Ahmet Ümit e il commissario Nevzat di nuovo in libreria

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Ahmet Ümit, classe ’60, è il più noto scrittore turco di gialli. Nato a Gaziantep, studia a Istanbul e poi a Mosca. Nel corso della sua carriera ha vinto numerosi premi letterari ed è stato tradotto in quasi sessanta lingue. Da sempre nei suoi libri mostra il suo impegno contro la dittatura militare degli anni Ottanta e sottolinea la complessità e i profondi contrasti che caratterizzano la società turca.

Il suo nuovo libro, “Il nostro amore è un vecchio romanzo”, tradotto in italiano da Nicola Verderame, riporta sulla scena l’ormai noto e particolare commissario Nevzat, alle prese con un nuovo omicidio. Ümit racconta la storia di Edip Kelami, facoltoso bibliofilo con una smisurata passione per la letteratura. L’uomo ama soggiornare nel mitico Pera Palas di Istanbul, alloggiando nelle stanze di Ernest Hemingway o Agata Christie, dove di solito passa la notte leggendo i loro libri. A sorprendere Edip è un incontro inaspettato: quello con Agata Christie, o forse col suo fantasma. Poco dopo, viene rinvenuto il suo cadavere. A complicare ulteriormente la situazione si aggiungono un secondo omicidio, quello di una giovane operaia, e la scomparsa di uno scienziato russo che aveva appena scoperto la cura contro il cancro. Sullo sfondo, come è tipico di Ümit, si collocano le contraddizioni della Turchia contemporanea.

Scritturapura, piccola casa editrice di Villa San Secondo, si occupa soprattutto di letteratura straniera, europea e non. È la prima editrice italiana a pubblicare Ümit, con il libro “Capodanno a Istanbul”. Qui la storia delle proteste giovanili contro la costruzione di un centro commerciale si intreccia ad un omicidio da risolvere. Il mistero che avvolge il cadavere è lo stesso che ha trasformato uno dei luoghi più affascinanti al mondo in un quartiere fantasma, rendendolo preda della speculazione edilizia.

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