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Officina Pasolini: programmazione dicembre 2024

in COMUNICATI STAMPA/CULTURA/European Affairs by

Martedì 3 dicembre – ore 21
L’ARMARU
di Mariacristina Di Giuseppe
regia di Laura Mòllica
con Laura Mòllica e Giuseppe Greco
segue presentazione del libro con
Mariacristina Di Giuseppe e Edoardo De Angelis

Mercoledì 4 dicembre – ore 21
SUPERFICIE LIVE SHOW
attori sul palco a portata di video
condotto da Matteo Santilli

Martedì 10 dicembre – ore 21
PER FUTILI MOTIVI
di Andrea Muzzi
con Carlotta Proietti e Ermenegildo Marciante
regia Marco Carniti

Venerdì 13 e sabato 14 dicembre – ore 15:30
AFRODITE SHORTS 2024
Festival di cortometraggi

Domenica 15 e martedì 17 dicembre – ore 21
LA PRIMA INDAGINE DI MONTALBANO
di Andrea Camilleri
con Massimo Venturiello
evento in collaborazione con Officina Teatrale

Giovedì 19 dicembre – ore 21
AL RITMO DELLA LUNA
concerto con Clara Graziano

Venerdì 20 dicembre – ore 21
UNO A UNO
Enrico Deregibus incontra GNUT

Officina Pasolini, il Laboratorio di Alta formazione artistica e HUB culturale della Regione Lazio diretto da Tosca,chiude il 2024 con nuove proposte culturali e format consolidati. Il mese di dicembre offre un calendario che spazia tra musica, teatro, incontri, eventi speciali, con la presenza di numerosi ospiti.

Si comincia martedì 3 alle ore 21 con lo spettacolo teatrale LARMARU di Mariacristina Di Giuseppe, che vede sul palco Laura Mòllica, attrice, cantante e anche regista di questa messa in scena, con il musicista Giuseppe Greco. I contributi di cinematografia sono di Rosario Neri. Larmaru (armadio) è il testimone affatto muto delle trattative di compra-vendita della casa della nonna di Agata. Questo armadio inizierà, a suo modo, a dare alla protagonista dei segnali e a metterla in comunicazione con il misterioso, immenso ‘mondo femminile’ che è suo destino conoscere. Lo spettacolo sarà preceduto da una breve presentazione di questo lavoro, nato prima come opera teatrale per diventare in seguito un romanzo, con l’autrice Mariacristina Di Giuseppe ed Edoardo De Angelis.

Un nuovo appuntamento di uno tra i format più amati dal pubblico di Officina Pasolini: mercoledì 4 dicembre, alle 21 sul palco del Teatro Eduardo De Filippo, prenderà vita SUPERFICIE LIVE SHOWattori sul palco a portata di video, ideato e condotto da Matteo Santilli. Monologhi, anteprime, brevi video, lezioni e tante ‘rubriche’ create ad hoc per questo show. Parteciperanno: Giovanni Alfieri, Leonardo Bianconi, Angelo Curci, Michele De Paola, Dino Lopardo, Lorenzo Maragoni, Enoch Marrella, Bianca Mastromonaco e il musicista Munendo.

Martedì 10 dicembre alle 21, Carlotta Proietti ed Ermenegildo Marciante saranno protagonisti di PER FUTILI MOTIVI, lavoro teatrale di Andrea Muzzi, con la regia di Marco Carniti. In un mondo distopico nel quale la gentilezza è bandita, l’odio rappresenta la forza dominante e il collante sociale, invece di cooperazione e supporto reciproco tra le persone, la norma è vivere in competizione, tra diffidenza e aggressività.

Attrice, produttrice e cantautrice Carlotta Proietti si cala nei panni di Costanza, la funzionaria dell’ufficio che deve controllare ogni deviazione da questo schema repressivo. Si trova però di fronte Pietro, un uomo mite che resta arroccato alla sua “irritante” gentilezza. I costumi sono di Susanna Proietti, l’aiuto regista è Francesco Lonano.

Venerdì 13 e sabato 14 dicembre alle 15.30, approda a Officina Pasolini AFRODITE SHORTS 2024. Questo Festival di cortometraggi, giunto alla nona edizione, è organizzato dall’Associazione Donne nellAudiovisivo Wif Italy che dal 1996 si adopera per la promozione e la crescita professionale del lavoro svolto in ambito audiovisivo dalle donne. Nato da una ‘costola’ dell’omonimo Premio Afrodite, il Festival ha lo scopo di promuovere le nuove leve della cinematografia femminile che, troppo spesso, non trovano altri percorsi se non nel cinema breve e che proprio nel cortometraggio esprimono un’efficace sintesi dei valori, del talento, dei sogni, della realtà delle donne. Nel corso dell’evento verrà anche assegnato il premio Afrodite New Vision a cura della sezione Multimediale del Laboratorio di Officina Pasolini.

Una novità, domenica 15 e martedì 17 alle 21, è lo spettacolo di e con Massimo Venturiello, LA PRIMA INDAGINE DI MONTALBANO di Andrea Camilleri, realizzato in collaborazione con Officina Teatrale. Un reading teatrale nel quale prendono vita i personaggi dei romanzi e che ha per protagonista uno tra i più iconici poliziotti della letteratura, che ha conquistato l’interesse di milioni di lettori. L’idea di portare per la prima volta in teatro il commissario più famoso della narrativa contemporanea italiana è nata in seguito allo straordinario successo che hanno ottenuto gli audiolibri (pubblicati in Rete dalla Storytel) che Massimo Venturiello ha avuto il privilegio di interpretare. L’attore e doppiatore, infatti, fu scelto proprio dallo scrittore siciliano per leggere “La rete di protezione” e quell’interpretazione è diventata un audiolibro, accompagnata da altri sette titoli. In questa vicenda nasce il commissario Montalbano, guidato dalla lingua inventata dal Maestro, carica di musicalità, impegnato in una trama che inchioda e non consente distrazioni. Sul palco, con Massimo Venturiello, ci saranno il 15 Emanuele Buzi (mandolino e chitarra) e Valdimiro Buzi (mandolino, mandola e chitarra) e il 17 dicembre Valerio Mileto (mandolino e chitarra) e Valdimiro Buzi (mandolino, mandola e chitarra).

AL RITMO DELLA LUNA, primo disco di Clara Graziano, sarà protagonista del concerto di giovedì 19 dicembre, alle 21. Cantante e organettista di origine campana, Clara Graziano è attiva nell’ambito musicale dal 1988, quando ha iniziato una collaborazione artistica con Ambrogio Sparagna, con il quale condivide ancora oggi l’impegno nell’Orchestra Popolare Italiana dellAuditorium Parco della Musica di Roma. In questo suo primo album solista, l’artista conferma di essere una delle autrici e interpreti più efficaci della musica popolare circense, offrendoci un diario lunare di un ricco percorso artistico, in grado di raccontare le varie forme del suo lavoro creativo. Alla produzione del disco hanno collaborato diversi ospiti come Tony Esposito, Lucilla Galeazzi, Gabriella Aiello, Raffaello Simeoni, Ziad Trabelsi e Paolo Rocca. Accompagneranno Clara Graziano sul palco Gabriele Coen al sax soprano e clarinetto, Rosario Liberti al bassotuba, Sasa Flauto chitarra e ukulele e Arnaldo Vacca alle percussioni.

Chiude l’anno solare, venerdì 20 dicembre, alle 21, UNO A UNO del giornalista Enrico Deregibus. Questa volta suo ospite sarà GNUT, al secolo Claudio Domestico, una tra le migliori voci del cantautorato contemporaneo. Nato a Napoli nel 1981, è un cantautore, chitarrista, produttore e compositore di colonne sonore. Le sue influenze musicali partono dal folk inglese di Nick Drake e John Martin, passando per la canzone napoletana, il Blues e la musica africana del Mali. Ha aperto i concerti di: Afterhours, Marta sui Tubi, Cristina Donà e negli anni ha collaborato con Mauro Pagani, Stefano Bollani, Peppe Barra, Pier Cortese e molti altri. Ha partecipato a due album di Daniele Sepe con i brani Lammore o vero, Ti amerò più forte e Stella e mare.  Con la sua chitarra, GNUT ci farà anche ascoltare alcuni brani.

Arrivederci al 2025! 

OFFICINA DELLE ARTI PIER PAOLO PASOLINI

Consulenza alla programmazione Valentina Romano

Ingresso Teatro Eduardo De Filippo: Viale Antonino di San Giuliano 782/angolo Via Mario Toscano, a pochi passi da Ponte Milvio.

