Vivien – Riconciliarsi con il proprio “Sé”

in CULTURA/PHOTOGALLERY/TEATRO by

Vivien – Riconciliarsi con il proprio “Sé”

Caroline Pagani porta in scena l’intima essenza di Vivian Leigh

Roma 15 marzo 2024

Articolo e Foto di Grazia Menna

Al Teatro Lo Spazio di Roma, viene messa in scena l’opera che Donatella Busini ha ideato e scritto per raccontarci l’aspetto più intimo della grande attrice americana Vivien Leigh conosciuta al grande pubblico essenzialmente per la sua interpretazione di Rossella O’Hara  nel film “Via col Vento”.

Il tramite con cui Donatella Busini sceglie di dar vita alla Vivien più segreta, passa attraverso il racconto della vita di una donna, nei primi anni 70, all’interno di manicomio; la donna è convinta di essere la figlia di Vivien Leigh. La narrazione delle distorsioni cognitive di Maria, interpretata dalla brava Ilaria Fantozzi che si crede essere la figlia, introduce sulla scena la figura di Vivien, interpretata con bravura da Caroline Pagani.

Questa Vivien ci narra, attraverso monologhi e dialoghi con i suoi “uomini amati”, di quali fossero le sue aspirazioni, i suoi rapporti con il pubblico, con il teatro, suo grande e primo amore di attrice; ci racconta di come ella si sarebbe voluta affrancare dall’idea di donna dal fascino irresistibile, di donna icona di femminilità, donna intraprendente, indipendente ed assolutamente anticonformista.

Maria e Vivien si incrociano sul palco, danzano insieme, si confrontano su chi sono e chi avrebbero voluto essere: Maria la figlia amata della grande Vivien, Vivien la donna che avrebbe voluto fare teatro e che , con dolore, ha dovuto rinunciare alla figlia che ebbe da giovane.

La dualità che Vivien mostra al pubblico, tra ciò che la fama le imponeva di essere e ciò che ella veramente percepiva di se stessa, la frattura da quel Sé lungamente contrastato e rinnegato, la porta ai conflitti interiori che sembrano placarsi solo quando, attraverso il colloquio con il direttore dell’Istituto psichiatrico, razionalizza che Maria è proprio la bambina che dovette abbandonare per la fama di gloria e celebrità che le imposero.

Se l’intento drammaturgico era di stimolare lo spettatore non cinefilo ad incuriosirsi ed approfondire la figura e la storia umana di Vivien Leigh, l’intento è stato parzialmente raggiunto, mancando una caratterizzazione forte nelle figure maschili che fanno da contraltare alle personalità energiche e volitive sia di Vivien quanto di Maria.  Quelle personalità maschili che avrebbero smosso gli astanti a chiedersi perché Vivien abbia vissuto un conflitto interiore che l’ha accompagnata tutta la vita manifestando in lei attacchi di isteria e di depressione, a convivere per tutta l’età adulta con un disturbo bipolare che ne mise più volte a rischio le relazioni sociali e professionali

Si ringrazia l’Ufficio Stampa del Teatro Lo Spazio di Roma, nella persona di Andrea Cavazzini

Vivien. di Donatella Busini. Regia e drammaturgia musicale di Mauro Toscanelli. Con Alessandro Calamunci Manutta, Ilaria Fantozzi, Caroline Pagani, Mauro Toscanelli, Alessandro Bevilacqua – Luci Alessandro Iannattone – Costumi Emanuele Zito – Scene Massimiliano Persico – Ipazia Production

Lascia un commento

Your email address will not be published.

*