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Stefano Saletti

SALE & BAND IN CONCERTO AL TEATRO VILLA PAMPHILJ

in COMUNICATI STAMPA/CULTURA/MUSICA by

Roma, venerdì 14 giugno 2024 – ore 18 – ingresso gratuito

SALE & BAND IN CONCERTO AL TEATRO VILLA PAMPHILJ

con “Un eterno inutile presente: Canzoni contro la guerra” Tour 2024
progetto vincitore del bando LAZIOSound Touring

SALE voce e chitarra
con
Umberto Scaramozza chitarra e voce
Davide Nocera basso
Alessandro Stella batteria e percussioni

 

Il cantautore romano SALE (nella vita Eugenio Saletti) ha vinto il bando LAZIOSound Touring, progetto per le eccellenze artistiche under 35, grazie al quale effettuerà un tour in Italia con la sua band per presentare i suoi lavori discografici e, in anteprima, il nuovo disco ancora in lavorazione. A Roma si esibirà al Teatro Villa Pamphilj, venerdì 14 giugno alle ore 18. L’ingresso è gratuito.

……………….

Cosa resta del sogno pacifista degli anni ’60 e ’70 che unì le coscienze dei giovani di allora? Cosa può fare la musica per dare una speranza di pace e libertà? Il cantautore romano SALE (nella vita Eugenio Saletti), prova a rispondere in musica a queste domande con il concerto “Un eterno inutile presente: Canzoni contro la guerra”.

Un percorso che parte da brani originali composti ispirandosi ai racconti di Pier Paolo Pasolini, Sami Modiano, Beppe Fenoglio e altri autori (che saranno contenuti nel suo prossimo lavoro discografico), uniti alla reinterpretazione di canzoni simbolo che vanno da Tenco a Calvino/Liberovici da De André e De Gregori riletti con uno stile e un suono personale.

Il concerto attinge anche al repertorio dei suoi primi due dischi “L’innocenza dentro me” (finalista alle Targhe Tenco) e “Un eterno inutile presente” (vincitore di LAZIOSound Recording) e ha la capacità di trascinare e coinvolgere lo spettatore in un canto corale, che diventa un messaggio universale nel quale la musica assolve al suo antico ruolo: unire tutti nella speranza di un mondo migliore.

Il concerto è realizzato grazie alla vittoria nel 2024 del bando LAZIOSound Touring e fa parte del tour nazionale che questa estate toccherà Puglia, Toscana, Emilia Romagna, Abruzzo, Sicilia, e naturalmente il Lazio.

Un progetto che nasce per non dimenticare, di fronte agli orrori delle centinaia di guerre che sconvolgono il mondo, che solamente attraverso il dialogo, il confronto, il rispetto e la cultura si costruisce la pace e un futuro migliore. Musica come speranza, musica come passione.

Insieme a SALE (voce e chitarra) ci sono il chitarrista Umberto Scaramozza (con il quale ha condiviso l’esperienza all’Officina Pasolini) e la coppia ritmica formata da Davide Nocera (basso) e Alessandro Stella (batteria e percussioni). Ospite speciale: Stefano Saletti (bouzouki).

 

Queste tutte le date del tour italiano:

1° giugno 2024 – Corigliano d’Otranto (Le) – Art&Lab Lu Mbroia – Rassegna Racconti d’autore

14 giugno 2024 – Roma – Teatro Villa Pamphilj

7 luglio 2024 – Rieti – Piazza San Rufo – Festival della filosofia

8 luglio 2024 – Vergato (Bo) – Festival Crinali Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese

18 luglio 2024 – Calcinaia (Pi) – Museo Coccapani – Festival Sete Sóis Sete Luas

19 luglio 2024 – Pontedera (Pi) – Centrum Sete Sóis – Festival Sete Sóis Sete Luas

21 luglio 2024 – Restone, Figline e Incisa Valdarno (FI) – Circolo ARCI – Festival Orientoccidente

23 agosto 2024 – Atri (Te) – Festival Periferie sonore

30 agosto 2024 – Monreale (Pa)

31 agosto 2024 – Parco delle Madonie (Pa) – Alturestival


SALE in Tour 2024 è una produzione realizzata nell’ambito del progetto LAZIOSound, finanziato dalle Politiche Giovanili della Regione Lazio e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il Teatro Villa Pamphilj, con la direzione artistica di Veronica Olmi, è parte del sistema Teatri in Comune di Roma Capitale – Assessorato alla Cultura con il coordinamento gestionale di Zètema Progetto Cultura 


Per informazioni e prenotazioni:

Teatro Villa Pamphilj Largo 3 giugno 1849 | 00164 Roma
(ingresso Via di San Pancrazio 10 – P.zza S. Pancrazio 9/a)
Orari segreteria: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18

tel 06 5814176   – scuderieteatrali@gmail.com

 

SALE. Multistrumentista, 25 anni, SALE (nella vita Eugenio Saletti) suona chitarre, basso, piano, tastiere.

Giovanissimo, prende parte come attore e cantante al film tv per Rai Uno “Un matrimonio” diretto da Pupi Avati (2013), eseguendo diversi brani in scena e nella colonna sonora. Ha cantato anche nella colonna sonora della serie tv “Mister Ignis” andata in onda sempre su Rai Uno nel 2014. Ha collaborato con la poetessa Maria Grazia Calandrone componendo le musiche per un suo spettacolo di poesia e musica.

Dal 2016 collabora con la Banda Ikona, il gruppo di musica mediterranea diretto da Stefano Saletti, partecipando ai tour di presentazione dei dischi “Soundcity” e “Mediterraneo ostinato”.

Nel 2019 ha pubblicato il suo primo lavoro discografico “L’innocenza dentro me” (Materiali Sonori) grazie alla vittoria del bando SIAE Sillumina. Con questo disco è entrato nella cinquina dei finalisti delle Targhe Tenco 2019 come miglior esordio discografico. Nello stesso anno, SALE è stato anche finalista al Premio Bindi e al Premio De André.

Nel 2020, alla fine di un triennio di studi, si è diplomato nella sezione “canzone” dell’Officina Pasolini, il laboratorio di Alta Formazione artistica, diretto da Tosca.

Nel 2021 ha pubblicato il suo secondo disco da solista “Un eterno inutile presente” (Materiali sonori – Ikona) dopo aver vinto il bando LAZIOSound recording dedicato alle migliori nuove opere dei cantautori del Lazio.

Nel 2022 vince il Premio 7 Sois a Pontedera e partecipa all’Orchestra giovanile del Festival Sete Sois Sete Luas con una residenza artistica e una tournée in Portogallo insieme a musicisti di Grecia, Portogallo, Croazia e Slovenia con la direzione del Maestro Custodio Castelo.

Nel 2024 ha vinto anche il bando LAZIOSound Touring con il quale ha programmato una serie di concerti in tutta Italia.

Pagina Artista: https://www.ikonaconcerti.it/artisti/sale
Pagina Facebook SALE: https://www.facebook.com/SALEofficialmusic
Pagina Instagram SALE: https://www.instagram.com/saleofficial_/

Ufficio stampa e comunicazione: Fabiana Manuelli – stampa@fabianamanuelli.it
Management: Associazione Ikona – ikonaconcerti@gmail.com / www.ikonaconcerti.it
Label: Materiali Sonori: info@matson.it / www.materialisonori.it

 

 

Luigi Cinque, Stefano Saletti & Urna Chahar-Tugchi in concerto all’Auditorium Parco della Musica

in PHOTOGALLERY by

Persephone è un progetto di Luigi Cinque, Stefano Saletti, Urna Chahar-Tugchi, tre artisti che hanno fatto della capacità di esplorare linguaggi e mondi differenti il loro tratto distintivo. Un lavoro che attraversa i mari e le steppe, che porta a viaggiare dalla Mitteleuropa al nostro Sud, all’Africa, agli echi del minimalismo contemporaneo, all’Oriente, che verrà presentato a Roma domenica 4 febbraio alle ore 18 all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone.
Persephone si racconta con i suoni e le voci di Cinque e Saletti e il commento di una delle più straordinarie e riconosciute “vocalist” della world music e del contemporaneo, Urna Chahar-Tugchi, mongola e al contempo cittadina del mondo, avendo vissuto tra Cina, Germania, Regno Unito, Egitto, Italia.
È essenzialmente un lavoro che cammina ai confini di specifiche etichette e stili. È il frutto dell’incontro tra Luigi Cinque, uno dei compositori, strumentisti più rappresentativi (con la sua musica transgenica) della frontiera tra antropologia della musica, scrittura musicale, poetry, cinema e nuove tecnologie e il musicista e compositore Stefano Saletti, profondo conoscitore degli strumenti e delle tradizioni musicali dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
Il disco Persephone, pubblicato in CD e in digitale dalla storica etichetta Materiali Sonori, a gennaio 2024 è entrato nella World Music Charts Europe, la classifica mondiale dei migliori dischi di world music, piazzandosi subito al 2° posto.