Tutti gli eventi sono gratuiti, con prenotazione obbligatoriasul profilo Eventbrite di Officina Pasolini al seguente link http://officina-pasolini.eventbrite.com

Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini www.officinapasolini.it

Ufficio stampa: Antonella Mucciaccio

FESTIVAL “FUTURO PRESENTE”

in COMUNICATI STAMPA/CULTURA/European Affairs/MUSICA/TEATRO by

OFFICINA DELLE ARTI PIER PAOLO PASOLINI
direttrice artistica Tosca
Teatro Eduardo De Filippo | Viale Antonino di San Giuliano 782 – ROMA

#Canzone
Venerdì 15 novembre
OFFICINA APERTA – “IL CONCERTO” | h 21:00
con i giovani artisti della sezione Canzone

Sabato 16 novembre
“Costruzioni per l’uso” – Il talk che racconta come è iniziata una carriera | h 18.30
EMMA NOLDE in dialogo con Carolina Di Domenico
OFFICINA APERTA – “IL CONCERTO” | h 21:00
con i giovani artisti della sezione Canzone

Domenica 17 novembre
“Costruzioni per l’uso” – Il talk che racconta come è iniziata una carriera | h 18.30
MEG in dialogo con Martina Martorano
OFFICINA APERTA – “IL CONCERTO” | h 21:00
con i giovani artisti della sezione Canzone

#Teatro
Venerdì 29 novembre
“L’OPERA DA TRE SOLDI” di Bertolt Brecht
regia di MASSIMO VENTURIELLO, direzione musicale di PAOLO COLETTA | h 21:00
con i giovani artisti della sezione Teatro

Sabato 30 novembre
” Costruzioni per l’uso” – Il talk che racconta come è iniziata una carriera | h 18.30
ANNA FOGLIETTA in dialogo con Diletta Parlangeli
“L’OPERA DA TRE SOLDI” di Bertolt Brecht
regia di MASSIMO VENTURIELLO, direzione musicale di PAOLO COLETTA | h 21:00
con i giovani artisti della sezione Teatro

Domenica 1 dicembre
 “Costruzioni per l’uso” – Il talk che racconta come è iniziata una carriera | h 18.30
MASSIMILIANO BRUNO in dialogo con Martina Martorano
“L’OPERA DA TRE SOLDI” di Bertolt Brecht
regia di MASSIMO VENTURIELLO, direzione musicale di PAOLO COLETTA | h 21:00
con i giovani artisti della sezione Teatro

Dal 15 novembre all’1 dicembre a Officina Pasolini, il Laboratorio di Alta formazione artistica e HUB culturale della Regione Lazio diretto da Tosca, prosegue “FUTURO PRESENTE” il festival dedicato alle nuove generazioni artistiche, una vera e propria scommessasulle energie creative del domani nei settori del teatro, della canzone e dell’audiovisivo.Dopo la sezione Multimediale, questa volta saranno i musicisti emergenti e promesse della Canzone d’autore, gli attori in erba e nuovi volti del Teatro – che concludono il loro biennio formativo a dicembre 2024 – a mettere in mostra il proprio talento, entrando in contatto diretto con artisti, operatori e stakeholder del mondo della produzione artistica nazionale, musicale, dello spettacolo, del teatro, presenti a Officina Pasolini nelle varie giornate.

«Officina Pasolini in questi anni è stata l’inizio di un percorso per tanti talenti», spiega Tosca. «Sta per finire un altro biennio e ancora una volta da questo posto magico partiranno persone per entrare nel mondo della canzone, del teatro e dell’audiovisivo. La loro esperienza si chiuderà qui con un vero e proprio festival che abbiamo chiamato Futuro Presente, come tutto il futuro di talento e luce che si coltiva con la formazione nel nostro HUB e come l’arte che attraversa il tempo e nel presente è già cura e necessità per ogni futuro possibile».

Canzone – Si esordisce venerdì 15 alle 21, con il primo dei tre concerti OFFICINA APERTA. In questa serata si esibiranno i giovani artisti: Calicanto, Dario De Angelis, Federica, Valentina Giannetta, Giulio Cannavale, Lowbrano, Nicco, Ragazzino e Sirlene.

Sabato 16, alle 18.30, avrà luogo il talk “Costruzioni per l’uso” con Emma Nolde, ventiquattrenne musicista toscana ritenuta da critica e pubblico una delle voci più promettenti del cantautorato italiano contemporaneo. Intervistata dalla conduttrice televisiva e radiofonica Carolina Di Domenico, racconterà come è iniziata la sua carriera che, nonostante la sua giovane età, è già molto intensa con tre album pubblicati, l’ultimo, Nuovospaziotempo, appena uscito per Carosello Records.

Alle 21, invece, un altro gruppo di giovani musicisti e cantautori, Amaranto, Federico Baldi, Enpiel, Farnese, Cesare Augusto Giorgini, Jio, Nebraska, Martina Primavera, Alessandro Pacini e Wida, saliranno sul palco del Teatro Eduardo de Filippo per esibirsi nel secondo concerto OFFICINA APERTA.

Domenica 17, alle 18.30, protagonista del secondo talk “Costruzioni per l’uso” sarà Meg, autrice, cantante e produttrice che nel corso della sua carriera ha esplorato molteplici mondi sonori. In dialogo con la conduttrice, autrice e consulente musicale per radio, tv e web Martina Martorano. Meg ripercorrerà le tappe di una carriera eclettica, ricca di contaminazioni tra diversi stili e mondi, uniti sempre tra di loro dalla musica elettronica, che l’ha resa un simbolo del cantautorato alternativo e sperimentale con  otto album all’attivo, di cui quattro con i 99 Posse, indiscussi protagonisti della scena musicale anni ‘90, quattro da solista e preziose collaborazioni.

Alle 21 la giornata terminerà con la terza e ultima serata del concerto OFFICINA APERTA con i giovani artisti: Alessio Ali, Camilla, Flavia, Giacomo Gatto, Lou, Sara Jones, Micol Criss, Marco Radiconcini, Simone Ruggiero, Isabella Sammarini e Tothefloor.

Per la preparazione dei concerti, gli artisti emergenti del Laboratorio formativo hanno potuto contare sulla guida, oltre che del responsabile della sezione Canzone Niccolò Fabi, su tutor come Roberto Angelini, Pietro Cantarelli, Piero Fabrizi, Daniele Tortora aka “il Mafio”, Giovanni Truppi. Ad accompagnarli sul palco nelle varie serate si alterneranno musicisti come Claudio Gatta alla batteria, Angelo Santisi al violoncello, José Ramón Caraballo Armas alla tromba e percussioni, Francesco Fratini alla tromba e flicorno, Angelo Santisi al violoncello, Cecilia Meniconi alle tastiere, Tullio Francesco Ruggero Lo Cascio al basso elettrico,  Alessandro Tomei al sassofono, Ippolito Pingitore alle percussioni, Daniele Bucci alla batteria, Edoardo Sola al basso e chitarra elettrica, Giulio Ferro alla batteria, Letizia Sovieni alle tastiere e cori, Marco Alfio Garbin alla batteria, Beo ai cori e shaker, Federico Romeo alla batteria, Andrea Pesce alle tastiere, Matteo Pezzolet al basso, Marco Palmisano alle tastiere, Gigi Chiapparino al basso, Daniele Bucci alla batteria,  Luca Amendola al basso,  Adriano Cancro al violoncello, Alessandro Inolti alla batteria, Aidan Zammit al pianoforte e tastiere, Marco Antonelli alla batteria, Mike Di Ruvo al basso, Luca Coppola alla chitarra, Alessandra Nazzaro alle tastiere e cori, Luca Masotti alla batteria e percussioni, Riccardo Alexander al basso, Andrea Paoloemili al sax tenore, Simon Busch alla cornetta, Giulio Ciani alla chitarra elettrica, Fabrizio Ballistreri alla tromba, Lorenzo Caciotta al sax contralto, Gabriele Mazzoni al pianoforte.

TeatroGli ultimi eventi del mese di novembre di Officina Pasolini – che in realtà si estenderanno fino ai primi di dicembre – daranno spazio alla sezione Teatro del Laboratorio artistico. Da venerdì 29 novembre a domenica 1° dicembre, infatti,  il festivalFUTURO PRESENTE si chiuderà con tre messe in scena, una per ciascuna sera alle 21, di Lopera da tre soldi di Bertolt Brecht, per la regia di Massimo Venturiello, responsabile della sezione Teatro, la direzione musicale di Paolo Coletta, le scene di Alessandro Chiti, i costumi di Camilla Grappelli e Manuela Velardo, le coreografie di Fabrizio Angelini, il disegno luci di Marco Laudando.

Il cast è interamente composto da attrici e attori del Laboratorio: Vittorio Allegra, Alessandro Apostoli, Viviana Barboni, Camilla Benzi, Leonardo Carducci, Alice Casales, Chiara Cecchini, Emanuele De Filippis Delfico, Tiziana Di Tella, Marta Ferrarini, Manuel Ficini, Nadia Fin, Antonello Guglielmucci, Andrea Memoli, Martina Moschetti, Ester Nigro, Matteo Pascarella, Caterina Petrarulo, Gabriele Ratano, Claudio Totino, Edoardo Trotta, Emanuela Vinci.

L’Opera da tre soldi è un melodramma tragicomico e straniante dal respiro epico che ha garantito a Brecht la fama che lo ha reso celebre in tutto il mondo, anche grazie al contributo musicale di Kurt Weill. Il particolare allestimento di questa rappresentazione vedrà le scene svilupparsi in platea e il pubblico accomodarsi sul palco. Per questa ragione ci saranno meno posti a sedere rispetto alla tradizionale disposizione del teatro.

Sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre, prima dello spettacolo teatrale, avranno luogo a partire dalle 18.30, due talk di Costruzioni per luso.

Il primo vedrà protagonista una delle attrici più conosciute e apprezzate del cinema italiano, Anna Foglietta, che colloquierà con Diletta Parlangeli, mentre il giorno seguente, a conversare con Martina Martorano sarà l’attore, regista e commediografo con sei candidature ai David di Donatello, cinque ai Nastri d’argento e due ai Globi d’oro,  Massimiliano Bruno, in un incontro che si preannuncia molto divertente.

Dal 15 novembre all’1 dicembre, in ogni giornata del festival, al mattino i giovani artisti di Officina Pasolini si interfacceranno con operatori e professionisti del mondo musicale e del cinema e teatro durante gli “speed date”, incontri one-to-one a porte chiuse, non aperti al pubblico.

OFFICINA DELLE ARTI PIER PAOLO PASOLINI

Consulenza alla programmazione Valentina Romano

Il festival Futuro Presente è curato da Annarita Masullo

Ingresso Teatro Eduardo De Filippo: Viale Antonino di San Giuliano 782/angolo Via Mario Toscano, a pochi passi da Ponte Milvio.

Tutti gli eventi sono gratuiti, con prenotazione obbligatoria sul profilo Eventbrite di Officina Pasolini al seguente link http://officina-pasolini.eventbrite.com

Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini
www.officinapasolini.it

Ufficio stampa: Antonella Mucciaccio
 

ARGOT 40,quarant’anni di ricerca teatrale

in COMUNICATI STAMPA/CULTURA/European Affairs/TEATRO by

Dal 17 ottobre 2024 un programma denso di eventi, prime assolute,

progetti speciali, spettacoli, proiezioni e una mostra al WeGil

per celebrare i 40 anni di attività dello storico spazio “factory” romano

L’Argot compie 40 anni. Con resilienza, tenacia e perseveranza, senza mai smarrire la rotta, ha attraversato generazioni e generazioni di autori, attori e registi e corsi e ricorsi storici riuscendo a mantenere la sua natura e a resistere nel tempo adattandosi camaleonticamente ai cambiamenti storici e culturali di questa città.  

Un luogo, l’Argot Studio, che ha avuto da sempre la vocazione ad essere uno spazio aperto alla possibilità di pensare il teatro e di farlo sul campo, un attento osservatorio continuo sulla drammaturgia italiana e sulle nuove leve di attori e registi che periodicamente contribuiscono a cambiare e rinnovare il modo di fare teatro. Una vera e propria factory dove sperimentare un fecondo confronto artistico e un’interazione continua fra la scrittura drammaturgica e i gruppi di attori e registi che mettono in scena le opere. Una casa per gli artisti, ma anche per il pubblico da sempre fortunati spettatori di quello che è stato definito da tutti il luogo del “cinema vivo”, dove il sudore, gli sguardi, i silenzi degli interpreti diventano protagonisti assoluti della narrazione grazie alla possibilità di godere della prossimità con gli attori e di regalarsi una visione in “primo piano” dello spettacolo.

Ci regaliamo allora per questo anniversario una stagione fatta di grandi ritorni con artisti che in questi 40 anni hanno vissuto lo spazio con assiduità o semplicemente attraversandolo, con chi ha mosso solo i suoi primi passi o chi ha continuato a giocare e sperimentare a casa argot. Ma anche con artisti affermati o giovani leve di autori/registi/attori che si affacceranno per la prima volta all’argot per rendere omaggio a questo luogo simbolo della sperimentazione e della ricerca. 

E lo faremo come sempre, ovvero rendendo omaggio al teatro e alla drammaturgia contemporanea, alla poesia e alla musica, e da quest’anno anche al cinema nato in questi 40 anni da queste sperimentazioni, intrecciando generazioni diverse che abiteranno quello spazio magico che è l’Argot Studio. 

La Direzione Artistica – Francesco Frangipane e Tiziano Panici 

ARGOT 40. Dal 17 ottobre 2024, con l’inaugurazione della mostra al WeGil, prende il via ARGOT 40,  un calendario densissimo di eventi per celebrare non solo la storia di uno dei più longevi centri di ricerca italiani dedicati alla nuova drammaturgia e alla produzione di talenti emergenti nel panorama nazionale, ma anche la storia di un’era, quella a cavallo degli anni ’80 e ’90, dove il fenomeno delle cantine teatrali romane e delle avanguardie lasciava il posto ad una nuova generazioni di autori, interpreti e registi che avrebbero segnato la scena culturale italiana negli anni a venire, non solo in teatro ma anche nel cinema e nella televisione. Oggi Argot continua ad essere un luogo di produzione, ricerca e sperimentazione all’avanguardia riconosciuta a livello nazionale e un punto di riferimento nella storia culturale e teatrale nella città di Roma, in grado ancora di parlare la lingua del suo tempo contemporaneo, guardando al futuro e all’innovazione dei linguaggi della scena teatrale e dello spettacolo dal vivo.

LA MOSTRA. Primo evento per questo speciale compleanno è la mostra presso il WeGil, l’hub culturale della Regione Lazio nel cuore del quartiere Trastevere di Roma. Con la curatela di Tiziano Panici, in esposizione, dal 18 al 22 ottobre, oltre a foto di scena e locandine originali, 10 opere inedite di Leonardo Crudi, uno tra i più rappresentativi artisti contemporanei la cui arte rielabora l’estetica del manifesto d’avanguardia: 10 rielaborazioni delle immagini grafiche delle principali produzioni che hanno reso celebre l’Argot sul finire degli anni ‘90 e che lo hanno trasportato fino al nuovo millennio. 

1987/1988 – “Italia Germania 4-3” di Umberto Marino; regia di Sergio Rubini; con Fabrizio Bentivoglio, Margherita Buy, Mattia Sbragia, Ennio Coltorti

1993/1994 – “Uomini senza donne” di Angelo Longoni; con Alessandro Gassman e Gianmarco Tognazzi

1994/1995 – “Shakespea Re di Napoli” di Ruggero Cappuccio con Ciro Damiano e Claudio Di Palma

1995/1996 – “Romeo e Giulietta” di W. Shakespeare; regia di Maurizio Panici; con Valerio Mastandrea, Micol Pambieri, Marco Giallini, Rolando Ravello, Alessandra Costanzo, Massimiliano Franciosa; Scene e Costumi Tiziano Fario 

2001/2002 – “Maria Zanella” di Sergio Pierattini; regia di Maurizio Panici; con Maria Paiato; premio UBU 2005

2002/2003 “Giulio Cesare o della congiura” di W. Shakespeare; regia di Maurizio Panici; con Edoardo Sylos Labini, Leandro Amato, Francesco Frangipane, Massimiliano Benvenuto, Francesco Maria Cutrupi, Giuseppe Argirò. 

2009/2010 – “Kvech” di Steven Berkoff; regia di Tiziano Panici

2011/2012 – “Prima di andar via” di Filippo Gili; regia di Francesco Frangipane; con Vanessa Scalera, Giorgio Colangeli, Filippo Gili, Michela Martini, Silvia Siravo.

2020/2021 “Segnale D’allarme – La mia battaglia VR” di Elio Germano e Chiara Lagani; regia Omar Rashid; con Elio Germano

Il Manifesto n.10 è stato realizzato per ARGOT_40 ovvero la nuova stagione di Argot che verrà lanciata nell’autunno del 2024.

(La partecipazione all’evento inaugurale del 17, con inizio alle 19.30, è riservata a un numero limitato di persone. Per informazioni scrivere a info@teatroargotstudio.com).

TRA CINEMA E TEATRO. La lunga e ricca stagione celebrativa i 40 anni di ARGOT si aprirà il 21 ottobre con CINEMARGOT la rassegna che, fino al 25 ottobre, proporrà in 5 giorni 5 film tratti da spettacoli nati o prodotti nello spazio romano e che, a ogni proiezione, vedrà la presenza, dei registi e dei protagonisti delle pellicole.

