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Parco Archeologico del colosseo

LETTERATURE Festival Internazionale di Roma  – A rivederci

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LETTERATURE Festival Internazionale di Roma  – A rivederci

“… l’universo non fa altro che pulsare tra due momenti estremi …” [da : “Ti con zero”, Italo Calvino]

Roma 13 giugno 2023

Foto e testo di Grazia Menna

Ultima serata per Letterature Festival Internazionale di Roma che chiude la ventiduesima edizione; ci si accomiata dallo Stadio Palatino, dal Parco Archeologico del Colosseo, che ospita il Festival,  dai tanti volti ormai riconoscibili e riconosciuti di coloro che hanno assistito all’intera rassegna. Per quest’ultima serata il pubblico non tradisce e si registra di nuovo il tutto esaurito.

Italo Calvino ha segnato la strada, come un faro nella notte, per apprezzare nuovi talenti e scrittori già affermati  nostrani o stranieri che fossero.

Si chiude il Festival con i seguenti ospiti:

David Diop, Maaza Mengiste , Nicola Lagioia

La prima proposta letteraria arriva dallo scritto inedito “Michel Adanson et la mémoire du monde” di  David Diop, autore parigino di madre francese e padre senegalese, cresciuto in Senegal dove insegna “Letteratura del Diciottesimo secolo” all’università di Pau. Il 2019 lo vede protagonista con il romanzo “Fratelli d’anima” edito da Neri Pozza 2019, che è stato tradotto in tutto il mondo e con il quale si è aggiudicato il Prix Goncourt des lycéens, il Prix Kourouma, il Premio Strega Europeo, il Los Angeles Times Book Prize for Fiction e, come primo autore in lingua francese, il premio ’International Booker Prize. Ad aprile 2023 pubblica la sua nuova opera “La porta del non ritorno” sempre con l’editore Neri Pozza.

 

E’ quindi la volta di ascoltare “La memoria del mondo” lo scritto inedito proposto dalla scrittrice etiope  Maaza Mengiste;  nel 2007 è stata nominata “New Literary Idol” dal «New York Magazine» e nel 2020 ha ricevuto un Award in Literature dall’American Academy of Arts and Letters.

Con Neri Pozza nel 2010 pubblica Lo sguardo del leone , quindi nel 2019 per Einaudi pubblica  Il re ombra, con il quale vince il Premio The Bridge 2019 per la Narrativa. È entrata come finalista nel 2020, al Booker Prize , uno dei più importanti premi letterari al mondo, con l’opera The Shadow King (Il re ombra)

 

L’onore della chiusura dell’intera manifestazione spetta a Nicola Lagioia che regala al pubblico presente “Liberi dalle catene”. Nicola Lagioia inizia a pubblicare nel 2001 con la casa editrice minimum fax, proponendo  “Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj”; a seguire con Einaudi pubblica: “Occidente per principianti” (2004), “Riportando tutto a casa” (ultima edizione ET Scrittori 2017) opera con la quale vince il Premio Viareggio-Rèpaci, il Premio Vittorini, ed il Premio Volponi. Nel 2014 pubblica , sempre per Einaudi, “La ferocia” e con quest’opera vince il Premio Strega 2015. Tra gli ultimi lavori “La città dei vivi” edito nel 2020.

Barbara Fiorenza e Claudio Ladisa , con la loro performance di “Acrobatica Aerea” ci fanno sembrare sempre più vicino gli scritti di Italo Calvino con  “La memoria del mondo e altre storie cosmicomiche” , chiudendo così un discorso aperto nella serata inaugurale, che trova degno epilogo in questa performance circense.