Il live dal titolo Persephone – Un mistero mediterraneo, oltre a Cinque, Saletti e Urna, vedrà la partecipazione di due percussionisti di assoluto livello internazionale, Sanjay Kansa Banik alle tabla e Giovanni Lo Cascio a drums set e percussioni del mondo, della contrabbassista Silvia Bolognesi, collaboratrice dal 2017 dell’Art Ensemble of Chicago, e del chitarrista e bassista Eugenio Saletti.
Il racconto in scena è di Tiziana de Rogatis, saggista e docente di letterature comparate (all’UNITRASI, l’Università per gli Stranieri di Siena), che racconterà il mistero del mito di Persefone e delle sue radici tuttora presenti nelle scrittrici contemporanee. Persefone – divinità femminile per eccellenza – rapita dal dio Ade è dea a un tempo del mondo delle ombre e, per i sei mesi restanti dell’anno, di quello luminoso della Terra dove con la Madre Demetra fa rifiorire la natura al suo passaggio. Persefone è uno dei miti fondanti del Mediterraneo e diventa il concept del disco e di un lavoro d’insieme sacro e altamente coinvolgente.
I tanti strumenti a corde della tradizione mediterranea suonati da Saletti (oud, bouzouki, saz, baglama oltre a chitarra elettrica ed electronics), si uniscono ai fiati e tastiere e live electronics di Cinque (clarinetti, sax, live electronics e il canto/cuntu afro/druphad, piano), in un gioco di rimandi a temi tradizionali e improvvisazioni, interagendo con il vocalismo di Urna in un processo di composizione in tempo reale.

Una musica che si potrebbe definire World Music di nuovo conio, ma anche: grande solismo, pluristrumentismo, ritmo della parola, contemporary music, classic camera konzert, poetry. Su tutto vola sublime Urna Chahar Tugchi originaria delle “Steppe di Ordos”, diplomatasi in canto e composizione al Conservatorio di Shanghai, plurivincitrice di numerosi e prestigiosi “award”, considerata (con le sue quattro ottave) una vera e propria star del canto internazionale.
Il concerto è un’anteprima del Festival Roots – le radici del contemporaneo – curato da MRF5 e Zetema progetti – festival diffuso che si terrà a Roma fino al 28 aprile 2024.

 

Persephone – Luigi Cinque, Stefano Saletti e Urna Chahar-Tugchi

in COMUNICATI STAMPA/CULTURA/MUSICA by

Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone
Domenica 4 febbraio 2024 ore 18 – Ingresso: 15 euro

Luigi Cinque. Stefano Saletti. Urna Chahar–Tugchi.
PERSEPHONE
Un mistero mediterraneo

Luigi Cinque: voce e cuntu, clarinetti, soprano sax, tastiere gaida electronics
Stefano Saletti: voce, bouzouki, oud, chitarra elettrica, electronics
Urna Chahar-Tugchi: voce
con
Silvia Bolognesi: contrabbasso
Eugenio Saletti: chitarra, basso
Sanjay Kansa Banik: tabla
Giovanni Lo Cascio: drums set, percussioni

Tiziana de Rogatis: voce narrante

Persephone è un progetto di Luigi Cinque, Stefano Saletti, Urna Chahar-Tugchi, tre artisti che hanno fatto della capacità di esplorare linguaggi e mondi differenti il loro tratto distintivo. Un lavoro che attraversa i mari e le steppe, che porta a viaggiare dalla Mitteleuropa al nostro Sud, all’Africa, agli echi del minimalismo contemporaneo, all’Oriente, che verrà presentato a Roma domenica 4 febbraio alle ore 18 all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone.

Persephone si racconta con i suoni e le voci di Cinque e Saletti e il commento di una delle più straordinarie e riconosciute “vocalist” della world music e del contemporaneo, Urna Chahar-Tugchi, mongola e al contempo cittadina del mondo, avendo vissuto tra Cina, Germania, Regno Unito, Egitto, Italia.

È essenzialmente un lavoro che cammina ai confini di specifiche etichette e stili. È il frutto dell’incontro tra Luigi Cinque, uno dei compositori, strumentisti più rappresentativi (con la sua musica transgenica) della frontiera tra antropologia della musica, scrittura musicale, poetry, cinema e nuove tecnologie e il musicista e compositore Stefano Saletti, profondo conoscitore degli strumenti e delle tradizioni musicali dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

Il disco Persephone, pubblicato in CD e in digitale dalla storica etichetta Materiali Sonori, a gennaio 2024 è entrato nella World Music Charts Europe, la classifica mondiale dei migliori dischi di world music, piazzandosi subito al 2° posto.

Il live dal titolo Persephone – Un mistero mediterraneo, oltre a Cinque, Saletti e Urna, vedrà la partecipazione di due percussionisti di assoluto livello internazionale, Sanjay Kansa Banik alle tabla e Giovanni Lo Cascio a drums set e percussioni del mondo, della contrabbassista Silvia Bolognesi, collaboratrice dal 2017 dell’Art Ensemble of Chicago, e del chitarrista e bassista Eugenio Saletti.

Il racconto in scena è di Tiziana de Rogatis, saggista e docente di letterature comparate (all’UNITRASI, l’Università per gli Stranieri di Siena), che racconterà il mistero del mito di Persefone e delle sue radici tuttora presenti nelle scrittrici contemporanee. Persefone – divinità femminile per eccellenza – rapita dal dio Ade è dea a un tempo del mondo delle ombre e, per i sei mesi restanti dell’anno, di quello luminoso della Terra dove con la Madre Demetra fa rifiorire la natura al suo passaggio. Persefone è uno dei miti fondanti del Mediterraneo e diventa il concept del disco e di un lavoro d’insieme sacro e altamente coinvolgente.

I tanti strumenti a corde della tradizione mediterranea suonati da Saletti (oud, bouzouki, saz, baglama oltre a chitarra elettrica ed electronics), si uniscono ai fiati e tastiere e live electronics di Cinque (clarinetti, sax, live electronics e il canto/cuntu afro/druphad, piano), in un gioco di rimandi a temi tradizionali e improvvisazioni, interagendo con il vocalismo di Urna in un processo di composizione in tempo reale. Una musica che si potrebbe definire World Music di nuovo conio, ma anche: grande solismo, pluristrumentismo, ritmo della parola, contemporary music, classic camera konzert, poetry. Su tutto vola sublime Urna Chahar Tugchi originaria delle “Steppe di Ordos”, diplomatasi in canto e composizione al Conservatorio di Shanghai, plurivincitrice di numerosi e prestigiosi “award”, considerata (con le sue quattro ottave) una vera e propria star del canto internazionale.

Il concerto è un’anteprima del Festival Roots – le radici del contemporaneo – curato da MRF5 e Zetema progetti – festival diffuso che si terrà a Roma fino al 28 aprile 2024.

Domenica 4 febbraio 2024 ore 18
PERSEPHONE – Un mistero mediterraneo
Con Luigi Cinque, Stefano Saletti, Urna Chahar–Tugchi
e con Sanjay Kansa Banik, Giovanni Lo Cascio, Silvia Bolognesi, Eugenio Saletti e le letture di Tiziana de Rogatis.