L’intreccio tra teatro e cinema è stato un fil rouge dell’Argot in tutti i 40 anni della sua storia. Negli anni 90 del secolo scorso i protagonisti assoluti sono stati i due autori e registi Umberto Marino e Angelo Longoni, i cui successi teatrali nella sala trasteverina si sono trasformati in vere e proprie imprese cinematografiche (basti pensare a Italia Germania 4-3, Volevamo essere gli U2 e Cuore Cattivo di Marino e Naja e Uomini senza Donne di Longoni). Per poi, passando per Angelo Orlando e Ruggero Cappuccio, arrivare al nuovo millennio dove protagonisti di questo connubio magico teatro/cinema sono stati Francesco Frangipane e Filippo Gili con Prima di andar via, Dall’alto di una fredda torre, Il gabbiano e Angeli

Apre la rassegna, il 21 ottobre Barbara di Angelo Orlando alla presenza del regista e di Valerio Mastandrea, Daniele Silvestri, Massimiliano Bruno; segue, il 22, Dall’alto di una fredda torre di Francesco Frangipane che dialogherà con Filippo Gili e il cast del film; il 23 la proiezione di Naja di Angelo Longoni con ospiti il regista, Enrico Lo Verso, Francesco Siciliano, Adelmo Togliani; il 24 Shakespea Re di Napoli di Ruggero Cappuccio e Nadia Baldi. La cinque giorni si conclude, il 25 ottobre, con Cuore cattivo di Umberto Marino che vedrà la partecipazione del regista e di Kim Rossi Stuart, Massimo Wertmuller, Massimo Ghini e altri componenti del cast

Le proiezioni proseguiranno nel corso di tutta la stagione, fino ad aprile, con un appuntamento al mese. In programma Italia Germania 4 a 3 e Volevamo essere gli U2 di Umberto Marino, Uomini senza donne di Angelo Longoni, Prima di andar via di Michele Placido (dallo spettacolo di Francesco Frangipane), Il gabbiano di Filippo Gili, Angeli di Filippo Gili e Andrés Alce Maldonado 

IL TEATRO. Attesissima la stagione teatrale che vedrà protagoniste le eccellenze della scena nazionale con otto spettacoli, di cui 3 in prima assoluta, e un doppio evento.

Ad aprire il cartellone, il 21 novembre, il ritorno a Roma di Una relazione per un’accademia di Franz Kafka interpretato e diretto da Tommaso Ragno, una produzione Argot Produzioni in collaborazione con Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito. (fino al 23).

Il 19 dicembre (fino al 22) sarà la volta di Jago di e con Roberto Latini, una produzione Compagnia Lombardo Tiezzi. Dal 16 al 19 gennaio 2025, in scena, con la regia di Valerio Binasco, lo storico spettacolo Il cortile di Spiro Scimone, con Francesco Sframeli, Spiro Scimone e Gianluca Cesale, una produzione Compagnia Scimone Sframeli.

Il 30 e il 31 gennaio doppio evento speciale, Il teatro di Antonio Latella: due serate insieme al regista in dialogo con il giornalista Sergio Lo Gatto per parlare del suo teatro attraverso i documentari di Lucio Fiorentino realizzati durante le prove dello spettacolo Chi ha paura di Virginia Woolf e del progetto BAT_Bottega Amletica Testoriana, che verrà proiettato per la prima volta a Roma.

Dal 20 al 23 febbraio, una prima assoluta con Lodo Guenzi, Eleonora Giovanardi, Giovanni Anzaldo e Matteo Gatta in Toccando il vuoto, di David Greig con la regia di Silvio Peroni, una produzione Argot Produzioni // Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito. 

Il 6 marzo un altro debutto firmato Argot Produzioni, Macbeth, uno spettacolo scritto e diretto da Filippo Gili con Anna Ferzetti e Massimiliano Benvenuto, in scena fino al 9.

E dal 20 al 23 marzo, ancora una produzione Argot Produzioni, Stabat mater di Antonio Tarantino con Fabrizia Sacchi e la regia Luca Guadagnino (con Stella Savino).

Il 3 aprile la prima assoluta di Appunti per il futuro di e con Elena Arvigo, tratto da La guerra non ha un volto di donna di Svetlana Aleksievich, Il Libro del potere e La prima radice di Simon Weil una produzione Compagnia Elena Arvigo // Santarita&Jack Teatro con Teatro Out Off che sarà in scena fino al 6 aprile.

La stagione teatrale chiuderà con un altro atteso debutto, FILIPPO TIMI LIVE. Quattro piccoli sorsi… di me dal 10 al 13 aprile.

ARGOTHAPPENING. A partire da novembre in programma anche un evento a sorpresa al mese con i volti più amati del teatro e del cinema, per parlare di letteratura, libri, poesia e musica.  

FORMAZIONE e PROGETTI SPECIALI. In questi 40 anni, Argot si è affermato, oltre come osservatorio sui giovani e sul contemporaneo, anche come spazio formativo. Rinnovata quindi la collaborazione con Dominio Pubblico (il progetto dedicato agli under 25 che quest’anno compie 11 anni) e Green Days, la rassegna teatrale under 35; la sesta edizione di OVER, progetto di rete nazionale e premio per lo sviluppo e la messa in scena di progetti emergenti che vogliono affermarsi professionalmente nel mondo dello spettacolo e la Scuola di perfezionamento Argot diretta da Filippo Gili, Massimiliano Benvenuto e Arcangelo Iannace. 

LA STORIA: DA IL CIELO AD ARGOT. IL CIELO è il nome del locale che negli anni ‘70 aveva ospitato alcuni dei gruppi teatrali che hanno rivoluzionato il modo di far partecipare il pubblico a teatro, portando gli spettatori in spazi solitamente piccoli e non convenzionali, che oggi definiremmo spazi off o “fringe” ma che all’epoca si chiamavano semplicemente “cantine”. Qui un giovanissimo Maurizio Panici muoveva i suoi primi passi in ambito teatrale, da autodidatta, formandosi nella compagnia La Giostra, insieme a personaggi come Luigi Maria Musati, Romano Rocchi, il compositore e pianista Antonello Neri.

Nell’anno 1984 Panici, deciso a cambiare radicalmente il linguaggio e la proposta artistica presente nella capitale rileva lo spazio storico, battezzandolo con un nuovo nome capace di rispecchiare questo forte cambio d’identità: Argôt.

Panici sentiva la necessità di trovare un nome che fosse facilmente riconoscibile, ma che rappresentasse il pensiero che in quel momento muoveva un giovane artista nell’aprire uno spazio nella capitale. Il nome Argot affonda le sue radici nel binomio Art. Got., l’arte della luce per i popoli nordici che nella progettazione delle loro cattedrali gotiche puntavano verso il cielo. Una tensione che nasceva dalla volontà di elevare l’atto artistico oltre i confini quotidiani per elevarsi verso un ideale più alto. L’equipaggio che si imbarcò allora in quell’impresa, oltre al visionario Maurizio Panici, contava Marco Delogu e Sergio Colabona, oggi rispettivamente due delle maggiori autorità culturali nel campo della fotografia e dell’audiovisivo in ambito nazionale e internazionale, con i quali fu aperto anche l’Argot Teatro, un secondo spazio al numero 21 di Via Natale del Grande, dove da un’ex-lavanderia fu creata una seconda sala teatrale che ospitò le prime produzioni made-in-argot. A bordo c’erano anche l’artista e scenografo Tiziano Fario e Serena Grandicelli, compagna di vita di Maurizio e per anni responsabile della comunicazione e curatrice artistica dello spazio.

 Così ebbe inizio una delle più importanti imprese teatrali della storia recente della capitale (e non solo) destinata a resistere e a trasformarsi per oltre quattro decenni.

Via Natale Del Grande, 27 | 00153 Roma

www.teatroargotstudio.com

facebook.com/argotstudio

instagram.com/teatroargotstudio

Orario spettacoli

dal giovedì al venerdì ore 20:30

sabato ore 19:30

domenica ore 17:30

Biglietti

15€ intero

tessera associativa 5€
(Rassegna Cinemargot: ingresso libero con tessera associativa)

La prima di “Cime tempestose” di Martina Badiluzzi

in COMUNICATI STAMPA/CULTURA/European Affairs/TEATRO by

CIME TEMPESTOSE

di Martina Badiluzzi

1920 ottobre 2024

Teatro Vascello | Roma

Prima nazionale

regia e drammaturgia Martina Badiluzzi

con Arianna Pozzoli e Loris De Luna

dramaturg Giorgia Buttarazzi
collaborazione alla drammaturgia Margherita Mauro
scene Rosita Vallefuoco
costumi Giuditta Verderio
suono e musica Samuele Cestola
luci Fabrizio Cicero
drammaturgia del movimento Roberta Racis
realizzazione scene Alovisi Attrezzeria
foto di scena Laila Pozzo

produzione CRANPI, CSS TEATRO STABILE DI INNOVAZIONE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA, ROMAEUROPA FESTIVAL con il contributo di MIC – MINISTERO DELLA CULTURA con il sostegno di TEATRO BIBLIOTECA QUARTICCIOLO

È ispirato al celebre romanzo di Emily Brontë, lo spettacolo teatrale Cime tempestose di Martina Badiluzzi, giovanissima artista eclettica che si è imposta all’attenzione della critica e del pubblico dividendosi tra recitazione, scrittura e regia. Il debutto in prima nazionale è al Teatro Vascello di Roma, nell’ambito del Romaeuropa Festival, il 19 ottobre (replica il 20, poi in tournée). Un lavoro che vuole essere un omaggio al potere catartico della letteratura, alla magia dell’arte e del teatro e che prosegue il processo di riscrittura di figure femminili della drammaturga e regista friulana.