Barbara Fiorenza e Claudio Ladisa hanno creato il duo Les Amants e come ballerini ed acrobati, spaziano dalla danza alle discipline circensi. Claudio Ladisa ha lavorato con registi, coreografi e compagnie di fama internazionale come il Cirque du Soleil, La Fura dels Baus, I’Ensemble di Michael Van Hoecke. Barbara Fiorenza che nasce come ballerina di danza classica e moderna, allarga il suo orizzonte artistico con il circo contemporaneo; di lei si ricorda la partecipazione come acrobata aerea all’Elisìr d’amore di Donizetti per il Teatro dell’Opera di Roma.

L’ensamble musicale di cui fanno parte: Teho Teardo/elettronics, Ambra Chiara Michelangeli alla viola e Gabriele Coen al clarinetto, con brani di loro produzione, ha trasportato il pubblico presente nelle atmosfere magiche dei racconti surreali ed esilaranti del vecchio Qfwfq.

Si ringrazia tutta l’organizzazione di Letterature Festival Internazionale di Roma e l’Ufficio Stampa Tandem

LETTERATURE Festival Internazionale di Roma  – Penultimo appuntamento

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LETTERATURE Festival Internazionale di Roma  – Penultimo appuntamento

“Tiritiritiritiri / se non tiri ti ritiri / quanti tiri quanti tiri / tu non tiri / tanti tiri tirerò…” [da : “Le Cosmicomiche”, Italo Calvino]

Roma 11 giugno 2023

Foto e testo di Grazia Menna

Quarta e penultima serata per Letterature Festival Internazionale di Roma per la ventiduesima edizione. Lo Stadio Palatino, situato all’interno del Parco Archeologico del Colosseo, che ospita il Festival, anche questa sera fa registrare il tutto esaurito.

Sempre nel solco delle opere e della figura di Italo Calvino, il  programma di questa quarta serata al Festival:

Bernardo Zannoni, Sam Riviere, William T. Vollmann

È il giovanissimo Bernardo Zannoni  ad aprire la serata con lo scritto inedito: Lo specchio della mente.

Zannoni ha già pubblicato con Sellerio nel 2021 “I miei stupidi intenti” e con questo primo romanzo ha vinto il Premio Campiello 2022;  sempre con la stessa opera nel 2022 gli sono stati assegnati  i premi Bagutta Opera Prima, Salerno Letteratura, Moncalieri e il Premio Severino Cesari.

E’ quindi la volta di ascoltare lo scritto inedito del poeta britannico Sam Riviere  con: “A True Account of Talking to Du Fu at Vesuvio’s “. Sam Riviere annovera tra la sua produzione letteraria numerose opere in versi; nel 2009 gli viene assegnato l’ “Eric Gregory Award” e nel 2015 ha aperto la sua casa editrice, “If a Leaf Falls Press”. Nel 2023 ha pubblicato con la casa editrice Codice Edizioni , il suo primo romanzo: Anime morte.

Come ha scritto Toby Litt (“The Guardian) e riportato su “Internazionale” del 25 maggio 2023 nella sezione Libri: “…Anime morte è la fase Thomas Bernhard di Sam Riviere. È un romanzo di un solo paragrafo, scritto in una prosa rabbiosa e ricorsivi, sul piccolo mondo della poesia inglese. È brillante e divertente. La scrittura è spietata, la rabbia è genuina. …”

Chiude il terzetto degli ospiti William T. Vollmann  , esponente di spicco della letteratura americana dell’ultimo trentennio. La sua produzione letteraria spazia tra il romanzo, i racconti, i saggi filosofici e i reportage. Afghanistan, Bosnia, Cambogia sono solo alcuni dei luoghi nei quali ha lavorato come reporter , luoghi poi narrati nei suoi reportage e nei suoi libri. Il suo primo romanzo You Bright and Risen Angels è del 1987; nel 2005 vince il National Book Award for Fiction con il romanzo Europe Central (edito poi in Italia da Mondadori nel 2010). Altri riconoscimenti gli sono stati attribuiti, tra questi il PEN Center USA West Award for Fiction e il Whiting Writers Award. Ha scritto su tantissimi argomenti violenza, cambiamento climatico, Teatro No giapponese, prostituzione, povertà, guerra. Con i sette romanzi storici “Seven Dreams. A Book of North American Landscapes”  ha raccontato la colonizzazione del continente americano e i conflitti tra coloni europei e popolazioni indigene.