Auditorium Parco della Musica – Viale Pietro De Coubertin 30, 00196 Roma
Realizzato in collaborazione con: IPE IPE Music, Nuovo Imaie, Helikonia
Ingresso: 15 euro. Biglietti su Ticketone.it e presso la biglietteria dell’Auditorium Parco della Musica
Per info e prenotazioni: helikoniaconcerti@gmail.com

Ufficio stampa PERSEPHONE – Un mistero mediterraneo:
Fabiana Manuelli –
stampa@fabianamanuelli.it

Ufficio stampa Festival ROOTS – Le radici del contemporaneo:
Fiorenza Gherardi De Candei –  
info@fiorenzagherardi.com

Il 6 ottobre ultimo appuntamento per il Festival Popolare italiano

in COMUNICATI STAMPA/CULTURA/MUSICA by

 

Museo Nazionale degli Strumenti Musicali
Roma, 6 ottobre –
FESTIVAL POPOLARE ITALIANO

ore 17
Foolk Talk a cura di Salvatore Esposito con Giovanni Chiriatti (Kurumuny)
Archivio sonoro: l’importanza della memoria storica nella musica popolare

ore 18
​REDI HASA
“My Nirvana”
Redi Hasa: violoncello
Valerio Daniele: chitarra

Venerdì 6 ottobre​ ultimo appuntamento per il Festival Popolare italiano al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali.
Alle ore 17 il Foolk Talk a cura di Salvatore Esposito con Giovanni Chiriatti (Kurumuny) Archivio sonoro: l’importanza della memoria storica nella musica popolaree a seguire, alle ore 18, il concerto di Redi Hasa “My Nirvana” accompagnato da Valerio Daniele.

A due anni di distanza da “The Stolen Cello”,​ Redi Hasa è in tour con il progetto “My Nirvana”, nel quale racconta un pezzo della propria storia: l’incontro con la musica rock e grunge negli anni ‘90 alla caduta della dittatura albanese, pochi anni prima di decidere di lasciare il Paese per giungere in Italia, in Puglia.
Redi Hasa esegue una rielaborazione dei pezzi più significativi della celebre band guidata da Kurt Cobain, “reinventando” le canzoni che hanno segnato un punto di svolta nella storia del rock mondiale e trasformandole in nuovi inni. In questa versione live, Hasa piega il violoncello a radicali distorsioni e sperimentazioni elettroniche, accompagnato da Valerio Daniele (chitarra ed elettronica), aprendosi ad emozionanti momenti di improvvisazione.

L’Amore Viscerale per i Nirvana di Redi Hasa. Erano anni difficili: nel ’97 sarebbe scoppiata la guerra civile che avrebbe portato Redi Hasa a lasciare il suo Paese. Negli anni ’90, quando anche a Tirana per la prima volta si ascoltò la musica dei Nirvana, l’Albania si trovava ad affrontare i postumi di un regime che aveva per mezzo secolo proibito la​ distribuzione di tutta la musica occidentale, dai Beatles ai Milli Vanilli. Tuttavia, nell’ombra del regime, la musica proibita continuava a circolare di nascosto tra gli appassionati e i musicisti dei Paesi del blocco orientale, grazie al fenomeno che nei Balcani prese il nome di ‘samizdat’, la diffusione clandestina delle opere.
Su questo particolare scenario storico si staglia la scoperta di un disco come “Nevermind” che nel Paese delle aquile arrivò con la forza di un potentissimo magnete a catturare l’attenzione del musicista. Di giorno Redi Hasa studiava violoncello all’Accademia di Stato a Tirana, mentre di notte sperimentava le sonorità del basso elettrico che suo fratello gli aveva spedito dall’Italia. E proprio in quelle session notturne di approfondimento e ricerca, i pezzi dei Nirvana rivelarono all’artista lo spirito di una ribellione, l’epifania di una verità da poter ancora recuperare sotto le macerie.

Organizzato da Associazione Ikona e Ikona Concerti con il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali nell’ambito di un progetto condiviso, il Festival Popolare Italiano è realizzato in collaborazione con Blogfoolk Magazine, con il sostegno di Puglia Sounds e fa parte della Rete italiana World Music.

L’ingresso al concerto è incluso nel biglietto di accesso al museo, al costo “popolare” di 5 euro

FESTIVAL POPOLARE ITALIANO IX edizione – 2023
Direzione artistica: Stefano Saletti
c/o Museo Nazionale degli Strumenti Musicali – Piazza di S. Croce in Gerusalemme, 9/a – 00185 Roma
Organizzazione generale: Associazione Ikona/Ikona Concerti con il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali
Il Festival Popolare italiano fa parte della Rete Italiana World Music
Realizzato all’interno della “Programmazione Puglia Sounds 2023” 

INFO & PRENOTAZIONI: Tel: 067014796 – Mail: dms-rm.museostrumenti@cultura.gov.it
Ingresso: 5 euro
Ufficio stampa: Fabiana Manuelli – stampa@fabianamanuelli.it

 

Il Festival. Nato nel centro di accoglienza Baobab nel 2015, poi proseguito al Teatro Villa Pamphilj e al Teatro Verde, il festival da sempre testimonia la varietà di sonorità, di strumenti e di stili che caratterizzano la musica popolare, folk, etnica, world. È la musica dell’incontro, che fa dialogare tradizioni regionali differenti, ritmi e dialetti anche distanti, ma capaci di aprirsi al mondo e di contaminarsi creando nuovi linguaggi espressivi che arrivano a interessare e coinvolgere un pubblico variegato e di ogni fascia d’età. Un insieme di musiche e di storie che rappresentano un patrimonio da tramandare e riscoprire, per non perdere la memoria musicale – vero elemento identificativo di una comunità e di una nazione – ma pronto a reinventarsi, anche grazie alle musiche che arrivano dai tanti migranti e artisti che vivono ormai stabilmente in Italia, di dialogare con le altre sponde del Mediterraneo e oltre.
Un festival che si propone da sempre come “spazio-contenitore” e laboratorio di idee che nel nome dell’incontro e dello scambio si conferma come una vera e propria officina creativa.
Nelle scorse edizioni il festival ha ospitato alcuni dei più importanti rappresentanti della scena popolare come: Lucilla Galeazzi, Riccardo Tesi, Banda Ikona, Luigi Cinque, Têtes de Bois, Canio Loguercio & Alessandro D’Alessandro, Agricantus, Fanfara Station, Lamorivostri, Cafè Loti, Rocco De Rosa, Novalia, Orchestra Bottoni, Enrico Fink & Arlo Bigazzi, TaMa Trio di Nando Citarella, Mauro Palmas e Pietro Cernuto, i Kabìla, Lavinia Mancusi & Semilla, Giuliana De Donno e Gabriella Aiello, Unavantaluna, Raffaella Misiti e le Romane, Elva Lutza, Radicanto, Eleonora Bordonaro, Luisa Cottifogli, Giuliano Gabriele, Giovanni Seneca & Anissa Gouizi, Bottega Folk: Vanessa Cremaschi, Susanna Buffa e Giovanna Famulari, Clara Graziano & Valentina Ferraiuolo, Ziad Trabelsi, Yasemin Sannino, Davide Ambrogio, Gabriele Coen, Giovanni Palombo, Mesudì, Claudio Prima & SEME, Rachele Andrioli, Alessia Tondo, Enzo Rao e Mario Crispi, Tenore San Gavino di Oniferi.

Festival Popolare Italiano – IX Edizione

in COMUNICATI STAMPA/CULTURA/MUSICA by

 

Museo Nazionale degli Strumenti Musicali

Roma, 23 settembre – 6 ottobre 2023

IL 23 SETTEMBRE IL FESTIVAL POPOLARE ITALIANO

CELEBRA L’EUROPEAN FOLK DAY
In occasione della prima giornata europea della musica world, riprendono a Roma i concerti del festival diretto da Stefano Saletti

 

Dal 23 settembre 2023, in occasione della prima edizione dell’European Folk Day, il grande appuntamento che vede in contemporanea centinaia di eventi legati alla World Music in tutta Europa, riprendono i concerti del Festival Popolare italiano, la rassegna con la direzione artistica del compositore e musicista Stefano Saletti.

Quest’anno il festival si svolge al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, museo facente parte della Direzione Musei Statali della città di Roma, nel segno di una sempre più ampia connessione culturale attiva con i cittadini e i turisti.

Ogni concerto sarà preceduto da un Foolk Talk, un incontro curato da Blogfoolk Magazine, incentrato sul rapporto tra musica popolare e contemporaneità, sulla necessità di conservare la memoria storica della nostra tradizione, trovando, però, nuove forme e strumenti artistici per rinnovare linguaggi e mezzi espressivi.

Il Programma.