Cime tempestose è infatti il quarto capitolo di una quadrilogia, assieme a Cattiva sensibilità, The making of Anastasia (vincitore del bando Biennale di Venezia Registi Under 30 nel 2019) e Penelope (co-prodotto da Romaeuropa Festival 2022), interpretata dalle stesse cinque attrici: Barbara Chichiarelli, Viola Carinci, Federica Carruba Toscano, Arianna Pozzoli e Martina Badiluzzi, a cui si aggiunge Loris De Luna. Trasportando gli spettatori al centro dell’universo tormentato di Catherine e Heathcliff, qui interpretati da Arianna Pozzoli e Loris De Luna, Badiluzzi conclude il suo discorso sul corpo femminile che attraversa i temi dell’identità, dell’amore e dell’educazione delle giovani donne.

Lo spettacolo è una coproduzione tra Cranpi, CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, Romaeuropa Festival, con il contributo di MiC – Ministero della Cultura e il sostegno del Teatro Biblioteca Quarticciolo.

«Sono scrittrici come Emily Brontë ad aver cambiato la nostra storia», spiega Martina Badiluzzi. E aggiunge: «È nella letteratura di queste donne che si è formato l’immaginario di generazioni di ragazze ed espresso il ribollire dei desideri di emancipazione che ha riscritto il destino delle donne e degli uomini. Sulle pagine di questi libri abbiamo sviluppato il nostro pensiero critico e a queste storie, scritte da donne in tempi in cui non era permesso loro scrivere, che desideriamo tornare ora che siamo adulte».

Cime tempestose (1846) è un romanzo complesso e simbolico, unico scritto di un’autrice cresciuta in una cittadina dello Yorkshire inglese, in epoca vittoriana, sulla soglia della rivoluzione industriale.

Non è difficile immaginare perché una donna di quell’epoca, cresciuta nella brughiera sferzata dal vento e circondata dalla bellezza misterica di una natura violenta e radicale, guardi con sospetto la città e con preoccupazione la società capitalista che si andava costruendo. Emily tenterà per i primi anni della sua giovinezza di uscire dalla casa paterna ma mai ci riuscirà, preferendo alla civiltà la brughiera, la compagnia degli animali e quella dei fratelli: Charlotte Brontë, autrice di Jane Eyre, Anne Brontë, anche lei scrittrice di successo, e Branwell, pittore.

«Per comprendere la scrittura di Emily Brontë – prosegue Badiluzzi – serve inserirla in una geografia precisa, prima all’interno della sua casa, la canonica del pastore anglicano di origini irlandesi Patrick Bruntye, poi, allargando l’immagine, osservare quella casa nella brughiera accanto al cimitero cittadino. In casa scrive coi fratelli e “su di loro”, sui loro racconti e sulle loro biografie prendono forma i personaggi dei sui romanzi. Nella brughiera Emily vive, cammina e conosce ogni essere vivente per nome: fiori, alberi, arbusti, uccelli. La tassonomia dell’ambiente circostante le appartiene. Conosce il nome degli elementi naturali che abitano l’esterno della sua casa e con la stessa meticolosa indagine descrive i sentimenti umani, scava nella propria anima e restituisce al mondo due personaggi grandiosi, tragici e passionali come Catherine e Heathcliff. Per Emily Brontë “essere umano” significa essere della natura, nella sua cosmologia non ci sono sfumature tra umano e naturale, tra maschile e femminile, privato e sociale, interno ed esterno; tutto suggerisce un senso onnicomprensivo del vivere, dell’abitare il mondo in comunità con tutti gli esseri viventi».

Cime tempestose è il modo in cui viene chiamata una casa e la vegetazione circostante, fa riferimento a un paesaggio che è allo stesso tempo un luogo dell’anima e il titolo del romanzo. Racconta, in fondo, dell’interdipendenza corporea e spirituale tra corpi naturali e umani.

Note di regia -È a un’arte senza genere quella a cui tendiamo se la lente d’ingrandimento è un’opera come Cime tempestose. Un genere letterario che supera la barriera del genere e parla all’essere umano in conflitto, colto nel tentativo arduo di far dialogare la natura maschile con quella femminile, il privato col pubblico, il terreno con l’ultraterreno, la nascita con la morte.

Rileggere Cime tempestose da adulte è come tornare a casa. È un rito di passaggio quello a cui Emily Brontë ci sottopone come lettrici, lo sprofondare nelle viscere e nelle oscurità di una storia familiare dolorosa e violenta che si realizza, sul finale, nell’immagine consolante di due amanti senza paura: Cathy e Hareton

Il nostro spettacolo inizia da quei due amanti e da un ritorno a casa. Le figure che vogliamo in scena non sono più Catherine e Heathcliff; gli adattamenti hanno consumato i loro nomi e la critica abusato dei termini romanticismo e passione per raccontare la loro storia. Lasciamo spazio a Cathy e Hareton, la seconda generazione che abita il romanzo. Hareton è il “secondo” Heathcliff, l’ennesimo figlio non desiderato, e Cathy la copia identica della madre.

A questi due giovani è affidato il compito di gestire l’eredità delle proprie famiglie, non solo quella materiale, ma soprattutto quella emotiva. Di trasformare le disuguaglianze sociali, il razzismo e il maschilismo di quel piccolo mondo antico in qualcos’altro. 

Possono due bambini cresciuti in ristrettezza d’amore, in dinamiche familiari tossiche e violente riuscire ad amarsi? 

Non tutti ricordano che Cime tempestose è un luogo e il nome di una casa dai soffitti animati. Per andare avanti, per costruire un futuro insieme, Cathy e Hareton devono tornare nella casa dove si sono incontrati e riattraversare il proprio passato.

Le scene cardine di Cime tempestose, gli scambi tra Heathcliff e Catherine riemergono nei dialoghi tra Hareton e Cathy, è la casa ad agire su di loro, la casa a ripresentare i fantasmi del passato, a volte le case devono essere distrutte.

Martina Badiluzzi – Regista, autrice e interprete, si è formata studiando  con Anatolij Vasil’ev, il  duo  artistico Deflorian/Tagliarini, Lucia Calamaro, la  regista brasiliana Christiane Jatahy, Joris Lacoste e Jeanne Revel, Agrupación Señor  Serrano  e  Romeo Castellucci. Nel 2019 ha vinto il bando Biennale College Registi Under 30 della Biennale di Venezia con lo spettacolo The making of Anastasia, di cui ha curato regia e drammaturgia che si sviluppa  a cavallo tra teatro e cinema. Come interprete, è stata impegnata nella tournée internazionale di Avremo  ancora  l’occasione  di ballare insieme, spettacolo della compagnia Deflorian/Tagliarini. Nel  marzo del  2022 ha debuttato presso la Fondazione Haydn di Bolzano con l’opera di teatro musicale Silenzio: suo il libretto originale e la regia. Ha scritto e diretto Penelope, spettacolo co-prodotto da Romaeuropa  Festival, e  Cattiva sensibilità. Come aiuto regia di Nanni Moretti ha lavorato allo spettacolo Diari d’amore su testi di Natalia Ginzburg. Negli ultimi anni si è dedicata allo studio dei linguaggi performativi, alla ricerca di  un dialogo possibile tra la scrittura, l’interprete e la scena.

CIME TEMPESTOSE tournée 2024/25
Debutto/Prima nazionale
Romaeuropa Festival 2024/ Teatro Vascello, Roma
19 ottobre h 19:00 – 20 ottobre h 17:00
Biglietti € 25
Info tel 06 4555 3050 | promozione@romaeuropa.net
www.romaeuropa.net
Durata 140′

Date successive
7-8 febbraio 2025 Teatro S. Giorgio/CSS, Udine
25 febbraio – 9 marzo 2025 Piccolo Teatro Bellini, Napoli

Ufficio stampa Cime Tempestose

OFFICINA DELLE ARTI PIER PAOLO PASOLINI: programmazione settembre 2024

in COMUNICATI STAMPA/CULTURA/European Affairs by

OFFICINA DELLE ARTI PIER PAOLO PASOLINI

direzione artistica Tosca

Teatro Eduardo De Filippo | Viale Antonino di San Giuliano 782 – ROMA 

PROGRAMMAZIONE SETTEMBRE 2024 

 

Da giovedì 19 a sabato 21 settembre

STATI GENERALI DELLO SPETTACOLO

promosso da

Musica Che Gira, UNITA, Left Wing

in collaborazione con

Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, Fondazione Centro Studi Doc, ALI I

Lunedì 23 e martedì 24 settembre – ore 21

LISTRUTTORIA

di Peter Weiss

regia di Daniele Salvo

Mercoledì 25 settembre – ore 21

IL RITMO E LOSSESSIONE

regia di Manfredi Lucibello

voce narrante Benedetta Porcaroli

Venerdì 27 settembre

15:30-18:30 Open day

in occasione del nuovo bando di iscrizione a Officina Pasolini, tre giorni speciali per conoscere e approfondire le opportunità offerte dal Laboratorio artistico con Niccolò Fabi, Massimo Venturiello e Simona Banchi

20:00 METTILA DA PARTE

Orientarsi e formarsi nel mondo della cultura di oggi

a cura di Generazione Magazine

21:00 Ludo-Live – CONCERTO
23:00 DJ Set

Lunedì 30 settembre – ore 21

MILLELUCI

di Vincenzo Liggio

regia di Alessandro Calamunci Manitta e Alessandro Bevilacqua

con Alessandro Calamunci Manitta, Alessandro Bevilacqua, Gloria Luce Chinellato e Floriana Corlito

 

Officina Pasolini, il Laboratorio di Alta formazione artistica e HUB culturale della Regione Lazio diretto da Tosca, si accinge a ripartire con la nuova programmazione di proposte culturali che proseguirà fino all’estate prossima con una ricca offerta di appuntamenti di musica, teatro, incontri di approfondimento sul mondo della letteratura, lezioni concerto, proiezioni, con una particolare attenzione alla valorizzazione dei giovani artisti.