La serata è stata arricchita dalla performance di Paolo Locci con il suo Palo Cinese. Locci è il fondatore nel 2015 della compagnia   Circo Contemporaneo Brigata Totem – Circo Poetico Istintivo, con la quale compagnia collabora con le più importanti compagnie europee.

L’amore per la musica lo porta a collaborare inoltre con l’Opera diretta dal Maestro Riccardo Muti alle Canarie e l’Opera lirica di Jesi, diretta da Giacomo Costantini, (Circo El Grito) e Giorgio Rossi (Sosta Palmizi).

Tra le letture sono state eseguiti, dall’ensamble musicale di cui fanno parte: Teho Teardo/elettronics, Giovanna Famularial  violoncello, Ambra Chiara Michelangeli alla viola e Gabriele Coen al clarinetto, brani di loro produzione.

LETTERATURE Festival Internazionale di Roma  – Parresia

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LETTERATURE Festival Internazionale di Roma  – Parresia

“Non c’è linguaggio senza inganno..” [da : “Le città invisibili”, Italo Calvino]

Roma 09 giugno 2023

Foto e testo di Grazia Menna

Letterature Festival Internazionale di Roma giunge alla terza serata della sua ventiduesima edizione e continua con il filo conduttore imperniato sulla figura e l’opera di Italo Calvino, mai come questa sera presente alla rassegna e tra il tantissimo pubblico; probabilmente ancora un sold-out che fa registrare lo Stadio Palatino situato all’interno del Parco Archeologico del Colosseo, che ospita il Festival.

Parresia, il vocabolo che Burhan Sönmez pone all’attenzione del pubblico; dal greco : “παρρησία” , l’unione di “pan” tutto e “rhema” discorso, in sintesi “Dire tutto”, ma anche “Libertà di parola”. E questa serata trova in questa parola la sintesi di quanto ascoltato e veduto, ascoltato dalle letture degli autori ospiti, ascoltato dai brani eseguiti  dall’ensamble di  Teho Teardo e visto, nei gesti armonici e atletici di Valeriya Davydenko

Nella programmazione della serata il Festival ha tra i suoi protagonisti:

La vincitrice/vincitore del Premio Strega 2023, Jeanette Winterson, Burhan Sönmez, Katja Petrowskaja

L’onore dell’apertura di questa terza serata, sarebbe riservato alla vincitrice/vincitore del Premio Strega 2023 e grande commozione quando viene presentata Daria Deflorian, per leggere alcuni brani dell’opera vincitrice quest’anno 2023: Come d’aria  di Ada D’Adamo , romanzo autobiografico la cui stesura è iniziata tra il 2013 e il 2014.

Il premio è stato assegnato lo scorso 6 giugno nello splendido spazio che storicamente ospita il Premio Strega, il Ninfeo di Villa Giulia. Un premio postumo, come pochi altri, così ricorda alla platea il Direttore della Fondazione Bellonci : Stefano Petrocchi.

Una notte che rimarrà nella storia del premio in quanto annovera la presenza, per la prima volta, di quattro autrici su cinque in finale, e che premia l’autrice di un memoir straziante, Come d’aria (edito da Elliot),che purtroppo ci ha lascito troppo presto lo scorso 31 marzo, a soli 55 anni, dopo una malattia. Ada D’Adamo ha contestualmente vinto anche il  Premio Strega Giovani 2023 e lo Strega Off