Si parte sabato 23 settembre alle ore 19 il Foolk Talk “Percorsi innovativi per la tradizione popolare: dalla musicassetta alla musica liquida” a cura di Salvatore Esposito, Ciro De Rosa (rispettivamente direttore editoriale e direttore responsabile di Blogfoolk) e Daniele Cestellini (Responsabile scientifico di Blogfoolk), con la musicologa Simona Frasca e il Dj e produttore Marco Dalmasso (aka Ghiaccioli e Branzini)

Alle 21, in occasione della prima edizione dell’European Folk Day, il concerto di apertura vedrà Stefano Saletti nel progetto speciale “Foolking Thunder Revue”, in compagnia di Gabriella Aiello, Luigi Cinque, Nando Citarella, Gabriele Coen, Barbara Eramo, Raffaella Misiti, SALE e Fabia Salvucci. Un concerto che parte dal Sabir, la lingua dei porti, dei marinai e dei pescatori, e arriva ai canti delle varie tradizioni dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo e che vedrà Saletti dialogare in musica con i suoi strumenti (bouzouki, oud e chitarra) con i tanti artisti con i quali ha condiviso concerti e progetti discografici in questi anni.

Il titolo si rifà alla famosa tournée effettuata fra l’autunno del 1975 e la tarda primavera dell’anno successivo da un gruppo di musicisti guidati da Bob Dylan e riuniti in carovana itinerante attraverso gli Stati Uniti.

 

Il 30 settembre alle ore 17, il Foolk Talk dal titolo “Cultura popolare e World Music Academy: come conservare la tradizione” con Mimmo Ferraro (Squilibri), Andrea De Siena e Iris Ros (WMA) a cura di Salvatore Esposito.

A seguire, alle ore 18, il Maria Moramarco Ensemble in “C’ere e ‘ngere” uno spettacolo musicale che racconta attraverso il canto di tradizione dell’Alta Murgia Barese le ancestrali storie del popolo delle pietre, un affresco di memoria che evidenzia le miserie così come le nobiltà della civiltà contadina pugliese. Maria Moramarco è la ricerca sul canto popolare ma anche l’interpretazione e la voce. Figlia naturale degli antichi cantori e cantatrici che hanno tramandato la tradizione orale nelle contrade murgiane e della Puglia, Maria ha raccolto dagli ultimi depositari quanto sopravvissuto in questa terra meridiana, terra di confine con le vicine civiltà mediterranee. Il Maria Moramarco Ensemble è formato da: Maria Moramarco (voce), Luigi Bolognese (chitarre), Filippo Giordano (violino), Pino Colonna (flauti, ciaramella), Francesco Marcello Sette (percussioni etniche).

 

Ultimo appuntamento il 6 ottobre: alle ore 17 il Foolk Talk con Giovanni Chiriatti (Kurumuny) a cura di Salvatore Esposito Archivio sonoro: l’importanza della memoria storica nella musica popolare”.

A seguire, alle ore 18, il concerto My Nirvana con Redi Hasa e Valerio Daniele.

A due anni di distanza da “The Stolen Cello”, l’artista è in tour con il progetto My Nirvana”, nel quale racconta un pezzo della propria storia: l’incontro con la musica rock e grunge negli anni ‘90 alla caduta della dittatura albanese, pochi anni prima di decidere di lasciare il Paese per giungere in Italia, in Puglia.

Redi Hasa esegue una rielaborazione dei pezzi più significativi della celebre band guidata da Kurt Cobain, “reinventando” le canzoni che hanno segnato un punto di svolta nella storia del rock mondiale e trasformandole in nuovi inni. In questa versione live, Hasa piega il violoncello a radicali distorsioni e sperimentazioni elettroniche, accompagnato da Valerio Daniele (chitarra ed elettronica), aprendosi ad emozionanti momenti di improvvisazione.

 

Organizzato da Associazione Ikona e Ikona Concerti con il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali nell’ambito di un progetto condiviso, il Festival Popolare Italiano è realizzato in collaborazione con Blogfoolk Magazine, con il sostegno di Puglia Sounds e fa parte della Rete italiana World Music.

 

L’ingresso al concerto è incluso nel biglietto di accesso al museo, al costo “popolare” di 5 euro.

 

Il Festival. Nato nel centro di accoglienza Baobab nel 2015, poi proseguito al Teatro Villa Pamphilj e al Teatro Verde, il festival da sempre testimonia la varietà di sonorità, di strumenti e di stili che caratterizzano la musica popolare, folk, etnica, world. È la musica dell’incontro, che fa dialogare tradizioni regionali differenti, ritmi e dialetti anche distanti, ma capaci di aprirsi al mondo e di contaminarsi creando nuovi linguaggi espressivi che arrivano a interessare e coinvolgere un pubblico variegato e di ogni fascia d’età. Un insieme di musiche e di storie che rappresentano un patrimonio da tramandare e riscoprire, per non perdere la memoria musicale – vero elemento identificativo di una comunità e di una nazione – ma pronto a reinventarsi, anche grazie alle musiche che arrivano dai tanti migranti e artisti che vivono ormai stabilmente in Italia, di dialogare con le altre sponde del Mediterraneo e oltre.

Un festival che si propone da sempre come “spazio-contenitore” e laboratorio di idee che nel nome dell’incontro e dello scambio si conferma come una vera e propria officina creativa.

Nelle scorse edizioni il festival ha ospitato alcuni dei più importanti rappresentanti della scena popolare come: Lucilla Galeazzi, Riccardo Tesi, Banda Ikona, Luigi Cinque, Têtes de Bois, Canio Loguercio & Alessandro D’Alessandro, Agricantus, Fanfara Station, Lamorivostri, Cafè Loti, Rocco De Rosa, Novalia, Orchestra Bottoni, Enrico Fink & Arlo Bigazzi, TaMa Trio di Nando Citarella, Mauro Palmas e Pietro Cernuto, i Kabìla, Lavinia Mancusi & Semilla, Giuliana De Donno e Gabriella Aiello, Unavantaluna, Raffaella Misiti e le Romane, Elva Lutza, Radicanto, Eleonora Bordonaro, Luisa Cottifogli, Giuliano Gabriele, Giovanni Seneca & Anissa Gouizi, Bottega Folk: Vanessa Cremaschi, Susanna Buffa e Giovanna Famulari, Clara Graziano & Valentina Ferraiuolo, Ziad Trabelsi, Yasemin Sannino, Davide Ambrogio, Gabriele Coen, Giovanni Palombo, Mesudì, Claudio Prima & SEME, Rachele Andrioli, Alessia Tondo, Enzo Rao e Mario Crispi, Tenore San Gavino di Oniferi.

 

CALENDARIO

23 settembre 2023
– Concerto ore 21. In occasione dell’European Folk Day: Stefano Saletti in “Foolking Thunder Revue” accompagnato da Gabriella Aiello, Luigi Cinque, Nando Citarella, Gabriele Coen, Barbara Eramo, Raffaella Misiti, SALE, Fabia Salvucci
– Ore 19: Foolk Talk a cura di Salvatore Esposito, Ciro De Rosa e Daniele Cestellini: Foolk Talk: “Percorsi innovativi per la tradizione popolare: dalla musicassetta alla musica liquida”. Incontro con Simona Frasca e Marco Dalmasso (aka Ghiaccioli e Branzini)

30 settembre 2023

– Ore 18: concerto. Maria Moramarco Ensemble in “C’ere e ‘ngere”
– Ore 17: Foolk Talk a cura di Salvatore Esposito: Cultura popolare e World Music Academy: conservare la tradizione con Mimmo Ferraro, Andrea De Siena e Iris Ros

6 ottobre 2023
– Ore 18: concerto. Redi Hasa e Valerio Daniele in “My Nirvana”
– Ore 17: Foolk Talk a cura di Salvatore Esposito: Archivio sonoro: l’importanza della memoria storica nella musica popolare. Incontro con Giovanni Chiriatti

 

FESTIVAL POPOLARE ITALIANO IX edizione – 2023

Direzione artistica: Stefano Saletti

c/o Museo Nazionale degli Strumenti Musicali – Piazza di S. Croce in Gerusalemme, 9/a – 00185 Roma

Organizzazione generale: Associazione Ikona/Ikona Concerti con il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali

Il Festival Popolare italiano fa parte della Rete Italiana World Music

Realizzato all’interno della “Programmazione Puglia Sounds 2023” 

 

INFO & PRENOTAZIONI: Tel: 067014796 – Mail: dms-rm.museostrumenti@cultura.gov.it

Ingresso: 5 euro

Ufficio stampa: Fabiana Manuelli – stampa@fabianamanuelli.it

 

 

 

Stefano Saletti e Piccola Banda Ikona sul palco del Womad Festival di Villa Ada

in CULTURA/MUSICA/PHOTOGALLERY by

Si è conclusa ieri a Villa Ada la prima edizione romana del Womad Festival ideato da Peter Gabriel. Una kermesse lunga tre giorni che ha visto avvicendarsi sui palchi artisti di tutto il mondo, da Fanfara Station ad Enzo Avitabile, passando per i Modena City Ramblers, Daniele Sepe e Emilia Zamuner fino ad arrivare alle sonorità orientali di Dongyang Gozupa.

