A CIELO APERTO DI IGOR
MITORAJ : “LO SGUARDO- HUMANITAS-PHYSIS”

PARCO NEAPOLIS DI SIRACUSA

Performance teatrale musicale

Physis – Humanitas il viaggio dell’Anima

SCRITTA E DIRETTA DA GISELLA CALÌ CON MUSICHE INEDITE DI LELLO ANALFINO

Comunicazione e Ufficio stampa

Responsabile comunicazione Roberto Grossi
Ufficio stampa Marina Luca
Email: press@associazioneglobart.it

Si è inaugurata ieri 16 aprile nel Parco Archeologico di Neapolis a Siracusa la più
grande mostra scultorea a cielo aperto di Igor Mitoraj intitolata “Lo Sguardo-
Humanitas- Physis”, visibile al pubblico dal 26 Marzo fino al 31 ottobre 2025. Si tratta
di 27 opere scelte appositamente per comporre un inedito e struggente percorso
espositivo tra storia e natura. Di queste 25 potranno essere ammirate all’interno del
Parco archeologico di Neapolis a Siracusa (sito Unesco- famoso in tutto il mondo per
la compresenza di due teatri di pietra e delle vestigia appartenenti alla grande civiltà
greca e romana) mentre l’opera bronzea del “Teseo Screpolato” si integra
meravigliosamente a 1700 metri con le pietre laviche dell’Etna (Patrimonio dell’umanità)
e la scultura alata “Ikaria”, con lo sguardo verso il mediterraneo dallo spazio antistante
al Castello Maniace ad Ortigia, ci richiama all’incontro tra i popoli e le culture e
all’unione delle diversità.
La mostra è promossa dal Parco Archeologico di Siracusa Eloro Villa del Tellaro e
Akrai, prodotta da Atelier Mitoraj, in collaborazione a Mediatica e Tate, con il patrocinio
del Ministero della Cultura, della Regione Siciliana, Assessorato dei beni culturali e
dell’Identità Siciliana, Assessorato del territorio e dell’ambiente, in collaborazione con
Assessorato dell’Agricoltura, con il Parco dell’Etna, con il Demanio forestale con il
Comune di Ragalna e con il Comune di Siracusa.
L’esposizione è curata da Luca Pizzi, Direttore artistico dell’Atelier Mitoraj, coadiuvato
da Paolo Patanè, Direzione produzione esecutiva; Direttore culturale e creativo
Roberto Grossi.
Le opere presenti nell’esposizione, realizzate tra il 1993 e il 2014 con le materie care a
Mitoraj, bronzo ghisa, travertino e resina coniugano, come non era mai accaduto prima,
il surrealismo e il simbolismo della sua poetica espressiva con i modelli della tradizione
classica e romana, in un dialogo fecondo con la natura.
Ogni opera appare, quindi magicamente integrata con i luoghi che le ospitano
stimolando nel visitatore riflessioni, conoscenza e partecipazione.
Il tema “Lo sguardo”, trae fondamento dall’espressività delle opere e nel
messaggio artistico e culturale di Mitoraj, ed esprime la visione universale di quella
dimensione circolare dell’esistenza umana che ci induce ad una riflessione interiore
rispetto alla società (Humanitas) nella quale viviamo e al nostro rapporto con natura che
ci circonda (Physis) e ai suoi elementi primordiali (fuoco, acqua, terra, aria). Questa
grande esposizione, di assoluto valore internazionale, supera, dunque, il concetto della
bellezza puramente estetica dell’arte e dei monumenti e, come in una rappresentazione
drammaturgica nei due antichi teatri, greco e romano, pone all’uomo contemporaneo
interrogativi sul suo destino nel mondo e nella storia.
I contenuti e i significati principali dell’esposizione sono stati messi in evidenza ieri
all’evento di inaugurazione grazie alla performance teatrale e musicalePhysis –
Humanitas il viaggio dell’Anima – con oltre 40 artisti, scritta e diretta da Gisella Calì
con musiche inedite di Lello Analfino e con l’Organizzazione Fiat Lux 2.0– che ha
messo in risalto il viaggio spirituale, tra miti ed eroi, di Ikaro, Un Uomo moderno, verso il
cambiamento e la Bellezza.
Come le incantevoli sculture di Mitoraj richiamano gli eroi e gli dei classici, evocando
una dimensione contemporanea della sofferenza dell’uomo e della sua vocazione innata
verso l’armonia e la comunione con la Natura, così lo spettatore viene invitato a seguire
il percorso di IKaro, che impaurito dalle Ombre della propria anima, decide di affrontare
il complesso cammino per raggiungere la consapevolezza e la libertà. Le scene
itineranti hanno animato, con luci, suoni, danza e con dialoghi fortemente espressivi, le
gigantesche opere bronzee come “Ikaro Blu” e “ Memorie Screpolate”, collocate tra le
pietre bianche dell’Anfiteatro romano. Per proseguire, con cori e musiche
perfettamente in sintonia, nella Grotta dei Cordari dove Ikaro si riconosce nella Madre
Natura e intraprende una nuova esperienza di pace e di rigenerazione che si conclude
nel silenzio dell’Orecchio di Dionisio.
In questo percorso Ikaro, ognuno di Noi, recandosi verso l’Oracolo, riceverà l’invito ad
alzare lo Sguardo. Solo la Natura, rappresentata magistralmente dal soprano Elena
Rossi, cioè la Physis, potrà placare l’angoscia esistenziale che attanaglia L’Uomo/
Ikaro.
Dioniso, dio/giullare senza tempo, interpretato dal musicista Lello Analfino, rievoca gli
elementi primordiali e spinge L’Uomo e gli spettatori a proseguire il viaggio, volgendo lo
Sguardo verso Gli Altri. Percorrendo il viale di un Paradiso da recuperare, L’Uomo avrà
finalmente il coraggio di entrare nella caverna oscura (l’Orecchio di Dionisio) e ascoltare
il Messaggio più importante: salvare gli Altri e recuperare quell’Humanitas che lo
completa.
Infine nella dimensione del silenzio riuscirà ad illuminare il punto più oscuro della sua
Anima e riacquisire Luce e Bellezza.