La lettura che Daria Deflorian esegue di alcune pagine dell’opera della D’Adamo , scuote e non poco l’uditorio; Elena Stancanelli nel proporre il romanzo alla selezione del premio Strega 2023 scrive: “Come d’aria è un libro che fruga dentro il cuore del lettore. Serviva la lingua esatta e implacabile di questa scrittrice per riuscire a sostenere un sentimento tanto feroce. C’è tutta la rabbia e tutto l’amore del mondo nel racconto di questa danza che lega due donne. Avvinghiate l’una all’altra, in una assoluta e reciproca dipendenza. Daria, la figlia, che comunica soltanto attraverso il suo irresistibile sorriso, Ada, la madre, catapultata suo malgrado in questa storia d’amore. …”

E’ quindi la volta di ascoltare, a seguire, lo scritto inedito di Jeanette Winterson, una amplissimo scritto nel quale l’autrice ci ricorda, se mai ne avessimo bisogno, la figura, gli scritti , le idee che Calvino difendeva con la sua libertà di parola.

L’autrice inglese si è imposta a venticinque anni con il suo primo romanzo “Non ci sono solo le arance” , edito da Mondadori; servono ancora ventisette anni alla  Winterson per rielaborare il materiale del suo primo romanzo e produrre il bestseller “Perché essere felice quando puoi essere normale?” , sempre edito Mondadori. Jeanette Winterson ha inoltre scritto dieci romanzi per adulti, oltre a libri per bambini, saggistica e sceneggiature. È docente di Nuova scrittura all’Università di Manchester e crede fermamente che l’arte sia per tutti e di questo credo ne fa la sua missione di vita.

Il terzo ospite Burhan Sönmez, è colui che propone al pubblico che gremisce lo Stadio Palatino, il vocabolo. Parresia; e non poteva essere diversamente! Dal suo scritto inedito ed attraverso la sua voce, si diffonde l’idea ed il concetto forte della parresia, della libertà nell’esporre e nel difendere i propri ideali che troviamo anche in tutte le sue opere letterarie.

Nato in Turchia proviene da una famiglia curda ed è cresciuto parlando turco e curdo. Ha lavorato come avvocato a Istanbul prima di essere rifugiato politico in Inghilterra per un decennio circa. Autore di cinque romanzi pluripremiati e tradotti in quarantadue lingue, dal 2021 è presidente del Pen International. Ha ricevuto il Václav Havel Library Award e il Premio EBRD per la letteratura. scrive per varie testate, tra le quali figurano «The Guardian», «Der Spiegel» e «la Repubblica». È una delle rivelazioni del panorama narrativo contemporaneo, con la casa editrice nottetempo nel 2021 pubblica “Nord” (2021), ma in precedenza aveva pubblicato una raccolta di saggi: Strongmen (2019)., con il capitolo “A norman Man” dedicato a Erdogan

Ed infine l’ultima autrice Katja Petrowskaja, la scrittrice e giornalista tedesca d’origine ucraina. Nel 2012 ha pubblicato il suo primo libro: “Die Auserwählten. Ein Sommer im Ferienlager in Orlionok”, un reportage di un campo estivo di Orljonok , corredato dalle immagini della fotografa Anita Back. Nel 2015 vince sia il Premio Strega Europeo sia il premio Schubart-Literaturpreis, con il romanzo “Forse Esther”, opera in parte autobiografica che ripercorre l’odissea di una famiglia ebrea dall’impero asburgico a quello sovietico.

La serata è stata impreziosita dalla performance di Valeriya Davydenko, artista ucraina che ha presentato “Equilibrio in contorsione”. L’artista ha ottenuto importanti riconoscimenti internazionali, basti citare il premio al “Festival del Circo di Domani” di Parigi, manifestazione tra le più rilevanti nel panorama in internazionale di quelle dedicati alle nuove forme ed ai talenti emergenti del circo mondiale.

Gli Intermezzi musicali tra le letture sono state eseguite dall’ensamble musicale di cui fanno parte: Teho Teardo/elettronics, Giovanna Famularial  violoncello, Ambra Chiara Michelangeli alla viola e Gabriele Coen al clarinetto, con brani di loro produzione.