All’interno di questo lungo viaggio nella world music, coniugata come strumento di unione fra i popoli all’insegna della pace, la partecipazione di Stefano Saletti e della Piccola Banda Ikona, ha regalato al pubblico dei presenti un momento particolarmente suggestivo e simbolico.

Stefano Saletti e la sua band, nel mescolare all’interno della loro produzione musicale, sonorità e melodie provenienti da ogni angolo del mediterraneo, hanno dimostrato quanta ricchezza possa scaturire dal contatto fra popoli diversi e tradizioni solo apparentemente lontane.

Il concerto di ieri ha rappresentato un percorso musicale lirico e poetico attorno al Mediterraneo, percorso che ben si sposa con i principi del Womad Festival, e che ha coinvolto i presenti con una carrellata di brani folk-world-mediterranei.

Il successo della band è dovuto indubbiamente anche alla preparazione dei suoi eccellenti musicisti: Stefano Saletti in primis, che conduce il viaggio come un eccellente capitano e coinvolge gli astanti con la sua verve, affiancato dalle voci melodiose di Barbara Eramo, Gabriella Aiello e Yasemin Sannino , da Gabriele Coen al clarinetto e sax, Mario Rivera al basso acustico, Giovanni Lo Cascio al drum set e percussioni, e Arnaldo Vacca alle percussioni.

Una formazione ricca di sonorità differenti che ha eseguito, tra gli altri, brani tratti da Mediterraneo ostinato, ultimo lavoro discografico di Banda Ikona, finalista alle Targhe Tenco nella sezione dialetto e lingue minoritarie, dopo aver conquistato il 2° posto della World Music Charts Europe la classifica internazionale stilata dai giornalisti del circuito EBU essersi posizionato tra i primi 20 posti della Transglobal Music Chart, e che si è piazzato 11° tra i 20 migliori dischi di world music al mondo usciti nel 2021.

Il lavoro discografico della Banda Ikona, cantato in Sabir, l’antica lingua del Mediterraneo che Saletti ha riportato in vita dall’oblio della storia per farla rivivere nelle sue composizioni originali, è diventato così una sorta di manifesto di una nuova possibile identità e anima mediterranea nel nome di un passato fatto di arte, cultura, porti aperti, incontri, scambi che come una grande rete si sono intrecciati creando nuovi percorsi e storie condivise.

Sul palco di Villa Ada ieri sera ha preso magicamente vita una sinergia corale fra i musicisti, creando una performance che coinvolge e trascina. Un concerto davvero unico, per una band che speriamo di poter avere il piacere di riascoltare di nuovo live molto molto presto.

 

Claudio Prima & SEME, Enzo Rao e Mario Crispi: gli ultimi appuntamenti del Festival Popolare Italiano

in COMUNICATI STAMPA/CULTURA/MUSICA by

26 e 27 maggio al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali

Direzione artistica: Stefano Saletti

Venerdì 26 e sabato 27 maggio ultimi appuntamenti del Festival Popolare Italiano diretto da Stefano Saletti al Museo nazionale degli Strumenti Musicali

Venerdì alle 17.30 di scena il concerto del maestro dell’organetto, Claudio Prima, leader di Bandadriatica, il quale, insieme al quartetto d’archi Seme, presenta il suo progetto Enjoy che unisce tradizione e musica classica e sabato 27, sempre alle 17.30, due grandi artisti siciliani, Enzo Rao e Mario Crispi, con i rispettivi progetti Shamal Re-Wind e Arenaria, attraversano culture e tradizioni millenarie che hanno visto la Sicilia terra di contaminazione e di intrecci affascinanti.

Il Festival Popolare Italiano da nove edizioni porta a Roma la ricchezza della musica popolare, folk, etnica e world. Quest’anno il progetto è pensato in condivisione con il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, museo facente parte della Direzione Musei Statali della città di Roma, a sottolinearne l’ampia visione che mira a una connessione culturale attiva con i cittadini e i turisti. 

Come sempre, la direzione artistica è del compositore e musicista Stefano Saletti, che anche quest’anno ha scelto artisti della scena italiana – e non solo – espressione della forza di una tradizione musicale che si rinnova continuamente e mantiene intatto il suo fascino. 

Organizzato da Associazione Ikona e Ikona Concerti, il festival, realizzato grazie alla vittoria del bando del Nuovo Imaie e con il sostegno di Puglia Sounds, fa parte della Rete italiana World Music.

Il biglietto, al costo “popolare” di 5 euro, darà diritto ad assistere al concerto e alla visita al Museo.

Venerdì 26 Maggio 2023 –  ore 17.30

CLAUDIO PRIMA & SEME “Enjoy”

Claudio Prima: organetto, voce

Vera Longo: violino, voce

Paola Barone: violino

Cristian Musìo: viola

Marco Schiavone: violoncello

Organettista e compositore, leader di BandAdriatica e ideatore di numerosi progetti di indagine sulle ‘musiche di confine’, Claudio Prima nel progetto Seme e il disco “Enjoy” unisce il suo organetto alle sonorità di un quartetto d’archi. Il Mediterraneo incontra il mondo classico, giocando con le provenienze e favorendo l’incontro di due mondi musicali che da sempre hanno segretamente dialogato. 

In questo progetto Prima muove le sue composizioni con l’istinto del ricercatore, curioso e attento alle suggestioni del viaggio, del movimento. Con lo sguardo rivolto, allo stesso tempo, fuori e dentro, per cogliere insieme le consonanze e le dissonanze del rapporto con il mondo. L’organetto e la voce respirano questa continua alternanza, aprendosi e chiudendosi all’aria che ne sostiene l’emissione. Si fanno quindi, in questa esperienza di scrittura originale, strumenti di relazione, di contatto. Trovando inaspettate connessioni fra le tradizioni del mare di mezzo e il mondo classico.

Sabato 27 Maggio 2023 – ore 17.30

ENZO RAO “Shamal Re-Wind”

Enzo Rao Camemi (Enzo Rao): violino, oud, saz

Giuseppe Viola: Clarinetto, clarinetto basso, clarinetto turco, chalumeau, sax soprano

Nino Agrusa: contrabbasso

Massimo Frasca: batteria

Maurizio Curcio: Piano, Fisarmonica, Percussioni

MARIO CRISPI “Arenaria”

Mario Crispi: voce, strumenti a fiato arcaici ed etnici, laptop

Enzo Rao Camemi (Enzo Rao): violino, oud elettrici, effetti

Aki Federico Spadaro: piano

Maurizio Curcio: Chapman stick, laptop

Carmelo Graceffa: percussioni, drum set

Doppio concerto di due artisti simbolo della scena musicale palermitana come Enzo Rao Mario Crispi.

“Shamal rewind” è il progetto musicale di Enzo Rao, che riprende dopo quasi vent’anni di inattività il suo vecchio progetto musicale Shamal in chiave attuale, facendo sì che questo vento simbolico, portatore di suoni e stimoli culturali da terre diverse non smetta mai di soffiare”. Una fusione di Jazz e musica etnica che ha come baricentro la Sicilia ma pone particolare attenzione all’incontro delle culture musicali dei paesi del Mediterraneo. Shamal è un vento che soffia nel deserto arabo, ma nell’immaginario di Enzo Rao, è quel vento che, soffiando, confonde i suoni e mescola gli umori di paesi lontani geograficamente e culturalmente dando vita ad una musica del mondo.
A seguire la formazione Arenaria di Mario Crispi, fondatore degli Agricantus, grande esploratore di soffi, flauti, fiati e sonorità del mondo. Nei suoi viaggi Crispi ha incontrato molti musicisti, ha vissuto storie umane e atmosfere dell’anima, ha fatto importanti ed intense esperienze musicali. Ha così elaborato la sua poetica musicale in stretta relazione con il concetto di “sedimentazione”, di interazione con altri linguaggi musicali, con culture di altri popoli e di altre etnie. Come già in Agricantus, Mario Crispi costruisce paesaggi che si dipanano tra evocazione e narrazione e ne definisce le dimensioni sonore, avvalendosi delle capacità espressive dei musicisti che lo accompagnano e con cui condivide il percorso musicale.

