Elezioni in Norvegia, la disfatta dei laburisti

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Fino all’ultimo voto, l’elettorato norvegese é rimasto con il fiato sospeso per il testa a testa tra il premier uscente Erna Solberg (Høyre) e il leader del partito laburista Jonas Gahr Støre.

Nei giorni successivi non sono mancate le polemiche, soprattutto a sinistra. La prima fra tutte ha riguardato la scelta del candidato premier del partito laburista, ex ministro degli Esteri e della Sanitá, con una lunga esperienza politica, che non é bastata, tuttavia a difendersi dall’innegabile carisma della Solbeg, né dal non farsi trascinare nel campo avversario dalla retorica populista del Partito del Progresso. Quest’ultimo da anni detta l’agenda della politica nazionale, ha governato insieme alla destra durante l’ultima legislatura e é finito sotto i riflettori per la gestione del Ministero drll’Integrazione, diretto da Sylvi Listhaug.

I risultati elettorali non hanno dato una vittoria schiacciante a nessuno dei numerosi partiti e la formazione del governo è ancora incerta. L’ago della bilancia sarà, stavolta, il Partito Cristiano Popolare, disponibile a governare insieme al partito Høyre e al partito liberale Venstre (che solo per un pugno di voti ha superato lo sbarramento al 4%), ma non con il Partiti del Progresso, di cui non condivide la politica reazionaria in tema di immigrazione. É ancora da vedere se Erna Solberg riuscirà a formare un governo facendo a meno della componente cristiana.

Dall’altra parte i laburisti possono contare su due alleanze importanti: SV (i socialisti di sinistra) e il Partito di Centro, mentre la porta é chiusa al partito di sinistra Rødt. Quest’ultimo é rappresentato per la prima volta in Parlamento, con un delegato, mentre gli altri due sono stati i veri vincitori di queste elezioni, avendo quasi duplicato le preferenze ricevute. Magro successo per i Verdi, che rimangono un partito tematico aperto a varie alleanze, ma che manca del supporto popolare.

Il governo uscente può dirsi soddisfatto di un risultato che, di fatto, conferma il gradimento dell’elettorato per il lavoro fatto nell’ultima legislatura e nonostante non sia stato promosso a pieni voti, può ben gioire di aver lavorato abbastanza bene da evitare una rovinosa bocciatura. Tutto si giocherà nei prossimi giorni, nei quali Erna Solberg, dopo l’approvazione popolare, dovrà superare il test delle alleanze con gli altri partiti.

 

Foto Aftenposten

Bookreporter Settembre

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