L’avvio sarà particolarmente significativo: dal 19 al 21 Officina Pasolini ospita nuovamente gli Stati Generali dello Spettacolo. L’appuntamento dedicato a uno dei settori più importanti della cultura e dell’economia italiana e promosso da Musica Che Gira, UNITA, Left Wing, in collaborazione con Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, Fondazione Centro Studi Doc, ALI e con il supporto di Legacoop, rappresenta una opportunità per gli operatori del settore e le istituzioni culturali di discussione e confronto alla ricerca di soluzioni concrete per il mondo dello spettacolo, allo scopo di migliorare la qualità del lavoro e la sostenibilità del settore nel lungo termine. “Gli Stati Generali dello Spettacolo – spiega Tosca – rappresentano un necessario momento di confronto sulla visione delle politiche pubbliche in questo settore decisivo dal punto di vista culturale, sociale ed economico. Si affronteranno temi relativi al lavoro, ai luoghi, agli spazi della produzione e della diffusione della creatività, alle norme per il sostegno pubblico dello spettacolo e molte altre tematiche vitali per il nostro settore”.

Lunedì 23 e martedì 24 sul palco del Teatro Eduardo de Filippo andrà in scena LIstruttoria, opera dello scrittore e drammaturgo tedesco Peter Weiss. Il testo è al centro del progetto formativo di Daniele Salvo – docente di Interpretazione della sezione Teatro del Laboratorio di Officina Pasolini – che ne cura anche la regia. Scritta dopo lo storico processo di Francoforte contro un gruppo di SS e di funzionari del lager di Auschwitz, l’opera trascende la rappresentazione del processo e acquista la liricità di una tragedia greca. Nelle intenzioni di Daniele Salvo l’obiettivo è quello di portare un gruppo di giovani artisti, gli studenti di Officina Pasolini, a incontrare la Storia, entrare nel cuore di quest’immane tragedia, accedere con i mezzi del Teatro a qualcosa di gravissimo ed incredibile.

Protagonista della serata di mercoledì 25 è un documentario d’autore: Bice Lazzari – Il ritmo e lossessione, regia di Manfredi Lucibello, con la voce narrante di Benedetta Porcaroli. Racconta la vita della grande pittrice del Novecento che ha dovuto lottare per affermarsi come artista durante gli anni del fascismo italiano. Raccontare la storia di resistenza, emancipazione e libertà di Bice Lazzari è un’occasione per mostrare il ‘900 da un inedito punto di vista: quello di una donna che ha lottato contro la morale e i costumi di un tempo per affermarsi come artista. Tra testimonianze e materiali d’archivio, il documentario, prodotto da Mompracem, con la partecipazione della Cineteca di Bologna, con la collaborazione di Archivio Bice Lazzari, con il contributo del Ministero della Cultura, è il ritratto di un’artista che ha fatto della sua vita il manifesto della sua arte.

Venerdì 27 settembre sarà una giornata di festa, con una grande articolazione di eventi, incontri, spettacolo. Si parte nel pomeriggio con l’Open day nel corso del quale gli attuali responsabili delle sezioni Canzone, Teatro e Multimediale presenteranno il nuovo bando del Laboratorio gratuito biennale 2025/2026. Alle 15:30 Simona Banchi per Multimediale, alle 16:30 Niccolò Fabi per Canzone e alle 17:30 Massimo Venturiello per Teatro incontreranno giovani artisti interessati a partecipare ai nuovi corsi.

Alle 20 Generazione Magazine presenta il talk Mettila da parteOrientarsi e formarsi nel mondo della cultura di oggi, un incontro nel quale ci si interrogherà sull’importanza dell’orientamento nel settore culturale, un impegno che implica scelte, che coinvolge speranze, aspettative, prospettive, idee e visioni, del mondo e della vita.

Alle 21 inizierà il concerto Ludo-Live, che ha per protagonista Ludo, compositrice, cantante e violoncellista, che ci farà entrare nel suo universo musicale colorato e surreale. Ludo sarà accompagnata da una band di cinque elementi: Quentin Feron alla batteria, Titouan Lageat al basso, Hicham El Moueffak piano e synth: Amalia Coubeau e Adele Piantavigna voce e synth. La serata si concluderà alle 23 con un DJ Set.

La programmazione di settembre si chiude lunedì 30 con lo spettacolo teatrale MILLELUCI, scritto da Vincenzo Liggio, con la regia di Alessandro Calamunci Manitta e Alessandro Bevilacqua. La morte di Ottavio Palmeri, proprietario del Luna Park Milleluci, porta attorno alla bara dell’uomo i tre figli, Francesca, Carlo Amedeo e Margherita e il notaio Bruno. L’incontro diventa un pretesto per vomitare la propria verità e rivendicare il diritto ad ereditare il Luna Park, attraverso una recitazione cruda e aspra in un carosello emotivo, dal ritmo spesso serrato e dalle battute pungenti. Sul palco i due registi, Alessandro Calamunci Manitta, Alessandro Bevilacqua, con Gloria Luce Chinellato e Floriana Corlito.

 

OFFICINA DELLE ARTI PIER PAOLO PASOLINI

Consulenza alla programmazione Valentina Romano

Ingresso Teatro Eduardo De Filippo: Viale Antonino di San Giuliano 782/angolo Via Mario Toscano, a pochi passi da Ponte Milvio.

Tutti gli eventi sono gratuiti, con prenotazione obbligatoria sul profilo Eventbrite di Officina Pasolini al seguente link

Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini
www.officinapasolini.it

Ufficio stampa
Antonella Mucciaccio

‘I Matt’attori’ in ‘Due x uno’ al Teatro Vascello

in CULTURA/PHOTOGALLERY/TEATRO by

Dal 28 maggio al 2 giugno al Teatro Vascello di Roma la compagnia “I Matt’attori” ha portato in scena la commedia teatrale “Due x uno”, adattamento di “Taxi a due piazze” del commediografo inglese Ray Cooney.

Ancora una volta, ed è la nona per l’esattezza, il gruppo si è adoperato in un lavoro teatrale per aiutare chi ha realmente bisogno.

Non solo amore per il teatro ma reale impegno al fine di raccogliere fondi a sostegno dei vari progetti di sviluppo sanitario che la SMOM Onlus porta avanti in Madagascar, Benin, Zanzibar.

Con l’adattamento e la regia di Guido Lomoro – direttore artistico Teatrosophia – la straordinaria verve di Mario Rosati & Co ha rallegrato e divertito gli spettatori che hanno riempito la sala durante tutta la settimana, con le esilaranti gag che ruotano attorno al protagonista principale della commedia, ovvero quel Mario Rossi, tassista, bigamo dalla doppia vita.

Personaggi e interpreti

Barbara Rossi ……………. Giorgia Tradico
Carla Rossi ………………… Laura Barluzzi
Mario Rossi ……………….. Mario Rosati
Brig. Percuoco ..………….. Leonardo Mennunni
Walter Fattore ……………. Giuseppe Tradico
Fotoreporter ………………. Roberto Giunti
Brig. Ferroni ………………. Flavia Rosati
Bobby ………………………… Manuela Renzulli

Adattamento e regia di Guido Lomoro
Aiuto regia Monica Ferrari
Scenografia Daniela Santolini

Alcune immagini di scena

Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini – Programmazione giugno 2024

in CULTURA/MUSICA/TEATRO by

 

OFFICINA DELLE ARTI PIER PAOLO PASOLINI

direzione artistica Tosca

Teatro Eduardo De Filippo | Viale Antonino di San Giuliano 782 – ROMA

PROGRAMMAZIONE GIUGNO 2024

Martedì 4 giugno – ore 21

PROSPETTIVE D’AUTORE
Valentina Farinaccio
incontra
GUIDO CATALANO
per il libro
COSA FANNO LE FEMMINE IN BAGNO?