Il Festival. Nato nel centro di accoglienza Baobab nel 2015, poi proseguito al Teatro Villa Pamphilj e al Teatro Verde, il festival da sempre testimonia la varietà di sonorità, di strumenti e di stili che caratterizzano la musica popolare, folk, etnica, world. E’ la musica dell’incontro, che fa dialogare tradizioni regionali differenti, ritmi e dialetti anche distanti, ma capaci di aprirsi al mondo e di contaminarsi creando nuovi linguaggi espressivi che arrivano a interessare e coinvolgere un pubblico variegato e di ogni fascia d’età. Un insieme di musiche e di storie che rappresentano un patrimonio da tramandare e riscoprire, per non perdere la memoria musicale – vero elemento identificativo di una comunità e di una nazione – ma pronto a reinventarsi, anche grazie alle musiche che arrivano dai tanti migranti e artisti che vivono ormai stabilmente in Italia, di dialogare con le altre sponde del Mediterraneo e oltre. 

Un festival che si propone da sempre come “spazio-contenitore” e laboratorio di idee che nel nome dell’incontro e dello scambio si conferma come una vera e propria officina creativa.

Nelle scorse edizioni il festival ha ospitato alcuni dei più importanti rappresentanti della scena popolare come: Lucilla Galeazzi, Riccardo Tesi, Banda Ikona, Luigi Cinque, Têtes de Bois, Canio Loguercio & Alessandro D’Alessandro, Agricantus, Fanfara Station, Lamorivostri, Cafè Loti, Rocco De Rosa, Novalia, Orchestra Bottoni, Enrico Fink & Arlo Bigazzi, TaMa Trio di Nando Citarella, Mauro Palmas e Pietro Cernuto, i Kabìla, Lavinia Mancusi & Semilla, Giuliana De Donno e Gabriella Aiello, Unavantaluna, Raffaella Misiti e le Romane, Elva Lutza, Radicanto, Eleonora Bordonaro, Luisa Cottifogli, Giuliano Gabriele, Giovanni Seneca & Anissa Gouizi, Bottega Folk: Vanessa Cremaschi, Susanna Buffa e Giovanna Famulari, Clara Graziano & Valentina Ferraiuolo, Ziad Trabelsi, Yasemin Sannino, Davide Ambrogio, Gabriele Coen, Giovanni Palombo, Mesudì.

FESTIVAL POPOLARE ITALIANO IX edizione – Dal 18 marzo al 27 maggio 2023

Direzione artistica: Stefano Saletti

c/o Museo Nazionale degli Strumenti Musicali – Piazza di S. Croce in Gerusalemme, 9/a – 00185 Roma 

Dirigente Direzione Musei Statali della Città di Roma: Maria Stella Margozzi

Direttrice Museo Nazionale Strumenti musicali: Arch. Sonia Martone

Organizzazione generale: Associazione Ikona/Ikona Concerti

Il Festival Popolare italiano fa parte della Rete Italiana World Music

Con il sostegno del NUOVO IMAIE, realizzato all’interno della “Programmazione Puglia Sounds 2023”  

INFO & PRENOTAZIONI: Tel: 067014796 – Mail: dms-rm.museostrumenti@cultura.gov.it

Ingresso: 5 euro con visita al Museo

Ufficio stampa: Fabiana Manuelli – stampa@fabianamanuelli.it

IL CANTO TRADIZIONALE SARDO AL FESTIVAL POPOLARE ITALIANO 

in COMUNICATI STAMPA/CULTURA/MUSICA by

Sabato 29 aprile 2023 – ore 17.30 – Museo Nazionale degli Strumenti Musicali

Di scena i Tenore San Gavino di Oniferi

Direzione artistica: Stefano Saletti

L’affascinante canto a tenore, patrimonio dell’Unesco, protagonista del secondo appuntamento con il Festival Popolare italiano diretto da Stefano Saletti al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali. 

Il 29 aprile alle 17.30 sarà di scena il gruppo dei Tenore San Gavino di Oniferi, ensemble impegnato da molti anni nella pratica e nella diffusione del canto a tenore per valorizzare il patrimonio musicale, letterario e linguistico della Sardegna.  In questo concerto presentano il nuovo disco in uscita intitolato “Sardos”. 

L’ensemble nasce negli anni ’70 e prende il nome del santo patrono di questa piccola località in Barbagia. La fama del gruppo negli anni ha varcato i confini della Sardegna e i quattro di Oniferi si esibiscono nel resto d’Italia e all’estero (Stati Uniti, Belgio e Svizzera). La formazione all’inizio comprende i tre fratelli Francesco, Giovanni e Carmelo Pirisi – rispettivamente boche, contra e mesu boche – e il bassu potente di Pietro Paolo Brau. La scomparsa prematura di Brau spinge i fratelli Pirisi a cercare un sostituto, che viene trovato prima in Raimondo Pidia e successivamente dal 2016 in Giuseppe Brau. 

Nel 2004 a Parigi l’UNESCO ha attribuito al canto a tenore il riconoscimento di patrimonio intangibile dell’umanità e Oniferi ha rappresentato la Sardegna esibendosi davanti alla Commissione.

Il Festival Popolare italiano da nove edizioni porta a Roma la ricchezza della musica popolare, folk, etnica e world. Quest’anno il progetto è pensato in condivisione con il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, museo facente parte della Direzione Musei Statali della città di Roma, a sottolinearne l’ampia visione che mira a una connessione culturale attiva con i cittadini e i turisti. 

Come sempre, la direzione artistica è del compositore e musicista Stefano Saletti, che anche quest’anno ha scelto artisti della scena italiana – e non solo – espressione della forza di una tradizione musicale che si rinnova continuamente e mantiene intatto il suo fascino. 

Organizzato da Associazione Ikona e Ikona Concerti, il festival, realizzato grazie alla vittoria del bando del Nuovo Imaie e con il sostegno di Puglia Sounds, fa parte della Rete italiana World Music.

Il biglietto, al costo “popolare” di 5 euro, darà diritto ad assistere al concerto e alla visita al Museo.

I prossimi appuntamenti vedranno il 13 maggio alle 20.30 il concerto della cantante pugliese Rachele Andrioli che con il suo album “Leuca” si sta affermando come una delle nuove realtà della scena popolare italiana; venerdì 26 maggio alle 17.30 il concerto del maestro dell’organetto, Claudio Prima, leader di Bandadriatica, il quale, insieme al quartetto d’archi Seme, presenta il suo progetto “Enjoy” che unisce tradizione e musica classica. Infine sabato 27 maggio alle 17.30 due grandi artisti siciliani, Enzo Rao e Mario Crispi, uniti nel progetto Shamal Re-Wind e Arenaria, attraversano con un grande ensemble culture e tradizioni millenarie che hanno visto la Sicilia terra di contaminazione e di intrecci affascinanti.

Il Festival. Nato nel centro di accoglienza Baobab nel 2015, poi proseguito al Teatro Villa Pamphilj e al Teatro Verde, il festival da sempre testimonia la varietà di sonorità, di strumenti e di stili che caratterizzano la musica popolare, folk, etnica, world. E’ la musica dell’incontro, che fa dialogare tradizioni regionali differenti, ritmi e dialetti anche distanti, ma capaci di aprirsi al mondo e di contaminarsi creando nuovi linguaggi espressivi che arrivano a interessare e coinvolgere un pubblico variegato e di ogni fascia d’età. Un insieme di musiche e di storie che rappresentano un patrimonio da tramandare e riscoprire, per non perdere la memoria musicale – vero elemento identificativo di una comunità e di una nazione – ma pronto a reinventarsi, anche grazie alle musiche che arrivano dai tanti migranti e artisti che vivono ormai stabilmente in Italia, di dialogare con le altre sponde del Mediterraneo e oltre. 