LETTERATURE Festival Internazionale di Roma – “…E poi non sapevo più cosa guardare e guardai il cielo…”[da “Gli amori difficili”, Italo Calvino]

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LETTERATURE Festival Internazionale di Roma – “…E poi non sapevo più cosa guardare e guardai il cielo…”[da “Gli amori difficili”, Italo Calvino]

Italo Calvino e la Roma di Domiziano protagonisti della 22° edizione di Letterature Festival Internazionale di Roma

Roma 03 giugno 2023

Foto e testo di Grazia Menna

 

Il palcoscenico naturale e di una bellezza disarmante dello Stadio Palatino, all’interno del Parco Archeologico del Colosseo, è il sito che ospita il Festival, che quest’anno festeggia la sua ventiduesima edizione.

Il Festival omaggia Italo Calvino nel centenario della sua nascita ed il filo conduttore della prima serata , l’opera che conduce gli spettatori nella scoperta-riscoperta di Calvino, è “La memoria del mondo e altre storie cosmicomiche”, uscito in prima edizione nel 1975 edito da Einaudi, Torino. L’universo più i comics, cioè i fumetti, era la formula-base di quelle storie; come Calvino scrisse nella premessa all’opera:  “Combinando in una sola parola i due aggettivi cosmico e comico ho cercato di mettere insieme varie cose che mi stanno a cuore. […] Nell’uomo primitivo e nei classici il senso cosmico era l’atteggiamento più naturale; noi invece per affrontare le cose troppo grosse abbiamo bisogno d’uno schermo, d’un filtro, e questa è la funzione del comico»”

Con questa rilettura il pubblico verrà portato ad una narrazione contemporanea sull’origine dell’universo, con una molteplicità di visioni ponendo una riflessione sulla trasmissione del sapere e il racconto della letteratura.

Tutte le cinque serate prevedono letture di testi letterari inediti nei quali autrici e autori  del panorama internazionale , ospiti del Festival,  declineranno il tema in una suggestiva commistione di parole, immagini e suoni.

Questa prima serata ha tra i suoi ospiti: Luigi Lo Cascio, Fernando Aramburu, Julie Otsuka e Jean-Baptiste Del Amo

Si apre con Luigi Lo Cascio, attore e regista noto al tantissimo pubblico presente per le interpretazioni magistrali in pellicole quali: I cento passi (David di Donatello), oppure La meglio gioventù e tanti ancora se ne potrebbero citare. Lo Cascio nella sua immensa bravura ha deliziato gli spettatori con una lettura, che si potrebbe definire interpretata,  de: La memoria del mondo

Il secondo ospite Fernando Aramburu, scrittore spagnolo lo si conosce in quanto autore del romanzo Patria, che ha ottenuto, oltre ad un grande successo di critica e di pubblico in Spagna, il Premio de la Crítica, sempre in spagna ed è stato tradotto in 34 lingue. Nel 2017 Guanda lo pubblica in Italia dove vince il Premio Strega Europeo e il Premio Letterario Internazionale Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

La terza ospite Julie Otsuka è l’autrice, anche lei nota al grande pubblico italiano, del romanzo Venivamo tutte per mare (2012 e 2022) edito da Bollati Boringhieri. La scrittrice californiana annovera tra i suoi tanti premi quello del PEN/Faulkner Award for Fiction e del Prix Femina Étranger nel 2012 e l’Asian American Literary Award nel 2003.

Ed infine, come quarto ospite Jean-Baptiste Del Amo, anche lui notissimo ai lettori nostrani attraverso le opere Regno Animale (Neri Pozza 2017) e Un’educazione libertina (vincitore del Prix Goncourt du Premier Roman, Neri Pozza 2019). Nel 2021 con l’opera Il figlio dell’uomo (Neri Pozza 2023) si è aggiudicato il Prix du Roman Fnac

La serata è stata animata dalla presenza della formazione circense di Giacomo Costantini del Circo El Grito,  che  attraverso la sua arte circense, coadiuvato da un’assistente d’eccezione, ci racconta la parola di Calvino proiettandoci nei suoi immaginari impossibili.