 

Giovedì 6 giugno – ore 21

IL SUONO DI ELVIRA
spettacolo a cura di
EMANUELE COEN
tratto dal suo romanzo
La figlia del Vesuvio
con Cristiana DellAnna, Gabriele Coen, Federico Placidi e David Quintarelli

 

Sabato 8 giugno – ore 21

GIOIA SALVATORI
ESERCIZI PER COMBATTERE SE STESSI
con Simone Alessandrini

 

Domenica 9 giugno – ore 21

VITTORIO CUCULO & LUCIA FILACI Quintet
OUR MOOD
con Giuseppe Sacchi, Giordano Panizza e Gian Marco De Nisi
a cura di Roberto Ramberti

 

Martedì 11 giugno – ore 22

IL TEMPO DEI GIGANTI
con GINO CASTALDO e PAOLA TURCI

 

Mercoledì 12 giugno – ore 21

IO NON HO MAI
Live Podcast Condotto da MARTINA MARTORANO
scritto con LEONARDO PARATA
con NAIP, le ETEROBASICHE, DITONELLAPIAGA
e altri ospiti da confermare
 

Giovedì 13 giugno – ore 21

SUPERFICIE LIVE SHOW
Attori sul palco a portata di video
Conduce MATTEO SANTILLI  

Domenica 16 giugno – ore 21

OPEN STAGE
con i giovani artisti della sezione Canzone

 Anche per il mese di giugno 2024, l’offerta di eventi di Officina Pasolini, il Laboratorio di Alta formazione artistica e HUB culturale della Regione Lazio diretto da Tosca è “spettacolare”.

Il primo appuntamento sarà martedì 4 giugno, alle ore 21, all’interno del format Prospettive dautore. La scrittrice Valentina Farinaccio incontra Guido Catalano a proposito del libro Cosa fanno le femmine in bagno? (Feltrinelli). Guido Catalano (Torino, 1971) è il poeta-performer più famoso e più letto in Italia: con i suoi spettacoli riempie i teatri e le piazze e con i suoi libri (di cui ricordiamo Damore si muore ma io no e Ogni volta che mi baci muore un nazista) ha venduto oltre 150.000 copie. In questa sua prima “ballata”, un racconto in versi intimo e divertente, l’autore racconta di un giovane uomo che, dal momento della crescita, dell’adolescenza, della vita adulta continua a interrogarsi sui misteri che albergano nel cuore delle donne. Misteri che accompagnano il maschio fino alla vita adulta e iniziano dalla domanda delle domande: Cosa fanno le femmine in bagno? Nessun maschio l’ha mai scoperto né ha trovato le chiavi per penetrare quel segreto così inestricabile.

Giovedì 6 giugno, ore 21, sul palco dello storico Teatro Eduardo De Filippo, andrà in scena Il suono di Elvira, spettacolo a cura di Emanuele Coen che lo ha tratto dal suo romanzo La figlia del Vesuvio. Libro e spettacolo raccontano la storia di Elvira Notari, la prima regista del cinema italiano. Emanuele Coen ha scoperto questa straordinaria e poco conosciuta figura mentre realizzava un reportage sui film e le serie TV ambientate a Napoli.

Elvira Notari, nata a Salerno nel 1875 e scomparsa a Cava de’ Tirreni nel 1946 in carriera ha realizzato, dal 1906 al 1929, oltre sessanta film e centinaia di documentari, andati quasi tutti perduti, e non ha mai rilasciato un’intervista. Per questa ragione, a parte la sua produzione artistica, è praticamente ignota la sua vita personale ed emotiva. Coen cerca di colmare questo mistero e questo vuoto attraverso la finzione del romanzo e dello spettacolo. Con lui sul palco salirà, per leggere alcuni brani del romanzo, l’attrice Cristiana DellAnna che, dopo aver conquistato l’America interpretando San Francesca Cabrini, dal 16 maggio è nelle sale cinematografiche con Una storia nera di Leonardo D’Agostini al fianco di Laetitia Casta. A seguire, avrà luogo una performance musicale con Gabriele Coen ai clarinetti, Federico Placidi (live electronics) e David Quintarelli (visuals), che suoneranno dal vivo sul film di Elvira Notari Napoli sirena della canzone (1929).

La stand-up comedian Gioia Salvatori è la protagonista di sabato 8 giugno, ore 21, con il suo esilarante Esercizi per combattere se stessi, un tentativo surreale di scandagliare i nostri archetipi, i viziacci, le voci di dentro e di fuori per giungere alla conclusione che ci sono molti modi per farsi da parte e per lasciarsi stare, sempre col dovuto nervosismo, si intende. Gioia Salvatori, attrice romana, drammaturga per il teatro, autrice e conduttrice per la radio sarà accompagnata dal talentuoso polistrumentista Simone Alessandrini.

Domenica 9 giugno alle 21 tornano i nuovi interpreti del jazz italiano, nel format curato dal produttore Roberto Ramberti. Saranno ospiti di Officina Pasolini Vittorio Cuculo & Lucia Filaci Quintet con il loro concerto Our Mood. La formazione è composta, oltre che da Vittorio Cuculo ai saxofoni e Lucia Filaci alla voce, Giuseppe Sacchi al pianoforte, Giordano Panizza al contrabbasso e Gian Marco De Nisi alla batteria. Verranno eseguiti brani inediti di Lucia Filaci, con testi in italiano, e alcuni standard Jazz nei quali i due solisti fanno emergere il forte linguaggio del Bebop e del virtuosismo sia vocale che strumentale. Chi ama la tradizione del Jazz, ma allo stesso tempo desidera conoscere uno stile rinnovato e attualizzato, apprezzerà certamente il sound di questo quintetto ben equilibrato e coeso.

Molto attesa la serata di martedì 11 giugno, in via straordinaria alle ore 22, che vedrà protagonisti il giornalista Gino Castaldo e la grande cantautrice e musicista Paola Turci. L’inedita coppia presenterà la data zero de Il tempo dei giganti, spettacolo ispirato dal libro Il cielo bruciava di stelle. La stagione magica dei cantautori italiani (Mondadori) dello stesso Castaldo, dedicato ai grandi cantautori italiani. Dal 14 giugno infatti inizierà il tour di questo particolarissimo show che porterà in giro per l’Italia un omaggio alla grande musica del triennio d’oro 1979-1981. Lucio Dalla, Franco Battiato, Francesco Guccini, Fabrizio De André, Lucio Battisti, Pino Daniele: sono solo alcuni dei protagonisti che ritroveremo nello storytelling incalzante di Gino Castaldo e nelle interpretazioni di Paola Turci, per riscoprire quello storico momento magico in cui la qualità musicale diventò pop, Il Tempo dei giganti è prodotto e realizzato da Elastica.

Mercoledì 12 giugno torna il podcast live Io non ho mai, scritto a quattro mani da Martina Martorano e Leonardo Parata. Un’altra serata esilarante, con l’effervescente conduzione di Martina e le intrusioni di Leonardo, regista in sala. Cinque come sempre ospiti attesi, tra cui NAIP, le Eterobasiche e Ditonellapiaga, che si sfideranno in un’atmosfera informale, improvvisando ruoli e interazioni con il pubblico. Impossibile rimanere seri.

Giovedì 13 giugno nuovo appuntamento con Superficie Live Show attori sul palco a portata di video, il format ideato e condotto da Matteo Santilli per Officina Pasolini. La serata è composta da anteprime, monologhi teatrali, brevi video e tante ‘rubriche’ anch’esse create ad hoc per questo format e che sono tra i momenti più attesi dal pubblico. Come sempre, questo spettacolo sarà anche live in streaming sulla pagina Facebook di Officina Pasolini.

Il palco del teatro De Filippo si apre per OPEN STAGE, il concerto con i giovani artisti della sezione Canzone del Laboratorio di Officina Pasolini. Domenica 16 giugno, alle 21, avrà luogo la prima di due serate (la seconda sarà a luglio) nella quale studentesse e studenti dell’ultimo anno del biennio formativo si esibiranno, con tutta la loro energia e quel flusso di emotività che coinvolge sempre il pubblico che viene a scoprirli.


OFFICINA DELLE ARTI PIER PAOLO PASOLINI

Ingresso Teatro Eduardo De Filippo: Viale Antonino di San Giuliano 782/angolo Via Mario Toscano, a pochi passi da Ponte Milvio.
Tutti gli eventi sono gratuiti, con prenotazione obbligatoria sul profilo Eventbrite di Officina Pasolini al seguente link
Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini
www.officinapasolini.it

Ufficio stampa
Antonella Mucciaccio
@ amucciaccio@fastwebnet.it

“Elvis The Musical” fa ballare il Brancaccio a tempo di Rock

in MUSICA/PHOTOGALLERY/TEATRO by

A pochi giorni da quello che sarebbe stato l’ottantanovesimo compleanno del re del rock, Elvis Presley, approda al Teatro Brancaccio di Roma “Elvis The Musical”, uno spettacolo nato per raccontare la vita di questo incredibile mito musicale attraverso le sue canzoni.

Maurizio Colombi, già affermato regista di classici del family musical come “Peter Pan”, “Rapunzel”e “We Will Rock You”, dirige con mano sicura un cast di ben venti performers tra musicisti, attori e ballerini. La narrazione delle vicende è affidata a vari personaggi, i quali, a turno, raccontano le tappe fondamentali della vita di Elvis, esplorandone al contempo il lato musicale ma soprattutto quello umano.