Un festival che si propone da sempre come “spazio-contenitore” e laboratorio di idee che nel nome dell’incontro e dello scambio si conferma come una vera e propria officina creativa.

Nelle scorse edizioni il festival ha ospitato alcuni dei più importanti rappresentanti della scena popolare come: Lucilla Galeazzi, Riccardo Tesi, Banda Ikona, Luigi Cinque, Têtes de Bois, Canio Loguercio & Alessandro D’Alessandro, Agricantus, Fanfara Station, Lamorivostri, Cafè Loti, Rocco De Rosa, Novalia, Orchestra Bottoni, Enrico Fink & Arlo Bigazzi, TaMa Trio di Nando Citarella, Mauro Palmas e Pietro Cernuto, i Kabìla, Lavinia Mancusi & Semilla, Giuliana De Donno e Gabriella Aiello, Unavantaluna, Raffaella Misiti e le Romane, Elva Lutza, Radicanto, Eleonora Bordonaro, Luisa Cottifogli, Giuliano Gabriele, Giovanni Seneca & Anissa Gouizi, Bottega Folk: Vanessa Cremaschi, Susanna Buffa e Giovanna Famulari, Clara Graziano & Valentina Ferraiuolo, Ziad Trabelsi, Yasemin Sannino, Davide Ambrogio, Gabriele Coen, Giovanni Palombo, Mesudì.

FESTIVAL POPOLARE ITALIANO IX edizione – Dal 18 marzo al 27 maggio 2023

Direzione artistica: Stefano Saletti

c/o Museo Nazionale degli Strumenti Musicali – Piazza di S. Croce in Gerusalemme, 9/a – 00185 Roma 

Dirigente Direzione Musei Statali della Città di Roma: Maria Stella Margozzi

Direttrice Museo Nazionale Strumenti musicali: Arch. Sonia Martone

Organizzazione generale: Associazione Ikona/Ikona Concerti

Il Festival Popolare italiano fa parte della Rete Italiana World Music

Con il sostegno del NUOVO IMAIE, realizzato all’interno della “Programmazione Puglia Sounds 2023”  

INFO & PRENOTAZIONI: Tel: 067014796 – Mail: dms-rm.museostrumenti@cultura.gov.it

Ingresso: 5 euro con visita al Museo

Ufficio stampa: Fabiana Manuelli – stampa@fabianamanuelli.it

Festival Popolare Italiano IX edizione

in COMUNICATI STAMPA/CULTURA/MUSICA by

Museo Nazionale degli Strumenti Musicali
Festival Popolare italiano
IX edizione
Roma, 18 marzo 2023 – 27 maggio 2023
 
Direzione artistica: Stefano Saletti

Il 18 marzo 2023 torna il Festival Popolare italiano, la rassegna che da nove edizioni porta a Roma la ricchezza della musica popolare, folk, etnica e world.

Quest’anno il progetto è pensato in condivisione con il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, museo facente parte della Direzione Musei Statali della città di Roma, a sottolinearne l’ampia visione che mira a una connessione culturale attiva con i cittadini e i turisti.

Come sempre, la direzione artistica è del compositore e musicista Stefano Saletti, che anche quest’anno ha scelto artisti della scena italiana – e non solo – espressione della forza di una tradizione musicale che si rinnova continuamente e mantiene intatto il suo fascino.

“Sono particolarmente soddisfatto di questa nona edizione del Festival – spiega Stefano Saletti – perché si svolge al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, luogo ideale per far incontrare i suoni e le voci della cultura popolare con la grande tradizione musicale italiana in un connubio che supera steccati di genere e di stili. Il pubblico, oltre ad assistere ai concerti, potrà infatti visitare una ricca e affascinante collezione di strumenti musicali che attraversa duemila anni di storia. Per questo voglio ringraziare la dirigente della Direzione Musei statali della città di Roma Maria Stella Margozzi e la direttrice del Museo, l’architetta Sonia Martone, per la sensibilità e l’attenzione mostrata per questa iniziativa“.

Il Programma. Si parte sabato 18 marzo 2023 alle 17.30 con il concerto della cantautrice salentina Alessia Tondo, vincitrice del “Premio Loano Giovani” riservato al miglior disco di musicisti under 35 con il suo album “Sita”. Il 29 aprile alle 17.30 di scena il gruppo dei Tenore San Gavino di Oniferi, ensemble impegnato da molti anni nella pratica e nella diffusione del canto a tenore per valorizzare il patrimonio musicale, letterario e linguistico della Sardegna. Il 13 maggio alle 20.30 il concerto di un’altra voce pugliese, Rachele Andrioli che con il suo album “Leuca” si sta affermando come una delle nuove realtà della scena popolare italiana; venerdì 26 maggio alle 17.30 il concerto del maestro dell’organetto, Claudio Prima, leader di Bandadriatica, il quale, insieme al quartetto d’archi Seme, presenta il suo progetto “Enjoy” che unisce tradizione e musica classica. Infine sabato 27 maggio alle 17.30 due grandi artisti siciliani, Enzo Rao e Mario Crispi, uniti nel progetto Shamal Re-Wind e Arenaria, attraversano con un grande ensemble culture e tradizioni millenarie che hanno visto la Sicilia terra di contaminazione e di intrecci affascinanti.

Organizzato da Associazione Ikona e Ikona Concerti, il festival, realizzato grazie alla vittoria del bando del Nuovo Imaie e con il sostegno di Puglia Sounds, fa parte della Rete italiana World Music.
Il biglietto, al costo “popolare” di 5 euro, darà diritto ad assistere al concerto e alla visita al Museo.

Il Festival. Nato nel centro di accoglienza Baobab nel 2015, poi proseguito al Teatro Villa Pamphilj e al Teatro Verde, il festival da sempre testimonia la varietà di sonorità, di strumenti e di stili che caratterizzano la musica popolare, folk, etnica, world. E’ la musica dell’incontro, che fa dialogare tradizioni regionali differenti, ritmi e dialetti anche distanti, ma capaci di aprirsi al mondo e di contaminarsi creando nuovi linguaggi espressivi che arrivano a interessare e coinvolgere un pubblico variegato e di ogni fascia d’età. Un insieme di musiche e di storie che rappresentano un patrimonio da tramandare e riscoprire, per non perdere la memoria musicale – vero elemento identificativo di una comunità e di una nazione – ma pronto a reinventarsi, anche grazie alle musiche che arrivano dai tanti migranti e artisti che vivono ormai stabilmente in Italia, di dialogare con le altre sponde del Mediterraneo e oltre.

Un festival che si propone da sempre come “spazio-contenitore” e laboratorio di idee che nel nome dell’incontro e dello scambio si conferma come una vera e propria officina creativa.
Nelle scorse edizioni il festival ha ospitato alcuni dei più importanti rappresentanti della scena popolare come: Lucilla Galeazzi, Riccardo Tesi, Banda Ikona, Luigi Cinque, Têtes de Bois, Canio Loguercio & Alessandro D’Alessandro, Agricantus, Fanfara Station, Lamorivostri, Cafè Loti, Rocco De Rosa, Novalia, Orchestra Bottoni, Enrico Fink & Arlo Bigazzi, TaMa Trio di Nando Citarella, Mauro Palmas e Pietro Cernuto, i Kabìla, Lavinia Mancusi & Semilla, Giuliana De Donno e Gabriella Aiello, Unavantaluna, Raffaella Misiti e le Romane, Elva Lutza, Radicanto, Eleonora Bordonaro, Luisa Cottifogli, Giuliano Gabriele, Giovanni Seneca & Anissa Gouizi, Bottega Folk: Vanessa Cremaschi, Susanna Buffa e Giovanna Famulari, Clara Graziano & Valentina Ferraiuolo, Ziad Trabelsi, Yasemin Sannino, Davide Ambrogio, Gabriele Coen, Giovanni Palombo, Mesudì.