DICHIARAZIONI:

Jean Paul Sabatiè – Presidente Atelier Mitoraj (coordinamento Ati)
Ho fortemente voluto realizzare questa mostra con l’Atelier Mitoraj, a dieci anni dalla
scomparsa di Igor, una mostra in un posto unico che esprimesse, al massimo livello, la
sua poetica, il suo messaggio artistico e la sua ricerca di una bellezza eterna attraverso
le ferite del tempo. Le opere di Igor hanno interpretato il dramma della condizione
umana e l’ineludibile anelito verso la luce e l’armonia della purezza anatomica dei corpi.
Uno Sguardo che dalla storia e dal passato ancora oggi interroga tutti noi.

Luca Pizzi – Curatore
Con questa mostra abbiamo costruito un viaggio dove gli sguardi si uniscono tra di loro,
partendo dalla scultura installata sull’Etna che guarda verso l’Ikaria pronta a spiccare il
volo, fino alla Neapolis: un itinerario di sguardi che vuole segnare il passaggio dal
guardare al vedere, un percorso di consapevolezza che si affida alla Natura, alla
Bellezza e al Mistero. I tanti Ikaro e le tante Ikarie sono simbolo di un’umanità smarrita
che cerca risposte, che difende la sua dignità e fugge dalle tante prigioni della
contemporaneità. Lo sguardo è quello metafisico delle opere, accecate, bendate, senza
occhi ma capaci di leggere, comprendere ed accogliere anche i lontani e gli invisibili.

Roberto Grossi – Direttore culturale e creativo
E’ una mostra che genera stupore, riesce a scavare nel fondo delle nostre emozioni, e
che ci fa comprendere la bellezza presente nel quotidiano e la grandezza della nostra
vita. La performance teatrale e musicale dell’inaugurazione ha descritto il viaggio
dell’anima di ciascuno di noi, le ombre, le paure, l’incompletezza dell’esistenza, che non
prendono più il sopravvento ma lasciano spazio alla speranza e all’immaginazione.
Inaugurare una mostra d’arte contemporanea con una rappresentazione
drammaturgica, partendo dalla storia e dai miti del passato, consente di sconfiggere le
ombre e le catene interiori per ritrovare armonia e fiducia per il futuro.