Dai tempi del primo impiego come camionista, passando per il momento della sua prima incisione discografica, fino ai giorni della sua ascesa verso un successo planetario, per poi discendere verso l’abisso della depressione e della solitudine.

Una narrazione onesta e struggente, che porta per un momento nuovamente in vita sul palcoscenico uno dei mostri sacri del rock, mostrandone al contempo pregi e debolezze.

Il pubblico in sala partecipa entusiasta, anche grazie al coinvolgimento suscitato dalle ottime performance del cast, così come dalla musica suonata in modalità live dalla band presente. I brani di Elvis appartengono alla memoria collettiva, rappresentano pezzi di storia della musica, ed i presenti li seguono fin dalle prime battute, canticchiando e battendo il tempo con le mani, fino a non resistere più e ad abbandonare le poltrone sul finale dello spettacolo per lasciarsi trasportare in un ballo travolgente sulle note dei più grandi successi di The King of Rock.

Quasi due ore di intrattenimento musicale ma non solo, coadiuvate ad arte da inserti di video dell’epoca e da originalissime scenografie. Un tribute-musical coinvolgente che non manca di affascinare un pubblico trans generazionale.

Per chi lo avesse perduto a Roma, il tour di “Elvis the Musical” continua, con altre tappe in giro per la penisola. Qui sotto le prossime date:

05 aprile BOLZANO

13 aprile NAPOLI Teatro Diana

18 aprile BIELLA

19 aprile IVREA

20 aprile BORGOSESIA

09 maggio CORMONS

24 maggio CREMA

25 maggio MONZA Teatro Villoresi

26 maggio MONZA Teatro Villoresi

05 giugno COMO

 

 

ELVIS THE MUSICAL – CAST

Elvis Adulto: Ivan De Carlo

Elvis Giovane: Manuel Di Santo

Elvis Bambino: Teresa  Morici

Priscilla: Eleonora Facchini

Gladys: Elisa Filace

Colonello Parker: Paolo Barillari

Joe Esposito/Sam Philips: Matteo Sala

Vernon – Ensemble: Edoardo Tagliaferri

Maryon – Ensemble: Raffaella Spina

Ensemble: Valentina Messina

Ensemble: Silvia Olianas

Ensemble: Emma Baldin

Ensemble: Jessica Baccino

Ensemble: Jesus Bucarano

Ensemble: Fabio Moscarella

Ensemble: Valeria  Corvino

Ensemble: Benedetta Piloto

 

BAND MUSICALE

Alessandro Bazzoli – BATTERIA

Matteo Tucci – BASSO

Luca Gambino – TASTIERA

Stefano Melchiorre – CHITARRA

 

REGIA: MAURIZIO COLOMBI

REGIA ASSOCIATA: GIANCARLO CAPITO

ASSISTENTE ALLA REGIA E ASS. DI PRODUZIONE: ERIKA ZANONCELLI

DIRETTORE MUSICALE: DAVIDE MAGNABOSCO

DIREZIONE VOCALE/CORI: ALBERTO SCHIRO’

COREOGRAFIE: RITA PIVANO

ASSISTENTE COREOGRAFO: FRANCESCO SPIZZIRRI

PRODUZIONE: SOLD OUT SRL

 

DATORE LUCI Amilcare Canalis

RESPONSABILE GENERALE DELLA TECNICA AUDIO E LUCI Fabio Leardini

DATORE AUDIO MIXER Antonio Bosco

TRUCCO E PARRUCCO Paolo Pinna

COSTUMI Nunzia Aceto

DIREZIONE DI SCENA Pierfrancesco Martinotti

 

ASSOCIAZIONI 

ELVIS FRIENDS FAN CLUB ITALIA

 

 

Hamletophelia: Shakespeare in chiave rock

in CULTURA/PHOTOGALLERY/TEATRO by

È andata in scena fino al 24 dicembre nella deliziosa cornice del Teatro Lo Spazio di Roma la pièce Hamletophelia, dramma in chiave rock scritto e diretto da Luca Gaeta, con la splendida interpretazione di Massimiliano Vado, Camilla Petrocelli e Salvatore Rancatore.

Una rilettura originale e contemporanea del classico shakespeariano con riferimenti all’Hamletmaschine del drammaturgo Heiner Muller. Con una scenografia essenziale e suggestiva, la colonna sonora e i costumi ispirati all’universo glam rock/dark, il risultato è un’opera che combina la potenza della tragedia classica con la provocazione del teatro sperimentale.

Lo spettacolo si apre con Yorick, interpretato con maestria da Salvatore Rancatore, che accende le luci di un aldilà onirico e suggestivo, mentre attende l’arrivo dei suoi due ospiti. E’ il personaggio più ambiguo dell’opera, incarnando sia il lato comico che quello più tragico della storia. Buffone di corte e memento mori, nell’emblematico teschio di Amleto, in questo caso coperto di strass.

La scena è dominata da un’atmosfera al contempo oscura e infantile, un non luogo con mobili da bambini, addobbato con foto, lettere manoscritte, e immagini proiettate. Una sorta di huis clos che rappresenta la fine dell’infanzia e l’inizio della maturità per i protagonisti, un passaggio tra la vita e la morte. Amleto e Ofelia devono affrontare i loro fantasmi del passato per crescere come persone espiando le proprie colpe.

Arriva così Ofelia, impaurita e perduta, anima pura e fragile, soggiogata dal fascino di Amleto, star in giacca di pelle e smalto nero, di cui lei, come una groupie, porta l’effigie sulla maglietta oversize. Il pallido corpo sembra scomparire in questo bianco abbraccio di amore malsano. Mentre ripercorre il proprio dramma di giovane sognatrice, inizia un viaggio di accettazione, trasformazione e riscatto, fino a spogliarsi dei propri abiti di bambola in balia delle fantasie e delle manipolazioni altrui, per trovare la propria voce di donna forte e indipendente, non più succube della follia di Amleto. Una presenza luminosa quella dell’interprete Camilla Petrocelli, che riesce a dare vita alle tante sfumature di questa Ofelia, tanto minuta, eterea e infantile, quanto colma di rabbia, dolore e di una straordinaria forza che riempie lo spazio del palco per l’intera durata della pièce.

Percorso antitetico a quello della sua defunta amata, è quello di Amleto. In balìa dei traumi passati e dei sensi di colpa, si rifugia in un’infanzia senza decisioni e rivive all’infinito il proprio dramma, senza mai superarlo. Si rivolge alla doppia incarnazione di Yorick, giullare di corte dell’Amleto bambino e ora teschio glitterato, nelle sue riflessioni post mortem. Intrappolato in questa nostalgia soffocante, l’Amleto interpretato con carismatica intensità da Massimiliano Vado, è un uomo inconcludente, che non riesce a liberarsi dal senso di nausea esistenziale.

La regia e la drammaturgia  di Luca Gaeta ci propongono una meditazione su Amleto e miriadi di altri argomenti anche attuali, come i possibili risvolti del femminile su un tipo di mascolinità incerta e tossica.

La produzione non racconta una storia nel senso classico del termine, né sviluppa personaggi in modo tradizionale. Invece, si concentra sull’esplorazione di temi e idee, attraverso un linguaggio poetico e immagini evocative.

Uno spettacolo sorprendente, con un’estetica intrigante, un’eccellente interpretazione e presenza scenica degli attori, che incarnano in modo singolare e personale i tre personaggi con identica intensità e una sintonia perfetta. La drammatica ironia della pièce e la destrutturazione del piano narrativo lasciano al pubblico una serie di quesiti a cui trovare, volendo, le proprie risposte e interpretazioni.

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Giorgio Gori racconta Walter Chiari

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Al Teatro Ivelise di Roma è andato in scena lo spettacolo teatrale “Giorgio racconta Walter e Chiari si offende“, scritto e interpretato dall’attore napoletano Giorgio Gori.

Attraverso uno spettacolo di un’ora e mezza l’attore offre al pubblico monologhi, barzellette, proiezioni e ricordi del grande comico e attore Walter Chiari, in particolare raccontandone l’estro creativo, il talento, la sua versatilità ed il suo carisma che lo hanno reso un’icona dello spettacolo e facendo rivivere, allo stesso tempo, gli anni d’oro della televisione italiana,

Con la verve che lo caratterizza Giorgio Gori ripercorre la vita del grande mattatore italiano degli anni ’60 e ’70, dalla parabola ascendente al declino, alternando momenti narrativi – la prima volta a teatro, l’incontro con Carlo Campanini e quello con Alida Chelli – a divertenti gag che riportano in scena le indimenticabili macchiette create negli anni da Walter.

Un grazie a Giorgio Gori per riportare l’attenzione del pubblico soprattutto sull’uomo Walter Chiari, spesso dimenticato o a volte ricordato non sempre in modo positivo.

Pur non avendo avuto modo di incontrarlo personalmente – Chiari è scomparso infatti nel 1991 – traspare chiaramente dall’interpretazione in scena l’emozione e l’enorme stima di Giorgio per quel gran genio di Walter, il quale certamente non sarà “offeso” dal suo racconto.

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Roberto Bettacchi
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