FESTIVAL POPOLARE ITALIANO IX edizione – Dal 18 marzo al 27 maggio 2023
Direzione artistica: Stefano Saletti
c/o Museo Nazionale degli Strumenti Musicali – Piazza di S. Croce in Gerusalemme, 9/a – 00185 Roma
Dirigente Direzione Musei Statali della Città di Roma: Maria Stella Margozzi
Direttrice Museo Nazionale Strumenti musicali: Arch. Sonia Martone
Organizzazione generale: Associazione Ikona/Ikona Concerti
Il Festival Popolare italiano fa parte della Rete Italiana World Music
Con il sostegno del NUOVO IMAIE, realizzato all’interno della “Programmazione Puglia Sounds 2023” 

IL PROGRAMMA

Sabato 18 Marzo 2023 –  ore 17.30
ALESSIA TONDO “Sita”
Alessia Tondo: voce, tamburi, chitarra, loop machine
 
Dagli esordi nel gruppo Mera Menhir alla popolarità internazionale con il Canzoniere Grecanico Salentino, Alessia Tondo è una delle voci più significative del panorama pugliese. È stata lanciata dai Sud Sound System, a soli tredici anni è diventata voce solista dell’Orchestra della Notte della Taranta, ha collaborato con l’Orchestra Popolare Italiana di Ambrogio Sparagna, i Radiodervish, Michele Lobaccaro, Ludovico Einaudi e Admir Shkurtaj. Nel Salento la sita è la melograna, simbolo di buon augurio, di incontro e condivisione. A questa simbologia Alessia si è ispirata per immaginare un disco-manifesto, un’opera in otto tracce scritte interamente da lei e caratterizzate da un’ampiezza di elementi, dall’acustico all’elettronico, tra ballate arcane, intrecci vocali antichi che grazie a loop e pattern diventano contemporanei. Con “Sita” ha vinto il Premio Loano Giovani 2022, riservato al miglior disco di musicisti under 35.
 
Sabato 29 Aprile 2023 –  ore 17.30
TENORE SAN GAVINO DI ONIFERI “Sardos”
Francesco Pirisi: voche 
Carmelo Pirisi: mesu ‘oche 
Giovanni Pirisi: contra 
Giuseppe Brau: bassu
 
Il gruppo vocale Tenore San Gavino di Oniferi è impegnato da molti anni nella pratica e nella diffusione del canto a tenore, con la finalità di valorizzare il patrimonio musicale, letterario e linguistico della Sardegna. In questo concerto presentano il nuovo disco in uscita intitolato “Sardos”.
L’ensemble nasce negli anni ’70 e prende il nome del santo patrono di questa piccola località in Barbagia. La fama del gruppo negli anni ha varcato i confini della Sardegna e i quattro di Oniferi si esibiscono nel resto d’Italia e all’estero (Stati Uniti, Belgio e Svizzera). La formazione all’inizio comprende i tre fratelli Francesco, Giovanni e Carmelo Pirisi – rispettivamente boche, contra e mesu boche – e il bassu potente di Pietro Paolo Brau. La scomparsa prematura di Brau spinge i fratelli Pirisi a cercare un sostituto, che viene trovato prima in Raimondo Pidia e successivamente dal 2016 in Giuseppe Brau. Nel 2004 a Parigi l’UNESCO ha attribuito al canto a tenore il riconoscimento di patrimonio intangibile dell’umanità e Oniferi ha rappresentato la Sardegna esibendosi davanti alla Commissione.
 
Sabato 13 Maggio 2023 –  ore 20.30
RACHELE ANDRIOLI “Leuca”
Rachele Andrioli: voce, chitarra, tamburi a cornice
Maurizio Pellizzari: chitarra
Erasmo Treglia: violino
 
Cantautrice e polistrumentista di assoluto talento, Rachele Andrioli con il suo lavoro d’esordio “Leuca” volge il suo sguardo musicale sul mondo come un faro, partendo dalla fine della terra, suo luogo di nascita e appartenenza: il Capo di Leuca. Il lavoro è il frutto degli ultimi anni di ricerca sulle tradizioni musicali che legano il Salento a ogni Sud del Mondo; la musica e i testi inediti raccontano storie mediterranee sospese tra verità e leggenda. Un progetto che guarda il mare, attraversato da onde tutte al femminile che rinnovano la tradizione grazie alla partecipazione di Coro a Coro, un ensemble di circa 40 voci di donne fondato e diretto da Rachele. Presenti anche alcuni brani d’autore che rendono omaggio ad alcuni artisti come Victor Jara, Enzo Avitabile, Nusrat Fateh Ali Khan, Rina Durante. A spiccare la voce e la grande forza interpretativa di Rachele e l’originalità delle sue composizioni che disegnano una modalità di fare musica concentrata sulle emozioni sollecitate da una melodia, da un ritmo, da un testo ogni volta sorprendente.
 
Venerdì 26 Maggio 2023 –  ore 17.30
CLAUDIO PRIMA & SEME “Enjoy”
Claudio Prima: organetto, voce
Vera Longo: violino, voce
Paola Barone: violino
Cristian Musìo: viola
Marco Schiavone: violoncello
 
Organettista e compositore, leader di BandAdriatica e ideatore di numerosi progetti di indagine sulle ‘musiche di confine’, Claudio Prima nel progetto Seme e il disco “Enjoy” unisce il suo organetto alle sonorità di un quartetto d’archi. Il Mediterraneo incontra il mondo classico, giocando con le provenienze e favorendo l’incontro di due mondi musicali che da sempre hanno segretamente dialogato. In questo progetto Prima muove le sue composizioni con l’istinto del ricercatore, curioso e attento alle suggestioni del viaggio, del movimento. Con lo sguardo rivolto, allo stesso tempo, fuori e dentro, per cogliere insieme le consonanze e le dissonanze del rapporto con il mondo. L’organetto e la voce respirano questa continua alternanza, aprendosi e chiudendosi all’aria che ne sostiene l’emissione. Si fanno quindi, in questa esperienza di scrittura originale, strumenti di relazione, di contatto. Trovando inaspettate connessioni fra le tradizioni del mare di mezzo e il mondo classico.
 
Sabato 27 Maggio 2023 –  ore 17.30
ENZO RAO “Shamal Re-Wind”
MARIO CRISPI “Arenaria”
Enzo Rao Camemi: violino, oud, saz
Mario Crispi: voce, strumenti a fiato arcaici ed etnici, laptop
Giuseppe Viola: clarinetti, chalumeau, sax soprano
Nino Agrusa: contrabbasso
Massimo Frasca: batteria
Aki Federico Spadaro: piano
Maurizio Curcio: Chapman stick, laptop
Carmelo Graceffa: percussioni, drum set
 
Due artisti simbolo della scena musicale palermitana come Enzo Rao e Mario Crispi si incontrano nel progetto che unisce Shamal Re-Wind e Arenaria.
“Shamal rewind” è il progetto musicale di Enzo Rao, che riprende dopo quasi vent’anni di inattività il suo vecchio progetto musicale Shamal in chiave attuale, facendo sì che questo vento simbolico, portatore di suoni e stimoli culturali da terre diverse non smetta mai di soffiare”. Una fusione di Jazz e musica etnica che ha come baricentro la Sicilia ma pone particolare attenzione all’incontro delle culture musicali dei paesi del Mediterraneo. Shamal è un vento che soffia nel deserto arabo, ma nell’immaginario di Enzo Rao, è quel vento che, soffiando, confonde i suoni e mescola gli umori di paesi lontani geograficamente e culturalmente dando vita ad una musica del mondo. Al suo fianco, con la formazione Arenaria, Mario Crispi, fondatore degli Agricantus, grande esploratore di soffi, flauti, fiati e sonorità del mondo. Nei suoi viaggi Crispi ha incontrato molti musicisti, ha vissuto storie umane e atmosfere dell’anima, ha fatto importanti ed intense esperienze musicali. Ha così elaborato la sua poetica musicale in stretta relazione con il concetto di “sedimentazione”, di interazione con altri linguaggi musicali, con culture di altri popoli e di altre etnie. Come già in Agricantus, Mario Crispi costruisce paesaggi che si dipanano tra evocazione e narrazione e ne definisce le dimensioni sonore, avvalendosi delle capacità espressive dei musicisti che lo accompagnano e con cui condivide il percorso musicale.

INFO & PRENOTAZIONI: Tel: 067014796 – Mail: dms-rm.museostrumenti@cultura.gov.it
Ingresso: 5 euro con visita al Museo
Ufficio stampa: Fabiana Manuelli – stampa@fabianamanuelli.it

Domenico Cippitelli
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