Paolo Patanè – Direzione produzione esecutiva
Una mostra articolata in tre contesti molto diversi, Neapolis e Ortigia a Siracusa e Etna,
con uno sforzo poderoso di relazioni e procedure: tre differenti Assessorati regionali,
due Comuni, due Parchi e altri numerosi Enti. Un progetto culturalmente ed
organizzativamente ambizioso e vincente anche grazie ad una inedita, positiva,
collaborazione pubblico privato.
Francesco Paolo Scarpinato – Assessore ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana
È un progetto in cui la Regione Siciliana crede molto perché va nella direzione di
valorizzare lo straordinario patrimonio storico e archeologico della regione, come il
Parco di Neapolis, in una logica innovativa. Una mostra di caratura internazionale che
saprà richiamare nuovo pubblico e rafforzare l’immagine della Sicilia nel mondo, anche
come volano per il turismo e l’economia.

Gisella Calì – Regia e drammaturgia
La performance “Humanitas- Physis” il viaggio dell’anima” cerca di esaltare il tema della
mostra traendo spunti e poetica dai Miti classici riproposti in chiave contemporanea.
Come nelle rappresentazioni drammaturgiche del passato e nel solco dei grandi filosofi
greci e romani, l’Uomo Ikaro, intraprende un viaggio interiore che lo trasforma, lo apre
alla speranza e a un nuovo sguardo verso la Natura che lo circonda e gli Altri.

Sergio Mario Illuminato: L’Espressione Artistica nell’ ex Carcere Pontificio di Velletri – 11/11/2023

in CULTURA/PHOTOGALLERY by

Il mondo dell’arte spesso trova la sua espressione più significativa nei luoghi più inaspettati. Nell’ex Carcere Pontificio di Velletri, Sergio Mario Illuminato ha trasformato mura grigie in opere che raccontano storie, emozioni e speranza.
La mostra, intitolata “Iosonovulnerabile”, in un contesto espositivo inusuale offre al visitatore una esperienza immersiva, dove poter ammirare le opere dell’artista e il suo lavoro innovativo.
Le opere di Illuminato non sono inserite in questo particolare contesto ma ne sono parte integrante, respirano la stessa aria, si modificano con il passare del tempo. L’artista ha utilizzato particolari pigmenti organici che si ossidano con il tempo nell’ambiente dove sono stati inseriti, Illuminato le chiama Organismi Artistici Comunicanti

Il Contesto

Situato nelle immediate vicinanze di Roma, l’ex Carcere Pontificio di Velletri era noto principalmente per essere un luogo di reclusione e privazione della libertà. Con i suoi mattoni antichi e i corridoi intricati, offre lo sfondo perfetto per le creazioni di Illuminato. La mostra è un viaggio attraverso le fasi della sua evoluzione artistica, con opere che spaziano dalla pittura alla scultura e all’installazione. Ogni sala del carcere diventa un capitolo della sua storia creativa, mentre i visitatori si immergono nella profondità delle sue idee. All’interno della struttura il silenzio viene rotto da una cassa acustica che diffonde dei suoni sinistri. Le pareti raccontano attraverso le scritte lasciate nelle celle la testimonianza del passaggio di tanta umanità sofferente. Per terra cumuli di documenti, faldoni ormai non più utili ma che raccontano della vita e anche della morte di persone che sono state recluse all’interno di queste mura.

L’Arte come Mezzo di Espressione

Illuminato, noto per la sua abilità nel fondere l’antico e il moderno, ha intrapreso un progetto innovativo all’interno del carcere, utilizzando la pittura come mezzo per comunicare, ispirare e trasformare. Le sue opere non sono soltanto manifestazioni artistiche, ma rappresentano un ponte verso la comprensione, la riflessione e la speranza. L’artista ha visto oltre le mura grigie e ha immaginato un’opportunità per trasformare questo ambiente in uno spazio di espressione e riflessione attraverso l’arte.
In conclusione, la mostra di Sergio Mario Illuminato all’ex Carcere Pontificio di Velletri rappresenta un esempio tangibile di come la creatività possa superare le barriere fisiche e mentali, trasformando un luogo carico di storia oscura in uno spazio di rinascita e ispirazione.

Salvatore Orfino
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