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"L'Asino che Vola"

Ilaria Argiolas a ‘L’asino che vola’

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Nello storico live club della capitale ‘L’asino che vola‘, che via via nel tempo è stato culla di molti cantautori, Ilaria Argiolas  si è esibita ieri sera, presentando le canzoni del suo primo album dal titolo ‘M’hanno chiamato Ilaria’, pubblicato qualche settimana fa.

La cantautrice romana di origine sarda è certamente artista stravagante ed esplosiva, che propone un rock incisivo e graffiante arricchito da un tocco di romanità a tradire le sue origini.

In questo album, composto da 12 brani, Ilaria racconta di storie di vita vissuta, di verità, di vita reale, con la mescolanza di bello e di brutto, senza mancare di ironia e a volte di provocazione.
Sinteticamente il messaggio che ci fornisce la cantante è che nonostante tutto ‘la natura umana incassa la vita e va avanti’.

Ospiti della serata, tra gli altri, Grazia Di Michele, cantautrice italiana più volte partecipante al Festival Di Sanremo, e Phil Palmer, chitarrista britannico di fama internazionale.

La scaletta del live

La mia borgata – ballad
Via vai
Aiha Aiha
Orietta
Lettura testi di Rocket (ospite)
Pe’ fa la vita meno amara
Odio Amore
Le cose più belle
Ospite Grazia Di Michele
Nuda come gli angeli
Io er core ce l’ho a destra
Mix Rino Gaetano/Zucchero/Battisti/Blues
I prosperi de Roma
Famo l’amore – insieme a Numa (ospite)
Vorrei guaritte io
La mia borgata

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I “Metri Quadrati” di Carlo Valente

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Il Concerto Live presso il Risto-Club: L’Asino che vola, Roma

Roma 28.04.2023

Foto e testo di Grazia Menna

Il cantautore reatino Carlo Valente ha presentato in un concerto live al Risto-Club “L’asino che Vola”, il suo ultimo lavoro discografico: “Metri Quadrati” album uscito il 6 marzo 2023 per l’etichetta TotoSound.
Fanno parte dell’album otto brani di cui due donati a Carlo Valente rispettivamente da Francesco De Gregori con “Disastro aereo sul canale di Sicilia” e da Pino Marino con “La vita non vista”.

Valente ci invita ad entrare nei suoi “metri quadrati” intesamente vissuti nel lungo periodo di clausura domestica impostaci dalla pandemia per Covid e lo fa accogliendoci con la sua musicalità, la sua forza vocale, la profondità dei testi che ci propone.

Accompagnato da un gruppo di musicisti di alto spessore: Edoardo Petretti alle tastiere, Toto Giornelli al basso e Francesco De Rubeis alla batteria (al groppo va aggiunto Stefano Ciuffi che per l’occasione non era presente), con i quali suona dal 2018, apre la serata con il pezzo che da il nome al suo ultimo lavoro: “Metri Quadrati”; è poi un susseguirsi senza sosta di brani sia componenti l’ultimo l’album, sia facenti parte di precedenti lavori:

Botero“,”Sto giocando”,”Solamente se ci va”,”Due righe“,”Amore senza titolo“, “Canzone moschina”

Sul palco insieme a lui, chiama per due duetti gli amici: Pino Marino, notissimo cantautore romano con oltre 20 anni di carriera cantautoriale alle spalle, autore del brano “Calcutta” (Album “Tilt”) che eseguono insieme , con lo stesso Marino alle tastiere ed in voce.

L’altro amico fraterno Setak ,al secolo Nicola Pomponi, che oltre ad essere un valente cantatuore solista, nella sua carriere è stato “session man” per Mannoia, Noemi, Locasciulli, Rettore.
Con lui interpreta il brano, in dialetto “pennese” date le origini abbruzzesi di Setak, “Pane e ‘ccicorje” dello stesso Setak che lo accompagna alla chitarra ed in voce.

Il concerto live continua con l’esecuzione di:
La vita non vista” (di P.Marino) ,”Corpi celesti“, “L’uomo nero”, “Mentre qualcuno nasce a Belgrado“, “Disastro aereo sul canale di Sicilia“(di F.De Gregori).

Ma c’é spazio anche per l’esecuzione di “Crociera Maraviglia” dal suo precedente lavoro, perchè il discorso musicale intrapreso da Valente in “Metri Quadrati” rappresente un “continuum” con tutti i suoi precedenti lavori discografici.

Come è stato scritto dall’Ufficio Stampa, rappresentato da Chiara Giorgi, nel comunicato redatto da Laura Rizzo per la promozione dell’album:

“Metri quadrati è un disco che compie otto atti, otto atti d’amore, in cui si parla di inizi, di abbracci (in quel momento materia illegale) necessari, larghi quanto la distanza tra la Sierra Nevada e l’universo. Ma si parla anche di morte, di finali indispensabili a capire quanto sia illusorio l’infinito e quanto sia invece reale la mortalità delle cose.
Otto atti, uno di De Gregori, uno firmato da Pino Marino e sei scritti da Valente, centellinati, cercati, scavati sotto la malta di quel pavimento e portati alla luce. Sottotraccia, un filo comune che lega tutti i pezzi tra loro, una sorta di percorso inquadrato da due righe (come recita il titolo di uno dei brani), che viaggiano parallele, a cornice di amore e morte, trionfo e rovine, croce e delizia di ogni individuo. Si ama e si muore continuamente in questo disco, pezzo dopo pezzo, restando spesso nudi di fronte a una verità disvelata dalle fughe di quelle mattonelle.
Tutto è nuovo, il linguaggio, gli ossimori, le dicotomie e la grande coerenza di una ricerca interiore cavata a mano. Di nuovo c’è anche il suono, rispetto al passato: compare una dimensione elettronica, che accanto allo stile intimo di Carlo Valente, crea un voluto contrasto. Come due righe, come l’amore e la morte, come l’inizio e la fine di ogni cosa”

Carlo Valente travolge , il numerossimo pubblico presente, non solo con la sua musica ma anche con i suoi testi, le emozioni, i quesiti esistenziali che ci trasmette.
E come un cerchio che si chiude, il suo bis lo esegue prima sulle note di “Tra l’altro” quindi ancora su quelle di “Metri Quadrati

Il concerto live è stato ospitato presso il risto-club “L’Asino che vola” ubicato a Roma in via Coppi 12;
il risto-club è un progetto pensato “Per chi crede negli “Asini che Volano”, così come dichiarano i fondatori Igor e Piero La Fontana, i due fratelli calabresi che con grande slancio, tenacia e passione,
animano e danno vita ad uno spazio multiculturale, dove ascoltare tutti i generi musicali, dal jazz al funk ,
con una predilezione per una produzione musicale autoriale.

In questo spazio sono stati ospitati artisti quali De Gregori, Greg & The Rocking Revenge , Onderoots solo per fare alcuni nomi.

Grazia Menna
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