Ad accompagnare le letture ed il dibattito sono state eseguite musiche composte dall’ensable musicale di cui fanno parte: Teho Teardo/elettronics, Giovanna Famularial  violoncello,Ambra Chiara Michelangeli alla viola e Gabriele Coen al clarinetto

La prima serata ha visto il tutto esaurito, con più di 900 persone presenti all’evento curato ed introdotto da Simona Cives, responsabile della Casa delle Letterature delle Biblioteche di Roma.

“Venere in Musica” – E’ qui la FESTA!

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“Venere in Musica” – E’ qui la FESTA!

La Nuova Compagnia di Canto Popolare (NCCP) ed Enzo Avitabile chiudono la Rassegna “Venere in Musica” con una “Festa Popolare”

La 4° ed ultima serata di “Venere in Musica” chiude con i fuochi d’artificio veri e musicali, che la N.C.C.P. ed Enzo Avitabile regalano al tantissimo pubblico che ha gremito e riempito completamente lo spazio ospitante la rassegna che il direttore artistico Simone Prattico ha pensato e realizzato in collaborazione con il Parco Archeologico del Colosseo, rappresentato dal suo presidente la Dott.sa Alfonsina Russo.

Apre la serata la NCCP che con le voci storiche di Fausta Vetere e Gianni Lamagna emoziona il pubblico eseguendo i pezzi storici che li hanno resi famosi dal quel lontano 1967 anno in cui il gruppo si formò, con il preciso intento di diffondere gli autentici valori della tradizione del popolo campano. Di premi e riconoscimenti l’NCCP in questi oltre 50 anni di carriera ne ha ricevuti, sia in Italia quanto all’estero, riuscendo così a portare avanti l’intento originale che si erano proposti. Nel 2021 l’NCCP ottiene il Premio MEI alla carriera. Tra i ranghi del gruppo, un artista caro al cuore di Fausta Vetere: Luca Rossi, che si appresta ad ereditare e continuare la tradizione musicale della Nuova Compagnia di Canto Popolare.

Come pezzo di commiato la NCCP ha deliziato gli ascoltatori con la “Tammurriata Nera”.

Da una band campana ad un’altra quando sul palco viene accolto dagli applausi del pubblico e da veri fuochi d’artificio partiti alle spalle del Colosseo, Enzo Avitabile che presenta il suo nuovo progetto Acoustic World Project, ideato con lo scopo di rivisitare il suo repertorio degli ultimi quindici anni di carriera, adattando i tanti brani ad una versione acustica ed eseguiti in trio. Con Avitabile, che alla fine ha regalato al pubblico quasi due ore di concerto, attraverso album come Salvamm ‘O Munno, Sacro Sud, Festa Farina e Forca, Napoletana e Black Tarantella, Soul Express sono stati ripercorsi i migliori brani di uno dei più importanti artisti di world music attivi oggi; Avitabile è e si conferma un artista sempre proiettato verso la ricerca musicale e con una inesauribile attenzione verso gli ultimi della società e verso il Sud. Come lui stesso ha ricordato, fu tra i primi, se non il primissimo ad adattare un pezzo mitico di James Brown “It’s A Man’s Man’s Man’s World “  in dialetto napoletano, così aprendo la strada a nuove esplorazioni sonore. Le collaborazioni artistiche di Enzo Avitabile sono molteplici, tra gli artisti italiani piace ricordare Pino Daniele, mentre tra gli artisti internazionali la memoria non può che tornare sia James Brown, quanto a Randy Crawford, Mory Kante e tanti, tantissimi altri. L’ecletticità di Enzo Avitabile ad inizio 2023 su Netflix, lo porta a curare le musiche delle serie TV : “La vita bugiarda degli adulti”.

