Sempre più sono i giovani d’oggi che sostengono di non credere in Dio perché hanno fiducia nella scienza. Ma uno scienziato non può quindi essere credente? Si può accettare al tempo stesso che l’universo sia stato originato dal Big Bang e che sia stato creato da Dio, oppure la fede è davvero, come vuole uno stereotipo moderno, un sintomo di ingenuità, se non di scarsa intelligenza?
È proprio su questo tema che cerca di fare chiarezza il primo graphic novel incentrato sul rapporto fra Scienza e Fede, liberamente ispirato dal libro “Scienza e Fede: la pazienza del dialogo” di Alfio Briguglia e Giuseppe Savagnone.
Il volume, edito NPE, esplora con leggerezza le domande più profonde della nostra esistenza, ponendo in un confronto equilibrato e costruttivo scienziati, filosofi e teologi.
Scienza e fede vengono spesso considerate incompatibili, pur essendo strettamente collegate e utili l’una all’altra. Per comprendere appieno la realtà, sono infatti essenziali più prospettive, ed è per questo motivo che si rende necessario un dialogo tra le due parti. Un confronto imparziale, che superi le accuse reciproche in favore dell’ascolto.
La graphic novel, disponibile on line e nelle librerie dal 7 giugno, a cura di Tommaso Todesca con i disegni di Aleksandra Fastovets, ci appare come un viaggio ai limiti della conoscenza umana, che conduce i due protagonisti in una serie di incontri con personalità illustri come Albert Einstein, Charles Darwin e Sant’Agostino. Una lettura che allontana gli stereotipi offrendo nuovi punti di vista ed esplorando, con apparente leggerezza, le domande più profonde dell’esistenza.