Il pubblico ha accompagnato, ballato e cantato per quasi un’ora con un Avitabile veramente instancabile che generosamente ha dato tutto sé stesso ai tantissimi fans presenti.

“Venere in Musica” – Pernambuco-Caserta: andata e ritorno!

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“Venere in Musica” – Pernambuco-Caserta: andata e ritorno!

Dal Brasile di Renata Rosa all’Italia della “Piccola Orchestra Avion Travel” come è facile unire i continenti

Nella magia del Parco Archeologico del Colosseo per la Rassegna “Venere in Musica” la seconda serata propone, al foltissimo pubblico presente, l’accostamento musicale, espressivo ed emozionale tra le sonorità brasiliane interpretate da Renata Rosa con la sua band e quelle prettamente italiane proposte dalla Piccola Orchestra Avion Travel che ha sempre in Peppe Servillo il suo “lead vocalist”.

Renata Rosa torna ad esibirsi in Europa e riparte dal palco di “Venere in Musica”; si presenta al pubblico con la sua vocalità e la sua maestria nel suonare la “rabeca” brasiliana, un suono che trasmette un’incredibile forza di comunione festosa unita al ritmo guidato dalla sezione percussioni.

L’artista brasiliana reinterpreta la tradizione del Pernambuco, una regione collocata nel nordest brasiliano. Nella sua lunga carriera Renata e la sua band hanno tenuto più di 200 concerti in tutta Europa, esibendosi in rinomati festival tra i quali Sziget (Ungheria), Førde (Norvegia), Ethnoport (Polonia).

Zunido da Mata”  rappresenta il suo debutto nel 2004 e subito le è valso uno dei premi più importanti della world music internazionale: il Choc de l’Année assegnato dalla rivista francese “Le Monde de la Musique”; con la seconda uscita “Manto dos Sonhos”, ancora un ulteriore premio come miglior cantante ai “Brazilian Music Awards” ed è stata nominata per il miglior album di musica mondiale di World Music Central 2012.

Aspettiamo con entusiasmo il suo prossimo album, “Rainha de Fogo” che in italiano si può tradurre in “regina del fuoco” , programmato per la fine di questo 2023 per immergerci di nuovo con lei , intorno ad un fuoco magico nel ritmo delle comunità in festa brasiliane.

Il testimone della serata musicale viene passato alla Piccola Orchestra AvionTravel , ensamble casertana che nei suoi oltre 40 anni di carriera, ha sperimentato molteplici linguaggi musicali passando dal pop al rock, alla new wave e che a buon titolo può essere annoverata tra i gruppi della WORLD music.

Forse si deve all’album “Bellosguardo” del 1992, che va ricordato per il percorso di ricerca artistica presente nei pezzi che lo compongono, la connotazione di quella che è oggi la cifra stilistica della Piccola Orchestra Avion Travel.

Sono gli incontri artistici che consentono all’ensamble casertana di essere e rappresentare quello che oggi abbiamo davanti agli occhi ed amiamo ascoltare; Caterina Caselli, Lilli Greco, Fabrizio Bentivoglio, Arto Lindsay sono solo alcuni dei tanti ed innumerevoli artisti che hanno condiviso il percorso musicale con gli Avion Travel.

Il front men del gruppo è sempre un mai instancabile Peppe Servillo, che oramai a distanza di quasi 40 anni ancora con la sua mimica e il suo volto che si plasma sulle emozioni interiori, ci racconta e ci fa emozionare con versi di una poeticità unica, ad accompagnare Peppe Servillo, abbiamo al sax Peppe D’Argenzio, alle tastiere Flavio D’Ancona, al pianoforte Duilio Galioto, al contrabbasso Ferruccio Spinetti e Mimì Ciaramella alla batteria, con un ricordo affettuoso per il mai dimenticato chitarrista storico della band Fausto Mesolella, scomparso nel 2017.

Grazia Menna
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